lunedì 2 ottobre 2023

La piadina della Madonna del Fuoco


L'argomento di oggi de L'Italia nel piatto è: Piatto del Santo o  del Patrono.

Personalmente ho già preparato diversi piatti con questo tema, dal Pane di S. Petronio (patrono di Bologna) alle scarpette di S.Ilario (patrono di Parma), così oggi ho deciso di trasferirmi a Forlì per festeggiare la protettrice della città: la Madonna del Fuoco.

Ogni anno il 4 febbraio il centro storico assume un aspetto magico, una fiera con tante bancarelle di giochi, e dolciumi affollano le vie centrali, ma il dolce simbolo di questa festività è: la Piadina della Madonna del Fuoco.

Pare che nel lontano 1428 si sviluppò in città un violento incendio, ma la xilografia di una Madonna si salvò miracolosamente. Da lì iniziò la devozione per questa madonna, che venne chiamata Madonna del Fuoco. Durante una carestia di qualche secolo fa il 4 febbraio, giorno della Madonna del Fuoco, la Cattedrale decise di vendere i voti fatti dai fedeli e utilizzare le offerte per comprare gli ingredienti necessari alla confezione di un pane dolce da donare ai forlivesi per alleviarne la fame e sollevarne l’umore in onore della Festeggiata. 

Nacque così la piadina, una ricetta semplice e profumata di anice, una specie di focaccina, che non assomiglia per niente alla classica piadina romagnola, ma in Romagna tutto ciò che è piatto, schiacciato e commestibile viene chiamato Piada, da lì il suo nome.

Naturalmente questa deliziosa schiacciata all’anice è tornata ad essere realizzata anche nelle case, ogni famiglia ha una sua ricetta, tutte molto semplici negli ingredienti e tutto sommato simili, il denominatore comune è comunque l'anice in semi.

L'ho provata con mezza dose, producendo 7 piadine, piacevoli appena sfornate, tiepide e molto morbide, sicuramente, se farcite con crema al cioccolato o alla nocciola diventa molto più gustosa... una merenda davvero speciale!


Ingredienti per 15 piadine

500g farina 

2 uova      

12g di lievito di birra fresco

100g zucchero    

15g di anice   

200ml di latte

zucchero semolato per spolverizzare




Sciogliere il lievito in 100 ml di latte tiepido e impastare con 100 grammi di farina. Fare lievitare per 2 ore (io programma lievitazione forno, 40 minuti). 

Unire gli altri ingredienti e impastare con il latte fino ad ottenere un impasto elastico. Fare lievitare per 2 ore (io programma del forno, 40 minuti + 30 minuti) e poi dividerlo in 15 palline. 

Stendere le singole palline dando una forma ad ellisse con spessore di circa 1/2 cm e lasciare lievitare nuovamente le piccole “piadine” ben distanziate in forno spento fino al raddoppio.

Eccole prima della lievitazione

Spennellare con acqua il centro della piadina e spolverizzare con lo zucchero semolato.

Cuocere in forno a 170°C funzione statico per circa 15-20 minuti, valutare il colore, devono risultare dorate.


Ecco le ricette delle altre regioni d'Italia:


Lombardia: Rustin Negaà alla Milanese per Sant’Ambrogio 

Trentino-Alto Adige: Pane dolce di San Vigilio

Veneto: La fritola de la festa degli oto  

Emilia-Romagna: La Piadina della Madonna del Fuoco

Liguria: Torta di riso di San Michele  

Toscana: Torta di San Pietro (o torta dei due Santi o torta garfagnina)

Umbria:  Pane di San Francesco d'Assisi, ricetta medievale  

Marche:  Polenta di Sant’Antonio

Lazio:   Frittelle di cavolfiore per Sant’Antonio

Abruzzo: Taralli di San Rocco-ricetta abruzzese

Campania: Spaghetti alla Gennaro 

Puglia: Melanzanata di Sant'Oronzo    

Basilicata:  Gallo ripieno al sugo di San Rocco ricetta venosina 

Calabria: Abbaculu o pastorale di S. Biagio 

Sicilia: Maccheroni "cu sutta e supra" per San Michele Arcangelo

Sardegna: Cocciula e Cozzas a sa schiscionera 


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mercoledì 27 settembre 2023

Shakshuka di melanzane



Ed eccoci già al 27 settembre, questo mese è volato, e con il profumo delle vacanze ancora nell'aria nel vecchio Club del 27 si è deciso di recuperare dalle vecchie uscite (sono anni che giochiamo) ricette che ci avevano colpito particolarmente (qui troverete la pagina con il ripasso!). Devo ammettere che ho faticato più a decidere la ricetta che a farla, c'erano troppe, troppissime ricette che avrei voluto provare, poi, un po' il tempo tiranno, un po' l'esigenza di produrre una cena per i miei uomini, la scelta è caduta su questa Shakshusa vegana, davvero molto buona.

Shakshusa è tipica del Maghreb, una specie di peperonata, arricchita dal pomodoro e tante spezie, oltre naturalmente le uova, il che lo rende un ottimo piatto unico.

Questa ricetta invece è vegana, quindi senza uova ed a base di melanzane; viene tratta dal libro "Easy Speedy Vegan" di Katy Beskov, una bellissima opera, che abbiamo scoperto nel mese di gennaio (qui).

Ho fatto qualche piccola variazione, utilizzato peperone giallo anzichè rosso e puntato più sulla paprika che il peperoncino (il piccante non è molto apprezzato in casa). Ma ecco la ricetta:


SHAKSHUKA DI MELANZANE CON YOGURT SPEZIATO

Ingredienti per 4 persone


1 cucchiaio di olio di girasole

1 melanzana

1 cipolla rossa 

1 peperone rosso  (io giallo)

2 spicchi d'aglio schiacciati

1 cucchiaino di paprika

1 pizzico di peperoncino 

2 cucchiai di harissa 

500 g di passata di pomodoro

1 cucchiaino di zucchero

400 g di ceci in scatola scolati 

½ limone (succo)

foglie di coriandolo tritato(io prezzemolo) 

sale 

Ingredienti Salsa

150g di yogurt di soia (oppure di latte intero, se non si è vegani)

1 pizzico di paprika

sale

1 cucchiaio di succo di limone


Preparare la salsa di yogurt e il peperoncino (io paprika), lasciandoli in infusione, aggiungendo un poco di sale e il succo di limone.

Scaldare l'olio in una padella rosolare la melanzana e cuocerla a fiamma medio-alta per 2 minuti. Aggiungere la cipolla e il peperone e proseguire la cottura per altri 2 minuti. Unire l'harissa, la paprika, il peperoncino e l'aglio e mescolare bene.

Versare la passata di pomodoro, lo zucchero, mescolare, e cuocere per 20 minuti abbassando la fiamma.

Aggiungere i ceci scolati e lavati, proseguire la cottura ancora una decina di minuti, spegnere il fuoco incorporare il succo di limone, salare e pepare a piacere e cospargere con il coriandolo (o prezzemolo). 

Servire insieme a un cucchiaio di yogurt aromatizzato.


Con questa ricetta partecipo a Il Club del 27



Con questa ricetta partecipo anche ad ABC Un mondo di ingredienti:
 P di peperone e si vola di Maghreb

lunedì 25 settembre 2023

Pollo in crosta di dukkah


Light and tasty oggi diventa internazionale, si decide di preparare una ricetta "straniera" light o presentata con variazioni tali da renderla light.

Ho deciso di andare nel nord Africa e presentarvi una spezia speciale molto utilizzata in questi luoghi: il Dukkah.

E' composta da erbe, spezie e frutta secca, ce ne sono diverse varianti, con noci, nocciole, pistacchi o pinoli, ma anche tanto sesamo, pepe coriandolo cumino e sale.

Tradizionalmente si mangia con il pane arabo non lievitato (tipo pita): dopo averlo intinto nell'olio d'oliva  si cosparge di dukkah, oppure viene mescolato alle insalate o sulle verdure, Può essere usato per impanare pezzi d'agnello o di pollo, gamberi e pesci così da formare una crosta croccante e saporita, ed è proprio quello in cui mi sono cimentata.

E' nata in Egitto, ma risulta utilizzata in tutto il nord Africa e anche in Etiopia, ecco la mia ricetta del petto di pollo in crosta di Dukkah. 



Ingredienti per 4 persone

2 petti di pollo

4 cucchiai di dukkah

4 cucchiai di olio extravergine

200 g di yogurt naturale

1 lime


Per il dukkah

120 g pistacchi non salati

1 cucchiaio di semi di cumino

3 cucchiai di semi di sesamo (bianco e nero)

1 cucchiaio di semi di coriandolo

due pizzichi di peperoncino piccante

1 cucchiaino di sale



Preparare per primo il dukkah: tostare in padella ben calda i semi di sesamo fino a renderli leggermente dorati, unire poi gli altri ingredienti e proseguire a fuoco basso per 1 minuto mescolando. Fare raffreddare.

Marinare i petti di pollo in una terrina con yogurt e lime per 1 ora (in frigo).

Sgocciolare dalla marinata, passare il pollo nel dukkah, così da ricoprirlo come una panatura, e poi cuocere  in padella con un poco di olio evo girando la fettina a metà cottura, salare e poi rigirare la carne. Attenzione la carne di pollo deve essere ben cotta. Se la padella non riesce a cuocere in contemporanea tutte le fettine, ma si devono cuocere in due tempi, pulire sempre la padella e rinnovare l'olio (il dukkah se si brucia diventa amaro).

Servire con verdure crude.

Ecco le altre ricette internazionali:


Carla: Ceviche di pesce spada  

Catia: Salsa dip piccante tex-mex con nachos di piadina 

Daniela: Torta di avena e more  

Milena:  Chutney di mango   

Serena: American pancake di Aristea  

giovedì 21 settembre 2023

Stroscia ligure


Anche oggi mi diverto a postare una ricetta per il gioco ABC Un mondo di ingredienti.

Oggi stiamo in Italia, precisamente in Liguria a Pietrabruna, nel Ponente Ligure, con la Stroscia un dolce della tradizione  che ho conosciuto anni fa tramite una cara amica Fausta, che purtroppo ci ha lasciati, ma che da lassù sono sicura che ci controlla leggendo le nostre ricette come faceva un tempo (oggi è anche il suo compleanno!).

Questa torta è interessante per la sua semplicità e per gli ingredienti sempre a portata di mano, inoltre è possibile personalizzarla con aggiunte di frutta secca (ottima con noci, nocciole o mandorle), ma anche con uvetta o gocce di cioccolato. Al posto del Marsala è possibile utilizzare il vino bianco, ma anche il Vermouth.

La stroscia di Pietrabruna sarà pronta, togliere dal forno e far raffreddare. La stroscia non va tagliata con il coltello ma spezzettata con le mani, il suo nome infatti deriva dal verbo dialettale strosciare che significa rompere.

Proprio domenica mentre la preparavo, sono tornata sul web per cercare la ricetta sul blog di Fausta, ma mi sono imbattuta nel blog di Dauliana e qui ho scoperto una crema al cacao e rum, dal gusto deciso ed equilibrato, non troppo dolce che con questa preparazione ci sta a meraviglia. Pucciare la stroscia, dopo averla spezzata a mano (strosciare in dialetto ligure significa spezzare) in questa crema darà una immensa soddisfazione!!!

Lascio la ricetta anche della crema ringraziando Dau!




Ingredienti

300 g farina 00

90 ml Olio evo

90g zucchero semolato + 2 cucchiai colmi

60ml Marsala (io 80ml)

1 limone 





Per preparare la stroscia ligure mettere in una ciotola la farina, aggiungere quindi lo zucchero, la scorza di un limone grattugiato e l’olio.

Mescolare delicatamente con un cucchiaio e poi aggiungere a poco a poco il Marsala, fino a quando l'impasto inizia ad unirsi ottenendo un impasto morbido ma non appiccicaticcio.

A questo punto impastare  a mano per qualche minuto e poi foderare una teglia di diametro 26cm.

Stendere l'impasto con le mani, lo spessore deve essere  circa 1 cm, la superficie non deve essere omogenea, come anche i bordi.  L'impasto sarà molto aromatico e la superficie deve essere rustica.

Cospargere con lo zucchero semolato. Cuocere in forno già caldo a 180°C per circa 30 minuti, forno statico. 

Lasciare raffreddare prima di assaggiare e NON TAGLIARE le fette, si deve rompere con le mani, spezzettare!!!



 Crema al cacao

Ingredienti

150ml di acqua

100g di zucchero

50g di cacao

1 cucchiaino di estratto di vaniglia

1 bicchierino di rum

un pizzico di sale


In una casseruola con fondo spesso miscelare lo zucchero con il cacao, il pizzico di sale ed unirvi poco per volta l’acqua mescolando con una frusta fino a che non ci sono più grumi,

Unire la vaniglia e mettere sul fuoco a fiamma media continuando a mescolare fino a che la salsa prende il bollore e comincia ad ispessire, circa 2 minuti poi  versarvi il rum e far sfumare la parte alcolica tenendo la salsa sul fuoco per 1-2 minuti continuando a mescolare,

La salsa vi sembrerà liquida ma raffreddandosi diventerà più densa.


Con questa ricetta partecipo ad ABC - un mondo di ingredienti: