Eccoci arrivati a settembre, pronti a ripartire dopo le vacanze?
Noi de L'Italia nel piatto, sì, e lo facciamo in grande, con un argomento golosissimo "I dolci settembrini", dolci della tradizione che presentano ingredienti della stagione in corso... quindi uva, fichi, pesche, more, pere, susine...tutta la frutta che ci dona questo mese magico!
Per l'occasione ho scelto questo dolce, davvero poco conosciuto, il dolce delle zitelle, che ho preparato con le more di rovo raccolte proprio a fine agosto sulle colline piacentine. Infatti questo dolce tipico della Romagna e precisamente di Cervia viene farcito con confettura di more.
Questo dolce viene preparato per la festa dello Sposalizio del Mare, che è una cerimonia che si celebra ogni anno a Cervia nel giorno dell’Ascensione.
Si tratta di una celebrazione dalle origini antichissime, auspicio di serenità e prosperità. Le sue radici, oltre che nel mondo antico, si rintracciano in una festa analoga in uso nella Repubblica di Venezia, fino alla sua caduta nel 1797. Ad istituire lo Sposalizio del Mare cervese fu il cardinale Pietro Barbo, il futuro papa Paolo II, nel 1445.
Nella lingua locale romagnola è detta la Sénsia, ossia, semplicemente, l’Ascensione.
Durante la Seconda guerra mondiale questa festa è stata sospesa, ma dalla metà del novecento la cadenza è risultata sempre regolare.
Il giorno dell’Ascensione il Vescovo celebra la messa solenne in tarda mattinata, nel pomeriggio si organizza il corteo composto da autorità civili, ecclesiastiche e militari, con l’accompagnamento della banda e degli sbandieratori, che parte alla volta del porto. Qui, a bordo di imbarcazioni, che si dispongono in cerchio a poca distanza dai moli, il vescovo benedice il mare con una antica formula in lingua latina, e lancia in mare l’anello, sul cui lato interno è incisa la data della festa, legato ad un nastro tricolore oppure rosso, i nuotatori si tuffano per ripescarlo. Secondo la tradizione, l’anello pastorale porterà fortuna per un intero anno a colui che lo avrà ripescato, e proteggerà la sua compagna, se lo terrà al dito. In caso contrario, l’anello non recuperato sarà foriero di sventura per la comunità cervese.
Terminata la cerimonia religiosa, le imbarcazioni fanno rientro al porto, qui il circolo dei pescatori offre una cena a base di pesce azzurro, con canti e balli di gruppo.
In questo giorno di festa i panifici dalla cittadina producono questo dolce oltre al Pane della Sensia, un pane dalla forma arrotondata che presenta sulla superficie un disegno a croce.
La ricetta del dolce delle zitelle è stata elaborata dall’IPSSAR, istituto alberghiero cervese, dopo uno studio accurato della cucina del tempo passato in cui si utilizzavano solo prodotti del territorio e distribuita ai panifici e alle pasticcerie locali.
La ricetta non risulta pubblica, ma in diversi siti era riportata e qui ho cercato di riproporvela:
Ingredienti
200 g marmellata di more
80 g pinoli
300 g pan di Spagna
rosolio
Crema frangipane:
200 g farina di mandorle
1 uova
100 g zucchero a velo
50 g burro
Pasta frolla
200g di farina
125 g di burro
1 cucchiaino di lievito
110g di zucchero
vaniglia
1 uovo
1 tuorlo
Preparare la frolla: miscelare farina e burro velocemente con le mani fredde o con i gancio k, unire poi zucchero lievito uova e i semini di vaniglia. Mescolare fino ad ottenere un composto omogeneo, senza scaldare l'impasto. Avvolgerlo con pellicola e metterlo in freezer per 30 minuti o 1 ora in frigo.
Preparare la crema frangipane miscelando con una forchetta tutti gli ingredienti indicati.
Foderare uno stampo per crostate diametro 24 cm con carta forno e poi con la pasta frolla.
Stendere un leggero strato di marmellata di more cospargere con qualche pinolo, coprire con fette di Pan di Spagna (acquistato e poi ritagliato alla misura giusta per entrare nello stampo) e bagnare con uno sciroppo al rosolio.
Stendere un altro strato di marmellata di more.
Coprire con crema frangipane e pinoli, cuocere in forno a 180°C per 35 minuti circa.
Far raffreddare e spolverare con zucchero a velo prima di servire.
Ecco i dolci settembrini delle altre regioni d'Italia:
Valle d’Aosta: Torta di mele valdostana
Lombardia: I sugoli mantovani al mosto d’uva
Trentino-Alto Adige: Crostata di mirtilli e more
Friuli Venezia Giulia:Friuli: Sorbetto di susine alla grappa
Veneto: Schiacciata bavarese con le susine gialle di Lio Piccolo
Emilia-Romagna: Il dolce delle zitelle
Liguria: Crostatine alle pesche
Toscana: Crostata di susine scosciamonache
Umbria: Crostata di farro ai fichi e noci
Marche: Lonzino di fico
Lazio: Plumcake alle pere
Abruzzo: Biscotti ripieni ai fichi
Molise: Piccillati molisani
Campania: Plumcake con la confettura di uva fragola
Puglia: Bicchieri di crema con fichi e percoche di Turi
Basilicata: Fichi caramellati al vino rosso
Calabria: I‘mpipatiaji
Sicilia: La Mostarda Siciliana
Sardegna: Cialdina di Seada con mousse di ricotta di pecora, Pompia e pinoli tostati
Strepitoso questo dolce. Che bello conoscere le tradizioni di un tempo, soprattutto se queste vengono ancora portate avanti. Ho giusto delle fette di pandispagna da consumare e la confettura di more l'ho appena fatta. Mi manca il rosolio, con cosa potrei sostituirlo. Vorrei provare a fare questo dolce. Baci
RispondiEliminaMi ispira molto questo dolce, anche per la bella tradione a cui è legato
RispondiEliminaChe buono che dev'essere questo dolce Elena e la tradizione che vi è legata è interessantissima! Doni preziosi da non perdere!
RispondiEliminaBaci,
Mary
È sempre bello scoprire tradizioni e ricette altrui, mi affascina sempre molto! Anche questa crostata lo fa: cattura tutta la mia attenzione con quel ripieno davvero favoloso!
RispondiEliminaQuanta bontà e che meraviglia questo dolce godurioso dal nome simpaticissimo!
RispondiEliminaHo letto con piacere il tuo racconto della festa. La torta deve essere una delizia!
RispondiEliminaMa è strepitosa! Non la conoscevo per niente, mi salvo la ricetta e la provo appena possibile. Questa rubrica è davvero interessante :)
RispondiEliminaUn dolce veramente interessante, quanta ricchezza nelle nostre tradizioni
RispondiEliminaLa combinazione di consistenze diverse mi piace tanto. Ricostruire le ricette del passato è sempre un'emozione.
RispondiEliminaChe nome curioso ha questo dolce! La cerimonia dell'anello dev'essere bellissima, chissà che emozione recuperarlo! Il dolce poi è strepitoso con tutti quegli strati, uno più buono dell'altro!
RispondiEliminaDavvero squisita questa torta e grazie per il bellissimo racconto della tradizione di Cervia, a presto!
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