giovedì 6 febbraio 2025

Torta salata mortadella e burrata


Questa torta è velocissima da preparare, fa una gran figura ed è pure fredda, quindi ideale per un buffet, come antipasto estivo o anche in inverno se gradite i sapori.

L'ho portata ad una serata tra amici ed ha riscosso un discreto successo, ora me la richiedono sempre ed io ben felice di prepararla visto l'impegno pari a zero.

L'avevo trovata su Fb e non ricordo sinceramente chi l'aveva postata, quindi ringrazio la mia musa ispiratrice e se si rivelerà metterò molto volentieri il link al suo blog e la ringrazierò personalmente!

Ma ecco la torta salata....


Ingredienti

1 rotolo di pasta sfoglia

250g di burrata

150g di mortadella affettata

pistacchi tritati

1 uovo

Srotolare la pasta sfoglia tonda, e formare un bordo. A esempio è possibile tagliare tutt'attorno tanti petali (frange?) che poi verranno sovrapposti uno all'altro (più difficile da spiegare che da fare...ora cerco un video da allegare). 

Forare il fondo con una forchetta, spennellare il bordo con l'uovo sbattuto e cuocere in bianco per 20-25 minuti in forno caldo a 180°C statico (controllare che al centro non si gonfi, al limite estrarre dal forno e bucare).

Lasciare raffreddare e  farcire con pezzetti di burrata, tutta la superficie, ricoprire con mortadella a fette e cospargerla di pistacchi tritati.

lunedì 3 febbraio 2025

Risotto con cavolo viola e robiola


Oggi a Light and tasty parliamo di colori, un tema a noi tanto caro, infatti siamo convinte che un piatto colorato risulti sicuramente più buono di uno dai toni spenti, l'occhio vuole la sua parte!

In inverno i colori non sono facili da trovare nella frutta e nella verdura, ma personalmente sono una sostenitrice di cavoli e verze e ultimamente i cavolfiori li troviamo nelle tinte più disparate, certo che il cavolo cappuccio viola non lo batte proprio nessuno. Ha quell'intensità che va dal lilla al viola scuro e rende tutto più piacevole (almeno se piace questo colore!).

Ho voluto provarlo in un risotto e devo dire che mi ha convinto... voi cosa ne dite?


Ingredienti per 4 persone


500 g cavolo cappuccio viola

320 g riso Carnaroli

1 scalogno

100ml di vino bianco secco

olio evo

sale

200g di robiola

parmigiano reggiano grattugiato

brodo vegetale




Lavare il cavolo cappuccio, tagliare a listarelle sottili, il più sottili possibili (utilizzando anche una mandolina). In una larga padella rosolare lo scalogno affettato sottilmente, poi unire il riso e tostare per un paio di minuti. Sfumare con il vino bianco a fiamma alta. Unire poi il cavolo e allungare con il brodo vegetale bollente.

Procedere bagnandolo via via con poco brodo bollente e portarlo a cottura (circa 16-18 minuti).

Spegnere il fuoco e mantecare con 100g di robiola e parmigiano a piacere, coprire con il coperchio e lasciarlo riposare qualche minuto. 

Distribuirlo nei piatti singoli completando con una quenelle di robiola.


Altri piatti colorati...correte a vedere!


Carla: Carciofi al forno con parmigiano reggiano 

Catia: Cavolo cinese con uvetta e mandorle  

Claudia: Tortini di broccoli e acciughe 

Daniela: Finocchi e arance al forno con panure alle olive 

Milena:  Zuppa di cavolo nero, zucca, fagioli cannellini e croste di parmigiano   

domenica 2 febbraio 2025

Pasticcio di maccheroni alla ferrarese - Al Pastiz

Pasticcio di maccheroni ferrarese

Questo mese a L'Italia nel piatto si parla di "Sformati e timballi", specialità culinarie ricche e gustose che hanno in comune la cottura al forno e gli appositi stampi da cui devono essere sformati per poterli servire.

Come Emilia-Romagna non potevo esimermi dal preparare un classico della cucina italiana: il pasticcio di maccheroni alla Ferrarese, detto anche Pastiz, un piatto dalla storia importante. Pare che sia una derivazione di piatti in voga sin dal Medioevo: i Pastelli, pietanze di alta cucina, in cui della carne e del pesce vengono cotti all’interno di due o più sfoglie di pasta. Questi nel tempo subiscono variazioni  grazie agli  importanti contributi di cuochi partenopei e non solo che nel tempo erano presenti sul territorio ferrarese. Ferrara, infatti, essendo diventata da fine 1500  un centro vescovile importante risulta in continuo contatto con lo Stato Pontificio e molti cardinali e uomini di Chiesa, con i loro cuochi al seguito, raggiungono la città, portando le loro ricette tipiche.

All’inizio del 2024, grazie alla Pro-Loco di Ferrara ed a un gruppo di artigiani, il Pastiz ha ricevuto il marchio di denominazione comunale con la particolarità di essere presente sia al ristorante che in pasticceria, proprio per le sue caratteristiche organolettiche. Infatti il pasticcio di maccheroni è una miscela dolcezza e sapidità, protetto da una frolla dolce e decorata, all'interno vi è un ripieno di maccheroni, conditi con ragù bianco, besciamella e tartufo. Diciamo che è un piatto particolare, dal gusto ricercato anche se per qualcuno può essere definito un azzardo. 

Ho scoperto inoltre che veniva consumato d'abitudine il giovedì e il martedì grasso, un tipico piatto di Carnevale, era considerato come una vera e propria abbuffata (visto la ricchezza di questo piatto) prima dell'inizio della Quaresima e del digiuno in preparazione della S. Pasqua.

Ma passiamo alla ricetta, che è decisamente laboriosa, ma dà tanta soddisfazione!


Ingredienti per 4 persone

300g di pasta maccheroni
(io mezze maniche rigate)
Ecco l'interno


Ragù bianco
120g di carne di vitello tritata
100g di salsiccia
400g di funghi freschi misti
20g di funghi porcini essiccati
100ml di marsala
olio evo
burro 
2 scalogni 
sale e pepe

Pasta frolla
350g di farina debole
2 uova
2 cucchiai di zucchero
160g di burro

1 pizzico di sale
1/2 cucchiaino di lievito per torte

Besciamella

70g di Grana padano 

Tartufo (a piacere)

1 albume per spennellare la frolla

Iniziare con la pasta frolla: fare la fontana di farina (o mettere in planetaria) inserendo il burro morbido (non sciolto), lo zucchero, il sale, il lievito e infine le uova intere. Mescolare od impastare fino ad avere un composto ben amalgamato (non esagerare per evitare di scaldare la frolla e perdere friabilità). Avvolgere in pellicola e far riposare in frigo per 1 ora.

Preparare il ragù bianco: pulire e tagliare i funghi a fette sottili, mettere in ammollo in acqua tiepida i funghi secchi per almeno 30 minuti. Affettare uno scalogno, soffriggerlo con 2 cucchiai di olio, unire i funghi freschi e secchi, aggiustare di sale e pepe bianco. Lasciare cuocere circa 30 minuti.

Sciogliere 20g di burro in un cucchiaio di olio evo, soffriggere uno scalogno, aggiungere la carne di vitello e la salsiccia spellata e rosolare a fuoco vivace, sfumare con il marsala. Usando una forchetta schiacciare le carni così da rendere più fine la grana di ogni parte di macinato. 

Aggiustare di sale e pepe. Aggiungere un poco di acqua 100ml e continuare la cottura per mezz'ora. Unire poi i funghi e  continuare la cottura ancora una decina di minuti per amalgamare i sapori.

Cuocere in acqua salata bollente la pasta (io mezze maniche rigate) per un paio di minuti meno rispetto a quanto indicato sulla confezione. Scolare e condire con il ragù bianco e il formaggio grattugiato.

Preparare la besciamella (qui) dose  da 500ml di latte (aromatizzare a piacere con noce moscata), e mantecare la pasta. Far raffreddare.

ecco la disposizione a cupola

Riprendere la frolla dividerla in 2 parti non uguali ma una il doppio dell'altra (1/3 e 2/3) e stendere con il matterello e un poco di farina ad uno spessore di 1/2 cm, foderare una teglia diametro 22cm di carta forno, inserire la frolla facendola debordare (usare i 2/3). Inserire metà dei maccheroni conditi, fare uno strato di tartufo affettato (è facoltativo) e poi ricoprire con il resto dei maccheroni disponendoli a cupola. Ricoprire con l'altra frolla, sigillare i bordi e con gli avanzi decorare la superficie. Ricordare di predisporre un foro centrale che fingerà da camino per eliminare il vapore che si formerà in cottura.

Spennellare la superficie con un albume, per rendere lucida la superficie. Cuocere in forno già caldo  a 180°C statico per 45-50 minuti.

Sfornare e lasciare raffreddare per 10 minuti a temperatura ambiente prima di tagliarle il timballo.

Il pasticcio prima di essere infornato


Ecco le ricette delle altre regioni:

Piemonte: La Tartrà piemontese

Lombardia: Charlotte di mele alla milanese 

Trentino-Alto Adige: Sformato di formaggio in monoporzione

Friuli-Venezia Giulia:  Sformato di polenta, verze e Montasio

Veneto: Timballo di riso e radicchio rosso di Treviso e Verona 

Liguria: Buridda di molluschi con riso

Emilia-Romagna: Pasticcio di maccheroni alla ferrarese 

Toscana: Bomba di riso della Lunigiana

Umbria: Parmigiana di cipolle di Cannara

Marche: Vincisgrassi, il timballo marchigiano 

Lazio:  Sformatino di cassola

Abruzzo: Sformato di ortaggi misti del Fucino

Molise: Timballo di cicorie 

Campania: Coppola di Garibaldi  

Puglia:  Sformato di carciofi e patate alla brindisina                                                                               

Basilicata: Sformatini di borragine con salsa di caciocavallo 

Calabria:  Risu chjinu 

Sicilia: Timballo di Pasta con Cavolfiore Viola Siciliano

Sardegna: Sformato rustico alla sarda 


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martedì 28 gennaio 2025

Vellutata di cavolo nero con latte di cocco, noci e peperoncino d’Espelette


Stanno per iniziare i giorni della Merla, i giorni più freddi dell'anno, l'imperativo è Riscaldarsi! Qua le temperature al momento non sono così basse, ma l'umidità è sempre al massimo e questo ti fa percepire un freddo intenso, che ti entra nelle ossa e non ti abbandona!

L'ideale a scaldarsi davanti al caminetto con una buona tisana bollente o un buon brodino/minestra a tavola con termosifoni bollenti.

Ho pensato ad una vellutata, un classico comfort food, non solo per la temperatura, ma anche per la consistenza, quel morbido/denso che ti fa sentire come abbracciato, al sicuro... insomma una situazione "coccolosa" che ti fa stare meglio.

Ho provato ad utilizzare il cavolo nero, un prodotto ricco di tante proprietà, ma che in purezza nella vellutata non mi aveva fatto impazzire, forse per il gusto deciso, così l'ho riprovata aggiungendo la verza (più dolce) e il latte di cocco, che invece è stata una vera chicca. Interessanti anche la nota croccante delle noci e la nota piccante del peperoncino d'Espelette (profumato e solo leggermente piccante). 

Finalmente l'ho trovato ed ora lo metterò ovunque...siete avvisati!

Ecco la ricetta per la rubrica Light and tasty!


Ingredienti per 4 persone


500 g di cavolo nero

500g di verza

3 patate

250 ml di latte di cocco

1 cipolla

sale

olio evo

noci tritate

peperoncino d'Esplette


Soffriggere in 3 cucchiai di olio la cipolla affettata, unire poi il cavolo nero (eliminando la costa centrale) e la verza tagliate grossolanamente e le patate pelate e tagliate a cubetti.

Coprire con acqua, salare e lasciar cuocere a fuoco medio per circa 30-40 minuti con coperchio.

 Aggiungere il latte di cocco e frullare con il frullatore ad immersione. Aggiustare di sale.

Impiattare la vellutata e cospargerla con il peperoncino d'Espelette e qualche gheriglio di noce spezzata.


Ecco le altre foodbloggers cosa ci propongono:

Carla Emilia: Crema di zucca con gamberi 

Catia: Crema di zucca con patata dolce e zenzero 

Daniela: Crema di verza con le noci 

Milena: Minestra con stracciatella in brodo   


lunedì 27 gennaio 2025

Crostatine di frolla al cocco alla crema di arancia


E come ogni 27 del mese che si rispetti, eccoci con la rubrica Il club del 27! Oggi abbiamo deciso di  festeggiare con un frutto di stagione. l'arancia, che in questo periodo sono al top di maturazione e gusto, il libro di riferimento è "Orange Appeal: savory and sweet" di Jamie Schler. L'autrice offre una raccolta ricette interessanti in cui questo agrume è il protagonista indiscusso, ne utilizza il succo, la scorza, ma differenzia anche le diverse varietà mettendone in risalto le caratteristiche peculiari.

Qui troverete tutte le ricette partecipanti all'appuntamento di oggi.

Personalmente sono rimasta attratta da queste bellissime crostatine, che sono presenti anche in copertina, sia per la frolla aromatizzata sia per il connubio cocco-arancia, che mi incuriosiva parecchio!

Il risultato è stato ottimo, approvate da tutti in famiglia e con la poca frolla rimasta mi sono pure esibita in biscottini speciali (che pubblicherò in seguito!).

Ma ora passiamo alla ricetta!


Crostatine di crema all'arancia in cocco

Ingredienti

Per 4 crostatine o una crostata da 22cm

Crema all'arancia

3 tuorli d'uovo grandi, leggermente sbattuti

75 g di zucchero bianco semolato

1 cucchiaio di amido di mais

1/2 cucchiaio colmo di scorza d'arancia grattugiata 

95 ml di succo d'arancia appena spremuto 

60 g di burro non salato, a cubetti

Pasta frolla al cocco

170 g di farina debole

1/2 cucchiaino di lievito in polvere

1pizzico di sale

28 g di scaglie di cocco essiccate

100 g di burro non salato, ammorbidito ma freddo

3 cucchiai zucchero semolato

1 uovo grande

1 cucchiaino di scorza d'arancia grattugiata finemente

Fette d'arancia candite

1 arancia piccola

3 cucchiai di zucchero

200 ml di acqua


2 o 3 cucchiai di cocco in scaglie, per servire


Il giorno precedente preparare la frolla e la crema d'arancia, che poi verranno conservate in frigorifero.

Per la Crema all'arancia: preparare i tuorli in una grande ciotola resistente al calore, sbatterli leggermente con la frusta.

In una casseruola, mescolare insieme lo zucchero e l'amido di mais, unire la scorza e il succo e mescolare, portare sul fuoco basso e cuocere, sbattendo vigorosamente, finché si sarà addensato e avrà appena iniziato a bollire, circa 2 minuti. Versare lentamente il composto caldo all'arancia nei tuorli a filo mescolando con la frusta vigorosamente per riscaldare gradualmente e delicatamente i tuorli. Ripassare tutto di nuovo nella casseruola e cuocere a fuoco medio-basso, sbattendo costantemente, finché non arriva a un leggero bollore. A fiamma bassa continua a cuocere per 2 minuti finché non si sarà addensato. 

Togliere dal fuoco e aggiungere il burro, 1 o 2 cubetti alla volta, finché tutto il burro non sarà incorporato e la crema non sarà liscia e densa.  Lasciare raffreddare mescolando e poi, dopo aver ricoperto con pellicola,  metterla in frigo per diverse ore, o preferibilmente durante la notte.

Per  la Pasta frolla al cocco mescolare farina, lievito, sale e cocco insieme in una ciotola media. In una grande ciotola, sbattere il ​​burro e lo zucchero fino a ottenere un composto liscio e cremoso (anche con planetaria), unire poi l'uovo e la scorza, infine il ​​composto di farina in 2 aggiunte fino a quando non è completamente amalgamato. 

L'impasto deve essere liscio e omogeneo, morbido ma non appiccicoso. Avvolgere nella pellicola e mettere in frigo fino a quando non diventa sodo, almeno 20-30 minuti, ma anche 1 notte.


Imburrare leggermente 4 stampi per tartellette rotondi da 10cm di diametro e posizionarli su una teglia da forno.

Sfogliare l'impasto a circa 1/2 cm di spessore. Foderare gli stampi, tagliare l'eccesso di impasto sopra i bordi e forare il fondo delle crostatine. Raffreddare in frigo i gusci delle tortine mentre il forno si preriscalda.

Preriscaldare il forno a 180°C. Riempire con pesi per dolci o fagioli secchi, dopo averle ricoperte con carta forno, e cuocere per 6 minuti. Sollevare con attenzione i pesi e la carta da forno e rimettere i gusci nel forno per completare la cottura per altri 10 minuti fino a doratura. Forando bene i gusci si può evitare la doppia cottura (sufficiente 15-18 minuti).

Rimuovere e lasciare raffreddare completamente.

Nel frattempo preparare le Fette di arancia candita: tagliare a fette l'arancia piccola (la fetta deve stare all'interno della tortina, far attenzione alle dimensioni!) dello spessore di circa 3mm. Ne servono 4.

Mettere lo zucchero e l'acqua in una padella abbastanza larga da contenere tutte le fette di arancia in uno strato con spazio per girarle durante la cottura. Portare a ebollizione bassa e lasciar bollire per circa 2 minuti finché lo zucchero non si sarà sciolto. Far scivolare le fette di arancia nel liquido. Continua a cuocere a fuoco lento per 5-6 minuti, girando con cura le fette ogni pochi minuti, finché la buccia e la polpa dell'arancia non saranno morbide e il liquido addensato. Far raffreddare.

Assemblaggio: farcire i gusci di pasta frolla con la crema all'arancia  (dovrà essere ben frustata dopo che si è tolta dal frigo, così da renderla soffice  e liscia), posizionare una fetta di arancia candita sulla crema, cospargere con cocco disidratato.


Con questa ricetta partecipo a Il club del 27

lunedì 20 gennaio 2025

Insalata di finocchi, kiwi, melagrana e nocciole

 insalata finocchi e kiwi

Il freddo è ormai arrivata e assieme, a braccetto,  un picco di influenza che da anni non si vedeva.

Quindi cerchiamo di aiutare le nostre difese immunitarie, aumentando il consumo di cibi freschi e ricchi di vitamine, il top sarebbero la vitamina C e D. Light and tasty di oggi vuole lasciarvi qualche idea in merito.

Ho pensato ad un'insalata, da preparare al momento, senza il bisogno dei fornelli (così evitando la cottura preserviamo le nostre vitamine), con kiwi e melagrana che oltre ad un tocco di colore aggiunge contrasta l'azione dei radicali liberi.

Le dosi indicate sono per un'insalatona, che potrebbe sostituire un pasto, magari con l'aggiunta di un piccolo panino, mentre con dosi dimezzate potrebbe essere un ottimo contorno.

Ma ora a voi la ricetta!


Ingredienti per 2 persone


2 finocchi

3 kiwi

10 nocciole

melagrana

olio evo

aceto di lamponi

sale e pepe



Lavare accuratamente i finocchi, asciugarli e affettarli con il coltello in spicchi sottili. 

Tostare le nocciole in una larga padella antiaderente ben calda, quando raggiungono il color miele, toglierle dalla padella e passarle su di un piatto, così da bloccare la tostatura ed evitare che si brucino.

Pelare ed affettare i kiwi, che non devono essere troppo maturi.

Posizionare frutta e verdura in piatti individuali, cospargerli con chicchi di melagrana e nocciole tostate tritate grossolanamente.

Condire con olio extravergine di oliva, sale e pepe, a piacere qualche goccia di aceto di lamponi.


Ecco altre ricette ricche di vitamine!


Carla Emilia: Pesce in umido con zucchine e limone   

Catia: Carpaccio di pesce spada al limone e arancia  

Claudia: Fette di tacchino all' arancia 

Daniela: Insalata di rucola, arance e finocchi con olive e noci 

Milena: Dessert di kiwi, crema di ricotta e salsa all’arancia    


giovedì 16 gennaio 2025

Orecchiette pugliesi con cime di rapa e salsiccia

E siamo giunti anche al primo appuntamento dell'anno della rubrica La Pasta è magia, una rubrica "giovane" ma che ci dà tante soddisfazioni, infatti ci permette di scoprire nuove tipologia di paste e di condimenti, di tradizioni lontane o di chef famosi o anche solo "nostre invenzioni" ... che poi diciamolo, queste sono le avventure culinarie che più ci piacciono.

Oggi mi sono concentrata su una pasta della tradizione pugliese "le orecchiette" che non avevo mai assaggiato e tanto meno preparato. Mi sono davvero divertita e il condimento scelto è stato azzeccato!

E' piaciuto proprio a tutti, ma ora devo prepararle anche con le classiche bracioline o anche solo pomodoro e basilico... orecchiette a NOI!


Ingredienti per 4 persone


400g di semola di grano duro 

1 pizzico di sale

200ml di acqua tiepida

250g di salsiccia

1 scalogno

300g di cime di rapa

sale

peperoncino

100ml di vino bianco

olio evo



Fare la fontana con la semola di grano duro, inserire il sale e aggiungere gradatamente l'acqua tiepida iniziando ad impastare, formare un impasto ben omogeneo e non appiccicoso (la dose d'acqua dovrebbe essere giusta, al massimo aggiungere 1 cucchiaio di acqua in più). Mettere sotto una ciotola a riposare per 15 minuti.

Iniziare a formare dei filoncini di pasta dalle dimensioni del vostro mignolo, tagliare poi delle porzioni di circa 1cm e con la punta di un coltello fare uno strascinato, che poi con l'aiuto dell'indice verrà ribaltato sul pollice formando un cappellino (la classica orecchietta!). Lascio qua un filmato molto utile.


Posizionare sul un vassoio e lasciare asciugare 1 notte (almeno io ho fatto così), si possono pure congelare e poi cuocere ancora congelate.

Preparare il sugo: mondare le cime di rapa e scottare in acqua bollente per 4-5 minuti. Scolare e passare in acqua e ghiaccio per mantenere il colore.

Affettare lo scalogno e affettarlo sottilmente, soffriggere con 3 cucchiai di olio , unire la salsiccia sbriciolata e quando risulta rosolata sfumarla con il vino bianco a fuoco alto. Eliminato l'alcol del vino unire le cime di rapa scolate. Salare e aggiungere il peperoncino in polvere.

Far cuocere circa 30 minuti a fuoco basso.


Cuocere in abbondante acqua salata le orecchiette (io le ho cotte per 5-6 minuti), scolarle e saltarle in padella con la salsiccia e le cime di rapa, aggiungere ancora 2 cucchiai di olio così da mantecarle al meglio.

Servire subito.

A piacere cospargere con pecorino o caciocavallo grattugiato. 



Ecco le altre proposte di paste!

Carla Emilia: Pipe alla finanziera  

Daniela: Tagliatelle al farro con crema di barbabietola, feta e noci  

Milena: Garganelli al profumo di mare con ceci neri della Murgia 

Natalia: Laine integrali e ceci


martedì 14 gennaio 2025

Tarte au chocolat di Frederic Cassel

Con confettura di fichi e mandorle


L’autore è Frèdèric Cassel (noto pasticcere della brigata di Hermé) e la sua Tarte è straordinaria. Un guscio croccante, friabile e tanto burroso di pasta frolla sablée alle mandorle a cui si accompagna una farcia morbida, fondente e liscia al palato.

La ricetta l'ho tratta da qui e dal 2015 l'ho fatta e rifatta più volte facendo sempre un ottima figura, ma seguendo la ricetta in tutti i particolari pesando e ripesando gli ingredienti facendo attenzione al tipo di cioccolato fondente (se non fosse  al 70% ma inferiore aumentare il burro...pena la ganache non tiene la forma quando si taglia la fetta!) .

Ho diminuito (mantenendo le proporzioni degli ingredienti) la ganache, in quanto risultava troppa per il guscio, ma il sapore è eccezionale. 

Ho aggiunto negli anni anche delle confetture sul fondo della crostata cotta in bianco, ideali sono quella di fichi e mandorle o di lamponi. E' possibile anche cuocere i lamponi con anice stellato e cannella con zucchero, raffreddare ed usare al posto della confettura... gli aromi si sentiranno e la torta sarà ancor più apprezzata.

Desideravo trascriverla sul blog ed oggi è arrivato il momento! 

con confettura di lamponi

Ingredienti

senza confettura

Pàte sablée

120 g di burro

2 g di sale fino

90 g di zucchero a velo

15 g di farina di mandorle

1 uovo medio

240 g di farina 00

Ganache al cioccolato fondente

210 g di cioccolato fondente al 70%

150 g di panna fresca 

1 cucchiaino di miele

30 g di burro 


 Per la pasta sablée

In una ciotola, mescolare bene il burro a pezzetti con il sale, 60 g di farina, lo zucchero a velo, la farina di mandorle e l'uovo.  Aggiungere poi, la restante farina. Fare una palla e stenderla tra 2 fogli di carta forno fino allo spessore di 3 mm e metterla in freezer per 30 minuti.

Dopo il riposo, foderare lo stampo da crostata (diam 24cm o rettangolare 12x 35cm) dopo averlo imburrato ed infarinato. Mettere in freezer ed accendere il forno a 160°. Appena il forno è a temperatura, punzecchiare il fondo, coprirlo con la carta forno e distribuirci i fagioli o i pesi di ceramica ed infornare per 20 minuti o fino a doratura.

Per la Ganache al cioccolato fondente

Nel frattempo sciogliere il cioccolato a bagno maria o nel micro-onde, scaldare la panna con un cucchiaio di miele. Quando il cioccolato sarà fuso e ben liscio e la panna calda, unirli e mescolare bene con la spatola. Far raffreddare fino a 35° ed unire il burro. Mescolare finché non si è sciolto del tutto.

Appena cotta la frolla, sfornarla e farla scivolare su una gratella per farla raffreddare. Versare la ganache nel guscio (se si versa alla temp. di 30-35°C rimane liscia la superficie!) ed aspettare che raffreddi prima di metterla in frigo.

Varianti: prima della ganache è possibile spalmare la confettura o i lamponi cotti con le spezie sulla frolla, successivamente coprire con la ganache al cioccolato. Mettere in frigo almeno 4 ore.



lunedì 13 gennaio 2025

Torta con frutta fresca e secca

Servita con un cucchiaio di crema inglese

E si riparte con la rubrica Light and tasty per un nuovo anno di ricette piacevoli e gustose con un occhio di riguardo agli ingredienti!
Oggi, che è il primo appuntamento dell'anno, più che un argomento iniziamo con un'esortazione:
NON SPRECARE!
Dovrebbe essere un monito da seguire sempre per evitare lo spreco alimentare, personalmente ho deciso di recuperare la frutta secca presente nel porta frutta dopo le festività natalizie e ho preparato questa torta buonissima per la colazione, ma piacevole anche  a fine pasta magari rendendola più appagante con un cucchiaio di crema inglese o una spruzzata di panna montata.
La ricetta è presa da un gruppo di cucina di Facebook, purtroppo non mi sono segnata il nome (scusate!), era identificata come torta autunnale e l'ho salvata sul telefono, questa attività la faccio spesso quando rimango sorpresa da una foto o da una ricetta.
Ho sostituito solo la farina integrale con quella di grano saraceno che era mezza aperta in dispensa (giusto per evitare gli sprechi!).
Provatela è piacevole, leggermente umida, soffice e croccante (per la presenza della frutta secca) allo stesso tempo, vedrete vi piacerà!


Ingredienti 

250 gr di ricotta

120 gr di farina integrale o di grano saraceno

100 gr di farina 00

100 gr di zucchero di canna

 2 uova

100 ml di olio di riso

50 gr di noci

50 gr di nocciole

50 gr di mandorle

 1 mela

1 pera

1 cucchiaio di zucchero di canna (per la superficie)

1 bustina di lievito in polvere per dolci


Sbucciare la mela e la pera, togliere il torsolo e tagliarle a cubetti. 

Tritare grossolanamente le noci, le nocciole e le mandorle. Tenerne da parte una piccola parte per la decorazione finale della torta. 

Mettere in una ciotola la ricotta e lo zucchero di canna e mescolare con una spatola, unire le uova e mescolare bene.

Aggiungere la farina integrale. la farina 00 e il lievito setacciato e iniziare a mescolare. 

Unire anche l'olio mescolando fino a ottenere un composto sodo e appiccicoso, per ultime aggiungere la mela e la pera a dadini e la frutta secca. 

Mescolare tutto il composto per la torta con una spatola in modo da renderlo omogeneo.

Imburrare o foderare con carta forno una  tortiera a cerniera  da 24 cm di diametro e livellare la superficie, cospargere con la frutta secca tenuta da parte e lo zucchero di canna.

Infornare la torta in forno preriscaldato ventilato a 170 gradi per 50 minuti fino a che la torta sarà cotta anche all'interno facendo la prova stecchino. 

Sfornare la torta e lasciarla raffreddare completamente prima di toglierla dalla teglia.


Ecco le altre proposte  contro lo spreco alimentare:


Carla Emilia: Cipolle allo sciroppo d’acero 

Catia: Panini svuotasacchetti con farina di ceci  

Claudia: Dolce con panettone avanzato e skyr  

Daniela: Risotto con melagrana e scorza di limone 

Milena: Torta salata con scarola, zucca e olive taggiasche 

venerdì 10 gennaio 2025

Polpettone in crosta di sfoglia

 


Eccoci con il primo appuntamento dell'anno della nostra rubrica "Vista in rivista"! 

Bentornati e Buon Anno a tutti! Ho voluto iniziare alla grande con un polpettone per le grandi occasioni! Il polpettone, un piatto quasi povero, che può diventare protagonista della vostra tavola con le giuste accortezze e gli ingredienti di qualità.

Questa ricetta è tratta da Buona Cucina di settembre 2003, una rivista che oggi non viene più stampata ma che riportava ottime ricette, semplici ma con qualche particolare che le rendeva uniche!

Ma passiamo subito alla ricetta!



Ingredienti


600g di fesa di vitello macinata

150g di salsiccia

4-5 fette di prosciutto cotto di Praga

80g di Parmigiano Reggiano grattugiato

2 uova

2 fette di pancarrè

latte

30g di pistacchi

noce moscata

1 confezione di pasta sfoglia

1 cucchiaio di olio d'oliva

sale e pepe


Mettere il pancarrè in ammollo con il latte. Mescolare la fesa di vitello con la salsiccia spellata e sbriciolata, unire poi il pane ben strizzato, il formaggio grattugiato, la noce moscata, i pistacchi, il sale e il pepe. Mescolare bene con una forchetta, così da rendere omogeneo.

Trasferire il composto su di un tagliere e con le mani inumidite formare un polpettone, avvolgerlo con carta forno, bucherellare con uno stecchino, posizionarlo sulla leccarda. Cuocerlo in forno già caldo, a 180°C per 40 minuti, sfornare e lasciare intiepidire.

Prima di avvolgerlo nella pasta sfoglia

Stendere la pasta sfoglia, ricoprirla con il prosciutto di Praga, poi posare il polpettone tiepido, avvolgere con la pasta sfoglia e con l'impasto rimasto ritagliare delle decorazioni. Spennellare la superficie con il latte e rimettere in forno a 180°C per 30 minuti.

Sfornare e lasciare intiepidire prima di tagliare. Servire con peperoni grigliati sott'olio.

Prima della cottura

Ecco le proposte delle amiche foodblogger:


Daniela:   Succo di mela speziato  

Milena: Insalata dolceamara al cavolfiore con scaglie di parmigiano  

Natalia:  Bolo de Laranjas: torta di arance frullate, mandorle e cioccolato 


mercoledì 8 gennaio 2025

Torta di mele con cremina al rum


Questa torta l'ho provata lo scorso anno e mi ero ripromessa di postarla subito, poi causa "pigrizia pura", ho continuato a rimandare.

Oggi dopo le feste,  giusto per iniziare a cucinare leggero, ma soprattutto per trovare buone torte da colazione e non solo ve la lascio! E' senza senza burro nell'impasto e con una cremina al gusto di rum come decoro che la rende irresistibile. 

La ricetta è di  Valerio D’Agnese, conosciuto in un gruppo Facebook di cucina della Val Pusteria, veniva chiamata "torta di mele « separatista »", il nome sinceramente non mi aggrada, lo trovo proprio brutto, a differenza della torta che va assolutamente provata! 

Un grazie per la ricetta di questo dolce semplice e buonissimo, ho aumentato solo di 1 mela nell'impasto per rendere più bagnato l'interno.


Ingredienti


260g farina

1 cucchiaio farina mais

1bustina di lievito per torte

1/2 bacca di vaniglia (semini)

3 uova

1 limone scorza e succo

5 mele grandi

140g zucchero

250g yogurt naturale

Per la cremina

1uovo

100g zucchero

80g burro fuso

20ml di rhum 






Pelare le mele e tagliarle a pezzetti. In una ciotola, impastare le farine, il lievito setacciato, zucchero, scorze di limone, yogurt e i semini della vaniglia. Aggiungere le uova, uno alla volta miscelare bene, infine il succo di limone, mescolare bene e aggiungere 3 mele a cubetti. L'ordine di aggiunta degli ingredienti descritto è importante, non variarlo! 

Imburrare uno stampo da 24 cm di diametro, versare il composto e decorare le 2 mele affettate rimanenti la superficie senza spingere a fondo. Cuocere in forno 180°C già caldo per 30 minuti.

Nel frattempo preparare la "crema": far fondere il burro (senza farlo bollire), aggiungere  lo zucchero e un uovo, mescolare con una frusta aggiungendo il rum, si creerà una cremina semiliquida.

Passati 30min di cottura, aprire il forno e versare la cremina sopra alla torta, richiudere e proseguire la cottura per 10 minuti. Spegnere e far raffreddare in forno. 


Eccola appena sfornata!

giovedì 2 gennaio 2025

L' acqua d'orzo

acqua d'orzo

Buon anno!
Eccoci a partecipare come sempre all'inizio dell'anno all'uscita de la rubrica L'Italia nel piatto.

L'argomento di oggi è "Tisane, Infusi e decotti", un tema sicuramente insolito nei classici blog di cucina, ma decisamente ottimo per la stagione e per portare alla luce "bevande" o ingredienti tipici delle nostre regioni. Con rammarico, vedo il titolo non è stato apprezzato dalle colleghe, forse troppo inusuale, fatto sta che oggi siamo a ranghi ridotti, ci sono state molte defezioni.

Personalmente ho pensato di farvi conoscere una bevanda (preparata come un decotto) tipica della mia provincia (Piacenza), la ricetta l'ho recuperata nella Bibbia della nostra cucina, il libro di Carmen Artocchini, che nelle considerazioni finali la consiglia come bevanda rinfrescante adatta agli ammalati.

Cercando poi sul web ho scoperto che è davvero un toccasana, anche se nella ricetta proposta l'orzo utilizzato proporzionalmente è maggiore della piacentina e non vi è la presenza di mele e prugne, ma viene presentata quasi come una "pozione magica"! Pare sia depurativa, diuretica, perfetta per chi vuol mantenersi in forma e rafforzare il sistema immunitario, inoltre la presenza del β-glucano, una fibra solubile presente nell'orzo, la rende efficace nella riduzione del colesterolo LDL,  migliora la digestione, accelera il metabolismo, tiene sotto controllo i livelli di glicemia, previene i calcoli biliari, svolge un’azione remineralizzante per le ossa (grazie all’alto contenuto di fosforo) e rafforza unghie e capelli.

Alla luce di ciò, non possiamo che  impegnarci nel primo buon proposito per questo nuovo anno: bere una tazza di questo meraviglioso decotto al giorno!


Acqua d'orzo
Acqua d'orzo con zucchero candito

Ingredienti

(per 6 tazze)

70g di orzo

2 l di acqua

1 mela

4 prugne secche

Dopo aver lavato accuratamente l'orzo perlato più volte metterlo in una pentola con l'acqua.

Pelare una mela e lavare le prugne essiccate.

Aggiungere la frutta, accendere il fuoco e far sobbollire il tutto per 1 ora.

Filtrare e assaporare. Può essere assunto tal quale o anche dolcificando a piacere, sia zucchero che miele o altri dolcificanti come agave o acero.

E' possibile berlo caldo, tiepido, ma anche freddo.

Può essere conservata in frigorifero per un paio di giorni.


Ecco le tisane, i decotti, gli infusi tipici delle altre regioni d'Italia: