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lunedì 2 aprile 2018
Il latteruolo romagnolo
Ed eccoci a presentare, in questo Lunedì di Pasquetta, la nostra rubrica L'Italia nel piatto.
Oggi reduci della S.Pasqua proponiamo come tema "Le uova: di tutto di più": uova intese come simbolo di nascita, di fertilità e di ricchezza, siano esse uova di gallina, di quaglia o di pesce.
Le uova sono viste come un ingrediente energetico e completo dal punto di vista nutrizionale, per questo, quando cucinate, sono considerate un piatto unico.
Vi presenteremo ricette deliziose, dolci e salate, semplici da preparare che vi riporteranno alla tradizione contadina perchè l'uovo è stato il piatto povero per eccellenza in tempi di carestia.
Per l'Emilia Romagna vi presento il latteruolo, una ricetta molto antica, presente pure nell'Artusi (ricetta n.694 del libro La Scienza e l'Arte del mangiar bene), è una specie di latte alla portoghese, ricco di uova, contenuto in uno scrigno di pasta matta.
Pare che in Romagna, dove viene tutt'ora preparato, i contadini-mezzadri lo portassero in regalo al padrone del terreno per la festa del Corpus Domini.
La pasta matta che conteneva questo dolce a base di latte e uova, era utile per evitare di consegnare teglie che poi dovevano essere rese, uno dei primi casi di "teglia usa e getta biodegradabile",anzi mangiabile!
Ma passiamo alla ricetta...
Ingredienti
per la pasta
250 g di farina debole
60 g di burro
un pizzico di sale
2 cucchiai di zucchero
scorza di limone a piacere
4-5 cucchiai di latte
per la crema
750ml di latte intero
una bacca di vaniglia
90 g di zucchero
2 uova intere
3 tuorli
Per la pasta fondere il burro ed unirlo al resto degli ingredienti, impastare e aggiungere latte nella misura in cui si riesca ad avere una pasta soda. Fare una palla, coprire con pellicola e tenerla a temperatura ambiente.
In una casseruola con fondo spesso mettere il latte con la vaniglia, accendere il fuoco basso e lasciarlo cuocere per circa un'ora mescolando di tanto in tanto con la frusta, togliendo il velo che si forma in superficie.
Dieci minuti prima di spegnere aggiungere lo zucchero. Far raffreddare. Il latte si sarà ridotto.
Foderare uno stampo tondo da torta diam 20 cm (o di volume equivalente) con carta forno, aggiungere poi la pasta tirata al mattarello (IMPORTANTE: i bordi devono essere alti) e riporre in frigo mentre si finisce di preparare la crema.
In una ciotola mescolare con frusta a mano le uova intere ed i tuorli, unire il latte filtrandolo.
Mescolare bene. Filtrare ancora il composto nel guscio di pasta.
Cuocere per 10 minuti in forno già caldo a 180°C funzione statico, poi abbassare a 160-170°C e proseguire la cottura per 75 minuti.
Lasciare raffreddare e poi mettere in frigo per almeno 4 o 5 ore.
Ecco le altre proposte a base di uova:
Valle d'Aosta: Frittata di ortiche e patate
Piemonte: Oeuv a la bela Rosin (uova alla bella Rosina)
Lombardia: Trippa Matta (Buseca Mata)
Trentino Alto Adige: Salsa Bolzanina
Friuli Venezia Giulia: Uova in funghetto
Veneto: La frittata con i bruscandoli (in vaso cottura)
Emilia Romagna: Il latteruolo romagnolo
Liguria: Uovo in pomodoro
Toscana: Uova alla fiorentina
Marche: Frittata con il ciauscolo
Umbria: Frittata con le erbe selvatiche
Lazio: Uova in trippa
Abruzzo: Ove e Pipindun
Molise: Frittata con asparagi e salsiccia secca
Campania: Le uova in purgatorio
Puglia: Coculeddhe (o pappaiottule)
Basilicata: Uovo in pellicola con peperoni cruschi su fondente di patate
Calabria: Ova, cipudi e nduja
Sicilia: Pisci d’Ovu - Le frittatine di uova siciliane
Sardegna: Insalata di fregola con bottarga di muggine
10 commenti:
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Ero proprio curiosa di scoprire cosa fosse questo latteruolo. Deve essere proprio buono.
RispondiEliminaFelice Pasquetta.
Mai sentita questa torta, deve essere buonissima ! Grazie della ricetta !
RispondiEliminaConfesso che non avevo mai sentito parlare di questo dolce. Io faccio spesso il latte alla portoghese ma lo cuocio a bagnomaria. Non avevo mai pensato ad una torta farcita in questo modo. Mi hai proprio incuriosito, da provare!
RispondiEliminaDavvero buono e troppo carina la storia della teglia usa e getta anzi mangia!!!! Un abbraccio
RispondiEliminaMa che carina la storia della teglia, confesso che non lo sapevo!
RispondiEliminaQuesta torta deve essere deliziosa, la pasta croccante attorno che avvolge un ripieno morbido e dolce.....da provare :)
Complimenti.
Sai che mi ispira proprio? Mi salvo la ricetta, non la conoscevo. Mi piace anche la storia di questo dolce, grazie.
RispondiEliminaE questa? No, va beh, ne voglio una intera solo per me!!!!!
RispondiEliminaDev'esser di una bontà unica!!!!
Mi segno la ricetta ^_^ Grazie!!
Un caro saluto
Sabrina
Debve essere davvero buono, non ne conoscevo l'esistenza. Complimenti :)
RispondiEliminaQuesto dolce è veramente particolare, non lo conoscevo e ora sono curiosa di provarlo!
RispondiEliminami hai incuriosito! lo proverò!
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