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venerdì 30 aprile 2021

Ravioli al cacao ripieni di gorgonzola



Era da tempo che volevo provare a realizzare questi ravioli, li avevo letti su una rivista anni fa; la pasta al cacao mi è sempre piaciuta, più alla vista che al gusto, devo dire la verità! Infatti mentre l'aroma del cacao quasi non lo percepisci,  se non attraverso un retrogusto finale, visivamente questa pasta dal colore marrone scuro la trovo davvero molto bella, coreografica e anche elegante.
Quindi questa tappa della Fattoria é stata l'occasione giusta per cimentarmi e devo ammettere che sono stata soddisfatta del risultato, unico piccolo neo è che dopo la cottura i ravioli appaiono come "sgonfi", evidentemente con il calore il gorgonzola perde la consistenza, dovrei riprovarci aggiungendo un uovo e un po' di parmigiano nel ripieno. 
In ogni caso, il gusto è ottimo e questi sono piccoli particolare da aggiustare,  ma se volete copiarli, ve lo consiglio :)



Ingredienti per 6 persone
(circa 50 ravioli)

200g di farina di grano tenero 0
2 uova intere
2 cucchiai di cacao amaro
200g di Gorgonzola al mascarpone
50g di burro
5-6 noci

Impastare, dopo aver fatto la fontana con la farina e il cacao e messo al centro le uova, manualmente così da ottenere un composto morbido, si può aggiungere qualche cucchiaio di acqua, se fosse necessario.
Lasciar riposare l'impasto per 30 minuti in luogo una ciotola coperta in modo che non si secchi.

Passare nella sfogliatrice così da preparare delle strisce di pasta molto sottile (ultimo foro della macchinetta. Posizionare del tocchetti di gorgonzola grandi quanto una noce sulle strisce e poi ricoprire con altre. Chiudere  cercando di evitare di lasciare all'interno aria (perchè poi in cottura si aprirebbero) e con la rotella tagliare dei quadrati, il più possibile uguali.


Preparare il burro nocciola: fondere il burro su fiamma moderata, mescolando costantemente, e controllando con il termometro. Verso i 56°C avviene la coagulazione delle proteine e un cambiamento del gusto, la consistenza diventa liscia e il colore, lattiginoso. Tra i 56 e i 100°C il burro comincerà a produrre schiuma e a cambiare colore da un giallo chiaro a un bell’ oro. È  a questo punto che si ottiene il burro fuso che, se riscaldato ancora fino a 165° e mai oltre, si trasformerà in burro nocciola. Prima il burro comincerà a fare schiuma, poi comincerà a mutare colore passando da un giallo chiaro e pallido a un colore oro e poi oro scuro. La preparazione è molto delicata e bisogna fare attenzione, poiché si rischia di bruciarlo. Appena si avverte un aroma fragrante, simile alla nocciola torrefatta, togliere subito la pentola dal fuoco e passarlo subito ad un altro contenitore resistente al calore, ma freddo  così da bloccare la cottura. Filtrare con una garza a maglia stretta.

Scaldare acqua salata e quando raggiunge il bollore, calare i ravioli, dopo circa 3-4 minuti, scolarli e condirli con il burro nocciola.

Servirli subito, dopo aver cosparso con gherigli di noce tritati.

Con questa ricetta partecipo alla rubrica Fattoria Consapevole e Solidale

martedì 27 aprile 2021

Crumble di cavolfiori e broccoli per Il Club del 27


Oggi Il club del 27 presenta un bellissimo libro "The roasting tin” di Rukmini Yver, uscito qualche anno fa ma che rimane un punto di riferimento per "il cotto in forno", tutti i partecipanti proporranno una ricetta tratta da quel libro e al link indicato ne vedrete delle belle!!!

Ho deciso di preparare questa teglia di verdure, calda e confortante,  un piatto vegetariano davvero molto gustoso, sarà per il croccante del crumble o per il gusto del formaggio di capra morbido.... fatto sta che lo consiglio caldamente! Una nota alla ricetta suggerisce che è possibile cambiare il tipo di formaggio, se non si gradisce il classico caprino è possibile sostituire con lo Stilton o la feta greca. Ormai la stagione delle crucifere sta finendo, ma il prossimo inverno proverò sicuramente queste varianti!

Ma passiamo alla ricetta!


Ingredienti per 4 persone

Ricopertura con il crumble, prima della cottura

1 cavolfiore medio
1 cespo medio di broccoli
2 spicchi d'aglio
3 cucchiai di olio evo
50 g di nocciole
50 g di burro
50 g di avena
40 g di pangrattato panko
150 ml di panna 
175 g di formaggio di capra
sale e pepe nero

Preriscaldare il forno a 200 ° C ventilato. Cuocere  il ​​cavolfiore e i broccoli dopo averli divisi in cimette, in acqua bollente per 2 minuti poi scolare, oppure al microonde con la pentola a vapore sempre per 2 minuti.

Versare tutte le cimette in una teglia, condirle con l'aglio tritato, l'olio d'oliva e un paio di pizzichi di sale  e pepe nero appena macinato. Mescolare bene con le mani, quindi trasferire in forno e cuocere per 15 minuti.

Nel frattempo preparare il crumble: tritare le nocciole, grossolanamente e unirle al burro, l'avena, il pangrattato panko, 2 cucchiaini di sale marino e una bella macinata di pepe nero. Lavorare con le mani incorporando tutti gli ingredienti tra loro.

Togliere dal forno le cimette, irrorare con la panna, aggiungere  il formaggio di capra sbriciolato. Cospargere il crumble, quindi rimettere in forno e cuocere per altri 30 minuti, fino a quando la superficie  risulterà ambrata e croccante.

Servire tiepido o anche a temperatura ambiente.

Con questa ricetta partecipo a Il club del 27

lunedì 26 aprile 2021

Filetto di maiale in crosta di pane aromatizzato


Le erbe aromatiche sarà il tema dell'uscita odierna  della nostra rubrica di Light and Tasty.
Per erbe aromatiche si intendono quelle piante che presentano sostanze di odore gradevole, gli aromi, ricchi di oli essenziali, all'interno della parte vegetale.
Le sostanze aromatiche possono essere distribuite in tutta la pianta o localizzata in determinati organi, per questa ricetta ho utilizzato prezzemolo, timo e rosmarino. Sono erbe molto comuni, presenti su tutti i balconi o i giardini, facili da coltivare e anche molto gradevoli da vedere.
Ma passiamo alla ricetta!

Il sughetto che si vede è dato dall'acqua di vegetazione dei pomodori e l'olio evo usato per condirli


Ingredienti per 4 persone

600g di filetto di  maiale in un solo pezzo
4 fette di pancarrè
1 mazzetto di prezzemolo
1 rametto di rosmarino
1 mazzetto di timo
1 spicchio di aglio
20g di Parmigiano Reggiano grattugiato
20g di farina
800g di pomodori datterini
Olio evo
Sale e pepe


Togliere dal pancarrè la crosta.

Lavare e asciugare le erbe aromatiche, spellare lo spicchio d’aglio. 

Mettere nel frullatore il pane, le erbe aromatiche, l’aglio e il formaggio, azionare fino a ridurre in briciole fini.

Versare 3 cucchiai di olio in una casseruola, scaldare  e poi rosolare il filetto da tutte le parti, fino a quando risulterà uniformemente dorato. Salare e pepare. Togliere dal fuoco.

Stemperare la farina con un cucchiaio di acqua, formando una pastella densa, e spennellarla sulla superficie della carne in modo omogeneo, rotolare poi il filetto nelle briciole di pane aromatizzato e compattarlo bene con le mani.

Trasferirlo in una teglia da forno leggermente unta, contornarlo di pomodorini interi conditi con olio e sale.

Cuocere in forno già caldo a 200°C per 25 minuti.

Ecco le altre proposte profumate:

Torta di patate e stracchino alle erbe aromatiche  di Carla Emilia

Polpette vegetali alle erbe aromatiche fresche di Catia

Ceci alla menta di Daniela

Tartare di cernia agli aromi di Franca

Rösti con salvia e rosmarino di Mary

Filetto di salmone con salsa allo yogurt e erbe aromatiche  di Milena

giovedì 22 aprile 2021

Insalata di asparagi e fragole


Con gioia partecipo per la prima volta alla rubrica Km0, ringrazio le amiche foodblogger, compagne di viaggio gastronomico, per avermi invitato, sono molto contenta di approcciarmi a questa nuova iniziativa.

Sono una sostenitrice di questo concetto, frequento i mercati contadini e le bancarelle della Coldiretti, oltre a raccogliere personalmente nel mio orto diversi ortaggi e frutti; credo nella filiera corta, come sinonimo di qualità, cibi freschi, diminuzione dell'inquinamento e risparmio assicurato... quindi perchè non approfittare?

Oggi vi propongo gli asparagi piacentini, un prodotto da sempre coltivato nella nostra zona e che da una decina di anni ha fatto incontrare agricoltori attenti in un consorzio di tutela e promozione. I mazzetti presentano un marchio che garantisce  "tradizione e qualità" del prodotto, ottenuto nel rispetto di un disciplinare di produzione volontario e ancor più restrittivo di quello previsto dalla norme regionali, proprio per fornire la maggiore sicurezza alimentare, infatti il disciplinare prevede l'impiego di tecniche di coltivazione particolarmente innovative come il "pirodiserbo"(bruciatura delle erbe infestanti) che sostituisce l'utilizzo di diserbanti chimici. 

Oggi dobbiamo proporvi una "ricetta adatta a tutti", sempre più gente ormai ha problemi di allergie e/o intolleranze, chi deve evitare il glutine, chi il lattosio, chi adotta un regime vegetariano oppure anche vegano. Per l'occasione ho pensato ad un'insalata, che considero il contorno per eccellenza, ma che in dose maggiore può essere considerata un piatto unico, la caratteristica di questo piatto è non presenta nè glutine nè lattosio! Spesso per fretta o per abitudine ci si limita a trasferire in un piatto fondo la varietà di insalata scelta, un giro di olio, uno di aceto e sale, ma se cerchiamo di usare la fantasia non è tutto più goloso e piacevole?

Ecco un abbinamento un po' di verso, asparagi e fragole, cosa ne dite? Vi intriga? E se vi dicessi che gli asparagi sono sia cotti che crudi? Curiosi? Allora forza leggete la ricetta e poi aspetto un vostro commento.


Ingredienti per 4 persone

500g di asparagi verdi
 250 g di fragole
olio evo 
sale 
aceto balsamico 
miele
noci


Lavare accuratamente gli asparagi. Togliere la parte legnosa finale.

Cuocere metà degli asparagi in padella larga a sufficienza da accoglierli sdraiati per 5 minuti in acqua leggermente salata.

Quando gli asparagi saranno cotti, raffreddarli in acqua fredda così da mantenere il colore verde brillante, poi tagliarli a tocchetti.

Affettare sottilmente e in obliquo gli asparagi crudi.

Lavare e mondare le fragole, affettarle.

Ridurre due cucchiai di aceto balsamico con un cucchiaio di miele su fuoco vivo, mantenendo mescolato. Far raffreddare.

Condire gli asparagi crudi e cotti con olio evo sale e pepe. Unire alle fragole, mescolare con delicatezza. Servire su piatti  decorati con gocce di riduzione di aceto balsamico e cospargere con gherigli di noci.



Ecco le proposte delle mie colleghe, che poi ritrovarete anche sulla nostra pagina Fb:

Insalate al prosciutto di Carla Emilia

Crostatine senza glutine con le fragole di Daniela

Reginette di lenticchie con crema di carote, porro e pinoli  di Sabrina

Dolce di mais gluten free con miele e purea di mela  di Simona

martedì 20 aprile 2021

Crostata pere e crema al cioccolato



Era da tanto che avevo in mente questa crostata, l'avevo vista su Instagram e ci tenevo a provarla, naturalmente ho personalizzato la ricetta ed eccola qui, in tutta la sua golosità!
Fattoria consapevole e solidale è stata l'occasione per provarla, visto la presenza del cioccolato, ingrediente principe di questo mese.



Per la pasta:
250g di farina

1 uovo intero 
1 tuorlo
75g di zucchero
125g di burro
la scorza grattugiata di 1/2 limone
1 cucchiaio di latte 
un pizzico di sale

Per la crema al cioccolato:
170 gr latte
1/2 bacca di vaniglia
2 tuorli
30 gr zucchero semolato
15 gr amido di mais
100 ml panna
150 gr cioccolato fondente

2 pere
50ml di vino bianco dolce
2 cucchiai di zucchero

gelatina alimentare spray



Nel mixer frullare velocemente il burro (freddo) a pezzetti con la farina fino ad ottenere uno sfarinato, unire lo zucchero, l’uovo, il tuorlo e il sale, azionare ancora.
Aggiungere il latte così da renderlo un impasto omogeneo, ma non troppo morbido.
Avvolgere la pasta frolla in una pellicola e far riposare in frigo per circa un’ora finché non si sarà rassodata.


Intanto preparare la crema pasticciera: versare il latte in un piccola casseruola, aggiungere la vaniglia (prima i semini e poi anche la bacca vuota) e portarlo al bollore.
A parte mescolare in una tazza i tuorli con lo zucchero e l’amido di mais.
Unire un po’ di latte caldo e mescolare prima di aggiungere il composto al resto del latte nella casseruola.
Far cuocere a fuoco basso, mescolando di continuo, fino a che la crema comincerà ad addensarsi, togliere la bacca.
Far raffreddare
Tritare il cioccolato, mentre si scalda la panna, senza arrivare al bollore, quando calda unire il cioccolato, togliere dal fuoco e mescolare bene così da sciogliere il cioccolato completamente.
Far raffreddare.

Crostata prima della cottura
Pelare le pere e affettarli a quarti e poi a spicchi. Prendere una larga padella, aggiungere una noce di burro, lasciare sciogliere, unire le pere con lo zucchero, saltarle fino a dissoluzione dello zucchero, sfumare con il vino e far cuocere fino a completa evaporazione 5-10 minuti. Raffreddare.

Riprendere la frolla, stenderla con il matterello e l'aiuto di un velo di farina, rivestire la tortiera eliminando la pasta in eccesso. Forare la base con una forchetta. Riprendere la crema pasticcera al cioccolato, lavorarla con una frusta e farcire il guscio.
Disporre le pere in modo ordinato.

Cuocere in forno già caldo a 180°C per 30 minuti. 
Far raffreddare, coprire le pere in evidenza con un velo di gelatina. Mettere in frigo per un paio di ore prima di servire.

Con questa ricetta partecipo alla rubrica Fattoria Consapevole e Solidale


lunedì 19 aprile 2021

Cestini di fillo con crema al Marsala e fragole


Le fragole, uno dei frutti più amati, per il suo colore, per il sapore e poi perchè è un frutto che preannuncia l'estate, la stagione più bella in assoluto!!!

Qua da noi, in Pianura Padana, non sono ancora mature, ma arrivano cestini dalla Basilicata con frutti profumatissimi e molto profumati... quindi che le scorpacciate abbiano inizio!!

Ma voi lo sapevate che le fragole vantano moltissime proprietà?

Sono diuretiche, rinfrescanti, depurative e ricche di nutrienti. Contengono fosforo, ferro, calcio e vitamine A, B1, B2 e C, inoltre sono poco caloriche e ricche di fibre (non si deve però aggiungere zucchero!!) ed hanno un buon potere saziante. Grazie a queste caratteristiche sono un ottimo spuntino nelle diete ipocaloriche. 

Altro particolare interessante è che contengono xilitolo, una sostanza in grado di prevenire la formazione della placca dentale e quindi l’alitosi.

Ora passiamo subito alla ricetta per la rubrica Light and Tasty, semplice ma da "porca figura" ;)


Ingredienti 

per 6 cestini

40 g di Marsala secco
150 ml di latte
20 g di farina 
1 uovo intere
60 g  di zucchero
Pasta fillo
olio evo



Aprire il boccale del Bimby e montare la farfalla sulle lame, inserire l'uovo intero, lo zucchero, il latte, la farina e il marsala, impostare 7 minuti a 90 gradi velocità 4. Togliere la crema dal boccare e raffreddare, prima a temperatura ambiente e poi in frigo.

Tagliare dei quadri di pasta fillo, spennellarli con olio e foderare i pirottini di carta (quelli da muffins), 3 quadrati di pasta per ogni pirottino, inserendoli sfasati così da sembrare dei fazzoletti. Infornare a forno caldo 180°C per 5-7 minuti. Far raffreddare.

Farcire con la crema (volendo si può usare anche il sac a poche) i cestini di fillo e decorare con le fragole. 

Servire subito, infatti è ideale inserire la crema appena prima di servirli in modo che rimanga il contrasto: morbido-crema e croccante-cestino!!!

Ecco altre ricette con le fragole:


Gazpacho con fragole e melone di Carla Emilia

Carpaccio scottato con fragole e balsamico di Catia

Millefoglie con crema di ricotta e fragole  di Daniela

 Mousse leggera alle fragole (senza panna) di Flavia

Insalata di spinacini, fragole e mandorle di Franca

Crepes con fragole e crema allo yogurt greco di Mary

Frittellina Fragolina  di Milena

venerdì 16 aprile 2021

IL BICERIN

Il bicerin è una bevanda storica piemontese, in dialetto significa bicchierino, a base di cioccolato, caffè e panna leggermente montata. Una bevanda antica dalle origini risorgimentali che subentra nel 1840 alla settecentesca bavareisa, che era fatta con gli stessi ingredienti. Il bicerin era molto amato da Camillo Benso Conte di Cavour, ma anche da altri illustri personaggi come Puccini, Nietzche, Calvino, Soldati e Hemingway.

 Nel 2001, il bicerin ha avuto un importante riconoscimento dalla Regione Piemonte, viene dichiarato PAT, cioè "Prodotto agroalimentare tradizionale" e, pur se è servita in tanti bar, la ricetta originale è custodita solo dal "Caffè Al Bicerin dal 1763", una pasticceria molto elegante vicino al Santuario della Consolata.

Quindi se volete assaporarlo a casa vostra non vi resta che seguire questa mia ricetta, sunto di diverse tratte dal web.

Ingredienti

per 2 persone

100 g di cioccolato fondente
4 cucchiaini di latte intero 
2 tazzine di caffè espresso
100ml di panna fresca 
2 cucchiaini di zucchero 



Sciogliere a bagno maria il cioccolato fondente, aggiungendo a poco a poco il latte (le dosi del latte possono variare) così da ottenere un composto liscio e un poco denso che andrà posizionato sul fondo dei due bicchieri.

Preparare due caffè  espresso, dolcificare ognuno con un cucchiaino di zucchero e poi versare sul cioccolato tiepido (è importante che il cioccolato sia un po' denso, così rimangono separati gli strati).

Montare la panna fredda (attenzione dovrebbe rimanere semiliquida, la mia è un troppo montata) e posizionare sul caffè.  Servire subito.


Con questa ricetta della tradizione partecipo alla Fattoria consapevole e solidale



lunedì 12 aprile 2021

Tagliatelle di albumi al sugo di pomodoro fresco


Oggi si parla di riciclo a Light and Tasty, la prima uscita dopo Pasqua è inevitabile avere ancora qualche rimanenza delle feste in frigo o in dispensa. In primis ci saranno le uova di cioccolato, che, per chi ha bimbi in casa è un classico averne a profusione, e poi colombe, carne di manzo lesso, albumi e chi più ne ha più ne metta.

Anche quest'anno mi sono preparata la pastiera, che ormai è diventata un classico nonostante non abbia origini partenopee, e gli albumi in questo caso mi rimangono in frigo. Per evitare le meringhe, non sempre apprezzate o la frittata con verdure, ho provato ad utilizzarle nelle tagliatelle. E' stata una bella sorpresa, vi assicuro che non hanno niente di meno delle classiche tagliatelle all'uovo e sono pure più leggere, quindi d'ora in avanti più spesso mi esibirò in questo riciclo.

Ma parliamo di tagliatelle, in quanti confondono i tagliolini, le tagliatelle e le fettuccine, quindi provo a fare ordine in questi nomi, che dipendono dalle dimensioni, ma che hanno in comune di essere tutte nella categoria della “pasta all’uovo”, le dosi di uova/farina possono essere diverse in base alle tradizioni e alle usanze di famiglia. 

Il nome deriva da “tagliare”, infatti, è proprio in questo modo che si ottengono, tagliando la sfoglia di pasta a strisce, dopo averla arrotolata, o passandola nella macchinetta.

Tagliolino: il tagliolino è il formato più piccolo, la sua larghezza si ferma ad appena 1-2 millimetri.

Fettuccina: la fettuccina, si è stabilito debba avere una larghezza minore di quella delle tagliatelle, può spaziare quindi dai 3 ai 5 millimetri.

Tagliatella: la tagliatella si posiziona sopra alle fettuccine ma sotto le pappardelle, la sua larghezza è compresa, infatti, tra i 4 e i 10 millimetri (si narra che, per essere davvero perfetta, la larghezza della tagliatella debba corrispondere a 8 millimetri, ovvero alla 12.270° parte della torre degli Asinelli, una delle due torri di Bologna, città che ha dato i natali a questo tipo di pasta.)

Pappardella: le pappardelle sono le più grandi, raggiungono, infatti, i 2-3 centimetri.

Vengono tutte consumate "asciutte", condimenti a base di ragù, porcini o altri sughi preparati con i prodotti caratteristici delle diverse regioni, il tagliolino può essere consumato anche con brodo di carne.


Ma passiamo alla ricette alternativa delle tagliatelle di albumi:

Ingredienti
per 2 persone

90 g di albumi 
200 g di farina 00
100 g di semola rimacinata di grano duro
1 cucchiaio di olio evo
acqua 
sale fino

Condimento:
10 pomodorini freschi
2 cucchiai di olio evo
1 cucchiaino di concentrato di pomodoro
sale e pepe
basilico 

Su un piano di legno miscelare farina e semola, fare la fontana e al centro mettere l'olio, il sale e gli albumi, con una forchetta amalgamare il tutto e poi iniziare ad unire le farine e a impastare. Se ci fosse bisogno aggiungere un poco di acqua tiepida così da ottenere un impasto morbido ed elastico.
Dopo aver lasciate a riposo a temperatura ambiente per una mezz'oretta, tirare con il matterello o con la macchinetta formando una sfoglia sottile (penultimo foro), lasciare asciugare per un'ora girando spesso le sfoglie e poi tagliare a tagliatelle.

Preparare il sugo: scaldare l'olio, aggiungere i pomodorini tagliati a spicchi, aggiustare di sale e pepe. Unire il concentrato di pomodoro  e le foglie di basilico (io, surgelato), 100ml di acqua e lasciare cuocere per una ventina di minuti.
Cuocere le tagliatelle in acqua salata per 4-5 minuti, se secche o 3 minuti se sono fresche, scolarle e passarle in padella così da saltarle per un minuto e prendere meglio il condimento.



Ecco le altre proposte di riciclo:

mercoledì 7 aprile 2021

Gratin Dauphinois

Il gratin dauphinois è un piatto tipico del Delfinato, che è una zona francese compresa tra la Valle del Rodano e le Alpi. 

Come tutti i piatti della tradizione non esiste una sola ricetta, è a base di patate e di crème fraîche, alcuni aggiungono anche formaggio (emmentaler, gruviera grattugiato, etc.), ingrediente che la ricetta originale non lo prevederebbe, infatti sarebbe conosciuto come gratin savoyard.

Questo piatto è noto anche in Nordamerica come "au gratin style potatoes" (Stati Uniti d'America e Canada anglofono) o "pommes de terre au gratin" (Canada Francofono).

Naturalmente sono importanti le patate, visto che sono l'ingrediente principale, consiglio delle patate a pasta gialla dal gusto intenso, ho letto che consigliano la varietà Charlotte, io le ho preparato con la patata DOP di Bologna e anche con la patata della Sila IGP, in entrambe i casi il risultato è stato ottima!


Ingredienti
per 4 persone

800g di patate
500ml di latte
200ml di panna
50g di burro
60g di Emmentaler o Groviera grattugiata (a piacere)
1 spicchio di aglio
sale 
noce moscata

Pelare le patate e lavarle con acqua fredda.

Sbucciare l'aglio, taglialo a metà per rimuovere il germe al suo interno, tritarlo. In contenitore che può andare in microonde inserire le patate tagliate, l'aglio tritato e il latte. Cuocere per 7-8 minuti a max potenza. Scolare le patate e  farle intiepidire.

Imburrare una teglia da forno, disporre le patate, condire con sale e noce moscata, versare la panna e cospargere qualche fiocchetto di burro e con il formaggio grattugiato (a piacere).

Cuocere in forno già caldo a 180°C (ventilato con grill) per circa 30 minuti, controllare la crosticina.

Servire tiepido.

Questa ricetta partecipa alla Fattoria Consapevole e Solidale

venerdì 2 aprile 2021

Le zavardone


Oggi è il 2 del mese e come sempre la rubrica L'Italia nel piatto esce con un nuovo argomento, in questo caso parliamo de "I piatti poveri di un tempo", ricette preparate con ingredienti semplici, comuni, facili da reperire.

Ho scelto una pasta fresca romagnola, le Zavardone, in dialetto zavardoni, tipica di Verucchio, una cittadina nell'entroterra di Rimini. La ricetta l'ho presa da questo sito, che riporta i sapori tipici di questa meravigliosa terra.

Sono dei maltagliati  preparati con un impasto di farina bianca e gialla con acqua, ingredienti sempre presenti nelle dispense rurali, venivano poi conditi  con un sugo di salsiccia, corposo e sostanzioso che rendono questo piatto adatto ai pranzi domenicali dei contadini.

Questo piatto dimenticato per anni sta tornando sulle tavole e non solo in famiglia, ma anche di ristoranti, aziende agrituristiche e hotel, proprio perchè c'è un ritorno dei gusti semplici, veri, di una volta!

Ma passiamo alla ricetta:


 Ingredienti per 3 persone

200 g di farina 00
115 g di farina di polenta
olio evo

200 g di salsiccia
250g di passata di pomodoro
2 cucchiaini di concentrato di pomodoro
1 cipolla
100ml di vino rosso
sale
pepe

Parmigiano Reggiano


Preparare il sugo facendo soffriggere la cipolla affettata in poco olio, unire la salsiccia spellata a pezzettini. Una volta che si è ben rosolata, sfumare con il vino, aggiungere la passata di pomodoro, il concentrato e un poco di acqua. Abbassare il fuoco e cuocere per circa 30 minuti, prima di spegnere aggiustare di sale e pepe.

Preparare le zavardone: fare la fontana con la farina bianca e con la farina gialla, salare e bagnare con acqua tiepida dopo aver aggiunto un cucchiaio di olio. Impastare a mano fino ad ottenere una pasta soda ma elastica e morbida. Lasciare riposare a in un sacchetto per alimenti per circa 30 minuti. Stendere la pasta con il mattarello fino ad ottenere una sfoglia abbastanza spessa.(se si usa la macchinetta nel penultimo foro).

Con la rotella tagliare dei rombi che vanno poi disposti su della carta forno infarinata fino alla cottura in acqua salata. Lessare le zavardone per 8-9 minuti in acqua poi condirle con il sugo. 

A piacere si può aggiungere del parmigiano grattugiato anche dei ciuffetti di stracchino.

Le zavardone possono essere congelate, se crude, oppure se avanzate quando già condite, è possibile saltarle in padella con un poco di olio o anche gratinarle al forno dopo averle condite con Parmigiano.


Ecco le proposte delle altre regioni d'Italia


Valle d’Aosta: Frittata alpina “fritò de montagne” 

Piemonte: Torta Verde con riso e spinaci della nonna 

Lombardia: Minestra Mariconda 

Trentino-Alto Adige: Bro Brusà o Zuppa di farina abbrustolita 

Veneto: Zuppa di ortiche e aglio ormino  

Emilia-Romagna: Le zavardone  

Liguria: Sbira o zuppa di trippa 

Toscana: La sbroscia, zuppa antica della Versilia  

Marche: I frascarelli 

Umbria: Passato di fave - Ricetta con fava cottora dell'Amerino 

Lazio: L’acquacotta alla viterbese 

Abruzzo: La Pizza Scima abruzzese

Molise: Cicoria ricamata 

Campania: Cardilli, pomodori e pane 

Puglia: Capriata martinese

Basilicata: L'acquasale dei pastori: ricetta povera della cucina lucana 

Calabria: Pani cu ‘u salaturi

Sicilia: Pasta alla Paolina 

Sardegna: Minestra ‘e Merca 

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