giovedì 31 maggio 2018

Rugelach al pesto di basilico, briochine salate


Menu lib(e)ro!
Il tema di queste settimane sarà "Gli Stuzzichini", quegli sfiziosi bocconcini che si servono con l'aperitivo: " dite la verità che bevete l'aperitivo proprio per gustarveli!"
A gestire questa portata sarà la nostra "chef"  Lucia del blog Torta di Rose e chiunque voglia partecipare, si legga qui le istruzioni e non esiti!!!


Non sapevo proprio quale stuzzichino proporre: uno spiedino di frutta e salumi? un biscottino salato? una tartina sfiziosa? La scelta è vasta, ma poi ho visto queste piccole brioches e sono rimasta incuriosita, dovevo assolutamente provarle!
Incantata dalla foto del libro di Sigrid Verbert, Regali Golosi, Ed Giunti (che come sapete tutti è uno dei libri dell'autrice del blog Cavoletto di Bruxelles) ho proceduto seguendo la ricetta in modo scrupoloso, il risultato è stato eccellente. Sono decisamente soddisfatta!
Questi cornettini yiddish, sono solitamente dei biscotti ebraici a forma di cornetto ripieni solitamente di cacao e nocciole, in questo caso l'autore ha preferito prepararli in  versione salata, dando tante idee sulla farcitura.
La ricetta prevede un pesto di erbe aromatiche presenti sul balcone (io, solo basilico), ma nella pagina successiva parla di
-maggiorana, origano, timo e buccia di limone
-origano, capperi, prezzemolo e aglio
-aglio e aneto
-senape all'antica
-panna fresca
insomma tante possibilità per stupire i vostri ospiti, e poi largo alla vostra fantasia!
Ma ecco la ricetta!



Ingredienti per 16 cornetti

150g di farina
100g di burro
100g di formaggio fresco (Philadelphia)
erbe aromatiche (basilico)
sale grosso
olio evo
1 albume (io, latte)







Il giorno precedente, mescolare i burro morbido con il formaggio.
Fare una fontana con la farina, aggiungere un pizzico di sale e la crema di formaggio-burro, impastare velocemente fino ad ottenere un impasto morbido e non colloso. Avvolgere con la pellicola e lasciare in frigo 1 notte.
Il giorno successivo mettere nel mortaio una ventina di foglie di basilico, un pizzico di sale e un cucchiaino di olio e pestare fino a renderlo un pesto fino.
Prendere l'impasto stenderlo con il mattarello formando un cerchio di circa 30 cm di diametro.
Tagliare in sedici spicchi e spalmarli con il pesto.
Arrotolare ogni spicchio come fosse un croissant, iniziando dalla base.
Disporli sulla leccarda del forno ricoperta da carta forno. Spennellarli con albume o con il latte.
Cuocere a forno caldo, 180 °C, per circa 20 minuti o finchè risultano dorati (funzione lievitati).
Ottimi sia tiepidi sia a temperatura ambiente.


Con questa ricetta partecipo a Menù lib(e)ro

martedì 29 maggio 2018

Pasta con le fave e il salame d'la duja



Periodo di fave!
Questo ingrediente favoloso che ho conosciuto in tarda età, in quanto mia madre non le gradiva e quindi non le cucinava! Un mito di donna!
Da quando mi sono sposata ho iniziato ad apprezzarla e ormai da un paio di anni mi sono pure messa a coltivarle, nel mio piccolo orticello, e danno una soddisfazione notevole!
Quando le ho viste in elenco nel contest di Milena, non ho avuto il minimo dubbio dovevo cucinare qualcosa con questi buonissimi legumi!
Ho pensato ad una pasta, a cui ho aggiunto  il salame de' la duja, un salame piemontese piuttosto saporito, prodotto con carni suine di prima scelta (culatello, spalla, coscia e coppa)  macinate a grana media insieme a grasso di pancetta e condite con sale, pepe, aglio e vino rosso. Il salame, viene insaccato in budello di manzo, viene fatto maturare nella duja, lo strutto fuso, che gli consente di restare morbido a lungo.
Ha un sapore piuttosto deciso e con le fave, a mio parere, ci sta benissimo!
Ma passiamo alla ricetta.




Ingredienti per 4 persone

320g di tortiglioni
700g di fave con baccello
1/2 salamino della duja
1 scalogno
3 cucchiai di passata di pomodoro
1 cucchiaio di concentrato di pomodoro
50ml di vino bianco secco
sale e pepe





Togliere le fave dai baccelli, scottarle in acqua bollente per 3-4 minuti, passarli in un colino e raffreddarle con acqua corrente fredda.
Sbucciarle una ad una e raccoglierle in una ciotola.
Affettare lo scalogno, dopo averlo sbucciato, scaldare l'olio in una grande padella, soffriggere lo scalogno, aggiungere i pezzetti di salame, dopo averlo tagliato a cubetti. Sfumare con il vino bianco, a fuoco alto per 4-5 minuti.
Aggiungere le fave, la passata di pomodoro e il concentrato. Allungare con mezzo bicchiere di acqua e cuocere per circa 20-25 minuti. Aggiustare di sale e pepe.
Far bollire abbondante acqua salata, al bollore calare la pasta e cuocere in base a quanto dichiarato sulla confezione.
Scolare e saltare in padella con il sugo di fave e salame.
Servire ben caldo con pecorino (a piacere).

Con questa ricetta partecipo al contest "The Mystery Basket" di La mia famiglia ai fornelli, ospitato questo mese dal blog Dolci e pasticci

Contest vinti

lunedì 28 maggio 2018

Scaloppine di vitello con pesto di pomodori secchi, olive e origano


Oggi a Light and Tasty si parla di SCALOPPINE!!!

Le scaloppine sono fettine  sottili, di carne, spesso manzo o anche pollo, infarinati, saltati in padella. Dopo la cottura il fondo di cottura viene aromatizzato con l'aggiunta di limone, vino bianco, marsala o altri ingredienti, e infine le  scaloppine vengono rimesse in padella a insaporire e serviti poi con tale salsa.
Ci sono tante ricette regionali che utilizzano le scaloppine, nelle zone mediterranee vengono spesso cucinate alla pizzaiola (con olio, pomodoro, origano), nel Lazio ci sono i saltimbocca alla romana (con prosciutto crudo e salvia),  nelle regioni settentrionali per la cottura viene tradizionalmente utilizzato il burro e la salsa può comprendere la panna.
E' un piatto molto versatile e oggi abbiamo voluto darvi qualche idea un po' diversa... addirittura utilizzando verdure o pesce al posto della classica carne!
Ecco la mia proposta!






Ingredienti per 4 persone

4 fette di fesa di vitello
12 pomodori secchi
100g di olive taggiasche
100ml di vino bianco secco
50g di farina
olio evo
farina
origano





Tagliare le fettine di vitello in due o tre parti a seconda delle dimensioni (preferisco piccole scaloppine, sono più carine e gestibili da presentare), passarle velocemente nella farina.
Scaldare 2-3 cucchiai di olio evo, aggiungere le scaloppine, e rosolare a fuoco alto da entrambi i lati per 3-4 minuti per lato (i tempi di cottura dipendono dallo spessore). Togliere dal fuoco e tenere al caldo.
Sfumare il fondo di cottura con il vino bianco, sempre  a fuoco alto per 4-5 minuti
Mettere sul tagliere i pomodori secchi, le olive taggiasche senza nocciolo e origano, con il coltello tritare a piccoli pezzetti e  aggiustare di sale.
Cospargere questo composto sulle scaloppine e rimetterle in padella per un paio di minuti, irrorandole con il fondo di cottura prima di toglierle dal fuoco.
Servire subito su di un letto di insalata da taglio.


Altre proposte...

Scaloppine di melanzane di Carla Emilia

Scaloppine alla curcuma con i piselli di Daniela 

Scaloppine in agrodolce ai mirtilli  di Maria Grazia

Scaloppine di platessa all’arancia con asparagi croccanti di Milena

Scaloppine alla pizzaiola estiva di Simona

venerdì 25 maggio 2018

Mojito alle rose per Il Club del 27


Oggi è il 25 del mese, ma noi usciamo con le ricette de Il Club del 27, siamo alternativi, ma non nell'argomento, questo è un classicone!
Le rose
Argomento tipico del mese di Maggio!


Oggi riportiamo ricette a base di rose prevalentemente tratte dal sito dei “Great British Chefs”.
In particolare ho preparato il Mojito, un cocktail a base di rum e menta molto conosciuto, ma aromatizzato alla rosa!
Il cocktail è stato ideato da Anna Hansen (qui), e che devo ammettere risulta molto gustoso e profumato, va giù che è una meraviglia!!!

Ho variato la formula dello sciroppo di rose, citato nella ricetta, non mi convinceva, così ho ripreso una ricetta dal libro" Ricetta delle nonne della Valle Scrivia" dal libro di Sergio Rossi, che trovato nel blog di Ilaria (qui). Anche qui questo ho fatto qualche cambiamento, prima di tutto ho ridotto di 10 volte, in modo da produrre il quantitativo utilizzabile, visto che non si mantiene facilmente, e poi ho evitato di riscaldare dopo l'infusione. I profumi sono derivati da terpeni, molecole altamente volatili e facendo bollire si sarebbero perse.
Ma ecco come l'ho preparato!



Sciroppo di rose

100ml di acqua
100g di zucchero
50g di petali di rose non trattate
1/2 limone (succo)


Portare a ebollizione l’acqua e lo zucchero, così da sciogliere lo zucchero.

Versare poi sui  petali di rosa. Mescolare l’infuso facendo in modo che tutti i petali siano incorporati nel liquido.

Aggiungere il succo di limone.

Lasciare riposare per 24h a temperatura ambiente.


Trascorso il tempo di infusione, filtrare e spremere bene i petali

Imbottigliare lo sciroppo e conservare in frigo (essendo un prodotto senza conservanti può cambiare colore, profumo ed anche inquinarsi, quindi se dovesse diventare torbido è meglio eliminarlo).

Mojito alle rose




Ingredienti
per 1 persona

50 ml di rum
1/2 lime
5 foglie di menta
1 cucchiaino di zucchero di canna
20ml di sciroppo di rose
seltz (acqua molto frizzante)
ghiaccio tritato
petali di rosa essiccati

Mettere nel bicchiere il lime tagliato a spicchi piccoli, le foglie di menta e lo zucchero di canna, miscelare, schiacciando delicatamente.

Unire il ghiaccio tritato fino a metà bicchiere e aggiungere il rum, lo sciroppo di rose.

Rabboccare con acqua molto gassata.

Decorare con foglie di menta e petali di rosa essiccati.

Con la tessera n. 31, partecipo a Il club del 27!


martedì 22 maggio 2018

La torta di Nonna Elena


Detta anche Torta con le 3 ERRE!
Lucia ha vinto questo mese il Recipe-tionist e questa è la ricetta che ho deciso di duplicare.
E' la torta della nonna di Luci, Elena (ha il mio stesso nome, e questa coincidenza mi piace!), è una torta speciale, che ricorda le riunioni di famiglia e profuma di buono, come non provarla?
Le ricette delle nonne sono un tesoro che non dobbiamo disperdere, quindi facciamola girare...anche perchè è buonissima!!!
Non ho variato niente, nessun ingrediente, ero preoccupata per la mancanza di uova e invece è risultata perfetta, umida, bella alta, morbida... insomma molto piacevole, ideale per la colazione, per la merenda, ma anche per un fine pasto.
Anzi in realtà ho messo lo zucchero di canna sulla superficie anziché quello semolato, perchè ho l'impressione che faccia una crosticina più croccante e sia più aromatico all'assaggio.
Ha riscontrato un gran successo! Grazie Luci!
Ti avviso che l'ho già rifatta, variando i tipi di farina, ne ho sostituito 100g con quella di grano saraceno,( risultato buono!) il mio obiettivo sarebbe di togliere completamente il glutine e secondo me si riesce. Al prossimo tentativo aumenterò quella di mandorle e toglierò del tutto la farina... poi ti faccio sapere!






Ingredienti
(24 cm di diametro)

300 g di Ricotta
300 g di zuccheRo
300 g di faRina (200 g di farina 00 e 100 g di farina di mandorle)
100ml di marsala
1 bustina di lievito per dolci

zucchero semolato (io di canna)  mandorle affettate










In una ciotola mettere la ricotta e lo zucchero e iniziare a lavorare (io ho usato il frullatore con le fruste per montare gli albumi) fino ad ottenere una morbida crema.
Giusto per capire la consistenza prima di infornarla

Aggiungere il marsala e continuare a lavorare. A parte pesare la farina setacciarla con il lievito, unirla alla farina di mandorle.

Aggiungerla al composto di ricotta continuando a mescolare.

Imburrare ed infarinare una teglia circolare di 24 cm di diametro (io una teglia in silicone).

Inserire il composto nella teglia, cospargere la superficie di mandorle e zucchero.

Cuocere  in forno già caldo a 160°C, funzione lievitati, per circa 35 minuti (controllare la cottura con stecchino, ma non farlo prima dei 30 minuti).



Con questa ricetta partecipo al Recipe-tionist di Flavia

Le vostre ricette di MAGGIO-GIUGNO 2018

lunedì 21 maggio 2018

Indivia gratinata allo speck


Oggi la rubrica Light and Tasty parla genericamente di "Insalate Amare", un termine non corretto dal punto di vista botanico ma che lascia subito intendere al lettore i tipi dei vegetali di cui stiamo parlando.
Già la denominazione “insalata” risulta generica, anche se solitamente utilizzata per indicare un gruppo di ortaggi a foglia consumati prevalentemente crudi.
La maggior parte delle insalate si può suddividere in tre famiglie botaniche: le cicorie (che includono i radicchi), le indivie e le lattughe, senza dimenticare le erbe di campo.
Le cicorie e  le indivie fanno parte proprio della categoria amara, per il loro sapore. Pare che le insalate amare siano altamente depurative poiché agiscono sul fegato, e consigliate soprattutto nei mesi invernali, quando si riduce l'attività fisica, i pasti sono più pesanti e si tende arimanere in luoghi chiusi.
Inoltre come tutti i vegetali a foglia possiedono pochissime calorie (15-20 per 100 grammi) e contengono vitamine A e C, folati, vitamine del gruppo B (che hanno azione anti fame) e soprattutto fibra, indispensabile per facilitare il transito intestinale.
Quindi cerchiamo di consumarle con regolarità perchè risultano essere un tesoro importante per il nostro organismo.
Ecco qualche idea per cucinarle...


Ingredienti per 4 persone

4 cespi di indivia
8 fette di speck
olio evo
2 cucchiai di pane grattugiato







In una teglia di ceramica, ungere con un goccio d'olio il fondo.

Tagliare a meta per il lungo il cespo di indivia lavato e asciugato, mettere una fetta di speck all'interno ed avvolgerlo completamente.

Posizionare i cespi farciti e avvolti con lo speck nella teglia, cospargere di pane grattugiato e condire con un giro di olio.

Cuocere in forno già caldo a 180°C per 25-30 minuti. Servire tiepido.

Ecco le altre proposte:

Polpo con insalate amare di Carla Emilia

Insalata di riso Venere con rucola e mango di Daniela

Indivia belga alla puttanesca di Maria Grazia

Indivia e radicchio con formaggio quark e frutta secca di Milena

Zuppa tiepida di cicorietta, cannellini e datterini di Simona

giovedì 17 maggio 2018

Baked feta - Feta al forno


E anche questo mese partecipo con piacere allo Scambia-ricette organizzato dal gruppo delle Bloggalline. La sorte mi messo in copia con Claudia, una simpatica foodblogger romana con la quale condivido la partecipazione a diversi giochi e rubriche.
Il suo blog La pagnotta innamorata lo frequento già da anni, è bravissima in cucina, e il suo blog è sempre più bello, cambia e ricambia look cercando la perfezione!
Inoltre è un'appassionata di cucina greca, come sapete anch'io tendo ad interessarmi alle cucine degli altri paesi e la Grecia con la sua tradizione mediterranea è una tra le mie preferite, quindi mi sono interessata a quella sezione in particolare ed ho estratto questo piatto, semplice, saporito e d'effetto!
Vi ricordo anche che dal prossimo mese Claudia riprenderà la sua rubrica di cucina greca , ogni 7 del mese appuntamento alla Pagnotta innamorata...mi raccomando!

Prima della cottura



Ingredienti per 4 persone

400 g feta
1  cipolla rossa dolce
2 peperoncini verdi tipo friggitelli
2 pomodori
origano
olio evo
sale





Preparare un coccio da forno o una piccola pirofila (mi piace l'idea di fare le monoporzioni).
Mettere un filo di olio sul fondo, poi sbriciolare la feta, fare un generoso strato.
Pelare i pomodori, tagliarli in quarti e poi a fettine sottili.
Affettare sempre sottilmente la cipolla.
Tagliare i peperoni a cubettini.
Aggiugere i pomodori, la cipolla e i peperoni.
Salare, condire con olio e origano.
Cuocere in forno preriscaldato a 180°C  per circa 15-20 minuti, in modo da rendere il formaggio dorato e un poco sciolto.
Servire tiepido per poterne gustare meglio i sapori e i profumi!

mercoledì 16 maggio 2018

White Lady, aperitivo alcolico per una cena speciale!


E si riparte con una nuova avventura: Menù lib(e)ro, iniziativa presentata qualche giorno fa (qui), se non siete informati, correte a leggere!

Questa è la prima tappa, che tratta di Aperitivi analcolici e cocktail di benvenuto, siamo a festeggiare da Aiu, nella sua Trattoria MuVaRa, e vi aspettiamo tutti con i vostri contributi a questo tema (alcolici e non ), che devono essere tassativamente tratti da un libro (che deve essere fotografato) e non devono essere già stati propostio (qui troverete le regole riassunte).

La mia proposta è un Aperitivo Alcolico, chi mi conosce sa che non poteva essere diverso, un'icona degli aperitivi, un classicone.
E' un aperitivo codificato IBA (International Bartenders Association), appartenente alla categoria Unforgettables (indimenticabili) della lista ufficializzata nel 2011.

Molti paesi ne rivendicano la paternità, in Francia si dice che sia stato creato in onore dell'opera "La Dame invisible" di François-Adrien Boieldieu; degli USA si racconta che fu dedicato a Ella Fitzgerald che con abito bianco cantava "Sophisticated lady", ma risulta più attendibile che sia stato creato negli anni 20 a Parigi nel Harry's Bar, da Harry MacElhoner (lo stesso inventore del Sidecar e del Alexander).
La leggenda dice che lo preparò per una donna dal vestito bianco che entrò nel bar ed ebbe un malore: lui miscelò questi tre ingredienti e la donna dopo un attimo si riprese; altri, meno fantasiosi e romantici, sostengono che  il suo nome sia dovuto alla superficie di schiuma che si forma al momento della presentazione.
In ogni caso, qualsiasi sia la storia, vi assicuro che va provato! Ed ecco qui le dosi e il libro da cui è stato tratto "Stuzzichini, Antipasti & Cocktail" - I grandi Libri di Mosaico Editore.


Ingredienti
5/10 di Gin
3/10 di Contreau (triple sec)
2/10 di succo di limone

Spremere due limoni circa (dipende se sono succosi) e filtrarli con un colino a maglie strette.
Poi prendere lo shacker , aggiungere il ghiaccio, inserire i liquori e il succo.
Agitare energicamente per 10-15 secondi e poi versare nella coppetta.
Si serve senza decorazioni.

Ho utilizzato un bicchiere da martini e per due porzioni ho inserito nello shacker:  4-5 cubetti di ghiaccio, 100ml di Gin, 60ml di Contreau e 40ml di succo di limone. Si formerà una schiumetta bianca, che però nel mio caso non è risultata persistente, e nella foto non compare.

Con questa ricetta partecipo a Menù lib(e)ro

martedì 15 maggio 2018

Baba Ganoush, un dip di melanzane speciale!


Alle melanzane non so rinunciare, appena le vedo transitare dal fruttivendolo devo assolutamente provarle. Nell'orto ne metto sempre dalle 6 alle 8 piantine (che per le dimensioni dello stesso vi assicuro che sono tante) e quando siamo in piena stagione e la produzione abbonda le metto pure in freezer (gia affettate e grigliate, oppure giò fritte, pronte per una parmigiana veloce).
Tutto questo per dirvi che proprio la scorsa settimana ho acquistato le prime, l'etichetta citava come provenienza la Sicilia e quindi perchè non provarle?
Avevo in serbo questa ricetta da tempo, è presa dal libro di Paul Hollywood "Bread" edito da Bloomsbury, personalmente l'ho tratta da qui.
E' di un buono da rimaner stupiti, sempre che vi piacciano queste cremine, è consigliato di spalmarlo su di un pane aromatico, il Maneesh, ma io l'ho provato su di un pane alla curcuma con semi di chia e ci stava a meraviglia... a voi la prova!
Milena questo piatto è per te e per il tuo contest, The mystery basket, so che ami le ricette particolari e spero ti possa far piacere.



Ingredienti
per 6-8 persone

3 melanzane,
3 spicchi d'aglio
1 cucchiaino di sale
1 limone (succo)
2 cucchiai di Tahini
3 cucchiai di olio evo
prezzemolo tritato
Pepe di mulinello





Scaldare il grill del forno a 200°C.
Lavare le melanzane, bucherellarle con uno stuzzicadenti e metterle a cuocere sotto il grill finché la buccia non risulterà annerita (giratele ogni tanto) e la polpa risulti morbida.
Far raffreddare.

Nel frattempo mettere l'aglio in un mortaio insieme al sale e schiacciarlo riducendolo in crema. Raccogliere in una ciotola grande unire il succo di limone, la salsa Tahini e l'olio..
Mescolare per amalgamare bene e condire con il pepe.

Tagliare le melanzane a metà, raccogliere la polpa e tritarla finemente a questo punto aggiungere la salsa appena preparata e amalgamare.

Servire il Baba Ganoush in una ciotola spolverizzata  con il prezzemolo o qualche fettina di pomodoro, una macinata di pepe e un giro d'olio.

Con questa ricetta partecipo al contest "The Mystery Basket" di La mia famiglia ai fornelli, ospitato questo mese dal blog Dolci e pasticci 


lunedì 14 maggio 2018

Tagliatelle al sugo di asparagi


Oggi a Light and Tasty si parla di asparagi
Un ortaggio con proprietà terapeutiche riconosciute da sempre.
Hanno proprietà diuretiche, regolano i livelli di zucchero nel sangue e  migliorano la secrezione di insulina.
Sono inoltre ipocalorici ed apportano vitamine e sali minerali all’organismo,indispensabili per il buon funzionamento del sistema nervoso e del cuore (soprattutto per l'alto contenuto di potassio).
Sono ricchi di fibre che facilitano il processo digestivo, inoltre la presenza di glutanione, un potente antiossidante, protegge la pelle dagli agenti atmosferici, dall’inquinamento e dai raggi del sole.
Inoltre gli aspargi sono davvero buoni, versatili ed belli da vedere...non vi pare?


Ingredienti per 3 persone

250g di tagliatelle di pasta all'uovo
500g di asparagi
1 scalogno
4 cucchiai di olio evo
2 cucchiai di concentrato di pomodoro.
sale e pepe
Parmigiano Reggiano grattugiato (a piacere)





Preparare il sugo: lavare gli asparagi, mondarli togliendo la parte dura e tagliarli a tocchetti tenendo le punte in disparte.
In una larga padella inserire l'olio e lo scalogno tritato, far rosolare a fuoco basso, aggiungere gli asparagi (ma non le punte) pepare e dopo aver aggiunto il concentrato, bagnare con un bicchiere di acqua.
Aggiustare di sale.
Fare sobbollire a fuoco basso per 15-20 minuti, aggiungendo se si asciugasse troppo un poco di acqua, solo negli ultimi 5 aggiungere le punte.

Nel frattempo cuocere le tagliatelle all'uovo in abbondante acqua salata, per il tempo indicato sulla confezione. Scolare e passare in padella con il sugo di asparagi e parmigiano grattugiato, mantecando. Servire subito.

Ecco altre idee come cucinarli

Polpette con salsa di asparagi di Carla Emilia 

Torta salata con asparagi e caprino  di Daniela

Quinoa rossa con asparagi e formaggio dolce di Maria Grazia

Asparagi croccanti con pecorino, uova mimosa e salsa alla senape di Milena

Fesa di tacchino con papaya, asparagi e anacardi di Simona

domenica 13 maggio 2018

Tiella di riso, patate e cozze per Quanti modi di fare e rifare


Oggi con la rubrica Quanti modi di fare e rifare siano approdati in Puglia, a preparare la tiella!
Questo piatto ha origini antiche, fonde la tradizione contadina con il riso e le patate con le cozze tipiche della zona litoranea. Ingredienti poveri che potevano sfamare la famiglia senza una spesa eccessiva.
Si racconta infatti che le donne di famiglia raccogliessero le verdure fresche o di avanzo per poi adagiarle dentro un tegame insieme a riso e patate, questo tegame di terracotta utilizzato era chiamato “tiella” da cui l’origine del nome della ricetta.
Ce ne sono di tanti tipi ma quella riso patate e cozze è la più comune.
Personalmente l'avevo già preparata qui , e poi mi ero esibita altre volte con questa preparazione qui, con  l'aggiunta ulteriore dei pepeoni,e qui con i lampascioni (o cipollaccio col fiocco, un cipollotto tipico) e gallinella.
Questa volta ho provato ad aggiungere la zucchina.
Da tutte queste prove ho tratto degli insegnamenti, che vi riassumo: utilizzare sempre un riso di buona qualità e meglio semi integrale o integrale, così da non scuocerlo in cottura, lasciarlo in ammollo, dopo averlo lavato (operazione utile a pulirlo dagli amidi e prepararlo alla cottura). Importante che le verdure siano affettate sottili e tutte dello stesso spessore, inoltre quando aggiungete i liquidi di cottura, appena prima di infornare, devono essere ben caldi.
Altro particolare sono le cozze, che consiglio di aprire a crudo, è un'operazione un poco difficoltosa, ma ne va della qualità del piatto finale, nella descrizione della ricetta vi indico come fare.
Ed ora tutti all'assaggio!!


Ingredienti per 6 persone

300 g di cozze con il guscio
300 g di riso integrale
2  patate medio-grandi
250 g pomodori piccoli pugliesi
1 zucchina
1 grosse cipolla
olio extravergine di oliva q.b.
formaggio pecorino
pane grattugiato
sale


Lavare bene il riso integrale così da eliminare l'amido e poi lasciarlo in ammollo per circa 30-40 minuti, mentre si puliscono le cozze.

Lavare bene i gusci delle cozze, raschiando le incrostazioni, ed aprirle con un coltellino, inserendolo tra le due valve e girando tutt'attorno, evitando di fare leva perchè si rompono i gusci. Conservare in un contenitore con il loro liquido.

In una pirofila da forno ungere la base, poi tagliare con la mandolina le patate e la cipolla, fare due strati, aggiungere sempre affettata la zucchina e pomodori datterini tagliati in due parti.


Aggiustare di sale e cospargere di pecorino grattugiato.

Mettere le cozze a metà e cospargere con metà riso.
Proseguire mettendo ancora uno strato di patate, cipolla, zucchina e pomodorini, aggiustare di sale e cospargere di pecorino. Mettere le cozze e il riso.
Cospargere di pane grattugiato.

Bagnare con l'acqua delle cozze  e brodo vegetale bollente (metterlo di lato così da non bagnare il pane grattugiato) fino a coprire il riso. Ungere la superficie con un giro di olio e cuocere in forno già caldo (180°C) per 30 minuti, poi portare a 200°C e proseguire con grill per 8-10 minuti.

Con questa ricetta partecipo alla rubrica Quanti modi di fare e rifare


sabato 12 maggio 2018

Crema di asparagi con uovo in camicia fritto e punte croccanti


Per noi piacentini gli asparagi sono una cosa seria!
Abbiamo un consorzio che produce in zona prodotti di prima qualità e una festa a loro dedicata da tanti anni, negli ultimi però si sono organizzati con una rete di vendita invidiabile, anche grazie  alla Coldiretti.
Vi è una rassegna gastronomica che va dal 1 Aprile al 1 Giugno, a cui partecipano produttori e ristoranti, eventi in diverse zone della città...insomma una gran festa!
Quest'anno è stato indetto pure un contest per noi food blogger, che però aveva termine il 5maggio, ma la sottoscritta, sempre con la testa fra le nuvole, si è persa la data di scadenza.
Avevo pronta la ricetta già da giorni, ma non riuscivo a pubblicare, oggi con ritardo stratosferico eccomi qua a proporvela, purtroppo fuori concorso, ma ad un evento simile della mia città non potevo mancare!
Eccola: una crema di asparagi con uova fritte ed elementi croccanti, quali le punte di asparago panate e pane a listarelle! Una ricetta a tutto pasto: con poca crema di asparagi può essere un antipasto, con tanta crema un piatto unico, e volendo anche (per chi ha tanta fame) un primo piatto sostanzioso!



Ingredienti per 4 persone

800g di asparagi
1 scalogno
200ml di  brodo vegetale
100ml di latte
2 cucchiai di olio evo
sale
pepe

6 uova
pane grattuggiato
sale
aceto di vino bianco

2 fette di pane in cassetta

olio di arachide per friggere

Preparare la crema: rosolare nell'olio uno scalogno tritato, aggiungere gli asparagi tagliati a tocchetti (tenendo da parte una dozzina di punte), rosolarli.
Allungare con brodo vegetale, fino a coprire gli asparagi cuocere per circa 15 minuti.
Passare al frullatore aggiungendo il latte. Continuare la cottura fino al raggiungimento della densità desiderata. Aggiustare di sale.

Preparare gli ingredienti per la panatura: in un piatto fondo sbattere con la forchetta due uova con due pizzichi di sale, mentre in un piatto piano disporre uno strato di pane grattugiato. Scaldare olio, almeno 700ml per friggere facendo attenzione a non superare i 180°C.

Passare le punte di asparago tenute in disparte nell'uovo sbattuto e poi nel pane grattugiato, friggere in olio profondo.

Tagliare a listarelle il pane in cassetta (senza passarlo nella panatura) e friggerlo in olio profondo.

Cuocere le uova in camicia: portare a bollore acqua con un cucchiaio di aceto, sgusciare l'uovo in una tazzina, uno alla volta. Abbassare la fiamma dell'acqua, creare un vortice e inserire delicatamente l'uovo. Cuocere per 4 minuti a fiamma bassa, mescolando delicantamente in tondo. Scolare con il colino passarlo nell'uovo sbattuto e poi nel pane grattugiato. Friggere in olio ben caldo per 1 minuto esatto, così da formare una crosticina, ma lasciare l'interno fondente.

Servire la crema in piatti fondi con l'uovo al centro e le decorazioni croccanti di punte e pane, il tutto cosparso di pepe a mulinello!

#AsparagoChePiace  #AsparagoPiacentino