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mercoledì 30 novembre 2016
Biscotti alle tre farine
Questi dolcetti li ho copiati dalla Francy, sono biscotti vegani, che mi hanno colpito subito per la presenza dei semi di lino, dei quali non sto ad elencare le infinite proprietà benefiche, che frullati, o passati al mortaio, effettivamente possono essere inseriti in ogni impasto (ecco, io non ci ero mai arrivata!).
Non contengono derivati animali, niente burro, solo olio di semi, niente zuccheri complessi, solo sciroppo d'acero come dolcificante, ma sapientemente dosato, e poi niente latticini, ma solo latte di riso, che aiuta a rendere morbido il prodotto e a dolcificare.
Insomma sono rimasta piacevolmente colpita dagli ingredienti e dovevo assolutamente provarli!
Non ho variato gli ingredienti, solo invertito i pesi tra la farina di riso e quella di mais, che mi piace tanto per il suo effetto sotto i denti! Questo cambiamento ha portato a dover aggiungere più farina rispetto alla ricetta per riuscire ad ottenere un impasto non troppo morbido.
Ottimi al palato, soprattutto se li preparate di piccole dimensioni, hanno convinto tutti in famiglia.
Grazie a Francesca per la ricetta, tratta dal libro di Umberto Veronesi, Verso la scelta vegetariana, e a Flavia per il gioco Recipetionist che ci aiuta a scoprire sempre nuove ricette degne di nota!
Ingredienti
80 gr farina di mandorle
80 farina di riso
220 gr farina di mais fioretto
un pizzico di sale marino integrale
2 cucchiaini rasi di lievito per dolci in polvere
2 cucchiaini di semi di lino
7 cucchiai di sciroppo d'acero
4 di olio di semi di girasole
6 cucchiai di latte di riso
1 limone bio
composta di frutti di bosco
1 cucchiaio di pinoli
Frullare le mandorle e i semi di lino fino a formare una farina (io con bimby 10 sec a vel 10)
Unire le farine, il sale e il lievito setacciato.
In un'altra ciotola mescolare lo sciroppo d'acero, l'olio, il latte e la scorza del limone, versare il composto nella ciotola degli ingredienti secchi e mescolare bene
Il composto dovrà essere abbastanza morbido ma non appiccicoso nel caso regolatevi con altra farina di riso o altro latte.
Lavorare impasto alcuni minuti, far riposare per 30 minuti.
Con un cucchiaino (mi raccomando piccole quantità), posizionarlo su carta forno, un poco distanziate, con un dito fare una fossetta al centro, che verrà riempita con la composta e decorata con qualche pinolo.
Cuocere in forno già caldo a 180°C, funzione statico per 15 minuti, togliere dal forno e raffreddare su gratella.
Con questa ricetta partecipo al gioco Recipe-tionist del blog Cuocicucidici
lunedì 28 novembre 2016
Vellutata di sedano rapa al profumo di caffè con Bimby
Ormai tra qualche settimana saremo ufficialmente in inverno, novembre se ne sta andando con le sue giornate di pioggia infinite (per fortuna, visto i danni che ha prodotto!) e le nebbie al mattino sono d'abitudine, almeno qua in Pianura.
Le zuppe, le vellutate e le minestre calde sono cibo corroborante per noi che siamo stati fuori casa tutto il giorno e sarebbe un'ottima abitudine serale, giusto per coccolarci un po'.
Le verdure sono il loro ingrediente principale, che assieme ad un legante (quale panna, o yogurt o anche solo un roux), trasformano questo piatto in una delizia per il palato.
Quest'oggi per la rubrica Light and Tasty, vi lascio una vellutata un po' fuori dall'ordinario, ho utilizzato il sedano rapa o sedano di Verona, un ortaggio poco conosciuto, ma dal profumo e dal sapore eccellente, a cui ho pensato di abbinare il caffè.
Dopo averlo pensato ed assaggiato, però ho avuto paura dell'accoppiata, così mi sono fatta un giro nel web, scoprendo che non ero la prima e nemmeno l'unica!
Da lì la decisione di proporvelo, provateci, magari portando in tavola una ciotolina con il caffè macinato a parte, proprio come si fa con il formaggio, per me è davvero azzeccato!
Ingredienti per 2 persone
3 cucchiai di olio evo
1/2 porro
1 sedano rapa
150g di yogurt magro
sale
caffè in polvere
Mettere nel boccale il porro affettato e l'olio, scaldare l'olio a 100°C per 2 minuti vel 2.
Pelare il sedano rapa e tagliare a cubetti. finiti i due minuti, inserirli nel boccale, aggiungere 500ml di acqua, impostare 30minuti a 100°C a vel 2.
Aggiungere lo yogurt, aggiustare di sale, frullare per circa 1 minuto a vel 8-9.
Servire con una leggera spolverata di caffè macinato e qualche chicco di caffè come decorazione. (consiglio di non esagerare con il caffè, potrebbe non piacere!)
Affettare il porro e farlo rosolare in olio ben caldo, unire il sedano rapa tagliato a cubotti.
Coprire a filo con acqua. lasciare cuocere per 30 minuti, coperto. Unire lo yogurt, aggiustare di sale.
Frullare con il minipimer.
Servire con una leggera spolverata di caffè macinato e qualche chicco di caffè come decorazione. (consiglio di non esagerare con il caffè, potrebbe non piacere!)
ecco altre proposte:
Vellutata di porri e patate con parmigiano e erba cipollina di Carla Emilia del blog Un'arbanella di basilico
Zuppa di sorgo e barbe di finocchio di Consuelo del blog I biscotti della zia
Zuppa di fagioli cannellini e fiocchi d’avena Daniela del blog Mani in pasta qb
martedì 22 novembre 2016
Tiramirouge, tiramisù rosso e nero del Moulin Rouge
La sfida MTC di questo mese è davvero speciale!
Si parla di Tiramisù, il dolce italiano più conosciuto e amato al mondo.
A proporre il tema è stata la mitica Susy, che essendo non solo un'ottima cuoca, ma anche un'appassionata di film ha proposto di legare la nostra produzione dolciaria al mondo del cinema e alle sue icone di sensualità. Stavo quindi iniziando a scervellarmi sul da farsi, quando la radio all'improvviso ha passato la canzone Lady Marmalade nella versione della grande Patti Labelle e mi si è accesa la lampadina: Moulin Rouge! Questo bellissimo musical che risale ormai al 2001, diretto dal grande regista Baz Lhurmann, non soltanto mi aveva lasciato a bocca aperta per la colonna sonora fatta di grandi successi pop reinterpretati per l'occasione, ma anche per le scenografie pazzesche della Parigi di inizio Novecento, dove gli artisti bohémien trascorrevano le giornate a scrivere poesie e a sorseggiare assenzio. E soprattutto per l'affascinante Satine interpretata da Nicole Kidman. Lei, il diamante splendente del Moulin Rouge, frivola e sofferente, maliziosa e ingenua, seduttrice e sfuggente, si meritava senza alcun dubbio di diventare la musa del mio tiramisù. Che per l'occasione è stato ribattezzato Tiramirouge.
Ho subito pensato ai colori dominanti, rosso e nero, quelli tipici del Moulin Rouge. Li ho ottenuti abbinando melagrana, frutto stagionale dalle sfumature deliziose, e cioccolato fondente. Ma non un fondente qualsiasi: quello al gusto di peperoncino, che dà quel pizzicorino magico in più. E chissà, magari anche un effetto afrodisiaco.
Sempre per rendere omaggio al film ho poi scelto di utilizzare l'assenzio, debitamente diluito (almeno 1:3) e di servire il tutto con la zolletta infuocata che richiama uno dei modi più tipici di berlo.
Una ciliegina sulla torta... davvero molto, molto difficile da fotografare.
Nota importante è l'uso della pate à bombe, in modo da pastorizzare le uova e rendere salubre questo tiramisù. Ho utilizzato la ricetta del chimico Dario Bressanini, che nel libro “La scienza della pasticceria” propone un metodo molto interessante e semplice da preparare: il rischio di salmonella nelle uova è tutt'altro che trascurabile, parola di biologa.
Insomma, parlare di questo non sarà sexy, ma è necessario, per il resto, ecco a voi la ricetta. E preparatevi per un can-can di sapori.
Ingredienti per 4 persone
10 savoiardi
500g di mascarpone
60g di tuorlo d'uovo (3 uova medie)
85g di zucchero
55g di acqua
100g di cioccolato fondente al peperoncino
2 melagrane
assenzio
zucchero in zollette
alcol 95°
Preparare la pate à bombe: pesare i tuorli in un recipiente d'acciaio, aggiungere acqua e zucchero semolato, mescolare gli ingredienti. Accendere il frullatore e iniziare a montare. Posizionare poi il contenitore su di una pentola riempita per 1/3 di acqua da portare a ebollizione.
La base del contenitore non deve toccare l'acqua bollente altrimenti i tuorli si scaldano troppo.
Continuare a montare controllando con termometro la temperatura, che deve arrivare a 85°C. A questo punto togliere il contenitore ed immergerlo in acqua e ghiaccio, così da raffreddare velocemente, sempre mantenendo il frullatore in azione per non smontare il composto. Portare a temperatura ambiente e mettere in frigo per almeno 2 ore.
Terminato il raffreddamento, sempre con le fruste elettriche montare il mascarpone, in modo da incorporare aria il più possibile, quindi aggiungere poco alla volta la pate à bombe.
Preparare la bagna: spremere 1 melagrana e mezza, in modo da ottenere più succo possibile.
Al succo, misurarlo e unire circa 1/3 di assenzio, per preparare la bagna.
Preparare delle ciotoline da servizio. Passare nella bagna i savoiardi, fare uno strato sotto.
Aggiungere qualche seme di melagrana (la mezza avanzata) e pezzetti di cioccolato al peperoncino, non troppo piccoli.
Coprire con abbondante crema al mascarpone, decorare con semi di melagrana e altri pezzetti di cioccolato al peperoncino.
È possibile servirlo con al centro una mezza zolletta bagnata nell'alcol a 95° e accesa con un accendino (per questa operazione utilizzare una pinza, per evitare di scottarsi).
Servire subito, prima che la fiamma si spenga.
Con questa ricetta patecipo alla 61esima sfida MTC
lunedì 21 novembre 2016
Ragu di funghi con uovo in camicia
Buongiorno e buon lunedì, oggi noi di Light and Tasty abbiamo deciso di parlare di funghi!
Un alimento di stagione, che personalmente adoro e che spesso viene usato da complemento in tanti piatti sia primi, sia secondi sia antipasti, poi può essere presentato come contorno, ma non dimentichiamo che potremmo servirlo come piatto unico e in quel caso le calorie saranno controllate, sicuramente!
Infatti i funghi sono ricchissimi di acqua, circa il 90%, e di fibre, altro elemento che non comporta un aumento di calorie, non solo ma si comportano, a livello intestinale, in modo da contrastare l'assorbimento dei grassi, e quindi sono un alleato da trattare con rispetto!
Vi propongo una ricetta di piatto unico ideata da Yotam Ottolenghi, uno chef speciale, a mio parere, ho preso spunto da Cristiana, qui, naturalmente variando qualche ingrediente, non solo per alleggerirlo, ma anche per seguire i miei gusti.
Guardate un po' cosa ne pensate....
Ingredienti per 2 persone:
15 g funghi porcini secchi
350 g di funghi freschi (io surgelati )
2 fette di pane senza crosta
50 ml di olio evo
1 spicchio d'aglio
1 cipolla
1 carota
1 costa di sedano
80 ml di vino bianco
3 rametti di timo
2 uova
60g di yogurt magro
1 cucchiaio di aceto bianco
olio al tartufo
sale e pepe
Ammollare i funghi essiccati in 200ml di acqua tiepida per circa 30 minuti.
Mondare i funghi se sono freschi e lavarli velocemente sotto l'acqua corrente.
Tagliare il pane in due fette tonde e tostare sulla piastra molto calda da entrambi i lati per qualche minuto dopo averlisfregati con aglio.
Scaldare un cucchiaio di olio in una padella aggiungere la metà dei funghi e cuocerli a fuoco vivo per qualche minuto (se sono congelati, devono essere scongelati in precedenza) in modo che si tostino.
Procedere allo stesso modo con l'altra metà, poi metterli a parte in un piatto freddo.
Nella stessa padella aggiungere il resto dell'olio d'oliva, aggiungere la cipolla tritata, il sedano e la carota, tagliati a piccoli pezzi, far soffriggere per qualche minuto, sfumare con il vino, unire i funghi ammollati, il timo e il sale.
Far cuocere per circa 30 minuti, unendo l'acqua di ammollo dei funghi (dopo averla filtrata per togliere eventuale sabbia).
A questo punto aggiungere i funghi tenuti da parte e lo yogurt.Aggiustare di sale e pepe.
Nel frattempo portare a bollore un pentolino d'acqua con una spruzzata di aceto, rompere un uovo in una tazzina e con delicatezza versatelo nell'acqua acidificata, agitando l'acqua con una forchetta in tondo (in modo che l'albume ri saccolga attorno al tuorlo).
Lasciare per 1 minuto sul fuoco e poi togliere la pentola dal fuoco e lasciare l'uovo nell'acqua per 4 minuti, ( per 1 uovo medio).
Impiattare mettendo sul fondo il pane, disporre il ragù di funghi tutt'attorno, e mettere l'uovo, dopo averlo scolato con la schiumarola e asciugato con carta, al centro sul crostino.
Cospargere di foglioline di timo e condire con un filo di olio al tartufo.
Servire subito!
Funghi al forno con pangrattato di Carla Emilia del blog Un'arbanella di basilico
Carpaccio di funghi con pepe rosa, germogli misti e emulsione al miele di Consuelo del blog I biscotti della zia
Funghi al forno con patate e zucca di Danieladel blog Mani in pasta qb
Crostini di funghi di Eva del blog in cucina da Eva
lunedì 14 novembre 2016
Insalata di sedano rapa, per gli amici insalata Waldorf
Oggi a Light and Tasty, si parla di sedano e sedano rapa.
Questi ortaggi tipici della stagione in corso hanno tante proprietà benefiche, in primis l'azione diuretica e depurativa, dovuto alla presenza di un olio essenziale, che è responsabile dell'aroma caratteristico e accentuato.
Il sedano rapa ha proprietà mineralizzanti, è ricco infatti metalli quali: selenio, calcio, ferro, fosforo, iodio, magnesio. Contiene anche vitamina A, vitamine del complesso B e vitamina C.
Ho pensato di proporvi una insalata un po' particolare, la Waldorf salad, con alcune variazione per renderla più leggera.
La Waldorf salad fu creata nell'Hotel omonimo di New York alla fine del XIX secolo, diversa per la presenza di noci caramellate con sciroppo d'acero. In quello stesso Hotel vi era come maitre il famoso Oscar Tschirky, a cui si deve il perfezionamento delle Uova alla Benedict, altro piatto tipico americano, conosciutissimo in tutto il mondo.
(informazioni tratte da: Insalata da Tiffany - I libri dell'MTChallenge -Sagep Editori)
Ingredienti per 2 persone
250 g di sedano rapa
50g di lattughino
1 mela delicius
5 noci
1 cucchiaino di miele
1/2 limone
2 cucchiai di yogurt magro
1 cucchiaino di maionese
sale
Affettare sottilmente il sedano rapa e tagliarlo poi a bastoncino. Cuocerlo in acqua bollente per 3-4 minuti.
Scolare e raffreddare con acqua corrente.
Preparare il dressing: miscelare lo yogurt con il miele e la maionese, aggiustare di sale, ne basta un pizzico, e allentare la salsa con qualche goccia di limone.
Lavare la mela, affettarla a bastoncino, della stessa dimensione del sedano rapa, bagnare con succo di limone in modo che non annerisca.
Unire sedano rapa e mela, condire con il dressing così preparato.
Preparare l'insalata: posizionare a coppa il lattughino, all'interno il sedano rapa e la mela condite, cospargere con i gherigli di noci tritati grossolanamente.
Servire subito
Ecco le altre proposte:
Carla Emilia: Insalata di lattughino, mela verde e sedano del blog Un'arbanella di basilico
Consuelo: Mix di radici cotte su piastra di sale e servite con maionese di avocado del blog I biscotti della zia
Daniela Insalata di sedano rapa, carota, mela e arancia del blog Mani in pasta qb
domenica 13 novembre 2016
Amaretti morbidi per Quanti modi di fare e rifare
E' domenica!!!
Ed è la seconda domenica del mese di novembre, quindi.... come ogni seconda domenica siamo nelle cucine degli amici di Quanti modi di fare e rifare!
Oggi abbiamo una ricetta favolosa: gli amaretti!!!
Sono gli amaretti di Nicola, il marito di Clara, che ogni anno si prepara questa golosità per i festeggiamenti del suo onomastico, il 6 dicembre. Quest'anno lo faremo pure noi, caro Nicola, per festeggiarti in contemporanea, ognuno nella propria cucina.
Infatti ti ringraziamo di cuore per la ricetta davvero precisa e dal gusto fantastico.
Ho ridotto le dosi, perchè gli amaretti piacciono solo alla sottoscritta, ed invece tutti in famiglia hanno gradito e li preparerò nuovamente alla prossima cena tra amici, con il caffè sono azzeccati!
Unico neo è la mancanza di mandorle amare, qui proprio non si trovano, le ho sostituite con l'aroma, e poi leggendo in rete mi sono accorta che tendono a far asciugare i biscottini prima di cuocerli per fare in modo che la crosticina esterna sia più consistente.
Grazie Nicola, questi amaretti sono stati una bellissima sorpresa!
Ingredienti per 20 amaretti
150g di mandorle pelate
166g di zucchero
4 ml di aroma mandorle amare
1 albume
zucchero a velo
Tritare lo zucchero con il mixer in modo da renderlo quasi a velo, unire le mandorle e frullare (in modo che lo zucchero assorba il grasso delle mandorle).
Quando si sarà ottenuta una specie di farina, aggiungere l'aroma e l'albume, miscelare.
Ottenuto l'impasto omogeneo, dare la forma di salsicciotto e rotolarlo nello zucchero a velo, affettare poi e con ogni pezzetto (circa 20g), modellare delle palline.
Rotolarle nello zucchero a velo e posizionarle (durante la cottura si abbasseranno formando la classica forma a semisfera) su carta forno ad asciugare per almeno 6 ore.
Cuocere a 140°C in forno già caldo, funzione lievitati, per 15 minuti circa.
Con questa ricetta partecipo a Quanti modi di fare e rifare
Vi aspettiamo l'11 dicembre con una ricetta dei dolcetti tipici natalizi:
i biscotti allo zenzero, di Maria Vittoria
lunedì 7 novembre 2016
Carne salada con zucca e finocchi
La zucca è l'ortaggio regina di questo periodo autunnale, ce ne sono di tante varietà, tutte buonissime e dal sapore inconfondibile.
Qui nel piacentino, la varietà che va per la maggiore è la zucca bertina, chiamata così per la conformazione a berretto, dal colore arancione deciso, il gusto leggermente dolce e la consistenza molto asciutta.
Oggi a Light and Tasty ne decantiamo le sue proprietà, la zucca, appartiene alla famiglia delle Cucurbitacee, ha poche calorie, 18 su 100g, tende a saziare ed evita l'assorbimento dei grassi per l'alto contenuto di fibre, regola le funzioni intestinali e combatte la ritenzione idrica. Possiede inoltre un' alta concentrazione di pro-vitamina A, vitamina E e vitamina C e le vitamine del gruppo B, non mancano di certo i sali minerali.
Nella ricetta l'ho abbinata alla carne salada, prodotto tipico del Trentino Alto Adige, una carne decisamente magra e quindi ideale per chi segue un regime alimentare dietetico.
Ecco la mia ricetta
Ingredienti per 2 persone
150g di carne salada affettata
1 fetta di zucca
1/2 finocchio
timo
olio evo
sale fino
Mondare ed affettare sottilmente la zucca, scaldare una padella antiaderente, ungerla con un filo di olio, saltare la zucca a fuoco alto per circa 5 minuti, salando con un pizzico di sale fino.
Affettare il finocchio e tagliarlo ulteriormente a cubetti.
Assemblare il piatto disponendo la carne salada, spolverizzando con il finocchio e qualche fettina di zucca cotta.
Condire con un giro di olio evo e aromatizzare con foglioline di timo.
Ecco altre proposte con la zucca:
Sformato di acciughe e zucca con mandorle e basilico di Carla Emilia del blog Un'arbanella di
Zucca al forno con yogurt alle spezie di Consuelo del blog I biscotti della zia
Riso integrale con crema di zucca di Daniela del blog Mani in pasta qb
venerdì 4 novembre 2016
Tonno di coniglio
Il tonno di coniglio è un piatto tipico piemontese, questo nome particolare è dovuto al metodo di conservazione e di trattamento che subisce la carne durante la preparazione, non certo alla presenza del tonno, ingrediente sicuramente poco utilizzato in questa regione.
Infatti il coniglio rimane sott'olio, come il tonno, e le carni assorbono questo elemento donando morbidezza e sapore. Per questo è importante che l'olio sia di prima qualità e che anche le erbe aromatiche siano di proprio gradimento.
Questa ricetta l'ho recuperata dal quaderno della nonna, quello ingiallito e con le macchie, che conservo con cura nel cassetto.
Ogni volta che lo leggo, mi meraviglio, non mi capacito di come una casalinga piacentina degli anni 40 (la mia nonna era nata nel 1904) potesse conoscere ricette piemontesi, napoletane e romane, evidentemente l'amore per la cucina la portava ad approfondire e cercare ricette ovunque.
Mi chiedo spesso cosa direbbe della mia passione culinaria,ne andrebbe fiera di certo anche se sono sicura che considererebbe una perdita di tempo pubblicare e fotografare tutti i piatti!
Vi trascrivo la sua ricetta, che ho cucinato proprio per il giorno di ferragosto, ma che pubblico solo ora, lo considero un piatto ideale per l'estate, non meno adatto per l'inverno.
Ingredienti per 6 persone
1 coniglio intero
4 spicchi di aglio
10 foglie di salvia
bacche di ginepro
grani di pepe nero
sale
Olio evo
mazzetto aromatico:
1 costa di sedano
1 cipolla piccola
1 carota
2 foglie di alloro
grani di pepe nero
1 chiodo di garofano
1 rametto di rosmarino
In una pentola grande portare a bollore almeno due litri di acqua (quantitativo utili a coprire il coniglio) con il mazzetto aromatico (composto da quanto definito negli ingredienti), aggiungere una piccola manciata di sale grosso e far bollire per una decina di minuti.
Preparare il coniglio: lavare, togliere le interiora e rilavare bene, asciugare con un telo pulito.
Immergerlo nell'acqua bollente aromatizzata e lasciarlo cuocere a fuoco basso almeno un’ora, fino a che la carne non si stacchi dalle ossa.
Lasciar raffreddare la carne nel brodo.
Scolare, spolpare e tagliare le carni delle dimensioni di max 5cm.
Metterlo in una zuppiera e lasciarlo scolare per bene.
Prendere un contenitore da frigo con coperchio, mettere un filo di olio, e qualche fettina di spicchio di aglio spellato, poi iniziare a inserire il coniglio, uno strato, che poi verrà condito con ginepro, foglie di salvia un poco di sale fino, pepe nero in grani e olio, continuare a strati fino a finire la carne.
Chiudere con il coperchio e posizionare in frigo.
Deve essere coperto con l'olio, ogni 4-5 ore controllare e aggiungere olio, se si abbassasse il livello.
Lasciare riposare in frigo per un paio di giorni (io lo preparo al venerdì per la domenica).
Servire con insalata verde e pomodori e/o salse tipiche come la salva verde.
giovedì 3 novembre 2016
vade DIETRO... LA LASAGNA! IL NUOVO LIBRO DELL'MTCHALLENGE!
Ed oggi in tutte le librerie d'Italia esce il nostro quinto libro !
Ecco la copertina in tutto il suo splendore.
Anche questo libro nasce da una sfida MTC, il gioco più divertente del web, in particolare dalla sfida sulle lasagne, che era stata proposta da Sabrina nel lontano ottobre 2014 ( e mi sembra solo ieri!!), anche quella volta si videro ricette da sballo e quindi perchè non raccoglierle in un libro favoloso?
E' quello che ha fatto Alessandra Gennaro (di cui sono i testi), in collaborazione con Mai Estive (illustrazioni e styling) e Paolo Picciotto (foto).
Non voglio farvi anticipazioni, il libro è come sempre molto bello, preciso nelle descrizioni, con ricette semplici, ma anche raffinate, per ogni gusto ed occasione.
Quindi correte in libreria e non perdetevelo, oltre alle ricette troverete le meravigliose foto di Paolo, le fantastiche illustrazioni della Mai e avrete la possibilità di contribuire a creare borse di studio.
Infatti acquistando una copia, contribuirai alla creazione di borse di studio per i ragazzi di Piazza dei Mestieri , un progetto rivolto ai giovani oggetto della dispersione scolastica e che si propone di insegnare loro gli antichi mestieri di un tempo, in uno spazio che ricrea l'atmosfera di una vecchia piazza, con le botteghe di una volta- dal ciabattino, al sarto, al mastro birraio e, ovviamente, anche al cuoco. La Piazza dei Mestieri si ispira dichiaratamente a ricreare il clima delle piazze di una volta, dove persone, arti e mestieri si incontravano e, con un processo di osmosi culturale, si trasferivano vicendevolmente conoscenze e abilità: la centralità del progetto è ovviamente rivolta ai ragazzi che trovano in questa Piazza un punto di aggregazione che fonde i contenuti educativi con uno sguardo positivo e fiducioso nei confronti della realtà, derivato proprio dall'apprendimento al lavoro, dal modo di usare il proprio tempo libero alla valorizzazione dei propri talenti anche attraverso l’introduzione all'arte, alla musica e al gusto !
Cosa fate ancora lì? Andate ad acquistare prima che finisca, ricordate il nostro primo libro? L'Ora del Paté? Dopo solo 5 giorni dovette andare in ristampa! Quindi non perdete tempo....
Ecco la copertina in tutto il suo splendore.
Anche questo libro nasce da una sfida MTC, il gioco più divertente del web, in particolare dalla sfida sulle lasagne, che era stata proposta da Sabrina nel lontano ottobre 2014 ( e mi sembra solo ieri!!), anche quella volta si videro ricette da sballo e quindi perchè non raccoglierle in un libro favoloso?
E' quello che ha fatto Alessandra Gennaro (di cui sono i testi), in collaborazione con Mai Estive (illustrazioni e styling) e Paolo Picciotto (foto).
Non voglio farvi anticipazioni, il libro è come sempre molto bello, preciso nelle descrizioni, con ricette semplici, ma anche raffinate, per ogni gusto ed occasione.
Quindi correte in libreria e non perdetevelo, oltre alle ricette troverete le meravigliose foto di Paolo, le fantastiche illustrazioni della Mai e avrete la possibilità di contribuire a creare borse di studio.
Infatti acquistando una copia, contribuirai alla creazione di borse di studio per i ragazzi di Piazza dei Mestieri , un progetto rivolto ai giovani oggetto della dispersione scolastica e che si propone di insegnare loro gli antichi mestieri di un tempo, in uno spazio che ricrea l'atmosfera di una vecchia piazza, con le botteghe di una volta- dal ciabattino, al sarto, al mastro birraio e, ovviamente, anche al cuoco. La Piazza dei Mestieri si ispira dichiaratamente a ricreare il clima delle piazze di una volta, dove persone, arti e mestieri si incontravano e, con un processo di osmosi culturale, si trasferivano vicendevolmente conoscenze e abilità: la centralità del progetto è ovviamente rivolta ai ragazzi che trovano in questa Piazza un punto di aggregazione che fonde i contenuti educativi con uno sguardo positivo e fiducioso nei confronti della realtà, derivato proprio dall'apprendimento al lavoro, dal modo di usare il proprio tempo libero alla valorizzazione dei propri talenti anche attraverso l’introduzione all'arte, alla musica e al gusto !
Cosa fate ancora lì? Andate ad acquistare prima che finisca, ricordate il nostro primo libro? L'Ora del Paté? Dopo solo 5 giorni dovette andare in ristampa! Quindi non perdete tempo....
mercoledì 2 novembre 2016
Ossi dei morti di Parma
Oggi all'Italia nel piatto si parla delle tradizioni culinarie nelle giornate di commemorazione ai defunti.
In tutta Italia da Nord a Sud esistono dei piatti che vengono preparati e consumati soprattutto in questo periodo, sono per la maggior parte dolci, ma ci possono essere anche piatti salati.
Se volete approfondire questo argomento dal punto di vista storico vi segnalo l'articolo di AIFB, Associazione Italiana Food Blogger,(qui), davvero molto interessante.
In Emilia Romagna i piatti sono tanti dalle zuppe con i ceci, alle polente con i ciccioli fino ad arrivare ai panini semidolci, fave dei morti e biscotti a forma di ossa.
A Parma in questo periodo vengono proposti dei dolcetti a base di mandorle, dalla classica forma ad ossa, che possono essere glassati e decorati poi con codette colorate.
La ricetta l'ho tratta da qui , ho sentito qualche amiche di Parma, ma non sono riuscite a darmi dritte sulla ricetta, ma mi hanno confermato la presenza di questi dolcetti nelle pasticcerie e dai fornai della zona, così ho provato quanto scritto. L'impasto non è stato laborioso, anzi, velocissimo, poi mi sono attenuta al riposo a fresco per una notte. Nonostante ciò l'impasto era piuttosto appiccicoso, forse sarebbe stato meglio formare biscotti con un sac a poche.
Dopo averli cotti e raffreddati completamente sono stati glassati e decorati.
Le forme che ho ottenuto non sono regolari essendo ritagliati con un coltellinoe senza formina, il sapore però è delizioso, direi che la fatica è stata ripagata!
ecco la ricetta...
Ingredienti
250 g di farina
75g di mandorle tritate
2 uova
125g di zucchero
75 g di burro
2 chiodi di garofano
1/2 cucchiaino di cannella
scorza grattugiata di limone
glassa
100g zucchero a velo
1 cucchiaino di acqua
qualche goccia di limone
codette
Mettere nel mixer lo zucchero, le mandorle ed i chiodi di garofano, frullare fino ad ottenere una farina.
Unire le uova, il burro e la farina, miscelare azionando il mixer ad intermittenza per un minuto, in modo da ottenere un impasto omogeneo.
Metterlo in frigo avvolto in pellicola per un paio di ore, riprenderlo e passarlo tra due fogli di carta forno, appiattendolo.
Riprenderlo e sempre su carta forno cercare di dare la forma di osso, aiutandosi con un poco di farina prima di stenderla.
Cuocere a 170°C per 10-12 minuti con funzione lievitati (con mia grande sorpresa, ho scoperto la farma si è abbastanza mantenuta).
Far raffreddare completamente prima di glassare.
In una ciotola mettere lo zucchero e bagnarlo con i liquidi, mescolare benissimo con un cucchiaino e cercare di dare una consistenza a crema.
Cospargere sui biscotti con l'aiuto del cucchiaino o di un pennello di silicone, decorare con le codette.
Vediamo cosa si prepara nelle altre regioni d'Italia
Lombardia: I Mein di Morti del blog La kucina di Kiara
Veneto: Il pan dei morti del blog Il fior di cappero
Emilia Romagna: Ossi dei morti di Parma del blog Zibaldone culinario (qui)
Liguria: Stoccafisso con patate e fagiolane del blog Un'arbanella di basilico
Toscana: Ciaccino (o schiaccia) de’ Santi del blog Acquacotta e fantasia
Umbria: Rocciata del blog 2 amiche in cucina
Lazio: Fave dei morti del blog Tra fornelli e pennelli
Abruzzo: Ravioli di ricotta e zucca del blog Il mondo di Betty
Campania: Pappardelle ai funghi porcini e zucca del blog I sapori del Mediterraneo
Puglia: La colva del blog Breakfast da Donaflor
Calabria: Il grano dei morti del blog Il mondo di Rina
Sardegna: Is Pabassinas del blog Dolci tentazioni d'autore