giovedì 2 maggio 2024

Le streghe farcite



L'Italia nel piatto si veste di Giallo in onore dei preziosi prodotti, miele, pappa reale, polline, che ci regalano le api. Infatti il 20 maggio sarà la giornata mondiale delle api e vorremmo richiamare l’attenzione su questi insetti e sull’importanza della loro salvaguardia a livello mondiale. 

Svolgono  un ruolo strategico per la conservazione della flora attraverso l'impollinazione, contribuendo al miglioramento ed al mantenimento delle biodiversità. Una diminuzione delle api può quindi rappresentare una importante minaccia per gli ecosistemi naturali. Ho sempre avuto qualche arnia quando ero piccola perchè mio padre ci teneva tantissimo, attorno alle arnie aveva creato un piccolo frutteto con ogni tipologia e varietà di frutta per rendere confortevole il luogo. Poi purtroppo l'epidemia di Varroa destructor (un caro parassita delle api) le fece morire insediandosi nell'apiario verso la fine degli anni 80. Avere api e produrre miele è una attività molto piacevole e interessante, un mondo affascinante grazie a questi insetti davvero speciali!

In Italia ci sono tantissimi piccoli apicoltori, che producono soprattutto per autoconsumo, mentre aziende produttrici ce ne sono davvero poche e avrebbe senso incentivarle, visto che i mieli che arrivano dall'estero non sempre sono di qualità. Un altro problematica è la mancanza di DOP, in Italia ce ne sono solo 3:
- Miele della Lunigiana Dop viene prodotto in due tipologie: acacia e castagno 
- Miele delle Dolomiti Bellunesi Dop è prodotto nell’intero territorio della provincia di Belluno, e si distinguono le tipologie di miele millefiori, acacia, tiglio, castagno, rododendro e tarassaco 
-Miele Varesino Dop è un miele monoflorale di acacia. La zona geografica di produzione è in provincia di Varese e le arnie devono essere situati nel territorio di pianura ed in collina, ad altezza non superiore ai 600 m.

Avremmo bisogno di assegnare delle Dop a questo prodotto, così da garantirne la qualità, in fondo attraverso un esame specifico (melissopalinologia, analisi del polline residuo presente) si riesce a riconoscere la specie botanica da cui deriva e anche dare un'idea quasi precisa della zona di produzione.

Ma ora parliamo della ricetta, che fa da "supporto" a queste farciture DOP per l'Emilia Romagna, le mitiche "Streghe", una ricetta antica della città di Bologna, che era venduta nel forno delle Sorelle Simili, loro misero a punto la ricetta e la pubblicarono nel loro libro Pane e Roba dolce. E' qui che si dice che nelle campagne del bolognese quando si voleva valutare la temperatura del forno prima in inserire il pane si metteva questa striscia sottile di impasto unta e salata, che poi veniva sgranocchiata durante il lavoro e siccome spesso si bruciacchiava (streia in dialetto) da lì il nome strega.

Dopo il successo che ebbero le sorelle Simili, molti forni a Bologna iniziarono a produrle e devo ammettere che sono molto piacevoli da accompagnare formaggi e salumi, in questo caso le ho preparate di una forma ben definita e farcite con le nostre bontà e un velo di miele, assemblando dei piccoli finger food ideale per  un aperitivo davvero goloso!


Ingredienti


500g di farina 00

250g di acqua

25g di lievito di birra

50g di strutto

12 g di sale

olio evo per pennellare la pasta 

sale fino da cospargere

Farciture:

Pecorino di fossa e noci

Squacquerone e pere

Prosciutto crudo e Parmigiano reggiano

Miele


Versare la farina sul tagliere e, al centro preparare la fontana, aggiungere il lievito, sciolto in poca acqua tiepida, lo strutto, sempre disciolto in poca acqua tiepida (io, ho fatto mezza dose)

Cominciare ad impastare e dopo 5 minuti, aggiungere il sale.

Lavorare ancora energicamente per altri 5 minuti, formare una palla, incidere l’impasto a croce, coprire e lasciare lievitare coperto per 45 minuti.

Con il matterello, o la macchina, stendere dei pezzi di impasto, conservando il resto in frigorifero e avvolto nella pellicola.

Ripiegare ogni pezzo su se stesso e stendere ancora fino a quando l’impasto sarà molto sottile.

Tagliare con la rotella dei rombi o quadrati di 3-4 cm. Posizionarle sulla leccarda del forno leggermente unta, ungere anche la pasta con un pennello e olio evo, spolverizzare con poco sale (più saranno sottili e più saranno croccanti!). Per ottenerli tutti uguali ho usato un coppa-pasta, ma dopo aver posizionato la striscia di impasto sulla leccarda, tagliato e poi tolto i rimasugli (che verranno rimpastati) in quanto se si deve spostare spesso non tengono la forma precisa.

Cuocere in forno già caldo (200 gradi, non ventilato) per circa 10 minuti.

Quando risultano ben fredde procedere a farcirle come indicato nella lista degli ingredienti:

-Formaggio di fossa di Sogliano DOP con noci e miele

-Prosciutto crudo di Parma DOP con Parmigiano Reggiano DOP e miele

-Squacquerone di Romagna DOP con pere e miele

Ed ora buon aperitivo con buone bollicine, vi consiglio uno spumante Ortrugo Extra Dry del Colli Piacentini DOC.




Ecco le altre giallissime proposte!

Piemonte: I torcetti al miele

Liguria: Pancakes con prescinseua, mirtilli, noci e miele millefiori delle 5 terre

Lombardia: Cupeta della Valtellina 

Trentino-Alto Adige: Mela cruda marinata, formaggio fresco e noci caramellate

Friuli-Venezia Giulia:  Bavarese di Montasio e miele 

Veneto:  Pollo Latte e Miele: tecnica padovana di allevamento per valorizzare il pollo ruspante 

Emilia-Romagna: Le streghe farcite 

Toscana. Crema fiorentina al miele di castagno con crumble al polline e ‘favo’ alla pappa reale 

Marche: Crescia con mele e miele

Umbria: Arvoltolo al pecorino e miele

Lazio: Crostatine con ricotta, miele e kiwi

 Abruzzo: Biscottoni abruzzesi con miele

Molise: Cicerchiata molisana

Campania: Portafoglio di lombata di maiale con asparagi e uova e riduzione al vino Aglianico e miele 

Puglia: Insalata di arance, mozzarella, capocollo di Martina con salsa al miele 

Basilicata: Biscotti al miele 

Calabria: Le nepitelle calabresi

Sicilia: Spaghetti con il Miele 

Sardegna: Savoiardone di Fonni con mousse alla pardula, miele di Lavanda selvatica, cialdine di Carasau glassate al miele e granella di nocciole


martedì 30 aprile 2024

Breakfast Dodo Rolex


Oggi vi porto in Uganda, con una colazione energetica e salutare a base di Amaranto, la breakfast dodo rolex.

La ricetta l'ho presa da qui,  dal blog di Sophia, una foodblogger ugandese. Questo blog è stata una bella scoperta, infatti che è stato presentato su Cuisine Noir, CNN, City Press e in molte altre pubblicazioni. L'autrice ha pubblicato 3 e-book, uno dei quali ha vinto il Gourmand World Cookbook Award nel 2015. La sua missione è fotografare il cibo africano e documentare le esperienze alimentari, vuole promuovere la cucina ugandese e i prodotti del territorio. 

Rolex non è il famoso orologio, come pensiamo tutti noi, ma un roll, un pratica una pane chapati farcito e arrotolato.

Il pane chapati che tutti pensiamo sia tipico dell'India è in realtà un alimento base anche  Nepal, Bangladesh, Pakistan, Kirghizistan, Sri Lanka, penisola arabica, Africa orientale e Caraibi.

L'autrice del blog pensa che il Rolex dovrebbe essere soprannominato il cibo ufficiale dell'Uganda perché è conosciuto in tutto il paese, è relativamente facile da preparare ed ideale da proporre come colazione, pranzo e cena. 

Questi abbinamenti sono stati decisi al momento dall'autrice, questo Rolex è una miscela perfetta di sapori dolci, acidi, salati, cremosi e di nocciola.

Mio figlio ha apprezzato particolarmente, una bella ricetta che terrò presente anche per una cena veloce!



Ingredienti per 2 

1 Chapati

2 cucchiai di amaranto, cotto a vapore

1 carota, affettata sottilmente

1 cipolla in agrodolce (io 2 cipolline borettane)

1 avocado, sbucciato e affettato

1 uovo

1 cucchiaio di latte intero

1 cucchiaio di semi di sesamo tostati

Sale

Olio evo

Cuocere l'amaranto, IN acqua bollente salata aggiungere i semi di amaranto e far cuocere per 30 minuti circa, spegnere e attendere 10 minuti, poi scolare. 

Affettate sottilmente la carota a filetti e la cipolla. Pelare l'avocado e tagliarlo a tocchetti.

Rompere l'uovo in una ciotola, aggiungere il latte intero, sale e frullare il tutto. In una padella calda, scaldare  un poco di olio versare l'uovo sbattuto e fare una frittatina, cuocere per un paio di minuti. Lasciare raffreddare e tagliare a listarelle sottili.

Mettere un chapati su un piatto, disporre la fetta di avocado, la frittata di uova, le cipolle, le carote e l'amaranto cotto. Cospargere con i semi di sesamo e arrotolare saldamente il chapati. 

Eccolo prima di arrotolarlo

Tagliare in due e accompagnarlo con una tazza di tè.


Con questa ricetta partecipo ad ABC - Un mondo di ingredienti

lunedì 29 aprile 2024

Plumcake allo yogurt e uvetta


Oggi Light and tasty vorrebbe dedicarsi ai latticini, i tanto bistrattati derivati del latte demonizzati soprattutto per la presenza significativa di grassi e del lattosio, zucchero al quale risulta intollerante la maggior parte della popolazione mondiale (si parla del 65%, non quisquilie).

Bisogna però sottolineare che sono anche molto ricchi di calcio e soprattutto noi donne non dovremmo eliminarli completamente, proprio per questo cerchiamo di darvi qualche spunto per preparare piatti con questi ingredienti. Cinzia invece ha preferito dare una alternativa completamente diversa utilizzando il latte di cocco, che in realtà non è un latticino, nonostante il nome, ma una bevanda vegetale  ottenuta per spremitura della polpa grattugiata del cocco (Cocus Nucifera); molto utilizzata nella cucina etnica, ottima anche questa proposta!

Ma passiamo al mio plumcake, un mio vecchio cavallo di battaglia, in cui il latte e lo yogurt sono presenti, quest'ultimo rende il plumcake molto morbido e il latte nonostante siano 30 ml, non toglietelo (esperienza già fatta, visto che me lo ero dimenticato) perchè dà l'umidità giusta giusta a questo dolcino!

Ed  ora ecco la ricetta!


Ingredienti

4 uova

30 ml di latte

220 g di farina 00

30 g di fecola di patate

1 vasetto di yogurt bianco

180 g di zucchero semolato

90 g di olio di semi di mais

1 bustina di lievito per dolci

100 g di uvetta sultanina

1 arancia non trattata (scorza)


Mettere in ammollo l’uvetta con acqua tiepida per mezz’oretta in una ciotola, così da ammorbidirla,  strizzarla e posizionarla su scottex fino al momento dell’utilizzo.

In una ciotola setacciare farina lievito e fecola, unire lo zucchero, le uova sbattute, l'olio e lo yogurt, mescolando con una spatola dopo ogni aggiunta. Aromatizzare con la scorza grattugiata di un'arancia non trattato. Aggiungere 1/2 dose di uvetta ben asciutta.

Foderare uno stampo da plumcake da 25 cm di lunghezza con carta forno, versare il composto, distribuire sopra il resto dell'uvetta (poi andrà a fondo da sola).

Accendere il forno a 180°C funzione ventilato (Circotherm per forno Neff), quando caldo infornare per 50 minuti. 

Una volta cotto attendere 20-30 minuti, toglierlo delicatamente dallo stampo, e farlo raffreddare sopra una gratella, una volta freddo, spolverizzarlo con zucchero a velo.


 Ecco le altre proposte:


Carla Emilia: Agretti alla crema di prescinseua 

Cinzia: Zuppa di lenticchie con latte di cocco 

Daniela: Cestino croccante ai semi con bresaola, ricotta e rucola

Milena: Farfalle con fiocchi di latte e salmone affumicato

sabato 27 aprile 2024

Linguine con vongole ed agretti


Questo mese a Il club del 27 si parla di un nuovo libro "Leaf " di Catherine Phipps, è un'opera che  celebra le foglie commestibili, ricette e ricette che decantano i vegetali e in particolare proprio le foglie verdi.

Dalle loro forme, ai colori passando per il sapore: amaro, piccante, dolce, agrumato, sono una vera risorsa in cucina e l'autrice ha voluto ricordarcelo con tante ricette a loro dedicate. Zuppe, insalate, brunch, antipasti, secondi piatti, dessert, prodotti da forno, conserve e bevande, c'è l'imbarazzo della scelta.

Personalmente ho voluto provare questo primo piatto un po' particolare: Linguine con vongole e agretti.

Una pasta con le vongole a cui aggiungiamo queste foglie verdi un po' particolari, lanceolate...anzi mooolto lanceolate, sembrano fili d'erba!

L'apporto di queste verdure, che poi sono fibre, con il loro colore, la loro consistenza e la loro dolcezza conferiscono al piatto quel "qualcosa in più" che lo rende originale e anche molto piacevole al gusto.

Ora che è la stagione giusta giusta degli agretti, provatelo, sono sicura che sarà un successo!


Ingredienti per 4 persone

1 mazzo di agretti

1 kg di vongole

300 g di linguine

4 cucchiai di olio evo

2 spicchi d'aglio

100 ml di vino bianco

1 rametto di dragoncello, tritato finemente

barbe di finocchio, tritate finemente

Scorza di ½ limone non trattato

Sale e pepe 



Lavare accuratamente gli agretti ed eliminare eventuali radici  o parti non verdi.

Lavare le vongole, se fresche lasciarle immerse in acqua e sale per almeno 2 ore (così spurgano), se congelate lavarle accuratamente.

Scaldare 2 cucchiai di olio in una casseruola capiente aggiungere l'aglio, lasciare rosolare unire il vino e le erbe aromatiche.

Aggiungere le vongole e coprire, agitando regolarmente, finché i gusci non saranno aperti e le vongole cotte (sono sufficienti pochi minuti. Spegnere e aromatizzare con la scorza di limone.

Nel frattempo portare a ebollizione una grande pentola piena d'acqua salata,  aggiungere le linguine

e cuocere al dente (controllare i tempi sulla confezione). Aggiungere gli agretti un paio di minuti prima di scolare, assicurarsi che gli agretti siano ben distribuiti nelle linguine. 

Scolare con una pinza  e saltarli per un minuto in padella con le vongole, aggiungendo altri 2 cucchiai di olio per mantecare.

Servire subito con una macinata di pepe e qualche filetto di scorza di limone.

Con questa ricetta partecipo a Il Club del 27

lunedì 22 aprile 2024

Anelletti siciliani light

Di tanto in tanto Light and tasty si diverte a cercare di rendere light i grandi piatti della tradizione, e devo dire che è piacevole avere poi una ricetta collaudata da poter proporre ai propri ospiti a dieta.

Oggi mi cimento con un classico della tradizione siciliana, che ho sempre desiderato preparare, nella versione ufficiale e per questo avevo fatto anche diverse ricette sul web al fine di non trovarmi impreparata, quella che mi aveva colpito di più era di Giusina in cucina (qui il link), a parte che mi è simpatica come foodblogger, la trovo molto capace e le sue ricette mi sembrano davvero tipiche. Ho scelto quindi questo timballo, sapendo già di essere avvantaggiata visto la ricetta estremamente ricca, era sufficiente togliere qualche ingredienti....e infatti così ho fatto! 

Ho eliminato la carne dal ragù, e nella farcitura il caciocavallo e i salumi, dando un bel taglio alle calorie e rendendolo pure vegetariano. Vi piace l'idea?


Ingredienti per 4 persone


per il ragù

1 scalogno

3 cucchiai di concentrato di pomodoro

150g piselli surgelati

1 cucchiaino di zucchero

olio evo

sale e pepe

per la pasta

400g pasta corta tipo anelletti

100g di parmigiano reggiano grattugiato

2 uova sode a fettine

10g di burro

pane grattugiato


Scaldare una padella con due cucchiaio di olio, unire lo scalogno tritato, lasciare soffriggere per 3-4 minuti a fuoco basso, aggiungere i piselli, il concentrato di pomodoro, sale, pepe e zucchero. Aggiungere un bicchiere di acqua, abbassare la fiamma e cuocere per 30 minuti circa fino a cottura dei piselli

Preparare le uova sode, far bollire l'acqua in una pentola piccola, aggiungere le uova a temperatura ambiente e cuocere per 10 minuti, poi raffreddare con acqua corrente e togliere il guscio. Affettare a rondelle.


Ecco la farcitura

Lessare gli anelletti al dente, scolare, condirla con il ragù di piselli. Aggiungere il formaggio grattugiato e mescolare accuratamente.

Imburrare lo stampo, cospargere di pangrattato e toglierne l'eccesso. Distribuire un primo strato di pasta condita, fare uno strato di uova, ricoprire con altra pasta. Cospargere con pane grattugiato, formaggio grattugiato e qualche fiocchetto di burro.

Scaldare il forno a 180 °C, infornare per 25-30 minuti (funzione thermogrill NEFF - ventilato con grill).

Sfornare, far intiepidire, poi sformare.

Dopo la cottura in forno prima di sformarlo

Ecco le altre proposte:

Carla Emilia: Sformatini di funghi e patate 

Catia: Polpettone di lenticchie ripieno   

Claudia: Fave in porchetta 

Daniela: Finta trippa con i fagioli bianchi  

Milena: Caponata alla palermitana light   

venerdì 19 aprile 2024

Biscotti simil torcetti al burro


Torcetti al burro piemontesi, una chicca che a casa mia entra spesso, il top dei top sono quelli della Pasticceria Massera di Biella, ma siccome non si trova facilmente ci accontentiamo di anche altre marche. Sono veramente molto buoni, croccanti e burrosi al punto giusto, insomma una vera coccola. 

Ho provato a prepararli attingendo al blog di una brava food blogger piemontese Simona (proprio qui), la preparazione è stata tutto sommato semplice, me la aspettavo più laboriosa. 

Sono ottimi biscotti, non proprio identici a quelli acquistati, ma ci sta, loro hanno forni professionali e personale qualificato.... io sono una schiappa! Li riporto però volentieri sul mio blog, ringraziando di cuore Simona per la ricetta!  



Ingredienti


400 g farina 00

1 pizzico sale

160 g burro morbido

70 g latte 

50 g acqua frizzante 

80 g zucchero semolato

8 g lievito di birra fresco

scorza grattugiata di mezzo limone naturale

zucchero di canna per ricoprirli


Inserire la farina nell'impastatrice, sciogliere il lievito nel latte a 30°C, aggiungerlo poi alla farina con la scorza grattugiata del limone, unire lo zucchero, il sale. Fare incordare l'impasto con il gancio e  se ci fosse bisogno aggiungere un poco di acqua. Quando risulta ben incordato iniziare ad aggiungere il burro a pomata poco alla volta, a fiocchetti, ed non aggiungerne un altro fino a che quello prima non è stato assorbito. L'impasto dovrà risultare morbido e malleabile ma non appiccicoso, se così fosse alzare la velocità dell'impastatrice. Formare una palla e metterla in una ciotola unta di burro, coprire con pellicola e lasciare lievitare fino al raddoppio (due cicli di lievitazione con il mio microonde da 40 minuti).

Versare l'impasto sulla spianatoia e con un tarocco spezzare piccole dosi di impasto (20g) e formare dei filoncini lunghi circa 18-20 cm,  chiudere le estremità per ottenere delle ciambelline ovali, passare quindi i torcetti in un piatto piano contenete abbondante zucchero di canna al fine di ricoprirli. 

Posizionare sulla placca rivestita con carta da forno, avendo cura di distanziarli leggermente.



Coprire con pellicola far lievitare ancora  un'oretta. 

Preriscaldare il forno statico a 170° e cuocere per una ventina di minuti poi farli raffreddare su una gratella, conservarli in una scatola di latta.

martedì 16 aprile 2024

Sfogliatelle di ricotta al forno


Eccoci al secondo appuntamento di La Pasta è magia, questa rubrica dedicata a tutti quelli che, come noi, amano la pasta sia quella fatta in casa sia quella acquistata pronta,  il nostro intento è quello di proporre cose nuove, sfiziose insomma con quel "quid" in più, vediamo un po' se ci riusciamo!

Oggi vi porto in provincia di Parma, a Samboseto, una piccola frazione dove sorgeva tanti anni fa la trattoria Cantarelli (chiusa nel 1982), un tempio della buona cucina; è famosissimo il loro Savarin di riso, che non sarebbe altro che uno sformato di riso guarnito di lingua salmistrata e arricchito con funghi, polpette di filetto di manzo triturato con verdure, formaggio di grana stravecchio e uova. 

Questa trattoria era davvero un mito (una delle prime in Italia a ricevere la stella Michelin), ho scoperto della sua esistenza solo qualche mese fa, gironzolando sul web, sono incappata in questo articolo, che mi ha letteralmente affascinato. Ho iniziato a cercare il libro delle loro ricette ma pare sia introvabile, così intrigata dai nomi dei loro piatti ho chiesto la ricetta delle sfogliatelle di ricotta in un gruppo di cucina parmigiana. Non ci crederete ma un signore gentilissimo mi ha postato un ritaglio di giornale (penso sia La Gazzetta di Parma) di tanti anni fa (ecco la foto) con la ricetta precisa precisa.


Come non provarci? Naturalmente ho variato un poco le indicazioni: una pasta all'uovo così ricca non mi sento di farla, stessa cosa vale per l'uso delle sottilette (ricordiamoci che eravamo negli anni 60-70).  Ho utilizzato, in sostituzione, un formaggio a pasta filata (tipo Galbanino per intenderci), e la sfoglia è la classica emiliana (1 uovo 100g di farina) però il senso del piatto l'ho lasciato intatto (almeno spero) e sono stata strafelice di cucinarlo, assaggiarlo e condividerlo con voi! 

Ecco la mia ricetta:


Ingredienti per 6 persone

Per la pasta

200g di farina 00

2 uova 
sale
1 cucchiaio di olio evo

Per il sugo

1 carota 
1 cipolla
1 costa di sedano
250g di macinato bovino
120g di salsiccia
250g di passata di pomodoro
2 cucchiai di triplo concentrato
2 cucchiai di olio evo 
30g di burro
sale e pepe

Per il ripieno 

350g di ricotta
500g di spinaci freschi
1 cucchiaio di olio
noce moscata
sale



200g di Formaggio a pasta filata
100g di Parmigiano reggiano grattugiato
pane grattugiato
burro



E' piuttosto laborioso, anche se semplice, quindi metterò tutti i passaggi separati e in fondo l'assemblaggio, giusto per renderlo più schematico!

Preparare il ragù: scaldare in un tegame basso l'olio e il burro, unire la carne e la salsiccia a fuoco alto, così da attivare la reazione di Maillard, unire poi le verdure tritate, il sale e il pepe. Dopo qualche minuto aggiungere la passata e il concentrato, allungando con un bicchiere di acqua. Mettere il coperchio e cuocere a fuoco bassa per almeno un paio di ore. Aggiustare di sale dopo aver assaggiato. 

Preparare la farcia: mondare gli spinaci freschi cercando di togliere i gambi più  spessi, lavare accuratamente e mettere in una larga padella con un filo di olio e l'acqua residua del lavaggio. Mettere un coperchio e attendere che si cuociono prestando attenzione di mescolare e salare. Lasciare raffreddare. 
Passare al minipimer gli spinaci, così da formare una crema, che verrà aggiunta alla ricotta e mescolata benissimo. Aromatizzare con la noce moscata e aggiustare di sale.

Preparare la pasta: Fare la fontana con la farina mettere al centro le uova, l'olio e il sale. Con una forchetta miscelare bene questi ultimi ingredienti ed incorporare a poco a poco la farina. Iniziare ad impastare e lavorare con i polsi per almeno una decina di minuti. Con la macchinetta fare delle strisce e tagliarle della lunghezza della teglia (penultimo buco come spessore).
E' possibile lasciarla asciugare e utilizzare il giorno dopo.



Assemblaggio: imburrare una teglia da forno e cospargere di un velo di pane grattugiato (l'eccesso va tolto girando la teglia su se stessa).  Far bollire un paio di litri di acqua salata (stessa dose di quando si fanno cuocere gli spaghetti) e scottare le sfoglie per circa 1 minuto, poi scolarle con il mestolo forato e metterle in una terrina con acqua e ghiaccio per fermare la cottura. Scolarle ed adagiarle su un asciughino pulito, così da togliere l'eccesso di acqua. 
Mettere uno strato di pasta sul fondo della teglia, ricoprire con la ricotta agli spinaci (usare una marisa a stendere meglio la crema di ricotta), spolverizzare con il Parmigiano grattugiato, mettere un altro strato di pasta, poi condire con il sugo di carne, e pezzi di formaggio a pasta filata.




Altra pasta, strato di ricotta, parmigiano, pasta, ragù e formaggio e poi ancora ricotta , parmigiano, pasta e ragù (meglio ragù liquido, in questo strato, con poca carne perchè potrebbe bruciacchiarsi), finire con parmigiano (forse aggiungerei un poco di pane grattugiato per avere più crosticina) e fiocchetti di burro.
Personalmente ho fatto 3 strati di ricotta e 3 strati di ragù, la lasagna direi che era di buona altezza e ben bilanciato nei sapori, ma ognuno può fare il numero di strati che crede opportuno.
Scaldare il forno a 180°C ventilato grill e quando caldo inserire la teglia e cuocere per circa 30 minuti (controllare la crosticina in superficie). Sfornare, attendere 5 minuti e servire!
Buon appetito!


Con questa ricetta partecipo alla rubrica: "La Pasta è magia" e queste sono le proposte delle mie compagne di padelle:


lunedì 15 aprile 2024

Ragù di cavolfiore alla bolognese


Oggi a Light and Tasty ci concentriamo sul vegetariano/vegano, a tutti noi piacerebbe cercare di aumentare gli alimenti vegetali evitando se possibile carni e pesce, meglio ancora sarebbe evitare anche i formaggi.... (sulle uova è meglio che non mi sbilanci, visto che le abbiamo demonizzate fino a ieri ed oggi c'è un innamoramento totale -gente che si mangia anche 10 uova a settimana!!).

Ho voluto presentare questa ricetta preparata proprio la scorsa settimana con gli ultimi cavolfiori, in offerta ma comunque buoni, che avevo letto tempo fa qui (dal libro Veg table di Nik Sharma) e mi aveva davvero convinto!

La mia versione è vegetariana ma è possibile renderla vegana senza troppi sforzi, basta sostituire il latte vaccino con latte di avena o riso e prepararsi un Parmigiano veg.

Il Parmigiano veg non è altro che mandorle pelate frullate con lievito alimentare in scaglie e un pizzico di sale, l'effetto formaggio è assicurato! 

E dopo questi input, vi lascio la ricetta! 



Ingredienti

Per 4 persone 

4 cucchiai di olio evo

450g di cavolfiore

1 cipolla piccola

1 carota 

1 costa di sedano

2 cucchiai di miso

2 cucchiai di salsa di soia

500g passata di pomodoro

100ml di latte (vaccino o di riso o d'avena)

sale e pepe 

noce moscata (a piacere)


In una larga padella, scaldare 2 cucchiai di olio evo a fiamma viva, unire il cavolfiore grattugiato grossolanamente e saltarlo fino a che non sia leggermente dorato, per 4 o 5 minuti. Far raffreddare.

In un'altra padella fare il soffritto con cipolla, carota e sedano ben tritati e 2 cucchiai di olio evo, dopo 4-5 minuti a fuoco medio (non devono bruciare) aromatizzare con miso, salsa di soia e noce moscata. Dopo qualche minuti unire la passata e il cavolfiore, abbassare la fiamma a far sobbollire per 1 ora coperto, allungare con il latte e continuare la cottura per altri 30 minuti. Aggiustare di sale.

Cuocere la pasta al dente in acqua salata, scolare e poi saltare in padella con il sugo al cavolfiore , aggiungendo un poco di acqua  di cottura se fosse troppo denso.

Servire con Formaggio Parmigiano Reggiano grattugiato (evitare per chi è vegano o sostituire con il Parmigiano veg che spiego all'inizio del post).

Ecco le altre proposte:


Carla Emilia: Polpette di piselli al pesto 

Catia: Tempeh ai funghi   

Cinzia: Torta salata di agretti, barba di frate 

Claudia: Quinoa con le verdure del minestrone 

Daniela: Melanzane e patate al forno con riso basmati al cocco  

Milena: Burger vegetale pesciolino con piselli   

venerdì 12 aprile 2024

Salsa tonnata con uova sode

 


Oggi voglio scrivere questa ricetta che ho iniziato ad usare la scorsa estate nella preparazione del classico vitello tonnato. Non è un piatto che preparo spesso, ma in estate un paio di volte ce lo concediamo. Lo avevo sempre preparato con la salsa tonnata preparata con maionese e tonno frullato a cui univo i capperi, ma da quando ho trovato questa ricetta piemontese non l'ho più mollata.

Mi sembra decisamente più saporita e anche la consistenza ha veramente una marcia in più!

La preparazione è velocissima, solo il tempo di rassodare le uova e poi tutto in frullatore ed in un attimo è pronta. 

Ci tengo a riportarla qui, in modo da averla sempre  a "portata di mano" quando serve. 

Ecco le dosi:

Ingredienti

200 g tonno sott'olio

3 tuorli di uova quasi sode 

4 o 5 acciughe 

2 cucchiai di capperi

100ml di olio evo

un pochino del brodo di cottura

1 manciata di foglie di prezzemolo tritate (io le ho omesse)



Cuocere le uova: far bollire acqua, aggiungere le uova a temperatura ambiente e far cuocere per 8 minuti. Raffreddare sotto acqua corrente.
Lavare bene le acciughe, se sotto sale, e lo stesso fare per i capperi.
Togliere il guscio, e raccogliere i tuorli nel bicchiere del frullatore, unire gli altri ingredienti (io ho omesso il prezzemolo), e frullare fino a formare una crema. Se risultasse tropo densa allentare con  il brodo di cottura del vitello.

Velare il piatto di portata e poi disporre le fette di vitello e ricoprire. Con questa dose si ricopre un vitello di circa 400g .

Note: 
La ricetta è tratta da "La Cucina del Piemonte" di G.Goria - ed. Franco Muzzio editore - pag 92

mercoledì 10 aprile 2024

Paste di mandorle


Complici gli albumi avanzati dalla preparazione della pastiera e una confezione di farina di mandorle in dispensa, mi sono cimentata nelle famose e buonissime paste di mandorla tipiche della Sicilia.

Naturalmente non avendole mai preparate ho letto diverse ricette, ed alla fine sono ricaduta nel blog di Ada, dove spesso bazzico a leggere i suoi post e le sue ricette tipiche.

Quindi la Ricetta siciliana è di  Ada Parisi che ringrazio di cuore visto la riuscita al primo colpo, sono piaciuti proprio a tutti e la consistenza, oltre al sapore mi ha davvero sorpreso.

La scorza di limone li rende meno stucchevoli e la botta di calore  a200°C immagino serva per creare la leggera crosticina.

Insomma esperimento riuscito... Grazie di cuore!


Ingredienti

200 g di mandorle pelate (o farina di mandorle)

180 g di zucchero semolato

20 g di miele millefiori

60 g di albumi (2 albumi di uova medie)

Limone non trattato (scorza)

zucchero a velo 

 canditi


Mettere le mandorle e lo zucchero in un frullatore o in un robot da cucina e frullare finché le mandorle non saranno uniformemente tritate. Se si usa la farina, unirla allo zucchero semolato.

Aggiungere gli albumi, il miele e la scorza di limone grattugiata e frullare per un paio di minuti così da ottenere un omogeneo.

A questo punto può essere estrusa dal sac a poche oppure con le mani (bagnate con acqua) formare delle palline grandi quanto una noce. Posizionare sulla sommità un pezzetto di candito, oppure pizzicare la pallina, per dare la classica forma di pizzicotto.

Rotolare nello zucchero a velo e disporle su una placca da forno rivestita di carta forno.

Riponete la placca con le paste di mandorla nel frigorifero  per almeno 12 ore, meglio 24.

Appena tolti dal frigo, prima della cottura


Trascorso il tempo di riposo, preriscaldare il forno a 220 gradi statico e infornare per 1-2 minuti.

Aprire il forno e spegnere (così da abbassare velocemente la temperatura) togliendo la teglia.

Successivamente impostare  a160°C e cuocere per 5-7 minuti.

Fare raffreddare completamente e cospargere di zucchero a velo. 

Dopo un paio di giorni sono esattamente come quelli acquistati, il problema è arrivarci!!

lunedì 8 aprile 2024

Polpette di agnello alla greca


Passata bene la Pasqua? Avete avuto molti avanzi dei pasti luculliani appena terminati?

Oggi la parola d'ordine è: "non sprecare" e proprio su questa frase fondiamo l'uscita di oggi del Light and tasty!

A casa mia non si butta niente, o per lo meno si cerca, da queste feste ho recuperato tanti albumi e tra pochi giorni metterò delle paste di mandorla, preparate proprio per sfruttarli, e della polpa di agnello che mi era stata regalata da mio nipote, naturalmente era un pezzo esagerato, che prima di mettere al forno ho porzionato, ma avendolo dovuto scongelare il resto della carne è stata utilizzata per queste polpette dopo averla tritata con il bimby.

E' possibile utilizzare anche carne già cotta, esempio arrosto avanzato, la ricetta ha riscosso un gran successo, anche per noi che non amiamo questa carne, le verdure e gli aromi rendono questa teglia molto piacevole.

La ricetta l'ho avuta da Vittoria, che interpellai non appena vidi il regalo, conoscendo la sua padronanza con questa tipologia di carne, e lei gentilmente mi mandò via messenger la ricetta che ricopio qui, non prima di avervi invitato a visitare il suo blog, uno scrigno di buoni consigli e ricette favolose!

Ma ecco la ricetta che era stata tratta dalla rivista Taste.com .au

TEGLIA DI POLPETTE DI AGNELLO ALLA GRECA AL FORNO

Ingredienti per 4-6 persone


60 ml di olio extravergine d'oliva

2 spicchi d'aglio schiacciati

1 e ½ cucchiaini di origano essiccato

1 limone, succo e scorza finemente grattugiata

800 g di patate pelate e tagliate a spicchi

2 cipolle rosse tagliate a spicchi

2 peperoni rossi, privati dei semi e tagliati a pezzi

1 zucchina a pezzi

250 g di pomodori ciliegini o datterini

1 melanzana grande tagliata a pezzi – facoltativa

Per le polpette greche speziate

500 g di carne di agnello tritata

40 g di pangrattato panko

2 spicchi d'aglio schiacciati

1 e ½ cucchiaini di cumino macinato

½ cucchiaino di cannella in polvere

1 uovo leggermente sbattuto

Per servire

Rametti di menta fresca 

yogurt greco

1 limone o lime a spicchi 


Preriscaldare il forno a 200 °C funzione ventilato. 

In una ciotola preparare il condimento per le verdure: olio, aglio tritato, origano, la scorza e 2 cucchiai di succo di limone. Unire poi le verdure tagliate a pezzettoni; patate, cipolle, peperone (e melanzana), salare e mescolare per condirle al meglio.

Foderare una teglia da 35 x 45 con carta da forno e mettere le verdure condite in forno per 15 minuti.

Nel frattempo preparare le polpette greche: mettere tutti gli ingredienti in una ciotola, la carne tritata può essere fresca o di riciclo, salare e  mescolare fino a quando non sarà perfettamente amalgamato. Con le mani umide formare le polpette delle dimensioni desiderate (possono essere 12 oblunghe grandi o 24 piccole e tonde).

Aggiungere polpette e pomodori alla teglia e arrostire per altri 20 minuti o fino a quando le polpette e le verdure saranno dorate. 

Cospargere la superficie con menta e cucchiai di yogurt. Servire con spicchi di limone extra.


Ecco le altre proposte anti spreco:


Carla: Carciofi e peperoni ammollicati 

Catia: Barrette energetiche con frutta frullata, semi misti e colomba  

Cinzia: Involtini di pollo con asparagi e salsa all'aglio orsino 

Claudia: Coppa light con colomba e yogurt greco 

Daniela: Insalata di patate e uovo sodo con salsa allo yogurt e spezie 

Milena: Hummus di ceci con uova poché e pomodori secchi   

venerdì 5 aprile 2024

Torta frangipane alle pere


Oggi vorrei lasciarvi la ricetta di un esperimento ben riuscito, una torta di pere davvero speciale arricchita di crema frangipane in superficie.

Nota importante è lasciarle ben raffreddare prima di sfornarla, pena la rottura della stessa vista la friabilità, inoltre vi assicura che è importante il riposo, assaggiarla dopo due giorni è al top del gusto, ma il giorno successivo è d'obbligo per fare in modo che i sapori si fondano al meglio!

L'uso della pasta frolla all'olio è stato voluto per diminuire la quantità di burro, già presente nella crema frangipane, nessuno vieta l'uso della classica frolla, ricetta non troppo dolce però!


Ingredienti

2 pere 

10 biscotti al cioccolato

Frolla all'olio
400 g di farina 00 
150 g di zucchero
1 uovo intero 
2 tuorli
100 g di olio di semi 
1 cucchiaino di lievito per dolci
1/2 bacca di vaniglia
1 pizzico di sale
latte qb (2 cucchiai per bagnare l'impasto)

Crema frangipane
100g di mandorle
100g di burro
100g di zucchero
1 uovo
30 g di maizena
1 cucchiaio di rum

Preparare la frolla all'olio: in una terrina unire lo zucchero, il pizzico di sale, l'olio, l'uovo intero ed i tuorli. Mescolare con una forchetta, unire man mano la farina con il lievito fino a quando inizia a formarsi l'impasto, se fosse troppo duro bagnare leggermente con il latte. Mettere la frolla in frigo per 30 minuti, ma è possibile anche usarla subito.

Preparare la crema frangipane: frullare le mandorle con  20g di zucchero formando la farina. Montare il burro con lo zucchero con lo sbattitore, unire l'uovo già sbattuto, il rum, la maizena e le mandorle in polvere a poco a poco, continuando sempre a montare il composto con lo sbattitore.

Stendere la frolla dopo averla resa plastica manipolandola con le mani per qualche minuto, foderare una teglia (diam. 24 cm), forare con i rebbi di una forchetta.

Tritare i biscotti al cioccolato con il mixer e cospargere il fondo forato della frolla. Affettare le pere e disporle sopra ai biscotti, ricoprire poi con la crema frangipane.

Cuocere in forno già caldo:

 a 180°C per 30 minuti (calore da sotto) - Forno Ariston 7 cuochi,

a 180°C per 40-45 minuti, funzione statico - Forno Neff.

 Lasciare raffreddare prima di sformare.