Buon anno!
Ecco ripartire anche nel 2018 la rubrica L'Italia nel piatto, l'appuntamento con le ricette della tradizione italiana, che propone un piatto per ogni regione che vertono su un tema ben preciso, questo di oggi sarà: la cucina degli avanzi!
In cucina non si butta via niente, questo è una regola di vita che tutti dovremmo seguire alla lettera.
Il recupero deve essere un obbligo per tutti in questi tempi di ristrettezze dove in tanti faticano ad arrivare a fine mese.
Inoltre poi veniamo da un periodo, quello natalizio in cui si cucina sempre troppo e gli avanzi rimangono spesso nei nostri frigoriferi per alcuni giorni, quindi largo al riutilizzo!
L'Emilia Romagna propone un piatto dai sapori semplici, quelli di una volta!
La ricetta è comune sia in Emilia che in Romagna e sono tutte molto simili, chi utilizza pane grattugiato chi pane in pezzi, ma il risultato è molto simile, obiettivo comune:
recuperare pane raffermo e brodo di carne!
La mia ricetta è tratta dal libro: "400 ricette della cucina piacentina" a cura di Carmen Artocchini.
Si trova nel capitolo La cucina povera e una nota in fondo alla ricetta precisa che era consumato da vecchi, bambini e ammalati.
Il brodo era sostituito da burro sciolto in acqua, anticamente anche da strutto o lardo.
Ma ecco la ricetta.
Ingredienti per 1 persona
50 g di pane raffermo (1 panino)
1 cucchiaio olio evo
250-300 ml di brodo di carne
1 pizzico sale
noce moscata grattugiata (a piacere)
Parmigiano Reggiano Grattugiato
Affettare il pane e mettere in una pentola, aggiungere olio e sale.
Bagnare con il brodo (circa metà) e cuocere a fuoco basso per 10-20 minuti fino a quando il pane non si spappola completamente, continuando a mescolare.
Versare in una fondina, cospargere con noce moscata grattugiata (quantità a piacere) e tanto formaggio grattugiato.
Servire ben caldo.
Ecco altri piatti della tradizione italiana realizzati con gli avanzi!
Valle d'Aosta: Seuppa de l'ȃno
Piemonte: Baci di Dama
Lombardia: I Mondeghili
Trentino Alto Adige: Scheiterhaufen altoateino con avanzi
Friuli Venezia Giulia: Polenta concia
Veneto: La Pinza
Emilia Romagna: La panàda
Liguria: Tian di verdure
Toscana: Lesso rifatto o francesina
Marche: Suricitti marchigiani
Umbria: Pancotto
Lazio: Lesso alla Picchiapò
Abruzzo:
Molise: Pane cotto con i broccoli
Campania: Mozzarella in carrozza
Puglia: Le polpette di pane
Basilicata: Tortino di rape con pane raffermo e peperoni cruschi
Calabria: Pasta con la mollica alla calabrese
Sicilia: La frascatura siciliana
Sardegna: Is Arrubiolus
martedì 2 gennaio 2018
19 commenti:
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Non ho mai sentito parlare di questa ricetta... mi stuzzica e mi fa fare un salto nel passato. A presto LA
RispondiEliminaLa mia nonna era la maga della Panada :-)) la sua cena invernale....
RispondiEliminaCorro a leggermi tutte le proposte del mese.
Buon Anno <3
Zuppa davvero buona, nella sua semplicità. Ogni regione ha la sua ricetta di pane cotto ed è una poesia riportarle in auge.
RispondiEliminaUn piatto semplice dal sapore unico, quelli che scaldano il cuore. Buon anno 😍
RispondiEliminaMai assaggiata ma sembra una vera coccola d'altri tempi :-P
RispondiEliminaBuon anno tesoro <3
In dialetto reggiano si dice panèda la conosco bene è veramente un piatto che scalda il cuore. Mia madre me la faceva spesso quando ero piccola, ma sottolineo che si usa il burro al posto dell'olio. Un caro saluto.
RispondiEliminaeffettivamente qua al Nord il burro la fa da padrone, ma in casa mia si preferiva l'utilizzo dell'olio e pure sul libro da cui ho tratto la ricetta lascia libera scelta ... è inutile nelle ricette della tradizione le varianti sono sempre tante :)
EliminaOttima proposta, mia suocera mi diceva che veniva data alle partorienti perchè "faceva latte". Sono le ricette delle nostre nonne che scaldano il cuore!
RispondiEliminaLe nostre nonne, anche in tempo di ristrettezze, riuscivano a preparare dei piatti unici per bontà.
RispondiEliminaQuasi uguale al nostro pancotto e altrettanto buono! bacioni e buon anno :)
RispondiEliminaQueste sono le ricette delle nonne che riscaldano il cuore! Avevo letto che era data alle partorienti perchè "faceva latte". Un abbraccio e buona settimana.
RispondiEliminaecco questa mi mancava...grazie Mile!
EliminaOggi sto segnando tutte le ricette che riciclano il pane e questa sarà sicuramente la prima che proverò.
RispondiEliminaBaci cara e ancora buon anno.
Queste sono le minestre che scaldano il cuore! Complimenti e buon anno.
RispondiEliminaAncora tanti auguri carissima Elena.
RispondiEliminaBuona, da noi con cadenza un pò veneta la chiamiamo la "panadela". Forse anzi senz'altro tradotto dal periodo austro-ungarico infatti da loro ancora si mangia si chiama "Panadelsuppe". Di solito quand'ero piccola te la propinavano quando stavi male. Buona la tua me la segno. Un abbraccio.
Questo piatto lo conosco, è tipico anche da noi, si chiama Panà, ma non l'ho mai mangiata... mia mamma non l'ha mai amata e non ce l'hai mai proposta!
RispondiEliminaPerò potrei anche provare!
ciao e buon anno!
elisa
Mai mangiata, ma da provare assolutamente :)
RispondiEliminaVuoi partecipare al contest "The Mistery Basket"? Mi farebbe molto piacere; se ti va fai un salto a leggere le semplici regole. Ciao da Franca di cannellaegelsomino.blogspot.it
RispondiEliminahttps://cannellaegelsomino.blogspot.it/2018/01/the-mistery-basket-gennaio-febbraio-2018.html
Ottima proposta! Buon Anno!!
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