lunedì 30 novembre 2020

Galette Bretonne

Oggi si affronta l'argomento crépe e crespelle, quelle deliziose frittatine da farcire con ingredienti dolci o salati... o con un mix, a vostro piacimento! E sì, perchè il bello delle crépe è proprio la loro versatilità,  si adattano perfettamente a tutto e sono pure semplici da preparare.

Nel 2017 con la banda dell'MTC abbiamo pubblicato un libro con Gribaudo dal titolo "Crepe is the new blak" un giro del mondo tra cialde crespelle, blini, pancake, waffle, a questo si aggiunge un'ampia selezione di burri, sciroppi, curd e creme utili alla farcitura delle stesse.  Avevo partecipato con un mio classicone di casa mia, le crespelle al gorgonzola e noci. E' un bellissimo libro e se vi piacciono le crepe vi consiglio di non lasciarvelo scappare

Oggi per Light and tasty, ho voluto preparare la galette bretonne, una crepe a base di farina di grano saraceno e farcita con ogni ben di Dio, la classica è con prosciutto cotto, gruyere grattugiata e uovo fritto, ma ci sono tantissime possibilità, Ho scelto questa in ricordo di una avvincente, anche se un po' stancante, vacanza in Francia, un viaggio attraverso i castelli della Loira e la Bretagna, in particolare li assaggiai in un locale tipico, una creperie, innaffiate da un aromatico sidro... uhhh che nostalgia!

Ma passiamo alla ricetta...


Ingredienti 
per 6 galette

125g di farina di grano saraceno
Ecco come deve essere la pastella
50g di farina 00
1 uovo
2 cucchiai di olio evo
1 pizzico di sale
100ml di latte
100ml di acqua circa 


Farcitura a piacere
prosciutto cotto
uovo
Formaggio brie




In una terrina incorporare il tuorlo d'uovo alla farina di grano saraceno e il latte. In un'altra terrina montare l'albume montato a neve e poi aggiungere la farina e l'olio. Unire le due pastelle e continuale ad aggiungere acqua fino a formare un composto piuttosto fluido (vedi foto).

Galette in cottura

Lasciare riposare almeno 1 ora e poi cuocere su padella rovente, leggermente unta con un filo di olio e poi pulita con scottex.

Farcire a piacere, nel mio caso prosciutto cotto, Formaggio Brie a fette e poi un uovo fritto (in altra padella). Servire subito!

Altre idee di farcitura: 

- Prosciutto cotto, Gruyere, uovo fritto
- Formaggio di capra miele e noci
- Salmone affumicato e creme fraiche e aneto
- Pancetta rosolata patate lesse e formaggio raclette
- Camembert e cipolle caramellate
.... e ampio spazio alla fantasia!!!

Ecco le altre proposte:


Corona di crepes agli spinaci di Carla Emilia

Crepes con aquafaba di lenticchie, base light da farcire di Catia

Necci toscani  di Daniela 

Crespelle di grano saraceno all’arancia di Franca

Crespelle con zucca e porcini  di Milena

venerdì 27 novembre 2020

Biscotti uzbeki, tvorogli pechenyelar


Ecco i famosi biscotti uzbeki alla ricotta, tvorogli pechenyelar, dei deliziosi biscottini preparati con un impasto al formaggio (tvorog) e debitamente zuccherati.

Li ho trovati un mesetto fa da Miria, del blog 2 amiche in cucina, e poi nel giro di un paio di settimane si è riempito il web, forse per la bonta, ma anche per la facilità della preparazione, il che li rende facilmente riproducibili.

Be ci ho voluto provare pure io, e sono stata molto soddisfatta del risultato, ci ho provato pure sostituendo la ricotta con il quark, non ho trovato molta differenza, l'importante è che utilizziate un formaggio troppo umido.



 Ingredienti

100 g di tvorog (oppure ricotta o quark)
50 g di burro a temperatura ambiente
75 g di farina 00
3 g di lievito per dolci
1/2 cucchiaino di vaniglia
un pizzico di sale
10 cucchiai di zucchero semolato

Mettere il burro e la ricotta o il formaggio in una ciotola, amalgamare con una forchetta, unire la farina setacciata con il lievito e la vaniglia, impastare.

Avvolgere l’impasto nella pellicola raffreddare in frigo per circa un’ora. Riprendere l'impasto  e con l'aiuto di un po' di farina stenderlo ad uno spessore di circa 3mm. Tagliarli con un coppa pasta di circa 8cm di diametro, passarli nello zucchero da entrambi i lati (distribuire lo zucchero su un piatto piano) e poi ripiegarli come in foto, tipo crespella.

Cuocerli in forno già caldo, a 200°C, per circa 10-12 minuti, dopo averli disposti su di una teglia rivestita di carta forno. 

Far raffreddare prima dell'assaggio, lo so è dura, ma non vene pentirete!

lunedì 23 novembre 2020

Finocchi gratinati alle nocciole

Oggi a Light and Tasty si parla di finocchi, una verdura di stagione e molto apprezzata per le sue proprietà salutari e anche per il suo gusto particolare, ma delicato allo stesso tempo.

Il finocchio è noto soprattutto per le sue proprietà digestive; ma è amico di tutto l’apparato gastrointestinale. Ha potere antiinfiammatorio ed evita la formazione di gas intestinali  (ricordo quante tisane al finocchio ho preparato per il mio piccolo, visto che soffriva di coliche gassose!).

Ha, inoltre, proprietà depurative, in particolare a carico del fegato e del sangue. È composto principalmente d’acqua; tra i minerali il più presente è il potassio; contiene vitamina A, vitamina C e alcune vitamine del gruppo B, ma soprattutto apporta pochissime calorie (9kcal/100g di prodotto edibile, un'inezia), e questo lo rende estremamente light! 

Qui a lato trovate la mia produzione di finocchi, proprio la scorsa settimana ho iniziato a consumarli e devo ammettere che hanno un sapore diverso, più delicato e puoi cuociono più velocemente rispetto a quelli acquistati, forse perchè sono bio, che più bio non si può! E poi, il bello di raccoglierli e mangiarli nel giro di poche ore è veramente sensazionale, un vero km0,  anzi un 5m!

A parte gli scherzi vi presento come prepararli in modo veloce e gustoso, mio figlio li preferisci crudi, ma questa ricetta è stata apprezzata pure da lui. Le nocciole possono essere anche tritate grossolanamente e possono pure essere sostituite con altra frutta secca, come mandorle o noci, secondo i vostri gusti.

Buon appetito!


Ingredienti per 4 persone


2 Finocchi
50 g granella di nocciole
4 cucchiai Parmigiano Reggiano grattugiato
4 cucchiai di pane grattugiato
2 cucchiai olio evo
Sale


Lavare i finocchi accuratamente togliendo le prime "foglie", tagliarli a spicchi. Scaldare sul fuoco una padella con due cucchiai di olio, quando è caldo unire i finocchi e cuocerli per 10 minuti con coperchio aggiungendo un poco di acqua e aggiustando di sale e pepe. 

A questo punto risulteranno cotti ma ancora un poco croccanti, disporli in una teglia da forno, cospargere di pane grattugiato, parmigiano grattugiato e la granella di nocciole oppure le nocciole tritate grossolanamente. Condire con il resto dell'olio e un pizzico di sale.

Cuocere i finocchi in forno preriscaldato a 200° C per circa 15 minuti fino a che si sarà formata una crosticina dorata sopra.

Servire i finocchi gratinati alle nocciole tiepidi.

Ecco altre idee:


Finocchi gratinati con salmone e spinaci di Carla Emilia 

Insalata di finocchio radicchio e  pera caramellata  di Daniela

Crema di finocchi, carote e curcuma  di Flavia

Insalata siciliana di finocchi e arance di Franca

Finocchi in padella con aglio e peperoncino di Mary

Insalata con finocchi, cavolo rosso, mele e noci  di Milena

martedì 17 novembre 2020

Risotto di pomodori al forno e fonduta di caciocavallo

 


Questo mese sono riuscita a partecipare al gioco Scambia-ricette del gruppo delle bloggalline, la sorte ha voluto che mi abbinassero all'unico bloggalletto presente Giuseppe, sì, proprio Peppe ai Fornelli, un foodblogger che conosco da tempo e che ci delizia con tante ricette sempre ottime. Appena ho saputo sono andata a sbirciare sul suo blog, non sapevo da che parte iniziare, poi mi sono detta-Perchè non trarre  spunto dalle ricette pugliesi?- Così ho fatto e alla vista di questo risotto, non ho resistito!

Il bello di questa ricetta, a parte l'insieme dei sapori e dei colori, è come vengono preparati i pomodori: sono al forno e ben conditi con aromi e formaggi, si frullano poi per formare un sughetto speciale. Questo andrà a condire il riso, ma possiamo utilizzarlo pure come sugo per un piatto di spaghetti veloce oppure anche per "rinvigorire" un secondo (uova o fettina di carne) un po' sciapo!

Quindi, ottimo questo risotto, che a tavola è stato molto apprezzato, ma di questa ricetta bisogna valorizzare anche la preparazione dei pomodori al forno, una vera scoperta per me!


Ma ecco il risotto con pomodoro al forno alla pugliese e fonduta di caciocavallo di Peppe

Ingredienti
per 4 persone
Pomodori prima della cottura

360 g di riso carnaroli
1kg di pomodorini maturi
1,5 l di brodo vegetale
2 cipolle piccole
1 spicchio di aglio
origano
100 g di formaggio parmigiano
olio evo
due noci di burro
basilico 
100 g di caciocavallo stagionato 
150 ml di panna da cucina
Sale e pepe 


Preparare i pomodori al forno: dopo aver lavato e  tagliato a pezzi i pomodorini, condirli con olio, aglio cipolla, basilico e origano, aggiustare con sale, pepe e zucchero.  Sistemare i pomodori nella teglia del forno dopo averla foderata con carta forno. Grattugiare  una generosa manciata di parmigiano e poi infornare a 160°C  per circa 30 minuti e fino a quando non si sarà formata una bella crosticina in superficie. 

Pomodori dopo la cottura al forno

Togliere dal forno e lasciar raffreddare.  Versare in un bicchiere alto i pomodori al forno e poi con l’aiuto di un frullatore ad immersione, frullare  il tutto e se necessario,  aggiungere un po’ di acqua calda per portarlo alla densità voluta (salsa molto profumata e saporita ideale anche per condire una pasta veloce). Peppe suggerisce  di passare al setaccio se la volete assaporare senza piccoli pezzi di buccia di pomodoro o foglie di basilico)

Preparare la fonduta: riscaldare la panna, circa 45-50 gradi, aggiungere il caciocavallo grattugiato e mescolare bene se risultasse non ben sciolto scaldare ancora 1 minuto.

Preparare il risotto: in una casseruola larga e bassa soffriggere con olio e un pezzetto di burro la cipolla tritata finemente e lasciar imbiondire. Versare il riso e farlo tostare per qualche minuto, coprire con brodo vegetale caldo. A metà cottura versare almeno 2 mestoli di salsa di pomodoro al forno e continuare la cottura aggiungendo se necessario altro brodo vegetale. LA cottura avviene di solito in 15-17 minuti, controllare sulla scatola.  Un minuto prima della fine spegnere il fuoco e mantecare con un cubetto di burro ben freddo,  parmigiano, un mestolino di fonduta.

Lasciar riposare il risotto per 1 minuto prima di servire. A piacere decorare con petali di pomodoro, basilico  e goccioline di fonduta di caciocavallo. 

lunedì 16 novembre 2020

Gratin di broccoli, castagne e caprino

Autunno, tempo di castagne! Ricordo da piccola quanto amavo le caldarroste, andavo sempre con mio padre a prendere mia sorella a scuola, per evitare di farle prendere il bus e pranzare alle 14,30.

Davanti alla sua scuola, mia sorella ha 12 anni più di me,  il Liceo Respighi a Piacenza, vi era un vecchietto con la classica bancarella con accanto il fuoco - per le piacentine, ricordate ? Era da parte al Baracchino, il mitico bar- e ogni volta un cartoccio era mio, anche perchè io avevo già pranzato e già da allora era una buona forchetta!

Be oggi a Light and Tasty parliamo di questo frutto di colore marrone, considerati un autentico ricostituente 100% naturale. Certo non è assolutamente indicato per le diete dimagranti, ma questi frutti sono così buoni e saporiti, inoltre sono ottimi alleati per parare i colpi bassi di stress e stanchezza.

Si possono consumare bollite, arrosto o usarle per preparare qualche dolce per la tua colazione, o anche per qualche piatto salato, in qualsiasi modo sceglierai di consumarle, la miniera di nutrienti e benefici è garantita. Ma passiamo alla ricetta, un piatto unico, davvero molto ricco di fibre e al palato molto gustoso, proprio fatto apposta per questa rubrica!

Gratin di broccoli, castagne e caprino

Ingredienti per 6 persone


300g di broccoli
250ml di latte (o panna)
180g di caprino
2 cucchiai di olio evo
2 uova
200g di castagne cotte
1 cipolla
2 spicchi di aglio
20 fili di erba cipollina
Sale e pepe




Cuocere i broccoli a vapore per circa 20 minuti.

Rosolare in una larga padella l’aglio e la cipolla affettata con l'olio, dopo qualche minuto unire i broccoli, saltarli per 5 minuti, unire le castagne. Aggiustare di sale e pepe.

In un mixer inserire il latte, le uova, il caprino e l’erba cipollina tagliata con le forbici, azionare e successivamente salare e pepare.

Imburrare accuratamente i ramequins, mettere poi i broccoli con le castagne e infine il composto a base di uova e caprino.

Accendere il forno a 200°C. Cuocere in forno ben caldo per 20 minuti circa.

Ecco le altre proposte:


martedì 10 novembre 2020

Gelatina di mele cotogne



Anche quest'anno ho avuto la possibilità di preparare il mio amato Sburlon, un liquore digestivo tipico delle colline parmensi, (qui trovate la ricetta), grazie alla generosità di amici che mi colmano di mele cotogne.

Ma siccome sono sempre troppo generosi, devo ingegnarmi a come usare questo frutto profumatissimo, nel blog troverete tante ricette di confettura, di torte di dessert vari, ma quest'anno ho voluto provare anche questa bellissima gelatina. 

Mi ha affascinato il suo bellissimo colore mentre sfogliavo la rivista Enjoy Food Magazine, se non la conoscete andate subito a leggerla e a salvarla, è una ricetta di Lucia del blog Quella lucina nella cucina.

La gelatina è ottima per una buona colazione su di una fetta biscottata, ma è anche adatta da abbinare con i formaggi oppure per lucidare torte di frutta o come ripieno di una torta particolare.


Ingredienti


1 kg di mele cotogne
1,5 l di acqua
zucchero q.b.
1 limone 


Lavare accuratamente le mele cotogne, cercando di sfregarle così da togliere tutta la peluria presente, così si può evitare di sbucciarle.

Tagliare le mele a pezzi ed eliminare il torsolo, poi inserire in una pentola con l'acqua e il succo del limone (solo succo filtrato). Portare a bollore e cuocere finché le mele cotogne diventeranno molto morbide, dipende dalle dimensioni dei pezzi, io 40 minuti.

Scolare le mele cotogne in un colino senza però schiacciarle (si possono utilizzare per una confettura), altrimenti l'acqua di cottura si opacizzerebbe, poi questa deve essere pesata, così da calcolare quanto zucchero aggiungere (che deve essere dello stesso peso). 

Mettere acqua e zucchero in una pentola bassa e larga e rimettere sul fuoco. Accendere il fuoco e continuare a far bollire fino a quando  il cucchiaio inizierà a velare. Mescolare spesso. Fare la prova piattino (mettere una goccia di gelatina su di un piatto piano, far raffreddare e poi mettere il piatto in verticale per vedere se cola), in quanto nonostante la gelatina vi sembrerà liquida, raffreddandosi diventerà molto più densa. Avrà un bellissimo colore rosa scuro. 

Mentre è ancora bollente, mettere in vasi di vetro sterili, chiudere con i tappi nuovi, poi girare per 15 minuti, in questo modo andranno sottovuoto.

Con le mele rimaste nel colino, è possibile aggiungere zucchero per la metà del loro peso e cuocerle ancora 10-15 minuti (attenzione a mescolare, tendono ad attaccarsi alla pentola). Invasare quando è ancora bollente, come per la gelatina, otterrete così la confettura di mele cotogne.

lunedì 9 novembre 2020

Insalata di carciofi e funghi marinati


Oggi a Light and Tasty si parla di funghi, un alimento che mi piace e che frequentemente propongo sulla mia tavola.

Spesso è il classico sugo di funghi, infatti tengo sempre in freezer una confezione di funghi secchi, - sì li tengo in freezer per evitare le farfalline e vi assicuro che è un metodo di conservazione ottimale -ma anche un risotto veloce, oppure le classiche scaloppine, che vengono così arricchite per renderle più piacevoli.

Cercare funghi poi è una attività molto piacevole, che purtroppo da anni non svolgo più, ma quando ero piccola andavo di tanto in tanto con mio padre. Era per noi un passatempo quando eravamo in montagna, in vacanza, era un modo per rendere interessante le passeggiate tra i boschi e solo così riusciva a farmi macinare km su km. Conosceva solo i porcini e i finferli, delle altre varietà non si azzardava, e nonostante tutto ci teneva a farli controllare da esperti micologi. Era davvero una soddisfazione trovare questi funghi ai piedi degli abeti, a volte ve ne erano dei veri e propri spiazzi (soprattutto i finferli), tanto da riempire il nostro mitico cestino! Col tempo sono cambiate le regole, ci si doveva acquistare un pass, fare un patentino e quindi abbiamo desistito, ma abbiamo fornitori di fiducia, sia per gli essiccati che per i freschi a cui ci rivolgiamo nella stagione giusta.

Per questa ricetta invece mi sono fornita dal fruttivendolo, sono classici funghi coltivati e sicuramente facili da reperire. E' un'insalata piacevole, ideale come piatto unico, ma buona anche come antipasto leggero naturalmente diminuendo le dosi sottostanti almeno della metà.

Ma ecco la ricetta...

Insalata di carciofi e funghi marinati

Ingredienti per 4 persone


450g di cuori di carciofo freschi 
170g di funghi champignon affettati
170g di funghi pleurotus affettati
1 spicchio di aglio tagliato in 3 pezzi
4 gambi di sedano
3 cucchiai di Prezzemolo tritato
2 cucchiai di Aceto di vino rosso
Olio evo
Basilico fresco
Scaglie di formaggio Parmigiano Reggiano
2 cucchiai di succo di limone
 ½ limone

Pulire i funghi e lavare velocemente sotto acqua corrente.

In una terrina unire il succo di limone, l’aglio, l’origano, il prezzemolo, l’aceto e l’olio (qualche cucchiaio), aggiungere i funghi e lasciare marinare per 15 minuti a temperatura ambiente, solo dopo togliere l’aglio.

In un’altra terrina contenente acqua fredda, spremere il mezzo limone e inserire pure lo stesso, prendere i carciofi e iniziare a pulirli sfogliandoli, togliere tutte le foglie verdi esterne fino ad arrivare al cuore dove le foglie hanno una colorazione gialla, a questo punto affettarli sottilmente e metteteli nell’acqua acidulata così da evitarne l’ossidazione.

Affettare con un pelapatate i gambi di sedano, così da produrre dei nastri sottili, e inserirli nella terrina con acqua fredda e limone così da arricciarli.

Finito il tempo della marinatura, asciugare i carciofi e il sedano, unirli ai funghi. Condire con olio, sale e pepe.

Servire in piatti individuali, dopo aver aggiunto scaglie di formaggio Parmigiano.

Ecco le altre proposte:

Funghi trifolati alla genovese di Carla Emilia

Funghi gratinati con ripieno di ricotta al limone di Catia

Minestra di orzo con funghi champignon e patate di Daniela 

Zuppa di ceci ai funghi misti di Flavia 

Carpaccio di porcini di Franca

Strozzapreti con funghi champignon  di Mary

Lasagnetta verde con funghi e patate al timo  di Milena


giovedì 5 novembre 2020

Torta soufflé al cioccolato e agrumi

 


"Se la mangiate, vi sorprenderete a emettere dei mugolii di felicità infinita." Questo lo diceva Biagio nel post di presentazione della ricetta, ma a parte il commento la foto parlava da sola.

Altra caratteristica di questa torta che mi incuriosiva era la mancanza di farina, ideale quindi anche per gli amici celiaci, e di burro... sì, avete capito bene, non vi è la presenza di burro, ma solo olio di oliva extravergine, come si fa a non provarla? 

Purtroppo non avevo il cioccolato al 70%, mia mancanza, quando avevo letto non l'avevo memorizzato e quindi mi sono ritrovata al momento di prepararla con un fondente al 52%, così mi sono letta gli ingredienti e meditato sul da farsi. Ho azzardato la variazione, utilizzando il cioccolato al 52% e diminuendo l'olio a 95ml, pensando di compensare con il burro di cacao presente nel fondente.

Altra confessione è di aver usato l'olio di riso, che sono solita utilizzare per queste preparazioni. Il mio olio extravergine viene dalla Puglia, ed è molto profumato, temo sempre il suo uso nelle preparazioni dolci, mi sembra poco appropriato.

Comunque questa torta è davvero da sballo e mi sa che non riusciremo più farne a meno! 

Un grazie gigante a Biagio, e se volete leggere un blog con tante ricette speciali, soprattutto dolci, non esitate a visitare il suo Glogg the blog!


Ingredienti


115 g di olio evo (io 95g di olio di riso)
5 uova grandi, a temperatura ambiente
225 g di cioccolato con alta percentuale di cacao (70%, io 52%)
200 g di zucchero semolato
la scorza e il succo di 1 limone,
la scorza e il succo di 1 arancia
1 cucchiaino di sale marino (in fiocchi)
Zucchero a velo, per spolverare



Preriscaldare il forno a 180° C. Ungere una tortiera alta dal diametro di 23 cm con l’olio così la carta da forno aderisce in modo preciso.

Le uova devono essere a temperatura ambiente da almeno 4 ore, poi separare gli albumi dai tuorli.

Montare gli albumi per circa 2 minuti, poi unire metà dose di zucchero e proseguire fino a rendere il bianco lucido e un composto ben montato.

Sciogliere il cioccolato a bagnomaria o al microonde. Lasciarlo raffreddare e poi unire l'olio, 2 cucchiaini di scorza di limone e 1 cucchiaio di succo, 2 cucchiaini di scorza d’arancia e 1 cucchiaio di succo, sale, lo zucchero rimanente e, infine, i tuorli. La consistenza potrebbe sembrare un po’ granulosa, dovuto allo zucchero non ben sciolto, ma ci sta.

Mescolare vigorosamente un terzo degli albumi montati al cioccolato fino a quando non sia completamente incorporato, così da rendere il composto di una consistenza meno densa, poi incorporare delicatamente gli albumi rimasti, muovendo la spatola dal basso verso l'alto facendo attenzione a non sgonfiarli troppo perché quest’aria della meringa è quella che aiuterà la lievitazione della torta. Se sono rimaste alcune poche strisce bianche sull’impasto, andrà bene lo stesso. 

Versare l’impasto nella tortiera preparata e infornare per 30-35 minuti. La parte superiore si spezzerà e si sgonfierà mentre si raffredda. Lasciar raffreddare la torta per 15 minuti prima di sformarla, e far attenzione nel disporla sul piatto da portata. 

Spolverare con zucchero a velo e servire, a piacere anche con panna montata, ma è già buonissima anche così!!!

martedì 3 novembre 2020

Gnocchi di zucca allo speck

 

Con un giorno di ritardo arriva la rubrica Light and tasty, ma per farci perdonare la giornata di ritardo vi presentiamo come ingrediente del giorno la mitica Zucca. L'ortaggio autunnale per eccellenza che piace a tanti di voi, si lo so, è una verdura che ha il suo fascino, sarà il colore, sarà il gusto, spesso dolciastro, o anche la consistenza, ma le ricette con la zucca sono tra le più cliccate qua sul web....e allora, zucca sia!  

Quest'anno evito di elencare le proprietà benefiche, lo so che le sapete, ma provo ad illustrare qualche varietà, tutte so già che sarà impossibile, ma questo riassunto serve pure a me per imparare qualcosa in più!

Partiamo dalla Lunga di Napoli, chiamata così per la forma, è di un arancio scuro, soda e leggermente fibrosa, non è certo famosa per intensità e consistenza, infatti è acquosa e non ha un gran sapore. Viene usata per le minestre.

La Musquée de Provence, o Provenzale, ha una superficie liscia e dal colore verde muschio, paga lo scotto di una resa acquosa e di un sapore che talvolta ricorda il melone, addirittura il cetriolo. La polpa della Provenzale è comunque più spessa e dolce, più consistente in generale. Oltre alla solita minestra, si può osare con un bel purée.

La butternut, dal tipico colore beige-bruno e più o meno allungate, sempre a forma di pera ha un gusto  piuttosto dolc, tende all’aroma di nocciola, viene usata per minestre, crostate, purée e marmellate, ma anche risotti.

La violina (o butternut moscata) tipica di Ferrara,  si distingue dalle altre butternut per la superficie raggrinzita, coperta da una patina farinosa. Pare sia buona anche cruda, ha una polpa soda e lievemente dolciastra, che tende all’aroma di noce. Perfetta per la marmellata e per le cotture al forno in genere.

La mantovana come le sue cugine la berettina e la bernagnina sono caratterizzate dalla forma di turbante, ideali per i ripieni, ma anche per dolci e marmellate, o come contorno per pietanze molto saporite;  ha una consistenza molto gustosa e densa.

La marina di Chioggia riconosciuta per la superficie, irregolare e bitorzoluta e dal colore rosso-bruno che raggiunge a piena maturazione, è una zucca  zucca tardiva, che richiede molto calore per la maturazione completa, e poi si conserva fino a 8 mesi. La sua polpa, giallo aranciata, non suggerirebbe il sapore intenso che sprigiona, buona riuscita in qualsiasi ricetta.

Hokkaido, la zucca-castagna di origini giapponesi, poco conosciuta con il suo vero nome, Potimmarron rimanda alla castagna, che si ritrova nel sapore, nella consistenza della polpa e nel peso specifico della zucca stessa. Farinosa, asciutta e altamente malleabile, è adatta a crostate, purèe, gnocchi, ha un gusto molto deciso.

L’iron cup (letteralmente: coppa di ferro), chiamata così per la sua scorza dura, è talmente buona da farci gli snack, passando le fette al forno senza la necessità di condirle,  è un incrocio tra una “Moscata” e una “Maxima” è buona anche da sola, croccante e castagnosa.

La Delica  è quella zucca piccola dalla polpa asciutta, molto profumata, che unisce la consistenza della castagna e l’aroma di frutta secca, mantenendo equilibrio tra intensità e delicatezza, difficilmente è poco saporita, diciamo che non ha picchi di bontà.

Quindi dopo aver studiato, letto e riscritto tutto questo elenco, dovrei almeno consigliare la zucca giusta per questa ricetta - azzarderei  una delica, una potimmarron o anche una marina di Chioggia, ma facciamo che mi vi dico solo che "deve essere buona!"   e buon lavoro!!!! 




Ingredienti per 4 persone

800g di zucca
80g di farina 00 (la dose è indicativa!)
sale
100g speck
olio evo
formaggio parmigiano grattugiato


Far cuocere la zucca mondata a vapore, io ho usato il bimby (imposto a varoma 20minuti), ma si può fare anche con la pentola a pressione e cestello (7-10 minuti).

Passare allo schiaccia patate, salare e far raffreddare (questo è importante per rendere il composto ben sodo). Unire la farina fino ad una consistenza semidura.

Portare una pentola di acqua a bollore, salare, gettare in acqua delle piccole quenelle fatte con l'aiuto di due cucchiaini.

Scolarli dopo un paio di minuti da quando salgono a galla e passarli in una padella in cui si è rosolato lo speck con un cucchiaio di olio evo. Saltarli in padella e servirli subito.

E' possibile preparare gli gnocchi con un certo anticipo, e servirli spolverizzati con parmigiano dopo averli passati al forno a gratinare.


Ecco le altre proposte:


lunedì 2 novembre 2020

Fave dei morti

 


“Pomeriggio uggioso: lo passiamo in cucina a preparare biscotti?”

Questo è il tema di oggi per la rubrica L'Italia nel piatto, le giornate uggiose effettivamente sono arrivate, qui sono già due giorni che la nebbia ci avvolge e ci fa perdere ogni voglia di uscire, solo nelle ore centrali della giornata si affaccia un raggio di sole che poi lascia subito il posto alle nuvole e/o nebbia.

Inizia il mese più lungo dell'anno, di un anno lunghissimo 2020, in più il covid e l'imminente lockdown ci faranno rimanere chiusi in casa per i prossimi giorni quindi perchè non raccogliere tutte queste ricette tradizionali così da avere un diversivo da adottare per momenti tristi e malinconici in pomeriggi sereni e quasi gioiosi.

Per l'Emilia-Romagna ho pensato di proporre un biscotto a tema, visto che oggi è il giorno dei morti: le fave dei morti.

Ho recuperato una ricetta dell'Artusi, che poi è la stessa pubblicata in questo sito.  Nelle panetterie della Romagna questi dolcetti si trovano spesso tra  ottobre e novembre e a volte sono pure colorati. Questa specie di biscottini croccanti si conservano per giorni al riparo dall’umidità, hanno sempre come ingrediente principale la mandorla tritata mentre può cambiare l’aroma con cui si colorano. Possono essere verdi, marroni, rosa, aromatizzati con la buccia di limone, la cannella o liquore all'anice. Ho preferito quest'ultima versione, ma giusto per gusto personale, voi fate come più vi piace!

Ma ecco la ricetta!



Ingredienti


200 g di mandorle pelate 
100 g di farina 00
100 g di zucchero
1 uovo
30 g di burro
2 cucchiai di liquore all'anice (o altro aroma)

Frullare lo zucchero con le mandorle, unirle poi alla farina, mescolare accuratamente.

Aggiungere l'uovo, il burro a pomata ed il liquore. Impastare fino ad ottenere un composto omogeneo.

Formare un cilindro del diametro di circa 3-4cm, tagliare ad uno spessore di circa 2cm, dare una forma a pallina e schiacciare al centro (così da farle assomigliare ad una fava).

Posizionare sulla leccarda del forno foderata da carta forno.

Cuocere in forno ben caldo a 180°C per 10-12 minuti, funzione statica.


Ecco gli altri dolcetti:

Valle d’Aosta: Torcetti di Saint Vincent 2.0 

Piemonte: Krumiri: i Biscotti tipici di Casale Monferrato a forma di baffo  

Lombardia: Bacioni di Lodi o Gnam Gnam 

Trentino-Alto-Adige: Lebkuchen - i gustosi biscotti speziati

Friuli Venezia Giulia: Favette triestine 

Veneto: I pandòli di Schio 

Emilia-Romagna: Fave dei morti 

Liguria: I cobeletti 

Toscana: Amaretti di Santa Croce 

Marche: Biscotti all’anice marchigiani 

Umbria: Tisichelle delle monache, ricetta tipica di Todi  

Lazio: I giglietti di Palestrina 

Abruzzo: Frollini al farro abruzzesi 

Molise: Ceppelliate di Trivento 

Campania: I Caprilù: i biscotti di Capri fatti con mandorle e limoncello 

Puglia: Il biscotto di Ceglie 

Basilicata: I calzoncelli di Melfi 

Calabria: I fritti ‘a bbentu 

Sicilia:  I Biscotti al Latte Siciliani 

Sardegna: Zambellas di Dorgali


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