lunedì 29 gennaio 2024

Zuppa di zucca con capesante

 

L'inizio dei giorni della merla e la nebbia che incombe in Val Padana rendono questo periodo dell'anno freddo e umido; ideale per combattere questo clima rigido sono le zuppe, i brodi, le minestre, tutte quelle preparazioni calde e piacevoli che, come diceva la mia nonna in dialetto, "mettono a posto lo stomaco" inteso come scaldano il fisico.

Ho proposto una zuppa di zucca (che è risultata ancora ottima nonostante la fine stagione), morbida, vellutata, saporita, a cui ho aggiunto le capesante e ho aromatizzato con il timo ...profumatissimo!

La ricetta è tratta dalla rivista Delicius UK dell'ottobre 22, mi era piaciuta tanto mentre la leggevo ed infatti non mi ha deluso, le capesante danno una nota particolare, che rendono questo piatto quasi elegante, non vi sembra?


Ingredienti per 4 persone


12 capesante, senza corallo

1 cipolla

2 spicchi d'aglio

800 g di zucca

800 ml di brodo di verdura

100 ml di latte

olio evo

semi di zucca

timo

sale e pepe


Preparare i semi di zucca: tostare leggermente i semi in padella a fuoco medio per 2-3 minuti, quindi rimuovere dal calore e salare. Tenere da parte.

Scaldare una padella larga, aggiungete 2 cucchiai di olio, soffriggere la cipolla, dopo averla tritata,  per 5 minuti a fuoco basso con coperchio, unire l’aglio, il timo (un rametto) e la zucca mondata e tagliata a cubotti.

Cuocere per 5 minuti, mescolando di tanto in tanto. Versare metà del brodo, coprire e cuocere per 20 minuti.

Dopo 20 minuti, rimuovere il coperchio della zuppa e cuocere per altri 5 minuti (valutare la densità). Aggiustare di sale e pepe, incorporare il latte, riportare a bollore e poi spegnere il fuoco. Frullare la zuppa.

Cuocere le capesante, in una padella leggermente unta con olio: quando risulta ben calda adagiare le capesante, condire con sale e pepe e proseguire per 1 minuto e mezzo fino a doratura, spegnere il fuoco e girare con cura le capesante, queste finiranno cottura nel calore residuo.

Prima di servire, riscaldare la zuppa, eventualmente con aggiunta di brodo, servire nei piatti, aggiungere le capesante sulla superficie e cospargere i semi di zucca tostati e le foglioline di timo.


Ecco le proposte delle colleghe foodblogger del Light and Tasty:


Carla Emilia: Vellutata di porri e patate con taralli 

Catia: Crema di gambi e foglie di broccolo romano   

Cinzia: Zuppa di cicerchia con la Instant Pot 

Claudia: Pasta e fagioli ricetta veloce in 15 minuti 

Daniela:  Zuppa di zucca, spinaci  e lenticchie con cumino 

Milena: Minestra di cavolo nero, porri, zucca e fagioli cannellini  

sabato 27 gennaio 2024

Latkes di patate dolci e cannella


Eccoci all'appuntamento de Il Club del 27 di gennaio e come fosse quasi una tradizione anche quest'anno ci dedichiamo alla cucina vegana, w Veganuary! Il mese della cucina vegana, cucina, buona, semplice sostenibile!

Il libro da cui sono tratte le ricette che vedete tutte condivise in questo bell'articolo (qui), sono tratte dal libro di  Katy Beskow che si intitola "15 Minute Vegan Comfort Food: Simple & Satisfying Vegan Recipes".

H pensato di cucina questi latkes, leggermente diversi dai classici di patate, infatti sono a base di patate dolci e aromatizzate con cannella e paprika affumicata, hanno un esterno croccante e caramellato e un centro quasi morbido, che li rendono perfetti come comfort food.

I latkes vengono tradizionalmente serviti durante le celebrazioni delle festività ebraiche, portando ricordi di famiglia, casa e felicità per chiunque li mangi, vengono preparati

La ricetta tipica ha origini lontane e viene tradizionalmente preparata per il periodo più festoso dell’anno. Gli ebrei, infatti, portano a tavola i Latkes per Hannukah, la festività ebraica nota anche con il nome di Festa delle Luci e che commemora la consacrazione del nuovo altare nel Tempio di Gerusalemme.


Ma passiamo alla ricetta....

Ingredienti per 4 persone

4 patate dolci

2 cipolle rosse 

6 cucchiai di farina 

2 cucchiaini di cannella in polvere

2 cucchiaini di paprika affumicata

1 cucchiaino di sale marino

 olio di semi per friggere

crema di formaggio vegano

aneto tritato 



Pelare le patate dolci e lavarle, grattugiarle con il mixer, così da ottenere un taglio  a julienne (come le carote quando si vogliono condire crude), fare lo stesso delle cipolle dopo averle pelate e lavate.

Mettere il tutto in un canovaccio pulito e asciutto e spremere così da eliminare quanto più possibile il liquido di vegetazione.

Mettere in una ciotola, unire la farina, la cannella, il sale e la paprika.

Mescolare accuratamente così ma miscelare al meglio tutti gli ingredienti, poi con un cucchiaio prepararsi tante palline di composto e con l'aiuto di un coppapasta dare la forma di dischetto.


Scaldare l'olio di semi  in una padella a fuoco medio (la quantità dipende dalle dimensioni della padella, non è un fritto profondo ma meglio non lesinare, altezza dell'olio circa 2 dita).

Verifica che l'olio sia pronto con la classica briciola di pane (deve friggere), e poi cuocere i latkes pochi alla volta per 3-4 minuti su ciascun lato fino a doratura.


Mentre i latkes cuociono, mescolare la crema di formaggio con l'aneto in una piccola ciotola.

Scolare i latkes su carta da cucina e servirli caldi con la crema di formaggio vegano e aneto.


Con questa ricetta partecipo a Il Club del 27

lunedì 22 gennaio 2024

Coppette con crema di ricotta e kiwi


Siamo in pieno inverno, il termometro ha iniziato a scendere (ormai non ci credevamo più!) e ieri mattina abbiamo dovuto aspettare le 11 prima di salire a 0°C, le influenze sono pronte in agguato e quindi perchè non fare un bel pieno di Vitamina C, per aiutare il nostro acciaccato sistema immunitario?

Ecco tante proposte in merito, dolci e non solo, giusto per imparare a consumare frutta e verdura ricca di questo vitamina davvero miracolosa e non solo per aumentare le difese immunitarie.

Ecco a voi un dolcino light e pure veloce da preparare, ma cosa volete di più?


Ingredienti per 2 persone


2 biscottoni con grano saraceno

200g di ricotta

100g di yogurt bianco

1 cucchiaio di miele

2 kiwi medi

liquore maraschino



Sbriciolare i biscotti in due bicchieri (che saranno poi serviti), bagnare con poco liquore circa 1 cucchiaino per bicchiere.

In una ciotola unire ricotta, miele e yogurt, mescolare bene. Dosare poi questa crema nei due bicchieri.

Pelare i kiwi e frullarli (se sono maturi non aggiungere zucchero, altrimenti 1 cucchiaino di zucchero potrebbe starci). Dispensare ila salsa di kiwi sulla superficie della crema formando uno strato omogeneo.

Mettere in frigo per almeno un paio di ore.


Ecco le ricette "vitaminiche" delle foodblogger:


Carla Emilia: Pollo al limone 

Catia: Pesto di limoni  

Cinzia: Petto di pollo all'arancia  

Claudia: Ananas grigliato con noci e cioccolato

Daniela: Patate dolci e sedano rapa al forno con succo di mandarino 

Milena: Dessert di ribes rosso con crema di yogurt all’arancia 

venerdì 19 gennaio 2024

Il Bustrengo


U di Uvetta e prepariamo il Bustrengo, così ci trasferiamo a S.Marino, ufficialmente Repubblica di San Marino!

Questo piccolo stato si trova al confine tra le regioni Emilia-Romagna e Marche, in Italia; è uno dei più piccoli d'Europa come estensione e come popolazione, si sviluppa infatti su un territorio di 61,19 km² e con 33 909 residenti.

Ho dei bellissimi ricordi in questi luoghi! Quando mi trovavo  in vacanza in Romagna, una gita di rito era proprio lì (esistono dei bus comodissimi che partono da Rimini), ricordo le viuzze caratteristiche e i tanti negozietti per fare shopping... come si può non approfittare?

Ma oggi vi parlerò del bustrengo, un dolce tipico, molto rustico, di altri tempi, un dolce del riciclo, dagli ingredienti poveri.

La ricetta è qua sotto, ma si possono fare delle varianti a seconda di cosa c'è in casa, sostituire la mela con la pera, aggiungere all'uvetta i fichi secchi, o anche pezzetti di cioccolato, tutto è ammesso e  in ogni caso sarà goloso!

Il bustrengo rimane leggermente umido all'interno per questo si conserva solo 2-3 di giorni a temperatura ambiente, ma si può sempre mettere in frigo!


Ingredienti

100 g di farina di mais fioretto

200 g di farina bianca

100 g di pane raffermo (senza crosta) 

200 g di zucchero

3 uova

1/2 litro di latte intero

1/2 kg di mele sbucciate

80 g di gocce di cioccolata 

80 g di uvetta

1 limone (scorza)

1 arancia (scorza)

70 ml di olio evo

1pizzico di sale

2 cucchiai di rum


Mettere in ammollo l’uvetta in acqua tiepida per farla reidratare miscelata al rum. Sbucciare le mele e tagliarle a tocchetti.

In una ciotola mettere a pezzi il pane e coprirlo con il latte (il latte deve essere a temperatura ambiente oppure passare latte e pane al micronde per 30-40 sec. potenza max).

A parte sbattere le uova con lo zucchero con una frusta a mano, unire il sale, le scorze di agrumi grattugiate, strizzare il pane dal latte e con le mani ridurlo a pezzettini (sfregare il pane tra il pollice e l'indice), unire poi tutto il latte e l'olio.

Mescolare bene con la marisa, aggiungere le farine, quella bianca setacciata.

Per ultimo aggiungere le gocce di cioccolato.

Imburrare e infarinare una teglia diam. 26 e cuocere a 170°C in forno ventilato preriscaldato per 55 minuti (il bustrengo sarà pronto quando, bucando la torta al centro con uno stuzzicadenti, risulterà asciutto).

Trascorso il tempo necessario, sfornalo, fallo raffreddare, quindi sformalo. Quando sarà freddo, posizionalo su di un piatto da portata o presentarlo direttamente se la teglia è in ceramica come nel mio caso.

Con questa ricetta partecipo ad ABC -Un mondo di ingredienti

lunedì 15 gennaio 2024

Cavolini di Bruxelles e speck gratinati


Light and tasty oggi  propone "I colori dell’inverno" intendendo con questo il colore degli ortaggi tipici di questa stagione, con le crucifere in pole position e poi i finocchi, i topinambur, i carciofi,  le rape tutti quelle verdure che ci ricordano che siamo in pieno inverno!

Io ho estratto dal cappello i miei amati cavolini di Bruxelles, dal sapore deciso anche se un po' dolciastro, che da quando cuocio al microonde nemmeno ne sento l'odore pungente... quindi cosa volere di più? Cuociono in un attimo, sono ottimi al palato e ricchi di proprietà benefiche!

Provate un po' ad assaggiarli con questa semplice ricetta!


Prima della gratinatura

Ingredienti per 2 persone


500g di Cavolini di Bruxelles

80g di speck in una sola fetta

2 cucchiai di Grana Padano grattugiato

olio evo

sale 



Mondare e lavare accuratamente i cavolini, tagliare a metà i più grossi, metterli in pentola a pressione per microonde (o una ciotola per microonde chiusa con la pellicola apposita) aggiungere 25ml di acqua e cuocere a max potenza per 7-8 minuti.

Scolare, condire con un cucchiaio di olio e sale.

Mettere i cavolini in casseruola adatta al microonde e che possa essere portata in tavola, cospargere con lo speck tagliato a listarelle e il Grana.

Ripassare al microonde per 5-6 minuti funzione combi (grill+micro) a 600watt di potenza, controllare la formazione della leggera crosticina, far riposare un paio di minuti e poi servire!

 

Ecco altre proposte:


Carla Emilia: Sformato di carciofi e patate  

Catia: Insalata di broccolo romanesco con giardiniera e olive  

Cinzia: Cavolo cappuccio alla siciliana 

Claudia: Vellutata di finocchi e patate

Daniela: Finocchi gratinati con panure alle mandorle e agrumi 

Milena: Riso rosso con verza e olive taggiasche  

lunedì 8 gennaio 2024

Tartufi di panettone


Si riparte con la rubrica Light and tasty e come spesso accade dopo le festività dedichiamo una giornata al riciclo. Tutti compriamo ingredienti/alimenti in grande quantità durante le feste comandate, spesso abbiamo invitati ed è difficile fare previsioni sul numero degli stessi, inoltre, complice la nostra ansia da prestazione, temiamo sempre che non sia sufficiente. Ci si ritrova spesso con frigo e dispensa strapieni e non si sa come recuperare questi piatti o utilizzare gli ingredienti. Quindi ben vengano queste puntate della nostra rubrica, giusto per imparare l'arte del riciclo!

Oggi ho pensato a come utilizzare il panettone, anche in questo caso ci si limita negli acquisti, ma poi arriva il cesto, il regalo inaspettato, il vicino di casa con la sorpresa e ci si ritrova con tanti/troppi panettoni da consumare.

Vi lascio questi tartufini, tutto sommato leggeri, veloci da preparare e molto piacevoli al palato, ma vi invito anche a guardare queste altre ricette, giusto per avere altri spunti, e poi decidete in base ai vostri gusti: strudel di mele, mousse di yogurt, tartine di panettone, crostata di panettone.




Ingredienti

(per 20 tartufi)

100 gr di panettone

2 cucchiai di ricotta

1 cucchiaio di miele d'arancio

1 cucchiaio di liquore (io, strega)

cacao amaro in polvere





Spezzettare il panettone  a mano formando tante briciole (in questo modo si lasciano intere uvetta e canditi, se si usasse il mixer tutto si spezzerebbe), unire miele, ricotta e liquore. Mescolare con un cucchiaio, coprire con pellicola e mettere in frigo un paio d'ore (io una notte).

Prelevare con un cucchiaino piccole porzioni, con le mani formare piccole palline (dimensione di una noce), rotolarle nel cacao.

Mettere in pirottini e lasciare in frigo fino a quando non vengono servite.


Ecco le altre proposte:


Carla Emilia: Radicchio in padella  

Catia: Rigatoni con vellutata (di scarti) di verdure  

Cinzia: Zuppa sarda con la fregola in Instant pot

Claudia: Colazione con panettone riciclato 

Daniela: Insalata di lenticchie con mele e noci  

Milena: Torta di mele con spezie e frutta secca  

venerdì 5 gennaio 2024

Flan di topinambur con crema di parmigiano e nocciole

flan di topinambur


T di topinambur, un tubero poco conosciuto dal sapore delicato e dolce simile a quello del carciofo, per questo risulta essere un ottimo contorno, ma non solo!

Oggi infatti ci ho preparato un ottimo antipasto, un flan che arricchito con crema al parmigiano e tante nocciole tritate fa la sua "porca figura".

Pare sia un piatto tipico del Piemonte, dove questi tuberi vengono coltivati, ho aggiunto le loro classiche nocciole (la tonda gentile trilobata - Nocciola del Piemonte IGP) e una crema di Parmigiano...forse sarebbe stato meglio una fonduta di toma o una bagna cauda, ma il Parmigiano in casa mia non manca mai e l'ho fatta per pigrizia, non mi andava ad uscire a fare la spesa!

Ma ecco la ricetta e la fonte da cui  ho preso spunto (qui).

flan di topinambur

Ingredienti per 5 porzioni


400 g di topinambur (già pelati)

70ml di vino bianco

brodo vegetale

2 spicchi d’aglio

olio evo

20g di burro

70 g di parmigiano

100ml di panna

2 uova

sale

Crema al parmigiano

60g di Parmigiano grattugiato

30ml di panna

noce moscata


Nocciole tritate




Per prima cosa pelare i topinambur, e dopo averli immersi in acqua e limone (tendono ad annerirsi), sciacquare e tagliare a rondelle sottili.

Scaldare in padella un giro di olio e il burro, soffriggere l'aglio, unire i topinambur, rosolarli e salare.

Sfumare con il vino e continuare la cottura per 30 minuti unendo un poco di brodo vegetale se si asciugassero troppo. Aggiustare di sale.

Eliminare l’aglio e frullare i topinambur fino a renderli cremosi, unire poi le uova, il parmigiano, la panna e mescolare accuratamente. Salare

Imburrare degli stampini monoporzione (io, 5), versare il composto (non troppo pieno, ad 1 dito dall'orlo, cuocendo si gonfiano un poco). 

Scaldate il forno a 180 ° in modalità statica con vapore a media intensità (oppure a bagnomaria) e cuocere per 30 minuti circa (il bordo degli stampini tenderà a colorarsi).

 Fare intiepidire e poi dopo aver passato un coltellino attorno al bordo degli stampini sformare.

Preparare la crema:

In un pentolino unire il parmigiano grattugiato e un poco di noce moscata, bagnare con panna (circa 50ml), scaldare a fuoco basso sul fornello mescolando, quando il formaggio si sarà sciolto e la salsa addensata, togliere dal fuoco.

Servire i flan con la crema al parmigiano sopra e cosparsi di nocciole tostate tritate.

Con questa ricetta partecipo alla rubrica ABC - Un mondo di ingredienti

giovedì 4 gennaio 2024

I samosa

samosa al tonno

I samosa (detti anche chamuça ) sono un famoso street food tipico della cucina indiana, ma che ormai si consuma spesso anche in Sri Lanka, nel Medio Oriente, in Africa Sud-Orientale e nel Corno d'Africa (qui).

Si tratta di deliziosi fagottini fritti (samosa significa proprio fagottino) preparati con una sfoglia sottile e croccante a base di farina, olio di semi, acqua e sale, che avvolgono un ripieno morbido e molto speziato. Di questo piatto non c’è una versione ufficiale, ma una serie di varianti e infinite possibilità di personalizzazione in base alla zona di provenienza e ai gusti.

Ce ne sono di vegetariane con base di patata, piselli e verdure in genere, di farcite con carne, frutta secca, di farcite con pesce, tonno, cipolle e patate. Ho provato a realizzare queste ultime con gran soddisfazione, utilizzando la pasta fillo e il tonno, prendendo spunto da questo articolo.

Possono essere serviti con salse più o meno piccanti, ma vi assicuro che sono ottimi anche senza!

T di tonno e ci cucina le samosa, street food  e questa volta si va in Mozambico.

samosa tonno e verdure

Ingredienti
per 8 samosa circa

1 confezione di pasta fillo

1 patata

1 carota

1 cipollotto

1 scatola di tonno sott'olio

zenzero in polvere

curcuma

piri piri (io peperoncino)

sale

olio di semi di arachide

Pelare le verdure, affettare a julienne sottili, patate, carote e a rondelle il cipollotto.

Scaldare l'olio in un wok, unire le verdure pe saltarle per circa 10 minuti, unendo un poco di acqua se ce ne fosse bisogno. Aggiustare di sale e mettere le spezie (dosaggio a piacere, io sono stata parca) e cuocere ancora un paio di minuti. 

Lasciare raffreddare e poi unire il tonno dopo aver tolto l'olio. Mescolare bene.

Tagliare i fogli di pasta fillo da 10cm x 30cm, sovrapporre due rettangoli di queste dimensione, con un pennello bagnato di acqua sigillare tra loro i due fogli, formare una specie di cuoppo (un conetto), inserire un cucchiaio di ripieno richiudere con la pasta in eccesso, sigillando bagnandola con acqua e pressando con le mani (questo video mi è servito per capire meglio, anche se lo chef usa un altro tipo di impasto).

Dopo averli preparati tutti, scaldare l'olio, fare una prova con un pezzetto di pasta (deve formare le bollicine attorno), friggere i samosa, quando risultano dorati, scolarli dall'olio e posizionarli su carta assorbente.

Servire ben caldi.

Con questa ricetta partecipo ad ABC - Un mondo di ingredienti

mercoledì 3 gennaio 2024

Calamari fritti alla mauriziana


T di tapioca e si vola alle isole Mauritius.

Oggi vi preparo una ricetta molto particolare, saporita e profumata, la ricetta viene da un cara amica mauriziana che vive nel mio paese e che ho interpellato in quanto volevo preparare le seppie fritte (per la lettera S). Dopo avermi spiegato la ricetta però mi svela che in realtà  utilizzano i calamari per i fritti e non le seppie, e qui entra in gioco la tapioca, che mi ha "salvato" la partecipazione al gioco...unico inghippo ora era trovarla!!!

Per fortuna ci ha pensato San Naturasi, dove spesso trovo ingredienti davvero inusuali, salvando così la mia partecipazione ad ABC-Un mondo di ingredienti 

Ingredienti


calamari

aglio

lime

peperoncino

amido di tapioca

uovo

farina di mais

olio di semi per friggere




Lavare e pulire i calamari: staccare delicatamente la testa dal mantello, nel mantello togliere le interiora, il sacchetto (è possibile conservare in una tazza l'inchiostro per riutilizzarlo) ed estrarre la penna. Passare nuovamente il calamaro sotto acqua corrente, lavarlo accuratamente poi eliminare la pelle esterna. Riprendere la testa, separare i tentacoli dal resto (occhi, che vengono eliminati), togliere il rostro che si trova al centro dei tentacoli  e poi togliere la pelle dai tentacoli stessi. Rilavare il tutto e tagliare a rondelle il mantello.

Mettere in infusione con aglio pelato e tritato fine, succo di lime e scorza, lasciare un paio di ore in frigo.


Scolare e asciugare. Preparare 3 piatti, in uno amido di tapioca, in uno farina di mais e in uno uovo sbattuto.

Passare i pezzetti di calamaro, prima nella tapioca, poi nell'uovo e infine nella farina di mais, friggere in olio di semi.

Servire subito ben caldo.

Con questa ricetta partecipo ad ABC - Un mondo di ingredienti

martedì 2 gennaio 2024

Merluzzo e cipolle alla piacentina


Buon Anno a tutti!!!

Si ricomincia con la nostra rubrica L'Italia nel piatto, rubrica di ricette regionali che ha come obiettivo la promozione enogastronomica del territorio, facendo conoscere prodotti o ricette tipiche. 

Il tema di oggi è “Una ricetta dedicata ai nonni”, una ricetta dei ricordi, che vorremmo dedicare proprio a loro. 

Appena ho letto il titolo non ho avuto dubbi: il merluzzo con le cipolle, era il piatto che preferiva la mia nonna e che me la ricorda più di ogni altro piatto!

E' un piatto povero e tipico della mia zona, per prepararlo si usa il merluzzo sotto sale infatti quando ero piccola le pescherie erano veramente rare nella mia città, mentre il merluzzo salato era presente in tutti i negozi di alimentari. Ricordo la scatola aperta con tutte i filetti di pesce uno sull'altro, disposti in modo confuso, infatti quando arrivata la "razdura", (la signora di casa), sceglieva con cura il filetto da acquistare, chi lo voleva spesso, chi sottile, chi largo e chi stretto... insomma bisognava rigirarli tutti prima di sceglierlo!

La mia nonna lo preferiva alto, così sosteneva fosse meno salato e più "carnoso", e poi via a casa a metterlo in acqua per toglierne il sale. Quanti bei ricordi, mi si sono sbloccati scrivendo questo post!

Altra particolarità di mia nonna era di servirlo con il pane e mai con la polenta, come direbbe la tradizione, la polenta non era di suo gusto, ma soprattutto le ricordava i tempi di guerra e  quindi era bandita dalla tavola, mai alla domenica e se proprio si insisteva, lei era la cuoca di famiglia, ce la concedeva pasticciata, con tanto ragù e besciamella, ma solo nei giorni feriali.

Ma passiamo alla ricetta, che come scrivevo prima è tipica piacentina (qui la ricetta dell'Accademia Piacentina).



Ingredienti per 4 persone

1-2 filetti di baccalà (merluzzo sotto sale)

4 cipolle bianche

20g di burro

olio evo

farina

concentrato di pomodoro

sale e pepe


Dissalare il baccalà, prima di tutto con un coltello togliere il sale sulla superficie, poi mettere in ammollo con acqua fredda per 3 giorni, cambiando l'acqua mattina e sera, mantenendolo in frigorifero.

Dopo i 3 giorni asciugare, (assaggiarne un pezzettino potrebbe essere utile per capire se il pesce è dissalato completamente), asciugare e infarinare dopo aver tagliato in tranci di 4 -5 cm di larghezza.

Scaldare l'olio in una grande padella e friggere fino a renderlo croccante all'esterno e cotto all'interno, tutto dipende dallo spessore (5-10 minuti). Scolare e passare su carta assorbente.

In un'altra padella grande scaldare 4 cucchiai di olio evo e il burro, pelare e affettare le cipolle bianche, unirle all'olio/burro e cuocerle a fuoco basso, aggiungendo un paio di cucchiai di concentrato di pomodoro.

Dopo aver cotto per circa 30 minuti le cipolle, unire i tranci di merluzzo fritti. Assaggiare prima di salare, così da rendersi conto del gusto, può capitare di non aggiungere sale, infatti se il pesce non si fosse dissalato a dovere, evitando il sale nelle cipolle, si ottiene un piatto equilibrato, in quanto tendono ad assorbirlo, quindi dopo le dovute attenzioni, aggiustare di sale e di pepe.

Proseguire la cottura per altri 20-30 minuti, girando il pesce, così da insaporirlo da tutti i lati. 

Servire con pane casereccio o polenta.

Ecco le ricette di altre regioni:


Friuli-Venezia Giulia:   Mele al vino rosso 

Veneto: Pane e latte 

Lombardia: I bruscitt col purè, ricetta della nonna Gina 

Emilia-Romagna: Merluzzo e cipolle alla piacentina 

Liguria: Polpettone di zucca

Toscana: Polpettone di nonna Lina

Umbria: Schiacciata al pomodoro e cipolla

Marche: Maritozzi marchigiani

Lazio: La torta di compleanno

Abruzzo: Minestra con i fagioli all’abruzzese

Campania: Pane al finocchietto selvatico

Puglia: Coniglio al forno 

Basilicata: Le fascine o strascinati di nonna Elisabetta 

Calabria: Pizza dolce di nonna Assunta 

Sicilia: Pesce stocco a tuttu d'intra Messinese

Sardegna: Le polpette di nonna Teresa