Oggi il Calendario del Cibo Italiano dedica la giornata ai Dolci di formaggio, ed io devo assolutamente partecipare con la mia pastiera napoletana!
La Pastiera è il Dolce Pasquale per eccellenza, e non c'entra se sei di Milano o di Crotone, la pastiera è sempre la numero uno per tutti!!!
La leggenda narra che la sirena Partenope aveva scelto come dimora il Golfo di Napoli, e da qui si diffondeva la sua voce melodiosa.
Per ringraziarla la popolazione portava alla sirena sette doni: la farina, simbolo di ricchezza; la ricotta, simbolo di abbondanza; le uova, che richiamano la fertilità; il grano cotto nel latte, a simboleggiare la fusione di regno animale e vegetale; i fiori d’arancio, o di altri agrumi,come profumo della terra campana; le spezie, omaggio di tutti i popoli; e lo zucchero, per celebrare la dolcezza del canto della sirena. Partenope gradì i doni, ma li mescolò creando questo dolce unico.
Questa è però una leggenda, non dimentichiamolo, infatti pare proprio che nacque molto più tardi: nel XVI secolo, in un convento di San Gregorio Armeno e fu una suora ad idearla, infatti pare volesse preparare un dolce in grado di associare il simbolismo cristianizzato di ingredienti come le uova, la ricotta e il grano, associandovi le spezie provenienti dall’Asia e il profumo dei fiori d’arancio del giardino conventuale.
La mia ricetta, viene da un concentrato di diverse letture, mi ha soddisfatto nel gusto, un po' meno alla vista. Appena tolta dal forno era perfetta, dopo un paio di ore tendeva a asedersi al centro, formando una cratere "simil vesuvio", a parte gli scherzi, il prossimo anno eviterò gli albumi montati a neve, solo uova intere, oltre naturalamente a comprarmi il vero "ruoto" la tipica tortiera in alluminio dai bordi lisci e leggermente svasati, alta 3-5 cm.
Amici napoletani, attendo vostre dritte!
Per la pasta frolla
500 g di farina
3 uova
200 g di zucchero
200 g di strutto o burro
la buccia di un limone grattugiata
Per il ripieno
700g di ricotta
400g d grano cotto
300ml di latte
scorza di 1 limone
3 uova intere
2 tuorli
3 albumi montati a neve
700g di zucchero a velo
70g di arancia candita
70g di cedro candito
1 cucchiaino di cannella
1 baccello di vaniglia
2 cucchiai di acqua di fiori d'arancio
Il giorno precedente.
Preparare la pasta frolla: in um mixer unire farina e burro, azionare fino ad ottenere un composto sabbioso, unire poi zucchero,scorza di limone e infine le uova intere.
Non appena il composto risulta impastato, fermare le lame riunire impastando manualmente e coprire con pellicola. Mettere in frigo per 1 notte.
In un pentolino mettere il latte e il grano cotto, aggiungere 1/2 baccello di vanilia e la scorza di 1/2 limone grattugiato, cuocere per 10-15 minuti a fuoco vivace, mescolando spesso per evitare che si attacchi sul fondo, quando la consistenza sarà simile ad una crema interrompere e far raffreddare.
Unire lo zucchero alla ricotta e metterla a scolare per in colino.
Il girono successivo.
Togliere dal frigo la pasta frolla, renderla plastica impastando con le mani. Cospargere di farina il piano di lavoro e con un mattarello, formare una sfoglia di circa 5mm di spessore.
Foderare le teglie (io , una da 24cm e una da 20cm di diametro), forarle con la forchetta.
Preparare il ripieno: mettere la ricotta in una ciotola , montarla con il frullino, unire le uova intere uno alla volta, e infine i tuorli tenendo separato l'albume. Aggiungere gli aromi, cannella, vaniglia, acqua di rose, scorza di limone, grano cotto e conditi a pezzetti.
Montare a neve ferma gli albumi, unirli al composto.
Farcire le torte, preprarae le strisce da ricoprire (7 per ogni torta), decorare e cuocere in forno ben caldo a 170°C funzione statico, per 1 ora e 15min a diametro 20cm, 1 ora e 40 min a diametro 24cm.
Far raffreddare in forno con sportello aperto.
Cospargere con zucchero a velo, e servire dopo un paio di giorni.
Questa ricetta partecipa al Calendario del Cibo Italiano
mercoledì 19 aprile 2017
9 commenti:
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mi fanno davvero piacere, sia i complimenti sia le critiche, ma ricordati di firmare!
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Io la preparo ogni anno, mi piace troppo e non solo a me :)
RispondiEliminaA me sembra che invece ti sia venuta bene e quella fetta mi fa venire l'acquolina!
Io non so se quella che faccio io sia la "vera" o la "falsa" pastiera però non metto gli albumi. Ma lo dico sottovoce, perchè piacentina come te, non conosco bene questo dolce e, per la ricetta, mi sono affidata ad un'amica.
Un bacio
aspettiamo che qualche napoletano verace ci dia delle dritte interessanti... ;)
Eliminagrazie!
Mi fa molto piacere vedere la foto con la tua pastiera,buona vero?Anche io l'ho postata qualche giorno fa ma non so perché mi sono sentita fuori luogo ,vedete oggi la tua pastiera mi ha risollevato il morale,grazie carissima,felice pomeriggio
RispondiEliminaFuori luogo? e perchè mai? Se ogni famiglia campana ha la sua pastiera, pensa in giro per l'Italia....Verrò a leggere la tua, mi sa che questa ricetta sarà una continua evoluzione :)
Eliminaecco...quest'anno non l'ho mangiata, Sigh. Potrei santificare il 25 aprile:-)
RispondiEliminaNon ho mai provato a fare la pastiera ma questa ricetta già mi piace ^_^
RispondiEliminaBravissima Ele e felice serata <3
Bellissima la tua pastiera, la vostra ricotta è buonissima quindi secondo me ti è venuta da Dio, l'anno prossimo giuro che ti invio il ruoto per la pastiera...
RispondiElimina:-)
Non conoscevo la leggenda della Pastiera, davvero interessante :) Beh, la pastiera è la pastiera, non sono napoletana ma i miei suoceri si e devo dire che non mi tiro indietro ad una bella fetta di Pastiera! La tua comunque sembra essere venuta bene :) baci
RispondiEliminavuoi ridere? quest'anno avevo in programma la pastiera, per una Pasqua lontana, con tanti Italiani a casa nostra. Per cui ordino il grano a mia figlia e mi metto alla ricerca degli altri ingredienti qui, compresi due kg di ricotta che pago un occhio della testa, elevato alla n. Il venerdi e' tutto pronto, a parte il grano. E arriva la figlia che, naturalmente, non lo ha comprato. "non pensavo che fosse cosi determinante" e' stata la risposta. O la ammazzavo o mi arrangiavo. E alla fine ho fatto le pastiere con grano fujuto, chiedendo scusa a tutti i Napoletani presenti... quindi, prima di essere ipercritica con la tua (per altro bellissima), pensa alla faccia come le lastre della sottoscritta :)
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