martedì 27 febbraio 2018

Il mio spezzatino di manzo e funghi alla mostarda di Digione per Il club del 27


Ed eccoci giunti al 27 del mese con le ricette del mio Club preferito!
In questo gruppo si testa tante ricette perse da uno stesso libro e questo mese è la volta di Wonder Pot,  Better Homes and Gardens, Houghton Mifflin Harcourt, un libro che raccoglie 150 ricette a lunga cottura, sia essa con la slow cooker o il classico forno di casa.
Wonder Pot espone tanti piatti unici, vegetariani,  stufati, zuppe, ma anche mega panini succulenti e dessert semplici e veloci da preparare.
Nessun testo alternativo automatico disponibile.Noi ci siamo divertiti a prepararle  e se volete farvi un'idea andate nella pagina dell'MTC dove avrete una carrellata di queste delizie e tante ricette davvero eccezionali.

La mia scelta è caduta su Dijion Beef and mushroom, uno spezzatino di funghi e carne, un mix di cotture lente abbinate ad ingredienti importanti, che qui piacciono tanto soprattutto in inverno.
Come tipo di senape ho pensato di utilizzare la ricetta antica, quella con i grani ben evidenti e retrogusto di nocciola.
LA senape dà sicuramente una marcia in più al piatto, e questo tipo ancora più aromatica bisogna saperla apprezzare, dipende dai gusti.

Prima di lasciarvi la ricetta, desidero ricordare un'amica del Club, Barbara, che purtroppo ci ha lasciato nello scorso week end, una donna attiva, positiva, entusiasta, la voglio ricordare sorridente e intenta ai fornelli. Un abbraccio stretto ai familiari.




Ingredienti per 4 persone

7 cucchiai di olio evo
600g di funghi congelati misti
1  cipolla tritata
3 spicchi d'aglio, tritati
700g di carne di manzo tagliata in pezzetti
½ cucchiaino sale
¼ di cucchiaino di pepe nero
180ml di brodo di manzo
180ml  di vino bianco secco
3 cucchiai di Mostarda di Digione
1 cucchiaio di timo fresco (o 1 cucchiaino di timo essiccato)
2 cucchiai di burro ammorbidito
2 cucchiai di farina

Scaldare il forno a 180°C.

Scaldare una padella con 3 cucchiai di olio, aglio e cipolla , non appena inizia a frigolare unire i funghi e lasciare cuocere una decina di minuti.
Metterli da parte e proseguire con la carne.
Salare e pepare la carne a freddo.
Scaldare nella stessa padella in cui si erano rosolati i funghi la carne in due volte aggiungendo ogni volta 2 cucchiai di olio (in due volte così da avere più superficie di contatto per la carne e far avvenire la rosolatura in modo più omogeneo).
Unire ai funghi la carne dopo averla rosolata. Il tutto devev avvenire a fuoco alto.
 A questo punto mescolare bene tra loro funghi e carne, aggiungere il vino portare ad ebollizione sul fuoco alto cosi da togliere l'alcol.
In una ciotola miscelare il brodo di carne, la mostarda di Digione e il timo, unire alla carne.
Chiudere con un coperchio e mettere in forno per 1ora a 180°C.
In una piccola ciotola mescolare burro a temperatura ambiente e farina, unire qualche fogliolina di timo fresco (questo composto è utile ad addensare la salsa dello spezzatino).
Aggiungere alla carne, mescolare e continuare la cottura ancora per 30 minuti.

Servire lo spezzatino di funghi e carne con pane tostato tal quale o aromatizzato all'aglio.

Questa la tessera n. 31 partecipo al Club del 27



lunedì 26 febbraio 2018

Fusi di pollo ai finocchi e mandarini



A Light and Tasty, oggi si tratta di carni bianche in particolare carni di pollo o simili.
Una carne decisamente consigliata da tutti i nutrizionisti per le sue caratteristiche nutrizionali, è infatti ricca di proteine nobili e di aminoacidi ramificati.
Nonostante l'aspetto bianco della carne, 100 grammi di pollo e tacchino contengono rispettivamente 1,5 e 2,5 grammi di ferro, valori più o meno equivalenti alla carne di bovino.

La carne di pollo ha il vantaggio di essere più facilmente masticabile e digeribile, soprattutto se cucinata in modo semplice (arrosto, ai ferri, lessata). La tenerezza del pollo è dovuta alla struttura delle fibre muscolari. di dimensioni ridotte e  per la minor presenza di tessuto connettivo.

Un'altra caratteristica delle carni bianche riguarda la ridotta presenza di grassi che riduce l'apporto calorico di queste carni, rendendole ideali per chi tiene sotto controllo il peso corporeo.
Per questa giornata ho pensato di proporre una ricetta di Yotam Ottolenghi, tratta dal libro Jerusalem la ricetta gira sul web da anni. Naturalmente le spezie, gli aromi e i profumi di questa marinata ha fatto centro, il gusto è delizioso e vi assicuro che dopo cottura la Sambuca (lui consigliava Arak) proprio non si sente ma lascia quel profumo particolare che, come dice sempre mio figlio, CI STA!
Vi consiglio di provare!





Ingredienti per 4 persone

6 fusi di pollo
4 mandarini o clementine con la buccia affettate
2 finocchi medi tagliati a spicchi
100 ml di Sambuca
4 cucchiai di olio extra vergine d'oliva
3 cucchiai di spremuta di succo d'arancia
3 cucchiai di succo di limone
2 cucchiai di mostarda in grani
3 cucchiai di zucchero di canna
1 cucchiaio di foglie di timo
2 cucchiaini e mezzo di semi di finocchio leggermente schiacciati
sale e pepe nero
prezzemolo fresco





Mettete in una larga ciotola il succo di limone, di arancia, sambuca, aromi e spezie, aggiungere 2 cucchiaini e 1/2 di sale e 1 cucchiaino 1/2 di pepe e lo zucchero di canna.
Mescolare bene e aggiungere i fusi di pollo, i finocchi a pezzi e le fette di mandarino, mescolare bene con le mani e lasciare marinare da qualche ora ad una notte.

Trasferire il pollo e la sua marinata in una teglia larga abbastanza per ospitare comodamente tutti gli ingredienti in un solo strato. Preriscaldare il forno a 220° e quando risulta a temperatura introdurre la teglia e cuocere per 45 minuti circa, il pollo deve essere ben cotto!

Togliere il pollo, i finocchi e le clementine dalla teglia e sistemarli su un piatto di portata, coprire e tenere al caldo.
Mettere i liquidi di cottura in una piccola casseruola e portare a bollore, così da ridurre di un terzo.
Versate la salsa calda sul pollo, guarnire con prezzemolo sminuzzato prima di servire (ed io l'ho dimenticato!).


Ecco altre proposte!

Faraona al forno con patate e scalogni di Carla Emilia

Petto di pollo al latte di cocco e zenzero di Daniela
 
Involtini di tacchino e verdure agli agrumi  di Milena

Pollo alla birra di Simona

venerdì 23 febbraio 2018

Frittelle di calamari affumicati e verdure


Questa sfida MTC ci ha proprio stregato!
Come fare  a smettere di affumicare? Ormai siamo entrati nel loop!
E così dopo varie prove sui prodotti più vari ho deciso di pubblicare questa ricetta, in cui si prova l'affumicatura a freddo, a differenza di quella postata tempo fa in cui avevo affumicato a caldo delle mele (qui).
In questo caso oltre al legno di melo ho aggiunto foglie di limone, che rendevano il profumo più fresco ed adatto al mollusco utilizzato.
Ho avuto qualche problema con il livello di umidità del legno utilizzato per affumicare, se tenevo tempi lunghi l'affumicatura era molto lieve e poco percepibile, forse perchè le mie chips di melo erano piuttosto piccole e quindi assorbivano troppa acqua rendendo il fumo meno intenso, vi consiglio di attenervi a quanto scritto sulla confezione d'acquisto.
Queste frittelle  si sono rivelate molto invitanti e se intinte nelle salse risultavano ancora più sfiziose, le salse d'accompagnamento sono molto diverse tra loro, una a base di salsa di soia per richiamare i gusti orientali, ed una a base di maionese, che pare sia originaria dell'Andalusia.
Ma passiamo subito alla ricetta, dopo aver ringraziato Greta di averci passato tutte le informazioni utili ad approcciarci a questa tecnica affascinante! Grazie!



Ingredienti per 4 persone

2 calamari
2 carote
2  zucchine
1 uovo
100g di farina 00
100g di acqua gassata
sale e pepe
olio per friggere

legno di melo
foglie di limone

Salsa di soia
zenzero

Salsa andalusa
200gMaionese
1/2 peperone
4 pomodorini
2 cucchiai di succo di limone


Affumicare i molluschi: posizionare in una pentola pastaiola due strato di alluminio sul fondo in modo da foderare, posizionare i chips di legno bagnato, ma scolato, (mettere in ammollo per il tempo indicato sulla confezione) e poi due o tre foglie di limone, chiudere con il coperchio e accendere il fuoco sotto alla pentola. Attendere che inizi a fumare.
Lavare i calamari, asciugare con carta da cucina  e metterli sul fondo del cestello della pastaiola.
Quando il legno inonderà di fumo (profumatissimo in questo caso) la pentola e si vedrà che esce da coperchio, aprire posizionare il cestello e spegnere il fuoco. Attendere 15-20 minuti.
Poi togliere il cestello e ripetere l'operazione, vale a dire accendere il fuoco sotto alla pentola con legni e limoni, attendere che "fumi", rimettere il cestello, spegnere e attendere 15-20 minuti.
Fare per una terza volta.
Nel frattempo pelare le carote e tagliarle a julienne con il robot da cucina, tagliare la parte esterna delle zucchine senza pelarle e affettarle  a julienne a coltello. Metterle in un contenitore miscelarle e spolverizzare con un pizzico di sale (utile a far perdere l'acqua di vegetazione).
Preparare le salse:
In 100ml di salsa di soia grattugiare 1 cm di zenzero fresco e poi tagliare qualche rondella e aggiungerla alla salsa.
Per la salsa andalusa tritare con il minipimer il peperone con i pomodori, aggiustare di sale  poi aggiungere il succo di limone, solo alla fine unire la maionese e miscelare. Deve risultare una salsa lenta quindi è possibile aggiungere ancora succo di limone (a piacere).

Riprendere le verdure, asciugarle  su carta da cucina, unire a  queste i calamari affumicati, tagliati a filettini.
Preparare la pastella: setacciare la farina e allungarla con l'acqua ben fredda utilizzando una frusta, aggiungere l'uovo, il sale e il pepe.
Amalgamare la pastella alle verdure con i calamari. Mettere in frigo mentre si scalda l'olio di frittura.

Quando l'olio avrà raggiunto i 160°C, iniziare a formare le frittelle con due cucchiaini, e immergerle nell'olio ben caldo. Non appena si formerà una crosticina dorata, scolarle su carta assorbente.

L'impasto deve essere ben freddo e l'olio ben caldo così da ottenere lo shock termico, ideale per ottenere una frittura non unta e croccante. L'olio deve essere abbondante, perchè la frittura deve avvenire per immersione, e friggere due tre frittelle alla volta in modo da non abbassare troppo la temperatura in frittura.

Servire le frittelle calde accompagnate dalle salse.


Con questa ricetta partecipo alla sfida n.70 dell'MTC



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giovedì 22 febbraio 2018

Spinacine homemade




Questa è una ricetta di Monica e di Marco del blog Una padella tra noi.
Abbiamo partecipato entrambe allo Scambia ricette delle bloggalline e ci hanno abbinato, lo scorso mese è toccato a loro passare dallo zibaldone oggi tocca a me!
Il loro blog è molto carino ci sono ricette deliziose e spiegate nei minimi dettagli, proprio come questa: le spinacine!
Marco ha l'età di mio figlio Tommi e penso che tra loro ci sia sintonia sui gusti alimentari, quando andiamo al supermercato, mi propone l'acquisto delle spinacine, come dei cordon bleu o dei "famosi" sofficini. Questi ultimi li avevo già provati ed avevano riscontrato un discreto successo, quindi perchè non cimentarsi anche nelle spinacine?
Ottimo il risultato! Grazie gigante a Monica e Marco!





Ingredienti per 4 persone


200 gr di petto di tacchino
200 gr di spinaci
sale qb
1 uovo
per panatura
3 uova
pane grattugiato qb






Mondare elavare gli spinaci, metterli in padella con due cucchiai di acqua, mettere il coperchio e accendere il fuoco, controllare ogni 1-2 minuti per vedere se appassiscono.
Dopo 5-10 minuti al massimo sono pronti. Aggiustare di sale.
Spegnere e far raffreddare.
Prendere la carne tagliarla a pezzetti grossolani, inserire nel bimby, unire gli spinaci, 1 uovo, 1 pizzico di sale.
Azionare le lame a vel 5-6 per 20-30 secondi, in modo da formare un trito omogeneo.
Con le mani bagnate fare delle fettine, passarle nel pane grattugiato, poi nell'uovo sbattuto e infine ancora nel pane grattugiato.
Cuocere in forno ventilato a 175°C per 20 minuti, oppure in padella con olio caldo per 3- 5 minuti (girarle e cuocere ancora un paiod i minuti).

Servire con verdura fresca condita o con cipolline borrettane passate in padella, come consigliano Monica e Marco ( ...queste cipolline le devo provare pure io!!!).


Con questa ricetta partecipo allo scambia ricette delle Bloggalline!

martedì 20 febbraio 2018

Mini pudding ai lamponi




Qualche giorno fa abbiamo festeggiato la Pie night, una serata tra amici, in cui ognuno poteva "portare virtualmente " una pie salata e/o una pie dolce/pudding, ed è stato un successo, avevate dubbi?
Per l'occasione ho preparato questi mini pudding, per la ricetta ho attinto da questo sito  inglese naturalmente personalizzandolo, il frutto della passione è difficoltoso da trovare, mentre i lamponi li ho in freezer e sono del mio orticello!
L'impasto mi sembrava un po' duretto, non avevo molta fiducia sulla consistenza, e invece sono davvero ottimi, a tutte le temperature e questo mi sembra un bel traguardo!
Ecco la ricetta!







Ingredienti per 4 mini pudding

80g di burro a pomata
80g di zucchero
80g di farina
250g di lamponi
3 cucchiai di zucchero di canna
1 limone bio (scorza)
2 uova
gelato alla vaniglia





Lavare i lamponi velocemente, asciugarli e mettere da parte 16 lamponi interi.
Preparare la salsa di lamponi: mettere il resto dei lamponi con lo zucchero di canna in un polsonetto e mettere sul fuoco, mescolare fino a formare una salsa liquida. Far raffreddare.

Montare il burro con lo zucchero, unire la scorza di limone grattugiata e un uovo alla volta , non aggiungere il secondo fino a quando non si è incorporato il primo.
Aggiungere la farina setacciata, e mescolare bene.
Ungere i pirottini monoporzione in alluminio, mettere sul fondo i lamponi equamente divisi e porzionare l'impasto.
Cuocere a bagnomaria in forno già caldo (aggiungere nella teglia in cui si pongono i pirottini acqua già bollente) a 180°C per 25 minuti funzione lievitati.
Servire tiepidi, con la salsa ai lamponi e una pallina di gelato.

Questa ricetta ha partecipato alla Pie Night, ideata da Roberta, del gruppo Pie donne & Pies



lunedì 19 febbraio 2018

Zuppa di pomodori, rape e ceci all'orientale


Oggi a Light and Tasty si parla di Rape!
Rape nel senso allargato del termine, che va dalla barbabietola bianca, rossa, alle cime di rapa passando per le classiche rape bianche.

Sono "verdure povere", poco utilizzate nonostante abbiano proprietà interessanti per la salute.
Le rape, appartenendo alla famiglia delle Crucifere o Brassicacee  sono alimenti ricchi di vitamine, A e β-carotene, C, gruppo B e Acido Folico. In particolare, per quanto riguarda la vitamina C pare che ne contengano molto più che le arance.
Sono ricche inoltre di sali minerali come fosforo, calcio (le crucifere ne sono la principale fonte di origine vegetale), ferro utile nell’anemia e potassio utile nel controllo della pressione sanguigna.
100 gr di rape hanno circa il 90% di acqua, mentre il resto è suddiviso tra glucidi, proteine e sali minerali per tale motivo, sono alimenti ipocalorici (circa 20 Kcal ogni 100g) e perciò adatti a tutti coloro che vogliono seguire un corretto stile di vita.

Per questa ricetta si utilizzano le rape bianche, e sono un ingrediente essenziale, anche se sembra poco rappresentato,  caratterizzano infatti questa zuppa con il loro sapore minerale.
Questa ricetta viene dalla rubrica Keep calm and what's for dinner e da quando l'ho conosciuta l'ho già riproposta diverse volte ai miei commensali.
E' possibile considerarla un piatto unico, per la presenza dei ceci che lo rende un pasto completo dal punto di vista nutrizionale.
Buon appetito!



Ingredienti per 4 persone

800g di Pomodori pelati
(480 pomodori pelati sgocciolati, 320g di passata)
240g di ceci sgocciolati
1 litro di brodo di  vegetale
2 cipolle
1 carota
2 rape bianche
3 spicchi di aglio
1/2 cucchiaino di cumino
2 cucchiai di olio extravergine di oliva
2 pizzichi di spezie (pepe bianco, zenzero in polvere, noce moscata e chiodi di garofano)
1 cucchiaino di zucchero
1 mazzetto di coriandolo fresco
sale e pepe




Sbucciare le cipolle, l'aglio, le carote  e le rape.
Affettare le cipolle e tagliare a piccoli cubetti carote, rape e aglio
In un casseruola scaldare l'olio, rosolare la cipolla e l'aglio, dopo qualche minuti unire le carote e le rape. Cuocere per 4-5 minuti poi aggiungere i pomodori pelati e la passata.
Versare il brodo di carne, aggiustare di sale e pepe.
Avvenuto il bollore, cuocere a fuoco basso per circa 30  minuti.
Mescolare di tanto in tanto.
Aggiungere i ceci sgocciolati, aromatizzare con le spezie e il cumino.
Proseguire la cottura per altri 15 minuti.
Versare la zuppa nei piatti di servizio e cospargete con coriandolo tritato.


Ecco altre ricette con rape, cime di rapa, barbabietole & C:

Sformato di cavolfiore e cime di rapa  di Carla Emilia

Torta salata con barbabietola e caprino di Daniela

Cime di rapa, patate e carote di Maria Grazia

Crema di barbabietola rossa, sedano rapa e yogurt di Milena

Insalata di riso, grano saraceno e semi di chia con barbabietola cruda, noci e prosciutto di Simona

martedì 13 febbraio 2018

Tarte tatin di mele affumicate e rosmarino con gelato alla vaniglia


Questo mese all'MTC si affumica!
E già, la vincitrice dello scorso mese è Greta del blog Greta's corner, è una bravissima blogger e in cucina ha proprio una marcia in più!
Siamo state assieme in brigata al castello di Colorno diversi anni fa, avevamo preparato  un souffle di parmigiano e lo servivamo caldo abbinato ad un gelato.
Ho voluto ripresentare anche qui la stessa sensazione caldo-freddo, quindi ho preparato un gelato alla vaniglia, da abbinare ad un classico della cucina francese, la tarte tatin, dove però le mele sono state affumicate con legno di melo e rosmarino!
La tecnica dell'affumicatura mi ha davvero affascinato, ho provato affumicare di tutto, da cipolle a carne, passando per i molluschi, spero di riuscire a pubblicare anche qualche altro esperimento... Grazie Greta!!!



Ingredienti

Tarte Tatin (diam 20cm):
3 mele golden
150g di farina debole
125g di burro
80g di zucchero
1 pizzico di sale

Wet rub:
50g di zucchero
1 rametto di rosmarino
2 limoni

Affumicatura:
legno di melo
1 rametto di rosmarino

Gelato alla vaniglia:
250g di latte fresco intero
100g di zucchero,
3 tuorli
1 cucchiaino di maizena
2 bacche di vaniglia


Per preparare il gelato alla vaniglia: scaldare il latte con la vaniglia (aprire la bacca togliere i semini, inserirli nel latte e lasciare pure la bacca), nel mentre si monta lo zucchero con i tuorli e la maizena utilizzando fruste elettriche, versare poi  il latte a filo mescolando.

Mettere sul fuoco il composto  e portarlo a 85°C, sempre mescolando accuratamente.
Raffreddare subito utilizzando una ciotola di acqua e ghiaccio in cui immergere la pentola.

Passare in frigo almeno 1 ora, inserire nel mantecatore della gelatiera e utilizzarla come indicato dal libretto d'istruzioni.

Trasferire in vaschetta d'alluminio, coprire con carta forno ben aderente e chiudere con tappo e lasciare in freezer per almeno 2 ore.

Preparare la pasta: nel mixer inserire la farina con il sale e 75 g di burro freddo a pezzetti, azionare  fino a ottenere un composto sbriciolato. Unire 2 cucchiai di acqua freddissima, mixare  fino a ottenere una palla di pasta.
Avvolgere in pellicola e lasciala riposare in frigo per almeno 1 ora.

Preparare il wet rub: sbucciare le mele, tagliarle a 1/3  (formare 3 spicchi per ogni mela, a mio parere è la dimensione ideale per la tarte tatin), eliminare il torsolo con lo scavino e irrorale con il succo di 1 limone, lo zucchero e aromatizzare con buccia del limone grattugiata e  rosmarino. Chiudere con pellicola e attendere un paio di ore in modo da far perdere acqua di vegetazione dalla frutta.

Per l'affumicatura: bagnare bene il legno per affumicare, posizionarlo sul fondo di una pentola pastaiola foderata con alluminio, unire rametti di rosmarino, metterlo sul fuoco alto fino a vedere che si forma una colonna di fumo consistente. Prendere le mele, forarle con uno stuzzicadente (in modo che assorbano meglio l'affumicatura), metterle nel cestello e posizionarlo nella pentola, chiudere con il coperchio, abbassare la fiamma e cuocere per 25-30 minuti.

Togliere il cestello e far raffreddare le mele.

Per la tarte tatin: prendere la teglia (diam 20cm), spennellare con il burro e mettere tanti fiocchetti sul fondo (era rimasto 50g di burro), posizionare sul fuoco piccolo e accendere la fiamma bassa, quando il burro è fuso unire lo zucchero e attendere che caramelli (colore dorato).
Togliere dal fuoco, posizionare le mele con la parte scavata verso l'alto.
Con un mattarello stendere la pasta in una sfoglia di 1/2 cm di spessore e trasferirla sopra le mele. Spingere i bordi della pasta verso il basso, fra le mele e il bordo dello stampo.
Bucherellarla per evitare che si gonfi in cottura.

Cuocere la tarte in forno già caldo a 200°-220° C per circa 30 minuti.
Togliere dal forno, attendere 5 minuti prima di girala sul piatto di portata (io metto sempre un foglio di carta forno sul fondo della teglia perchè temo che quando si forma le mele rimangano attaccate al fondo).
Servire tiepida con una quenelle di gelato alla vaniglia.



Con questa ricetta partecipo alla sfida n.70 dell'MTC

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lunedì 12 febbraio 2018

Polenta di ceci con polpo in umido


Oggi a Light and Tasty si parla di farine alternative.
Questo è un tema molto vasto, in pratica si cerca di proporre ricette senza l'utilizzo delle classiche farine di frumento.
Queste farine alternative le possiamo dividere in farine di cereali poco noti, a farine di legumi o farine di frutta secca o farine derivante da ortaggi o vegetali (quali la farina di grano saraceno).

Personalmente ho voluto utilizzare la farina di ceci, che si ricava dai ceci essiccati, che sono legumi.
E' un prodotto molto nutriente ed energetico, contiene grassi e una discreta quantità di acidi grassi polinsaturi, proteine vegetali, fibre, vitamine del gruppo B ( B1, B2, B3, B5, B6) e dei gruppi C ed E.
I ceci sono anche ricchi di saponine, utilissime per diminuire i livelli di colesterolo e trigliceridi nel sangue, nonché di minerali, come il ferro, il calcio e il fosforo.Quindi perchè non consumarli più spesso?

La ricetta della polenta di ceci l'ho tratta dalle ricette KEEP CALM AND WHAT'S FOR DINNER? una rubrica di ricette veloci e sfiziose ideali per la cena. La ricetta era stata preparata da Giuliana Fabris - La gallina vintage e la versione pubblicata era Polentina di ceci alle erbe e ragu di pescatrice in bianco. 
Ho aggiunto poi un sugo di polpo per contrastare il colore della polenta e anche la consistenza, il risultato è stato apprezzato e la rifarò a breve!




Per 4 persone

800 g polpo
200 g farina di ceci
1 scalogno
1 mazzetto composto da rosmarino, salvia, alloro
4 cucchiai olio evo
10 pomodorini freschi
2 cucchiai di passata di pomodoro
prezzemolo
peperoncino
sale



Portare a bollore 1,5 l di acqua insieme a una presa di sale e il mazzetto aromatico nel bimby.
Setacciare la farina in una ciotola e quando l'acqua bolle, aggiungere 1 cucchiaio di olio, togliere il mazzetto aromatico e poi versare la farina a cucchiaiate, mantenendolo a vel. 3.
Continuare la cottura per 40 minuti a vel. 3 temp. 100°C.
Se non si possiede il bimby è possibile versare a pioggia la farina, dopo averla setacciata, e continuare a mescolare con la frusta per 40 minuti.

Polpo in umido: pulire il polpo, rovesciare la sacca, togliere occhi e, lavare sotto acqua corrente.
Lessare in acqua bollente  non salata per 20 minuti.
In una padella far soffriggere lo scalogno tritato, aggiungere il polpo tagliato a rondelle, i pomodorini, la salsa e il peperoncino.
Far cuocere a fuoco lento per circa 20 minuti.
Spolverizzare con prezzemolo tritato.

Servire la polenta di ceci con il polpo in umido, il tutto ben caldo.


Ecco altre possibilità di utilizzo di farine alternative, sono spunti utili per ampliare questo argomento:

Ciambella al limone di  Carla Emilia

Cuori di grano saraceno con pomodorini gialli e rossi di Daniela

Muffins con farina di carote, uvetta e cioccolato di Milena

Cookies di grano saraceno all’olio evo, cranberries e lime  di Simona

domenica 11 febbraio 2018

Lagane e ceci per Quanti modi di fare e rifare


Oggi con Quanti modi di fare e rifare ci trasferiamo in Basilicata, una regione poco conosciuta e pubblicizzata, purtroppo, ma che possiede bellezze naturali e architettoniche uniche non dimentichiamo che Matera è patrimonio.
E la gastronomia? E' una gastronomia legata al territorio, piatti dagli ingredienti poveri, e il piatto che andiamo a preparare è testimone di questa tendenza.
Prepareremo le lagane con i ceci!
Le lagane sono della specie di tagliatelle larghe e non troppo lunghe fatte di farina di semola di grano duro e acqua, tirate con il mattarello o con la macchinetta.
Non devono essere troppo sottili, ma nemmeno troppo spesse, la pasta deve essere ruvida così da attaccarsi meglio al sugo, per questo consiglio di cospargerla di semola prima dell'ultimo passaggio ai rulli o con il mattarello.
Ma passiamo alla ricetta, che è favolosa nella sua semplicità, inoltre poi vi ricordo che è un piatto unico avendo pasta e legumi, quindi risulta pure salutare!



Ingredienti per 4 persone

250 g di ceci
rosmarino
2 spicchi d'aglio
1 scalogno
peperoncino rosso (io ho messo la crema)
4 cucchiai di  olio evo
sale
350 g di farina di semola di grano duro



Mettere in ammollo i ceci per 24 ore, poi lessare in abbondante acqua e un rametto di rosmarino.

Mettere la farina sulla spianatoia, fare la fontana e versare al centro un pizzico di sale e tanta acqua tiepida quanto basta per ottenere una pasta liscia e di giusta consistenza.
Impastareavorarla energicamente in modo da ottenere una pasta ben liscia. Lasciare riposare per 30 minuti.
Stendere l'impasto con il mattarello o con la macchinetta (io questa penultima tacca come spessore), portare in sfoglia finita in almeno tre passaggi diminuendo lo spessore gradualmente.
Tagliare delle tagliarelle piuttosto larghe circa 2-3 cm, irregolari e disporle su un vassoio coperta con un canovaccio.

Preparare il sugo: scaldare l'olio, l'aglio e lo scalogno tritato, unire il peperoncino e i ceci scolati. Aggiustare di sale.
Lasciare insaporire per 10-15 minuti, aggiungendo qualche cucchiaio di acqua.
Frullare circa metà dei ceci e riunirli al sugo.

Far bollire abbondante salata, buttare le lagane e far cuocere per un paio di minuti dopo che hanno raggiunto di nuovo il bollore.
Scolarle e saltarle nel sugo di ceci, aggiungendo anche qualche cucchiaio di acqua di cottura.
Servire ben caldo.




Con questa ricetta partecipo alla rubrica:

Quanti modi di fare e rifare!

sabato 10 febbraio 2018

La mia putizza


La putizza nell'immaginario familiare è sempre stato considerato un dolce buonissimo e difficilissimo da realizzare.
Tutto questo era dovuto ad una zia acquisita di origine friulana che ad ogni Natale o Pasqua venisse invitata declamava sempre questo dolce meraviglioso, farcito di ogni ben di Dio, che segnava le sue feste da bambina. Purtroppo in cucina era una ciofeca, cucinava i soliti 4 piatti (con la polenta però non la batteva nessuno!), e questo la giustificava sul fatto di non provare assolutamente a cimentarsi con la putizza.
Quando lo scorso 28 gennaio Giornata Nazionale della Putizza /gubana sul Calendario del Cibo Italiano Roberto Zottar ha descritto così bene questo dolce, con la sua storia e la geografia, ho ricordato le parole della zia e la voglia di mettermi alla prova ha prevalso, complice naturalmente è stato il contest.
Ed eccomi qui a presentare la mia putizza per il contest: impasto viene da un mix delle ricette proposte da Roberto e la farcitura dai gusti di mio figlio, albicocche essiccate, il cioccolato fondente, gli amaretti bagnati in marsala aromatizzato alle mandorle.


Ingredienti per la pasta

15 g di lievito di birra
500g di farina (W340; P/L0,60)
150ml di latte tiepido
90g di burro
80 g di zucchero  a velo
1 arancia bio (scorza grattugiata)
1  limone bio (scorza grattugiata)
un uovo intero e 2 tuorli

250g di albicocche secche
200ml di marsala alle mandorle
100 cioccolato fondente al 75%
100g di amaretti sbriciolati

1 uovo intero con 2 cucchiai di acqua

Preparare il lievitino: sciogliere il lievito in 75ml di latte a temperatura ambiente e 3 cucchiai colmi di farina presi dal totale. Mescolare bene con una forchetta in modo da formare un composto piuttosto morbido, lasciare lievitare fino al raddoppio (30-40 minuti).

Mettere in ammollo le albicocche,  dopo averle lavate con acqua corrente e tagliate in 4/6 pezzi, in 200ml di marsala aromatizzato alle mandorle.

Preparare l'impasto: inserendo nell'impastatrice il resto della farina, lo zucchero le bucce grattugiate, il pizzico di sale, il latte rimanente, l'uovo intero e due tuorli.
Unire il lievitino lievitato. 
Impastare, quando l'impasto risulta incordato aggiungere a cucchiaini il burro a temperatura ambiente e lasciare lievitare per 2 ore circa.

Riprendere l'impasto e stenderlo in una lunga striscia dello spessore di circa 1cm, lunga 80cm e larga circa 20-25cm.
Iniziare a farcire: togliere le albicocche secche dall'ammollo, strizzarle e asciugarle su carta assorbente, sbriciolare gli amaretti e bagnarli con il marsala  rimasto, tritare il cioccolato fondente a coltello.
Cospargere poi albicocche, cioccolato spezzettato e amaretti bagnati sulla striscia.  Arrotolare la striscia per il lato lungo formando una specie di salsicciotto.
Foderare una teglia con carta forno da 30cm di diametro e avvolgere a spirale, come in foto.
Lasciare qualche mm di spazio tra le diverse spire.
Coprire la putizza con pellicola e lasciare lievitare per 1 ora.
Prima di cuocere in forno già caldo a 180°C per 35 minuti, spennellare con un uovo sbattuto in 10ml di acqua.

Attedere 15 minuti prima di togliere dalla teglia, servire tiepida.

mercoledì 7 febbraio 2018

Rose del deserto


Questi sono biscotti d'epoca! O meglio la ricetta è d'epoca... loro sono durati davvero poco!
Infatti, andavano di moda una decina di anni fa e da allora non li avevo più assaggiati.
Quando lo scorso week end mettendo in ordine la dispensa mi esce un mezzo sacchetto di cornflask dimenticato o meglio, acquistato in un momento di salutismo acuto e poi abbandonato!
Mi son ricordata di questi dolcetti e ho subito agito dopo aver recuperato la ricetta nella mia vecchia agenda.
Devo dire che il ragazzo ha gradito, quindi riuscirò a finire a breve il sacchetto di cornflask.
W il riciclo!




Ingredienti
Per circa 25 biscotti

100 g di farina 00
100 g di corn flakes
75 g di zucchero
50 g di uvetta
50ml di marsala
50 g di farina di mandorle
50 g di burro morbido a temperatura ambiente
1 uovo
mezzo baccello di vaniglia
5 g di lievito per dolci
zucchero a velo (a piacere)

Mettere in ammollo l’uvetta in marsala per almeno 15 minuti.
Montare il burro e lo zucchero con  le fruste, aromatizzare con i semi di vaniglia, unire l'uovo intero.
Setacciare la farina con il lievito aggiungerli utilizzando un leccapentola e poi inserire la farina di mandorle e 50g di cornflak tritati con il frullatore.
Aggiungere anche l’uvetta scolata e strizzata.
La consistenza dell'impasto è simile ad una pasta frolla.
Accendere il forno a 180° e in un piatto piano cospargere i corn flakes.
Con le mani strappare un poco di impasto (dimensione poco più di una noce) e poi rotolarlo nei cornflask. facendo attenzione a non sbriciolarli.
Posizionare i biscotti su una teglia rivestita con carta forno e infornare per 15 minuti senza rigirarli.
Controllare spesso la cottura perché i corn flakes potrebbero bruciare, lasciare raffreddare e poi volendo cospargere di zucchero a velo.