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lunedì 28 settembre 2020

Risotto speck e mele


Il risotto in casa mia viene sempre preparato quando si è in crisi esistenziale sul da farsi. 

Quelle giornate in cui non si è pensato alla cena o al pranzo perchè presi da mille impegni e/o pensieri...un risottino  esi risolve la questione!

Il brodo vegetale è sempre in freezer, come pure il preparato home made fatto con il bimby, i funghi essiccati sono sempre in dispensa, e poi è così bello inventare al momento come poterlo preparare in base agli ingredienti a disposizione nel frigo.

Oggi per l'occasione Light and Tasty, però mi sono preparata, ho acquistato gli ingredienti proprio per poter preparare un primo piatto tipico della cucina trentina. Il gusto dolce delle mele e  quello deciso dello speck danno origine a un piatto originale e saporito, che sono sicura potrà piacervi.



Ingredienti per 4 persone

400 gr di riso carnaroli
120 gr di speck in due fette
1 mela Gala
3 cucchiai di olio evo
1 noce di burro (facoltativa)
1l di brodo vegetale
150ml di vino bianco
1 scalogno
sale 
timo


Tritare lo scalogno soffriggerlo in una padella con 2 cucchiai di olio evo. Aggiungere il riso,  tostarlo per qualche minuto e poi sfumare con il vino bianco a fuoco alto,  evaporato l'alcol, aggiungere poco per volta il brodo caldissimo. 

Nel frattempo in un'altra padella con un poco di olio, quello rimasto, saltare velocemente (circa 2 minuti) lo speck dopo averlo tagliato a listarelle. Quando il riso sarà quasi a cottura, dopo circa 12 minuti, unire lo speck e l'olio in cui è stato saltato.

Tagliare a pezzetti le  mele con la buccia (che essendo rossa dà un bel colore al piatto) e aggiungere 1 minuto prima di spegnere il fuoco. Aggiustare di sale e cospargere con foglioline di timo.

 A piacere è possibile mantecare con il burro, dopo aver spento il fuoco. Ottimo caldo, ma anche tiepido.

Ed ecco una carrellata di risotti a cui non si riesce resistere!!!


Risotto con mele annurche e pecorino  di Carla Emilia

Formaggio con le pere... nel risotto  di Catia

Risotto cremoso con zucchine e ricotta di capra di Daniela

Risotto alla carota e zafferano su crema di borragine  di Franca

Risotto alle bietole e parmigiano di Mary

Risotto allo zafferano, bottarga, limone e aglio nero  di Milena

venerdì 25 settembre 2020

Torta Nua alla confettura di lamponi

 


Oggi qui ci si lecca i baffi!!!

In occasione dello Scambia-ricette il famoso gioco delle Bloggalline sono stata abbinata a Annalaura e dopo aver curiosato parecchio nel suo blog, sono rimasta affascinata da questa rielaborazione della famosa torta Nua, quella, come dice anche Annalaura, che spopolava anni fa sul web, ma in cui la farcia era la classica crema pasticcera (ben fredda). Questa risulta molto più colorata, grazie all'uso della confettura e anche più adatta alla colazione del mattino.

Questa è una morbida torta dagli ingredienti sani e genuini, velocissima da realizzare di cui vi innamorerete subito, unico mio rammarico è di aver messo poca confettura, ma temevo che affondasse e per quello ho preferito dosarla con il cucchiaino anziche un cucchiaio (pensavo che il peso della marmellata l'avrebbe fatta affondare nell'impasto), voi osate pure!!!!



Ecco la ricetta:


Ingredienti

300 g di farina 00
200 g di zucchero semolato
8 g di lievito per dolci (1/2 bustina circa)
bacca di vaniglia
80 g di olio di semi
100ml di latte intero
4 uova
scorza grattugiata di limone bio
1 pizzico di sale
10 cucchiaini di confettura di lamponi (anche 20!)


In una ciotola lavorare con le fruste elettriche le uova e lo zucchero per 4-5 minuti fino ad ottenere un composto spumoso, il composto dovrebbe "scrivere!. 

Unire a filo il latte e l'olio di semi.

Aggiungete un pizzico di sale e i semini prelevati dalla bacca di vaniglia, infine aggiungere la farina e il lievito utilizzando un setaccio. Mescolare con una spatola fino ad ottenere un impasto liscio ed omogeneo. 

Imburrare una teglia diam. 24 cm, inserire il composto, poi aggiugere qua e là cucchiaini di confettura (ho utilizzato i cucchiaini perchè non volevo che il composto affondasse).

Cuocere in forno  già caldo a 170°C per circa 35 minuti (il controllo dello stecchino è consigliato!).

Sfornare e lasciare raffreddare, cospargere di zucchero a velo prima di servire.


mercoledì 23 settembre 2020

Il maraschino fatto in casa



Ed ora è la volta del maraschino, quel liquore a base di noccioli di amarena, che si usa come aroma nei dolci casalinghi o per inzuppare pan di spagna da farcire.
Questo preparato "in casa" è molto più profumato e il sapore di mandorla tipico del nocciolo è molto accentuato, tanto da consigliarne il consumo come ammazzacaffè così tal quale o da servire  in abbinamento a dolci sempre a fine pasto.
Era la prima volta che lo preparavo, mi spiaceva buttare i noccioli che avevo estratto dalle amarene per poter effettuare il Ratafià e una bella confettura (anche qui), e così ho cercato in rete qualche ricetta e dopo averne confrontate diverse, mi sono appuntata queste dosi. 
Le scrivo qui, così non le perdo, in vista del prossimo anno e del prossimo raccolto! 




Ingredienti

300 grammi di noccioli di amarena

500 ml di alcol per liquori a 95°

400 g di acqua

400 g di zucchero











Snocciolare le amarene (che si possono utilizzare per il liquore ratafià o per candirle o per una deliziosa confettura), mettere i noccioli di amarena in un vaso a chiusura ermetica con l’alcool e chiudere accuratamente.


Lasciare in infusione per 50/60 giorni in un luogo buio, lontano da fonti luminose, e fresco. 
Passato questo periodo filtrare il liquido in modo da rimuovere i noccioli.

Pesare acqua e zucchero, porli in una pentola mettere sul fuoco basso  e mescolando si scioglie lo zucchero completamente.





Spegnere il fuoco e far raffreddare a temperatura ambiente, unire all'infuso.


Travasare il liquore così ottenuto nelle bottiglie, chiudere con un tappo e attendere un mesetto prima di assaggiarlo.

Ottimo come bagna per dolci, ma anche come liquore dopo i pasti essendo molto profumato e aromatico.

lunedì 21 settembre 2020

Filetti di branzino alla ligure



Oggi a Light and Tasty si parla di filetti di pesce, un ingrediente u  po' ostico per la sottoscritta abituata  avivere in Pianura Padana in un paese che fino a 20 anni fa nemmeno c'era una pescheria!
Questo ha comportato che il pesce fosse cucina molto raramente e pure male in quanto non faceva parte della tradizione e quindi poco si poteva imparare da mamme e nonne. Con l'avvento dei supermercati la situazione è un po' cambiata, ma il nostro approccio con questo ingrediente non è ancora disinvolto!
Eccomi quindi per l'occasione ricercare ricette nelle regioni vicine come questa ricetta ligure, molto semplice e davvero gustosa, un piatto completo avendo già abbinato patate e pomodori.
Provatela, a noi è piaciuta davvero tanto! 






Ingredienti per 4 persone

4 filetti grandi di branzino
4 patate
Olive taggiasche 
10 pomodorini pachino
Pinoli 
Rosmarino
Timo
sale 
olio evo





Sbollentare le patate per 3 minuti circa precedentemente tagliate a rondelle con la mandolina, scolare e passare sotto acqua fredda, così da bloccare la cottura.

Ungere con un filo d'olio una teglia da forno, disporre le patate e salare un poco, poggiare i filetti di branzino, contornare con i pomodorini tagliati a metà, con le olive taggiasche e qualche pinolo.

Condire con olio, sale, qualche fogliolina di timo e rosmarino.

Cuocere in forno, già caldo a 180°C, per 20 minuti, ottimo anche tiepido.



Ecco altre proposte veloci, sane e buonissime

Filetti di orata alla birra di Carla Emilia 

Filetti di limanda al limone con semi di sesamo e chia  di Catia

Filetti di orata con le mandorle  di Daniela

Filetti di triglia alle mandorle e limone di Franca

Filetti di merluzzo alla pizzaiola di Mary

Filetti di branzino gratinati con crema di bietole e patate  di Milena

mercoledì 16 settembre 2020

Ratafià, il liquore abruzzese di amarene



Di questo liquore ne avevo sentito parlare da una cara amica abruzzese, ma non lo avevo mai assaggiato, fino a quando qualche mese fa non lo intravedo nel sito di Michi, il mio albero di amarene era bello pieno e così non ci ho pensato due volte. E' stata una rivelazione, un liquore non troppo alcolico e molto gradevole al palato. Ideale per un fine pasto ma anche come digestivo se avete mangiato un po' troppo, si abbina a meraviglia con la biscotteria secca, ma anche con dolci all'amaretto e al caffè.consigliatissimo con i dolci al cioccolato. Le amarene che rimangono poi sono favolose, ho provato a schiacciarne un po' per ottenere più liquore ma non lo consiglio visto che formerebbero un fondo spiacevole alla vista, consumatele così o anche con il gelato.

Ecco quando le amarene erano in infusione


Ricetta tratta da Le ricette di Michi

Ingredienti


800 g di Amarene
1 l di Montepulciano d’Abruzzo o vino rosso fermo
500 g Zucchero
300 ml Alcol 90° buongusto
1 Cannella in stecche


Denocciolare le amarene (il nocciolo lo utilizzerete per preparrare il maraschino!).

Metterle in un vaso con chiusura ermetica, abbastanza grande (io 2 litri).

Aggiungere il vino (io ho usato una Bonarda dei Colli Piacentini ferma), lo zucchero, l’alcol e la cannella. Chiudere il contenitore ermeticamente e lasciare in infusione per 30 giorni al buio. Mescolare ogni qualche giorno gli ingredienti, così da sciogliere lo zucchero.

Trascorso il tempo, filtrare il composto e imbottigliare.

Le amarene che si ottengono sono ottime da servire con il gelato o anche da mangiare a fine pasto come digestivo!

lunedì 14 settembre 2020

Gelato con lamponi caldi

Come ogni lunedì ci troviamo alla rubrica Light and Tasty per studiare un ingrediente e provare a proporre qualche semplice ricetta o preparazione al fine di consumarlo più spesso e/o più volentieri. Sappiamo ormai che tutti gli alimenti hanno proprietà e benefici indiscussi e per questo una dieta varia è importante per la nostra alimentazione.

Oggi parleremo dei frutti di bosco, dei veri toccasana per la salute,in particolare i lamponi, che ho usato nella ricetta,  sono i frutti di piante del genere Rubus, appartenente alla famiglia delle Rosaceae, fruttificano da maggio ad ottobre e passano attraverso a più fioriture e quindi più raccolti (ne ho una siepe, e devo ammettere che per tutta estate ho raccolte queste bontà!).

Inoltre 100 g di lamponi (Rubus idaeus) apportano solo 34 Calorie dovute soprattutto ai carboidrati (il sapore dolce ne è la conferma), inoltre presntano una buona dose di  vitamina C, potassio, fosforo e calcio oltre a  numerosi fitonutrienticome le antocianine (come cianidine e delfinidine), flavonoli (quercetina, kempferolo), flavanoli (catechine, epicatechine), glicosidi dei flavonoidi, tannini (ellagitannini, gallotannini, proantocianidine), tutti della categoria degli antiossidanti.

Da studi scientifici pare che i lamponi possono aumentare il metabolismo delle cellule adipose, per questo si pensa possono essere utili in caso di obesità. Sembra inoltre che esercitino effetti benefici in termini di controllo degli zuccheri nel sangue e che abbiamo proprietà antitumorali. Queste ultime dipenderebbero dalle molecole antiossidanti e antinfiammatorie presenti nei lamponi, ma non solo. Sembra, infatti, che gli ellagitannini possano indurre la morte delle cellule tumorali ed evitarne lo sviluppo. (da sito Humanitas, Milano)


Ingredienti per 4 persone

gelato alla crema

250 g di lamponi freschi

1 cucchiaio di zucchero o miele



Preparare la crema di lamponi caldi, prendendo la metà dei lamponi dolcificandoli con lo zucchero, direttamente in un padellino piccolo. 

Con il dorso del cucchiaio schiacciarli un poco e poi cuocerli a fiamma bassa fino a bollore. Spegnere il fuoco.

Porzionare il gelato nelle coppette, cospargerle della crema di lamponi calda e poi decorare con i lamponi freschi rimanenti.


Ecco altre proposte:


Insalata di zucchine marinate e mirtilli  di Carla Emilia

Crema di frutti di bosco con latte di mandorla e frutta secca  di Daniela

Crostata con frolla integrale all'olio e confettura di mirtilli  di Flavia

Sorbetto di fragole e fragoline di bosco  di Franca

Coppette con crema di ricotta e frutti di bosco di Mary

Cestini di pasta fillo con crema di frutti di bosco  di Milena

venerdì 11 settembre 2020

Bavarese di pesche al Moscato in crosta di cioccolato


Questa torta semifreddo, è davvero molto azzeccata, i gusti e i profumi sono ottimi e la ricetta precisa, il tutto grazie alla cara Giuly, infatti ho preso spunto (anzi possiamo dire copiato) da lei, qui la ricetta originale.

E' sempre molto piacevole leggere il suo blog, fonte infinita di idee e di ottime ricette, andate a visitarlo!

Mi spiace non avere la foto della fetta tagliata, in quanto questo dolcetto l'ho portato da amici per una serata speciale, ma vi assicuro che non dava problemi di tenuta e il quantitativo di gelatina è giusto, giusto! 

Quindi non vi resta che provarlo, ci sono le pesche settembrine e quindi non lasciatevele scappare!




Ingredienti

Per la base


200 g di wafer al cioccolato

50 g di amaretti 

70 g burro

1 cucchiaio di caccao amaro

per la bavarese

2 grosse pesche gialle

300 ml  Moscato dolce

90 g zucchero

2 tuorli

8 g gelatina in fogli

200 ml panna liquida fresca


Preparare il fondo tritare con il mixer tritare grossolanamente i wafer (freddi da frigo) con gli amaretti, il cacao e il burro fuso.

Prendere una tortiera da 24 cm di diametro foderare con carta da forno, versare il composto di wafer e amaretti, pressare bene per fare uno strato abbastanza omogeneo che salga ai lati  e mettere a raffreddare.

Idratare i fogli di gelatina in acqua fredda.

Nel frattempo sbucciare le pesche, denocciolarle e tagliarle a pezzettoni abbastanza regolari fra loro, mettere tutto  in una casseruola e aggiungere il Moscato. Portare a ebollizione  e far cuocere per circa 10 minuti, anche meno,  fino a quando le pesche saranno morbide. Scolarle dal  vino, frullarle a crema e tenere da parte.  Dal vino rimasto dalla cottura delle pesche prelevarne 150 ml e tenerlo in caldo.

Montare i tuorli con lo zucchero e quando sono gonfi e spumosi, unire a filo il Moscato.

Rimettere di nuovo il tutto su fuoco dolce e cuocere la crema finchè si addenserà e velerà il cucchiaio.

Unire a questo punto la gelatina ammollata e strizzata  e lasciarla sciogliere bene dentro la crema, aggiungere le pesche frullate e mescolare affinchè tutto sia ben amalgamato e omogeneo.

Mettere a raffreddare in acqua e ghiaccio, mescolando spesso perchè rimanga fluida.

Una volta fredda la crema, con le fruste elettriche procedere a  semimontare la panna. Non deve essere montata a neve, basta fermarsi quando è gonfia ma non del tutto montata.

Aggiungere la panna semimontata alla crema di pesche mescolando dal basso verso l'alto e poi mettere nel guscio di wafer.

Conservare in frigorifero a solidificare per alemno un paio di ore.

Decorare a piacere prima di servire, personalmente ho utilizzato pesche tagliate con la mandolina e briciole finissime di amaretti.

lunedì 7 settembre 2020

Taralli farciti


Eccoci rientrati dalla pausa estiva, noi di Light and Tasty, non molliamo e iniziamo un altro anno di ricette, sempre gustose e speriamo anche light!

Settembre è come sempre inizio dell'anno, non solo scolastico, ma di tutte le attività, si riparte dopo le vacanze, ritemprati e pieni di energia!

Oggi parlimo di bruschette, stuzzichini, crostini, ottimi da presentare ad un aperitivo tra amici oppure anche per una cena veloce, quando la voglia di cucinare manca e anche la fame non è al top, in questo modo, con questi appetitosi bocconcini, come si fa a dire no?

 Vi presento la mia idea, molto semplice, ma carina da servire, se poi voi ci aggiungete un po' di fantasia, sono sicura che farete ancora più bella figura!

Ecco la proposta


Ingredienti

taralli all'olio extravergine di oliva

Philadelfia light

pomodorini datterino

origano

scaglie di Grana Padano

capperi

acciughe

noci

prosciutto crudo 

fichi

peperoni sott'olio

Spalmare mezzo cucchiaino di formaggio morbido su ogni tarallo e farcirlo poi a piacere.

Ecco alcuni esempi:  


 Pomodori datterino e origano                                                                             Fico e prosciutto crudo

Grana Padano e noce

Fico e grana padano

Pomodori, olve a cappero

Peperoni grigliati sott'olio

Acciuga e cappero

e... come più vi piace, tenendo presente che i gusti si abbinino correttamente, ma anche i colori, infatti anche la vista è importante in questi stuzzichini!


Ecco altre proposte interessanti


Crostini con fagiolini feta e senape  di Daniela 

Crostini ai fagioli “Cosaruciari” e pancetta croccante  di Franca

Bruschette con caprino e fichi  di Mary

Bruschetta ai peperoni, pomodori e cipolle  di Milena

mercoledì 2 settembre 2020

Pomodori gratinati alla romagnola

 

Oggi riparte la rubrica L'Italia nel piatto e riparte alla grande celebrando Sua Maestà: il Pomodoro, verdura estiva per eccellenza che colora di rosso i nostri piatti e dona la sua leggera acidità alle nostre ricette estive.
Piacenza, la mia città, in Emilia Romagna, è leader nella coltivazione del pomodoro con più di 10000 ettari di terreno coltivato con questo ortaggio nel 2020 e grazie alle sue industrie conserviere  porta a lavorare un numero elevato di lavoratori stagionali in questi comparto. Pensate che la prima fabbrica di conserva fu aperta nel 1906 a Rivergaro,  l'impianto consisteva di una bolla, una bacinella, una autoclave e di una caldaia con motrice a vapore e accessori, su un progetto della casa di costruzioni meccaniche  di Milano. I primi due anni furono di prudente sperimentazione. Poi si andò via via migliorando tanto da creare un marchio "SOLE", veniva venduta anche all'estero: Inghilterra, America del Sud e America del Nord. Vi erano occupati una quarantina di operai, ma superate alcune difficoltà durante la prima guerra mondiale, nel 1918 fu incorporata ad un'altra industria, sempre della zona. 
Se siete curiosi dell'argomento vi lascio un link interessante (qui), ma volevo sottolineare che noi piacentini, forse perchè siamo stati  dei pionieri in questo ambito, o forse per la coltivazione, molto presente, abbiamo addirittura creato una fiera a Podenzano, il Tomato Festival, arrivata alla 24esima edizione nel 2019; quest'anno purtroppo, causa Covid, non si è tenuta.
Ma passiamo alla ricetta, questi pomodori gratinati sono una tipica ricetta romagnola, che però viene preparata anche qui, quando in estate si ha grande abbondanza di questa verdura, sono ottimi come contorno, si abbinano a tutto, carne, pesce, ma possono essere presentati anche come antipasto.
Saporiti e gustosi, grazie alla presenza di quella golosa crosticina piacciono proprio a tutti, peccato che a volte, soprattutto i bambini, prediligono la farcia  lasciando nel piatto la verdura.




Ingredienti per 2 persone

4 pomodori 

1 cucchiaio di parmigiano grattugiato

1 fetta di pane raffermo

1 cucchiaino di timo tritato

1 cucchiaio di prezzemolo tritato

1 cucchiaio di olio extravergine d'oliva

1 spicchio d'aglio, schiacciato

sale




Scaldare il forno a 200 °C o scaldare una piastra in ghisa, così da tostare il pane. Quando sarà freddo togliere le croste e, mettetelo in un mixer con l’aggiunta di timo,  prezzemolo, olio e aglio, quindi azionare per mescolare. Unire il formaggio.
Tagliare a metà i pomodori, togliere i semini, aggiungere un pizzico di sale e metterli a scolare in un colapasta per circa 20 minuti. Riprenderli, asciugare leggermente l’interno e posizionarli in una pirofila da forno unta con un filo di olio. Distribuire la farcia aromatizzata, ultimare con un filo di olio. Cuocere in forno per 15-20 minuti fino a quando il condimento non risulti croccante e leggermente dorato.


Ecco le ricette che propongono le altre regioni d'Italia, con questo ingrediente regale



Lombardia: Sugo alla Varese 

Trentino-Alto Adige: Fagioli en bronzon 

Friuli Venezia Giulia: Uova in funghetto













Calabria: Zippuleria 



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