sabato 29 settembre 2018
Peperoncini piccanti ripieni
Quest' anno finalmente nel mio orto sono riuscita a raccogliere dei peperoncini piccanti tondi, proprio quelli che sono adatti ad essere riempiti in svariati modi per poi essere conservati in olio evo per l'inverno. Erano anni che ci provavo!
Un anno li ho seminati, ma non sono cresciuti; l'anno dopo ho acquistato le piantine.... peccato che fossero piccoli e tutti variopinti e nemmeno molto piccanti; lo scorso anno poi erano dei bellissimi cornetti, che ho utilizzato per fare questa crema.
Finalmente quest'anno le piantine erano quelle giuste e sono pure cresciute senza problemi, in pratica 6 piantine mi hanno prodotto quasi 80 peperoncini raccolti in due turni, per aspettare che diventassero belli rossi.
Così per ben due volte ho preparato gli amati peperoncini ripieni e ho utilizzato entrambi le volte 4 tipologie diverse di ripieno. Li ricopio qua sotto, ma le copiate da care amiche: Eloisa, Tamara, Daniela e Simona. Il ripieno di Tamara è quello più delicato, con la patata come base, ma molto sfizioso, gli altri 3 ripieni sono più simili tra loro, molto saporiti, con il tonno come ingrediente di base e poi con/senza acciuga, pomodori secchi sott'olio (particolare che mi è piaciuto tanto), olive e capperi.
Se mi chiedete quale scegliere non ce la faccio... tutti buoni nel loro genere, proprio per quello li riporto.
Nonostante abbia dimezzato le dosi dei ripieni di ognuno ne ho avanzato, ma non è andato perso.. ho farcito dei crostini e sono stati sbafati alla velocità della luce!
Ecco la ricetta:
Ingredienti
50 peperoncini rotondi
1 l di aceto bianco
olio evo
sale
4 tipologie di ripieno
Ripieno tonno e capperi di Eloisa
160 g di tonno sott'olio
15 g di capperi sotto sale
3 acciughe sott'olio
Ripieno tonno e patate di Tamara
80 g di tonno al naturale
1 patata media
40 g di capperi sotto sale
Ripieno tonno e pomodori secchi di Daniela
80 g di tonno sott'olio
80 g di olive verdi in salamoia
50 g di pomodori secchi sott'olio
Ripieno tonno acciughe e prezzemolo di Simona
160 g di tonno sott'olio
50 g acciughe sotto sale (peso lordo - acciughe da pulire)
1 cucchiai di capperi sotto sale
6 olive verdi denocciolate
alcuni rametti di prezzemolo fresco
Utilizzando dei guanti, pulire i peperoncini togliendo il picciolo e i semi interni cercando di vuotarli con lo scavino.
Portare ad ebollizione una pentola con acqua e aceto (metà e metà), sbollentare i peperoncini (dalla ripresa del bollore calcolare 2/3 minuti).
Scolarli, e metterli ad asciugare a testa in giù su di un canovaccio.
Preparare i ripieni:
Ripieno di Eloisa
Porre nel mixer, il tonno sgocciolato, i capperi, dissalati e asciugati, e le acciughe. Tritare tutto sino ad ottenere un composto omogeneo.
Ripieno di Tamara
Lessare le patate e schiacciarle con una forchetta. Salarle,
Non appena risultano a temperatura ambiente aggiungere il tonno sgocciolato e amalgamarli fino ad ottenere una crema, a questa aggiungere i capperi.
Ripieno di Daniela
Frullare il tonno sgocciolato, le olive denocciolate e i pomodori secchi ben asciugati in molto grossolano.
Ripieno di Simona
Dissalare le acciughe e i capperi e mettere nel mixer con prezzemolo mondato, olive e tonno sgocciolato, azionare così da ottenere un impasto omogeneo.
Coprire con pellicola ogni ripieno e mettere in frigo per qulche ora fino a quando i peperoncini sono ben asciutti.
Con l'aiuto di un cucchiaino riempire i peperoncini e inserirli in un vasetto di vetro da 250g pulito e sterilizzato (di solito metto 50-70ml di acqua e lo passo al micronde per 4-5 minuti, poi lo scolo).
Colmare con olio evo il vasetto e chiuderlo con tappi nuovi.
Mettere i vasetti in una grande pentola coprirli con acqua (il livello dell'acqua deve coprire i vasetti di 3-4 dita) e far sterilizzare facendo bollire per 30 minuti circa dopo che ha preso. Far raffreddare i vasetti nell'acqua così da formarsi il sottovuoto.
Quando sono freddi controllare i tappi (schiacciandoli al centro non devono emettere nessun rumore), e poi posizionarli in dispensa al buio per almeno un mese.
Sono ottimi come antipasto o come contorno per i lessi.
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giovedì 27 settembre 2018
Chutney di pomodori verdi per Il Club del 27
E siamo al 27 del mese con il nostro appuntamento importante, quello del Club del 27!
Come sempre abbiamo un libro da presentare e questo mese non poteva che riguardare "le conserve", a settembre ci si prepara tutte le provviste per l'inverno, si mette in congelatore l'ultima verdura dell'orto, si preparano sott'oli e sott'aceti, ma soprattutto si opera con le marmellate.
Banner di Mai! |
Ilaria, l'organizzatrice de Il Club, ci ha selezionato diverse ricette ed oggi come mai era accaduto in questo club, ne sono state fatte davvero tante, e tutte diverse, quindi sarà uno spasso leggere e consultare il bel articolo su MTChallenge, una vera fonte idee.
Per l'occasione ho scelto il chutney di pomodori verdi, i pomodori erano nel mio orticello e volevo in qualche modo provare a conservarli, e questa ricetta era ideale secondo i miei gusti, un dolce-acido-speziato che lo rende il compagno giusto dei formaggi serviti a fine pasto.
La ricetta è perfetta, pure il tempo di cottura è giusto giusto, ho fatto solo una leggera variante: invece di mettere le spezie nella garza e lasciarla nella conserva solo durante la cottura, le ho aggiunte direttamente, preferivo un prodotto dai profumi decisi.
Il tempo di riposo non è ancora passato, ma all'assaggio l'ho trovata piacevole ed equilibrata!
Ingredienti
425ml di aceto bianco (anche aceto di mele)
500g di Pomodori verdi tritati
500g di mele pelate e tritate
400 g di cipolle rosse tritate
200 g uvetta secca
400 g di zucchero Demerara
1 spicchio d'aglio tritato
½ cucchiaino di pepe di Cayenna
1 cucchiaino di zenzero grattugiato
1 cucchiaino di sale
½ cucchiaino di semi di senape
½ cucchiaino di pimento
½ cucchiaino di cannella
½ cucchiaino di pepe
3 chiodi di garofano
1 foglia di alloro
Versare l'aceto in una casseruola, aggiungere le cipolle, le mele e i pomodori verdi dopo averli tritati al mixer. Unire tutte le spezie, lo zucchero e l'uvetta dopo averla ben lavata.
Portare a ebollizione, poi ridurre il fuoco e cuocere a fuoco lento per circa 1 ora e mezza o fino a quando il composto sia piuttosto asciutto, simile ad una confettura (il colore tende a scurirsi per la presenza dello zucchero).
Mescolare regolarmente a evitare che la miscela si attacchi al fondo della padella.
Sterilizzare i vasetti (mettere circa 50 ml di acqua e passarli al micoonde per 5 minuti max potenza), mettere il chutney ancora bollente, chiudere con tappo nuovo e rigirare il vasetto.
Attendere 10 minuti e poi rigirare, lasciare raffreddare completamente e controllare che sia avvenuto il sottovuoto.
Conservare in un luogo fresco, asciutto e buio, per almeno 1 mese prima di assaggiarlo. Con queste dosi si preparano 4 vasetti da 250g. Dopo l'apertura conservare in frigorifero.
Con questa ricetta partecipo a Il Club del 27 #onlythebraves
martedì 25 settembre 2018
Fregola alla Carlofortina
Carloforte è un comune della Sardegna meridionale, precisamente si trova sull'isola di S. Pietro.
Carloforte è un'isola linguistica ligure in quanto l'isola di San Pietro fu colonizzata, dopo secoli di abbandono, nel 1738 da cittadini di Pegli (Genova) provenienti da Tabarka, isola oggi collegata alla costa tunisina. Proprio per questo a Carloforte si sente l'influenza della tradizione ligure, in certi piatti come in certe espressioni.
Questo piatto ne è l'esempio, un sugo saporito e veloce da preparare, a base di pesce e pesto.
Sarebbe meglio utilizzare tonno rosso fresco, da scottare in padella, ma ci sta anche quello sott'olio, soprattutto se di qualità.
Il pesto ligure fa da legante regalando profumo e sapore...se poi volete una marcia in più si può aggiungere la provola, ma si può tranquillamente evitare ( l'idea dell'aggiunta viene da qui). Quest'estate l'ho preparata diverse volte, proprio per questo voglio "annotarla qui" in modo da ricordarla e non perderla di vista!
Questa ricetta mi sembra adatta al Contest itinerante ospitato in questi mesi da Daniela e quindi la regalo a lei.
Ingredienti per 4 persone
250g di fregola sarda
10-12 pomodorini datterino
160g di tonno sott’olio
2 cucchiai di pesto genovese (qui)
2 cucchiai di olio evo
sale
basilico fresco
100g di provola affumicata (a piacere)
Cuocere la fregola in abbondante acqua bollente per il tempo indicato sulla confezione.
Scolare e passare sotto acqua fredda, così da bloccare la cottura.
Mettere la fregola in una zuppiera, condirla con olio evo e un pizzico di sale.
Unire il tonno, i pomodorini, dopo averli tagliati a pezzetti, e anche la provola a cubetti (sempre che la vogliate aggiungere).
Finire con il pesto, mescolando accuratamente così da amalgamarlo a tutta la fregola.
Decorare con foglie di basilico fresco.
Con questa ricetta partecipo al contest MEAT FREE CONTEST ideato da Una mamma che cucina ed ospitato dal blog Mani in pasta quanto basta
lunedì 24 settembre 2018
Risotto alla barbabietola con crema di yogurt al gorgonzola e pistacchi
Oggi a Light and Tasty rivisitiamo il risotto, un piatto della tradizione italiana, diciamo più del Nord Italia, dove si coltiva, soprattutto in Piemonte e in Veneto.
Spesso in casa mia viene proposto, anche perchè gli ingredienti sono sempre a disposizione e basta un minimo di creatività e "lo stesso riso" cambia completamente sapore e aspetto.
Come questo che ho cucinato proprio per oggi: un risotto dalla barbabietola, sì quella rossa che si trova al supermercato già cotta, e poi mantecato con yogurt e gorgonzola, vi assicuro che è davvero da provare. Mi spiace per il colore, solitamente più brillante (tende proprio al rosa- bordò), dovuto alle rape che sembravano leggermente ossidate e quindi più brune.
Ma ecco la ricetta.
Ingredienti per 4 persone
320g di riso carnaroli
4 cucchiai di yogurt greco
40g di gorgonzola
2 cucchiai di olio evo
1 scalogno
4 rape rosse medie
50ml di vino rosso
pistacchi tritati
brodo vegetale (1 litro)
Preparare il brodo vegetale con una carota, 1 cipolla piccola, 1 canna di sedano, 1 zucchina piccola, cuocere per 1 oretta e verso la fine inserire le rape rosse tritate con il mixer.
Procedere poi in una padella scaldando l'olio, aggiungere lo scalogno tritato e il riso, farlo tostare per qualche minuto (questa fase è importantissima, il riso deve essere ben caldo, ma non bruciato), e poi sfumare con il vino rosso.
Iniziare ad aggiungere il brodo rosso e portare a cottura, circa 15-18 minuti, aggiungendo un mestolo alla volta e continuando a mescolare.
Nel frattempo miscelare lo yogurt al gorgonzola, che deve essere a temperatura ambiente, mescolando così da formare una crema omogenea.
Quando il riso risulta cotto, porzionare nel piatto e poi dare qualche colpetto sotto al piatto, così da ottenere l'effetto a specchio. decorare con la crema di gorgonzola e yogurt, oltre ala granella di pistacchio. Servire subito.
Ecco gli altri risotti....
Risotto giallo mango e papaya di Carla Emilia
Risotto integrale di zucchine light col Bimby di Cinzia
Risotto integrale all’acqua di cocco e curcuma di Daniela
Black rice risotto avocado e salmone di Maria Grazia
Risotto Acquerello con spinaci e fiori edibili di Milena
sabato 22 settembre 2018
Salmone in padella con crema di cavolfiore e sedano in insalata
E siamo nella cucina di Carla Emilia, vestita da chef che coordina questo appuntamento dei secondi di pesce della rubrica Menù lib(e)ro. Per l'occasione ho estratto questo libro che mi ha regalato mio nipote al ritorno da un viaggio in Svezia, precisamente da Almhult, un paesino circondato da laghi e foreste, dove nel lontano 1953 si inaugurava il primo negozio IKEA, ed oggi è ospitato l’head-quarter mondiale del colosso svedese del design. E' andato per lavoro, ecco il suo articolo, ed ha pensato bene di regalarmi questo volume intitolato "Food's ready!" edito da Ikea e scritto da D. Johansson. Un libro molto carino con ricette semplici e tante foto con la presentazione del piatto finito. Naturalmente il salmone ha una sezione tutta sua, che spesso consulto.
Ma passiamo alla ricetta, che mi ha colpito per gli abbinamenti e devo ammettere che se anche insoliti sono davvero azzeccati, quindi vi consiglio di provarlo, anche perchè è velocissimo da preparare, con un minimo di organizzazione in 30 minuti siete a tavola!
Buon appetito a tutti!
Ingredienti per 4 persone
4 tranci di salmone
1 cavolfiore piccolo
1 cipolla
6 cucchiai di panna
6 canne di sedano
2 cucchiai di semi di girasole
olio evo
sale, pepe
prezzemolo (io, erba cipollina)
Lavare e affettare il cavolfiore, metterlo in una pentola con la cipolla affettata e 300ml di acqua circa, far cuocere per circa 15 minuti, fino a quando non risulta ben morbido e facendo attenzione che l'acqua non asciughi troppo.
Unire la panna e frullare così da ottenere una crema morbida. Aggiustare di sale e pepe.
In una padella ben calda tostare i semi di girasole.
Lavare il sedano, asciugarlo e tagliarlo con il pelapatate in lunghe strisce. Metterlo in ammollo con acqua e ghiaccio per 15 minuti così da renderlo ben croccante.
Asciugarlo con carta assorbente e condirlo con olio, sale e pepe e qualche foglia di prezzemolo oltre ai semi di girasole tostati.
Ungere con un velo di olio la padella, condire i filetti di salmone con sale e pepe, cuocerli poi dalla parte della pelle per circa 5-6 minuti, girarli e continuare la cottura ancora qualche minuto (i tempi sono indicativi, dipendono dallo spessore della fetta, all'interno però si devono raggiungere i 55°C).
Servire il salmone sulla crema di cavolfiore, con l'insalata di sedano come contorno.
Questa ricetta partecipa alla rubrica Menu lib(e)ro, e se volete partecipare anche voi qui trovate le istruzioni... vi aspettiamo!!!!
venerdì 21 settembre 2018
Il Pan di Panna
E' da tanto che volevo provare questa ricetta, era lì nei miei pensieri, più volte ho acquistato la panna allo scopo, ma poi si finiva per montarla o utilizzarla in un gelato dell'ultimo minuto. Ma oggi no, avevo un poco di panna avanzata da un dolce e quindi la mia mania di non buttare niente ha prevalso e in fretta e furia ho deciso di iniziare ad impastare, il timore reverenziale era superato!
Nessun problema nella preparazione, tutto preciso e corretto, dopo tutto è una ricetta di Paoletta, non poteva che essere così!
Una foodblogger della prima ora, un mito dei lievitati, una persona speciale, uno dei blog più frequentati e conosciuti, uno di quelli che quando li"sfogli" vorresti provare tutto, è sempre stato così, Grazie Paoletta delle belle ricette e dei tanti consigli.
Questi panini sono ottimi da degustare così tal quali, da soli, di una morbidezza infinita, se poi li farcite con marmellata, nutella, salame o una fetta di mortadella meglio non parlarne... personalmente ci ho provato con il gelato al caffè, il mio gusto preferito ed è stata un'ottima idea!
Ingredienti
600 g di farina W280/W330 (Dallagiovanna verde)
1 uovo
250 g di latte
100 g di panna fresca
10 g di sale
80 g di zucchero
25 g di burro (da sciogliere nel latte)
10 g di lievito di birra in panetto
1 tuorlo + 1 cucchiaio di panna + 1 pizzico di sale (per la spennellatura finale)
Introdurre nell'impastatrice o in una terrina il latte col burro sciolto (ovviamente fatto raffreddare), 1 uovo, 20 g dello zucchero previsto e il lievito.
Miscelare per pochissimi secondi con la foglia, o con una forchetta, aggiungere farina così da formare una massa morbida ma sostenuta, poi in 3 volte, aggiungere in questa sequenza 1/3 della panna, 1/3 dello zucchero, farina così da riportare l'impasto in corda.
Ribaltare l'impasto in ciotola 3-4 volte.
Terminare con l'ultima farina rimasta, poi il sale.
Incordare l'impasto, ribaltandolo due o tre volte.
Far lievitare per 1ora coperto, poi piegare a 3 per ottenere un rettangolo (NON fare una piega completa!) e riposare 20'.
Spezzare l'impasto in 12 pezzi rettangolari (da circa 65 g).
Giusto per cercare di capire la morbidezza |
Mettere i pezzi formati in una teglia 30x40 cm (io tondo 32cm di diam) coperta da carta forno.
Lasciare raddoppiare coperto con pellicola (circa 1 ora) e infornare in forno caldo , dopo aver spennellato, a 180° fino a doratura (10-15 minuti).
Per un migliore risultato Paoletta consiglia: fare un lievitino con tutto il latte ( solo latte NO BURRO), pari peso di farina e il lievito. Mescolare con una forchetta, coprire e usarlo quando inizia a fare le prime fossette(circa 20 minuti). Il procedimento successivo è identico, il burro sciolto e raffreddato va sul lievitino seguito dagli altri ingredienti come da procedimento.
lunedì 17 settembre 2018
Carpaccio di fichi e parmigiano su letto di mozzarella
Oggi a Light and Tasty parliamo di fichi, quei frutti dolci e irresistibili che in questa stagione toviamo nelle nostre cucine in abbondanza, soprattutto se si vive in campagna.
Infatti queste piante non necessitano di cure particolari, spesso nascono spontaneamente e ancor più spesso ci innondano dei loro frutti, queste gocce zuccherine, tanto da non riuscire più a come cucinarli.
Allora si parte con la classica confettura e poi si prosegue ad essiccarli per l'inverno,poi si inventano insalate, pizza e fichi, si servono con il prosciutto crudo o con il salame...
Tutte le soluzioni sono però ad alto contenuto di calorie... quindi oggi abbiamo provato a proporvi qualcosa di light, utilizzando questo frutto di stagione, ma dolcissimo!
Ecco alcune proposte, sicuramente il quantitativo di fichi non deve mai essere troppo.
Questo piatto unico per esempio è davvero delizioso e fresco (tratto da qui)... ideale per queste ultime serate calde, ma passiamo alla ricetta!
Ingredienti per 2 persone
1 mozzarella light
6-7 fichi
scaglie di Parmigiano Reggiano
rosmarino
olio evo
sale e pepe
Aceto balsamico tradizionale (a piacere)
Affettare la mozzarella dopo averla asciugata dal suo siero.
Disporla sul piatto, affettare i fichi e disporli in superficie.
Cospargere con aghi di rosmarino e scaglie di parmigiano.
Condire il tutto con un filo di olio, sale e pepe (a piacere si può aggiungere anche qualche goccia di aceto balsamico tradizionale).
Ecco le altre proposte:
Bicchierino con fichi e ricotta di Carla Emilia
Biscotti light ai fichi e frutta secca di Cinzia
Fichi al forno con formaggio di capra e miele di Daniela
Barchette di indivia belga e rucola con formaggio light e fichi freschi di Maria Grazia
Fichi al vino rosso e mandorle di Milena
lunedì 10 settembre 2018
Torta di melanzane e pomodori
Oggi a Light and Tasty si parla di melanzane, un ortaggio dal gusto particolare che non piace a tutti per il suo gusto saporito e anche leggermente pizzichino. Personalmente mi piacciono tanto soprattutto quelle violette le trovo veramente speciali. Il mio orto anche quest'anno me ne ha regalte tante e ancora adesso è in piena produzione, così ho provato tante ricette, più o meno azzeccate, ma oggi vi voglio proporre questa torta, una ricetta di Yotam Ottolenghi, che ho preso da qui.
In realtà ho fatto qualche variazione, ma gli aromi e le spezie, quelle no... mi sono attenuta scrupolosamente.
E' piacevole questa torta, soprattutto in estate, per i suoi sapori e profumi, ma anche perchè è consigliato consumarla a temperatura ambiente.
Ma ecco la ricetta.
Ingredienti
90 ml di olio di oliva
2 melanzane piccole, tagliate a fette spesse 2 cm
Sale e pepe nero
150 g di feta
150 g di crema di formaggio (quark)
60 ml di latte
3 uova
5-6 pomodori, pelati
2 cucchiai di origano fresco o secco
1 cucchiaino di za’atar
Ungere con un filo di olio una teglia da forno (la mia 18x25cm)
Disporre le fette di melanzana su di una placca rivestita di carta da forno e pennellarle con quattro cucchiai di olio d’oliva, condirle con sale e pepe e cuocerle in forno già caldo a 180°C per 40 minuti. Le melanzane dovranno dorarsi restando morbide (è possibile anche grigliarle su piastra).
In una ciotola unire la feta, la crema di formaggio, latte e le uova con poco pepe, frullare finché il composto non diventa liscio e denso.
Sistemare ordinatamente le melanzane nella teglia, quasi in verticale, intervallandole con fette di pomodoro pelato; le fette dovrebbero quasi riempire la teglia, appoggiandosi l’una contro l’altra.
Gli spazi vuoti verranno riempiti con pomodori tagliati a metà.
Cospargere con l’origano e poi versare il composto di formaggio e spolverizzare con za'atar.
Cuocere in forno caldo a 170°C per circa 30 minuti o fin quando la crema non colorirà.
Lasciare raffreddare a temperatura ambiente, volendo è possibile servirla anche tagliata a pezzi, in quel caso consiglio di usare la carta forno.
Prima di servire, pennellare con olio evo e za’atar,
Ecco altre golosissime proposte!
Melanzane al pepe rosa di Carla Emilia
Parmigiana di melanzane light di Cinzia
Tagliatelle al mais con melanzane al forno e pinoli di Daniela
Canapè con crema di melanzane di Maria Grazia
Tartine di melanzane e pomodorini colorati di Milena
domenica 9 settembre 2018
Strascinate coi peperoni cruschi per Quanti modi di fare e rifare
Ed oggi siamo in Basilicata, con i loro favolosi peperoni cruschi e la pasta fresca a base di semola, le strascinate!
Noi della rubrica Quanti modi di fare e rifare abbiamo deciso le strascinate e condirle con un classico della cucina lucana, i peperoni cruschi.
Ho conosciuto questi peperoni da poco tempo, grazie al mio amore per la cucina regionale, e partecipando alla rubrica L'Italia nel piatto, spesso la rappresentante di questa regione prepara piatti con questo ortaggio essiccato e poi fritto e ne ero veramente curiosa. Infatti mi sono data alla ricerca di questo prodotto e da Eataly ho trovato proprio i peperoni prevenienti da Matera, la varietà giusta per poterli friggere. Infatti sono dei peperoni sottili e lunghi, di colore verde e rosso che dopo averli fatti seccare al sole diventano rossi, sono famosi quelli di Senise.
Sono queste le soddisfazioni di noi foodblogger, imparare sempre cose nuove e aver la possibilità di assaggiare ingredienti diversi, un grazie ad Ornella ed Anna per avermi dato lo spunto !
Ingredienti per 2 persone
Per le strascinate
300g di semola rimacinata
6g di sale fino
100g di acqua calda (indicativo)
50-70g di olio evo
3 peperoni secchi
1 spicchio d'aglio
1 peperoncino
60g di mollica di pane
sale qb
3 cucchiai di pecorino grattugiato
Fare la fontana con la semola, unire il sale impastare con l'acqua tiepida (40°C circa), aggiungendola poco a poco (la quantità è indicativa), l'impasto non deve essere troppo appiccicoso, altrimenti è difficile dare la forma tradizionale.
Lavorare l'impasto fino a quando diventa morbida e liscia, lasciar riposare sotto una ciotola per 30 minuti circa.
Prenderne una parte e formare un lungo cilindro dal diametro di 1cm circa, tagliare dei pezzi grandi quanto la larghezza di 2 dita. Premere ogni pezzo con le dita, trascinandolo sul tagliere in modo da ottenere degli gnocchi cavi.
Aprire i peperoni secchi, eliminare tutti i semi e tagliarli a pezzi.
Scaldare in un pentolino a bordi alti l'olio evo, deve essere circa due dita di altezza, introdurre 1 pezzetto di peperone alla volta, dopo qualche secondo si idraterà e allora dovrà essere scolato e messo a raffreddare su carta assorbente. Procedere con un pezzo alla volta così da riuscire a controllare meglio la frittura (se cuociono troppo e assumono un colore scuro, sono amari). Fare attenzione anche alla temperatura dell'olio, non deve fumare.
Finito di friggere, salare leggermente e lasciare raffreddare, così diventeranno croccanti, cioè "cruschi".
Ridurre a piccole briciole la mollica di pane.
In una larga padella antiaderente tostare le briciole di mollica, e poi farle raffreddare in un piatto freddo.
Far soffriggere l'aglio in olio extravergine di oliva (quello utilizzato per i peperoni), facendo attenzione a non farlo annerire. Togliere lo spicchio.
Cuocere in abbondante acqua salate le strascinate, scolarle, saltatele in padella nell'olio, aggiungere le briciole di peperoni, un mestolo di acqua di cottura, il pecorino grattugiato e saltate per un minuto in padella. Aggiungere solo alla fine le briciole e saltate velocemente.
Servire subito.
Con questa ricetta partecipo alla rubrica Quanti modi di fare e rifare
venerdì 7 settembre 2018
Crostata di frutta fresca, praticamente un classico!
La crostata di frutta fresca è sempre stata molto apprezzata nelle feste tra amici, ma anche solo come dolcetto alla domenica. Purtroppo la base di questa torta non è facile da preparare, o meglio ho avuto difficoltà a trovare la ricetta giusta. Spesso era buona, ma molto dura al taglio, oppure troppo friabile. così da sbriciolarsi durante l'assaggio, con improperi vari visto che la frutta e la crema cadevano inesorabilmente sul vestito "buono".
Finalmente ho trovato la composizione giusta, davvero ideale... almeno a mio parere.
La scrivo subito per evitare di dimenticate le proporzioni, in fondo questo blog è il mio quadernetto d'appunti!
Ho farcito poi con la classica crema bimby, che la trovo buona e leggera come poche, una giro abbondate di frutta e un velo di gelatina... frigo per un paio d'ore e il gioco è fatto!
Ingredienti
base
230g di farina
70g di fecola di patate
150g di burro
100g di zucchero fine
scorza grattugiata di mezzo limone (non trattato)
crema Bimby
500ml di latte
100g di zucchero
2 uova
50 g di farina
scorza di mezzo limone non trattato
frutta varia
fichi. albicocche
pesche
fragole
uva
Gelatina per torte
Per la base impastare nel mixer tutti gli ingredienti, avvolgere l'impasto nella pellicola e mettere in frigo per almeno 1 ora.
Stendere la pasta, imburrare una teglia adatta (quelle con il fondo rialzato), forare con una forchetta. Cuocere in forno, già caldo, a 180°C per 25 minuti circa.
Sfornare e raffreddare, prima di capovolgere sul piatto di portata.
Per la crema, mettere nel boccale bimby la scorza con lo zucchero e polverizzare a vel 7 per 20 sec.
Unire poi il latte, la farina e le uova, impostare 90°C per 7 minuti a vel. 4. Far raffreddare.
Quanto entrambe si saranno raffreddate, farcire con la crema l'incavo della base. tagliare a pezzi regolari la frutta e decorare a piacere.
Preparare la gelatina (è sufficiente mezza dose) seguendo le istruzioni sulla confezione, solitamente si unisce zucchero e gel, si allunga con acqua e si fa bollire. Quando è ancora caldo con un pennello di silicone si ricopre la frutta. La gelatina è utile per evitare l'ossidazione della frutta e quindi l'annerimento, in pratica "sigilla" la frutta evitando il contatto con l'aria.
Mettere in frigo per almeno 2 ore prima di servire.
mercoledì 5 settembre 2018
Tortelli con la coda al burro con pinoli e uvetta
Ed eccoci ad una nuova tappa di Menulib(e)ro, oggi si parla di primi piatti vegetariani.
Per l'occasione ho preparato i miei cari tortelli con la coda, un piatto tipico piacentino, e sapete dove ho preso la ricetta?
Da "Il pranzo della domenica" di Daniele Persegani, lo chef più simpatico e gentile di tutta la tv, che naturalmente è piacentino... avevate dubbi?
Quindi ho seguito scrupolosamente la ricetta (io di solito non metto il mascarpone) e li ho conditi come suggerisce lui, con uvetta e pinoli, mentre di solito sono al classico burro e salvia. MI sono piaciuti davvero tanto, anche perchè la spolverata sopra di formaggio grattugiato con questo condimento ci sta benissimo, compensa l'uvetta dolce.
Insomma, per me è promossa a pieni voti questa ricetta!
Ingredienti per 4 persone
300g di farina
3 uova
125g di ricotta
25g di mascarpone
50g di spinaci
25g di Parmigiano Reggiano Grattugiato
sale
50g di burro
30g di pinoli
30g di uvetta
Preparare, prima di tutto, la pasta all'uovo impastandola farina con le uova utilizzando anche un poco di acqua, se dovesse servire; lasciare riposare l'impasto per circa 30 minuti coperto.
Per preparare il ripieno, si cuoce in una padella antiaderente con coperchio gli spinaci appena mondati e ancora bagnati aggiungendo una noce di burro per circa 10 minuti. Si lasciano raffreddare, si tritano finissimi e si uniscono a ricotta, mascarpone Parmigiano, un pizzico di sale mescolando molto bene in modo da renderlo omogeneo.
I tortelli si preparano rigorosamente a mano!
La pasta deve essere tirata con la sfogliatrice nell'ultimo foro (per renderla molto sottile) in strisce larghe circa 8 cm che poi verranno tagliate in obliquo a formare piccoli rombi.
Su di ogni rombo si adagia una noce di ripieno, il rombo poi viene appoggiato sulla mano sinistra e con la destra, partendo dal vertice della sua diagonale più lunga, si ripiega la pasta formando una piccola treccia che chiude il tortello.
Mettere in ammollo l'uvetta per 1 ora.
In una larga padella, tostare i pinoli, aggiungere poi il resto del burro e l'uvetta.
Lessare i tortelli in abbondante acqua salata (non deve bollire forte altrimenti rischiano di aprirsi), scolarli e saltarli velocemente nella padella con il burro, i pinoli e l'uvetta.
Servire subito, a piacere si può aggiungere parmigiano grattugiato.
Con questa ricetta partecipo alla rubrica Menu lib(e)ro, ospitato da Sabrinafino al giorno 13 settembre! Non mancate!
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