lunedì 30 novembre 2015

Gnocchi alla romana con fave di cacao



Oggi la rubrica Light and Tasty, si occupa di pasta al forno.
Con l'avvicinarsi delle feste abbiamo pensato che vi possano essere utili delle idee, leggere ma gustose da proporre ai vostri invitati, magari non per i Giorni di Festa, quelli con la lettera maiuscola, ma magari per gli altri che gravitano in quel periodo.
Ho preparato gli gnocchi alla romana, un piatto della tradizione, semplice ma sempre gustoso, con una cremina di formaggio e le fave di cacao che danno croccantezza e profumo.
Tra parentesi ci sono le sostituzioni  per rendere il tutto ancora più leggero...


Ingredienti per 2 persone

Gnocchi

80g di semolino
10g di burro (1 cucchiaino di olio)
20g di Parmigiano Reggiano
1 tuorlo
300 ml di latte intero (latte  scremato)
sale


Crema al parmigiano

2 cucchiai di panna (latte scremato)
2 cucchiai di Parmigiano Reggiano

2 fave di cacao





Scaldare  il latte con burro o olio fino a bollore, aggiungere un pizzico di sale e poi a pioggia il semolino.

Mescolare continuamente per 6 minuti, togliere dal fuoco aggiungere il tuorlo e il parmigiano, continuare a mescolare per qualche minuto.

Stendere su carta forno con l'aiuto di una spatola allo spessore di mezzo cm.

Lasciare raffreddare.

Tagliare tanti cerchi con un bicchiere.

Ungere leggermente una teglia, posizionare i cerchi di semolino appena sovrapposti uno all'altro.

Preparare la crema al parmigiano:  a freddo mescolare il formaggio grattugiato con il latte o panna fino a formare una morbida crema.




Cospargere la crema sul semolino.

Sbriciolare le fave con il batticarne e mettere le briciole sulla superficie.

Cuocere in forno con grill per 10 minuti (non usare il micronde, diventa gommoso!!!!!), fino a formare una leggera crosticina.

E' possibile spolverizzare con altro formaggio prima di servire.






ecco le altre proposte...

Corona di candele di Carla Emilia del blog Un'arbanella di basilico

Spaghetti nel coccetto con broccoli e mandorle di Consuelo del blog I biscotti della zia

Pasta al forno con funghi e nocciole di Daniela del blog Mani in pasta qb

Lasagne con verza e zucca di Tania del blog Cucina che ti passa

venerdì 27 novembre 2015

I miei primi Macarons: macaron clementina- cioccolato




Ma quanto sono orgogliosa!!!!
Grazie Re-cake, solo voi potevate farmi fare questi macarons favolosi!
Mi sono analizzata più volte e non ho mai capito se l'attrazione fatale che ho per questi dolcetti, è dovuta alla forma e alla precisione con cui sono confezionati (la Vergine che è in me ogni tanto esce) e quanto al gusto e alla degustazione, infatti nonostante siano molto dolci (e questo di solito non è di mio gusto) mi piacciano sempre di più!
Fatto sta che quando ho letto la vostra ricetta all'inizio del mese ho deciso di provarci.
Prima di tutto ho cambiato la dose dei macarons in modo da avere solo sue teglie di cottura: ho ridotto la dose dell'albume, rifacendomi al peso di quello di 1 uovo medio (38g), poi di conseguenza ho ridotto, facendo le dovute proporzioni, i dosaggi degli altri ingredienti, mantenendo la ricetta da voi data.
Inoltre non ho inserito la fettina di clementina, non mi piaceva l'idea, penso che dia troppa umidità, magari mi sbaglio, ma l'ho pensata così.... Questo so che mi porterà fuori gara, ma è già stato così bello partecipare!!!
Ho avuto anche il problema colore: come vedete non sono molto arancioni, infatti avevo i coloranti in gel e non sono così potenti come quelli in polvere.. consiglio assolutamente quelli, nonostante pare che diano problemi di miscelazione!
Per il resto tutto è filato liscio, all'inizio non mi sembrava ben montato l'albume in quanto lo zucchero non era arrivato alla temperatura indicata, e quindi nella fase di Pochage, si sono veramente abbassati (e il mio morale li seguiva a ruota!), invece la cottura li ha fatti "lievitare" e lo spessore è risultato ottimale.
All'assaggio i due gusci rimangono leggermente gommosi, ma ho letto in diversi siti che hanno bisogno di un "tempo di maturazione in frigorifero", voi cosa mi dite?
Riuscirò a farli maturare?... in mezza giornata si sono già dimezzati! ;)







Ingredienti

Per la ganache cioccolato-clementina
150 g di cioccolato fondente
100 g di panna fresca liquida intera
3 clementine,  (1 per recuperare la scorza, 2-3 per il succo di frutta)

Per i macarons (ricetta di Pierre Hermé):
100 g di zucchero semolato
100 g mandorle tritate
100 g di zucchero a velo
38 g + 38g di albume a temperatura ambiente
25 g di acqua
la punta di un coltello di colorante arancione
Scorza grattugiata finemente di una clementina






Preparare la ganache:

In un polsonetto scaldare la panna con la scorza di una clementina.
Lasciare in infusione per un'oretta coprendo il tegame.
Filtrare e scaldare nuovamente la panna per qualche minuto e poi unirvi il cioccolato precedentemente tritato finemente.
Attendere qualche minuto e poi mescolare delicatamente dal basso verso l'alto per uniformare il composto. Unire il succo delle clementine (50 gr) e mescolare ancora.

Versare la ganache in un piatto piano e mettere una pellicola a contatto.
Lasciate riposare almeno un'ora, meglio 1 notte e conservarla in frigo.


Preparare i macarons

Preparare il TPT (tant pour tant) ovvero la miscela in parti uguali di zucchero a velo e farina di mandorle.
Consiglio di setacciare separatamente  lo zucchero a velo e la farina di mandorle, in modo da togliere i pezzetti troppo grandi  della farina.
Pesare entrambi, unire e setacciate di nuovo  almeno 2 volte. (questo passaggio è davvero noioso ma è essenziale!)


In un pentolino mettere lo zucchero e l’acqua, portare ad ebollizione e misurare la temperatura deve raggiungere e non superare i 115°C (io, sbagliando li ho portati a 111°C, se non arriva alla temperatura giusta, lo sciroppo rimane troppo liquido e poi se ne risentirà nel prossimo passaggio.

Montare 38g di albumi, a neve e poi unire lentamente lo sciroppo, continuare a montare fino a quando non si raffreddano (circa 10 min) aumentando la velocità.

Al TPT setacciato unire  gli altri 38g di albumi, la scorza grattugiata della clementina e il colorante  mescolare per amalgamare con un leccapentola.

Fase di MACARONAGE:  usando una spatola morbida (leccapentole) si inizia a incorporare prima una piccola quantità di meringa al composto sopra ottenuto e poi via via si aggiunge il resto mescolando dal fondo verso l’alto e dai bordi verso l’interno del recipiente.
Questo passaggio è importantissimo, mescolando andremo a rompere un pochino la meringa per ottenere un composto liscio, omogeneo e un pochino fluido (non troppo!).

Fase POCHAGE: inserire il composto in una sac a poche con bocchetta di 6 mm.
Su un cartoncino bianco tracciare con compasso lo schema dei macarons ovvero dei cerchi distanziandoli tra di loro, questa striscia verrà messa sotto la carta forno dove posizionerete l'impasto in modo da aver idea delle dimensioni delle meringhette. Attenzione mettere poco impasto, al centro, si allarga parecchio, circa del doppio. Molto meglio avere il tappetino.

Fase CROUTAGE: è  il tempo di riposo che serve per far sì che il guscio si secchi un pochino per permettere in cottura la formazione del classico collarino.
Ci vuole almeno un’ora, (io ne ho aspettate 2,5 ), si capisce che sono pronti per la cottura quando sfiorandoli leggermente la pasta non si attaccherà al dito.

Cuocere a 150° per 14 minuti funzione lievitati.Una volta sfornati con attenzione spostare la carta forno dalla placca e posizionarla su un piano freddo.

Attendere una notte, mantenendoli a temperatura ambiente (attenzione all'umidità, se fosse un giorno piovoso, conservarli, una volta freddi, in una scatola di latta ben chiusi.


Riempire un sac a poche (io, con cucchiaino) con la ganache, farcire la metà di un guscio di macaron chiudere con un'altro guscio e girare un poco in senso orario in modo da posizionare meglio il ripieno.

Conservare in frigorifero e prima di degustarli lasciarli per 2 ore a temperatura ambiente.

Questa è una ricetta di Re-cake 2.0

mercoledì 25 novembre 2015

Boulou - un classico della cucina tunisina


Ci troviamo in Tunisia con  L'Abbecedario Mondiale e tra le tante ricette che ho intravisto sul web, sono rimasta colpita dalla facilità di questa ricetta semplice semplice, ho naturalmente apportato qualche modifica, ma niente di sostanziale.
E' un dolce da forno, in cui l'uvetta è la protagonista principale.
E' molto profumato, grazie all'apporto dell'arancia e ai semi di anice e croccante all'assaggio per la crosticina di sesamo e mandorle.
E' molto veloce da preparare, ideale per la colazione o una merenda in compagnia, non lasciatevelo sfuggire! Provatelo!




Ingredienti

250 di farina
10 g di lievito chimico
80 g di zucchero di canna
1 uova
60ml di olio di arachidi
80g di uva sultanina essiccata
1 cucchiaio di buccia d'arancia
1 cucchiaino di semi di anice
succo di due mandaranci
1 albume
 sesamo o mandorle filettate




Mettere in ammollo l'uvetta sultanina dopo averla ben lavata.

Setacciare la farina con il lievito con la farina, unire lo zucchero.

Aggiungere l'uovo sbattuto e l'olio, inserire la buccia d'arancia,  il succo d'arancia e lavorare l'impasto fino ad ottenere una massa omogenea. Inserire nell'impasto l'uvetta ben strizzata.

Foderare uno stampo da plumcake (22  x 10 cm) con carta forno bagnata mettere l'impasto dopo averlo formato  a cilindro, spennellare con l'albume cospargere di sesamo e mandorle.

Cuocere in forno già caldo a 180° per 40 minuti circa.

Con questa ricetta partecipo all'Abbecedario Culinario Mondiale, organizzato da Trattoria MuVarA.
Questa tappa, la T -sta per Tunisi (Tunisia, Africa) - ed è ospitata da Resy del blog Le tenere dolcezze di Resy

lunedì 23 novembre 2015

Zuppa di quinoa alle verdure


Oggi la rubrica di Light and Tasty parla di cereali e pseudo-cereali in chicchi.
Perchè pseudocereali? Perchè volevamo parlare anche di quinoa e amaranto, e proprio così sono stati definiti qui da Wikipedia .
Infatti la quinoa non è un cereale, è una pianta della stessa famiglia delle barbabietole e degli spinaci, le Amaranthaceae (sottofamiglia Chenopodioideae) di cui però si mangiano i chicchi privati degli strati più esterni.
E' stata accostata alle specie appartenenti alla famiglia delle Graminacee, come il grano saraceno.
Anche l'amaranto e la chia fanno parte di questo gruppo.
La nota importante è che sono senza glutine e ideali per chi soffre di celiachia, oltre ad essere ricche di proteine  e di amido, presentano fibre,  alcuni sali minerali ( calcio, fosforo e ferro) e vitamine. Ricordarsi di lavare sempre la Quinoa con acqua fredda per rimuovere residui di saponine presenti sul rivestimento del chicco (lavandole faranno una leggera schiumetta), potrebbero infatti dare un sapore amarognolo.

Ed ora vilascio la foto della pianta della quinoa che ho fotografato ad Expo quest'estate.


Ed ora la mia ricetta: ho voluto provare la quinoa in "brodo", fino ad ora avevo sempre solo fatto insalate, e vi assicuro che il risultato è più che soddisfacente!

Ingredienti per 4 persone

150g di quinoa
2 cucchiai di olio evo
1 patata
1 zucchina
1 fetta di zucca
1 carota
8 fagiolini
2 foglie di bieta
3 cucchiai di piselli
1 scalogno
3 cucchiai di fagioli
3 cucchiai di lenticchie
1 fetta di finocchio
2 cucchiaini di concentrato di pomodoro
sale

Tagliare a tocchetti precisi tutte le verdure (tranne piselli, lenticchie e fagioli, ovviamente)
Scaldare 1 cucchiaio di olio, aggiungere lo scalogno e soffriggere leggermente, aggiungere tutte le altre verdure, unire il concentrato di pomodoro.
Coprire con acqua e cuocere per un paio di orette con coperchio, allungando con qualche tazza di acqua se fosse troppo asciutto.
Giunto a cottura, inserire la quinoa, dopo averla lavata abbondantemente con acqua fredda corrente, e cuocere ancora 12-15 minuti. Aggiustare di sale e aggiungere il resto dell'olio a crudo.
Servire ben caldo con Parmigiano grattugiato (a piacere).


Ecco altre idee in merito....


Filetti di orata con pomodori, friarelli e tris di cereali di Carla Emilia del blog Un'arbanella di basilico

Insalata di cereali con salmone al vapore di Consuelo  del blog I biscotti della zia

Farro con mele, prugne e melagrana di Daniela del blog Mani in pasta qb

Farro con crema di patate di Eva del blog In cucina da Eva

Quinoa con ceci e verza di Tania del blog Cucina che ti passa

mercoledì 18 novembre 2015

Ravioli di polenta e quartirolo con sugo di brasato al vino rosso


....e questo mese all'MTC si parla di pasta ripiena condita con sughi a cottura lenta,dove il vero protagonista è proprio lui: il condimento!
I ravioli al tocco genovesi, piatto preparato dai vincitori, Monica e Luca, sono un piatto mitico, che ho assaggiato tanti anni fa ma di cui ricordo ancora il sapore e  il profumo..unico!
Dopo aver pensato e ripensato al da farsi, ho colto l'occasione per regalarmi l'ennesima caccavella e così per l'occasione ho acquistato una slow cooker che ho inaugurata proprio con questo brasato.
Solitamente si cucinano carni giù tagliate, tipo spezzatini o ragù, ma io sono andata subito sul difficile e l'ho provata con un pezzo unico da 800-900g, per questo ho dovuto controllarla parecchio (ho rigirato la carne ogni 2 ore circa) e cotta a bassa temperatura (circa 70°C, misurata !) per 12 ore.
Naturalmente la carne si tagliava con la forchetta e devo ammettere che la consistenza era unica.
Quindi grazie di cuore per avermi dato la" scusa " giusta per l'acquisto!
Quanto ai ravioli ho attinto da una ricetta dello chef Sadler, con qualche variazione personale... a mio parere questi ravioli di polenta sono ideali con sughi consistenti e "di corpo"!

Oggi poi mi lancio anche in consigli enologici: Gutturnio superiore o un Cabernet Sauvignon  Colli Piacentini ci stanno a meraviglia con questo piatto super sostanzioso!
Ma ecco la ricetta...

Ingredienti per 4 persone

per il brasato
800g di carne di manzo (io pesce)
2 carote
1 scalogno
100ml di vino rosso (io, Gutturnio)
3 cucchiai di olio evo
1 foglia di alloro
30g di burro
1 cucchiaio di concentrato di pomodoro
sale e pepe

per i ravioli
200g di farina 0
50g di semola di grano duro
2 uova
1 pizzico di sale
100g di farina di mais fioretto
400ml di acqua
60ml di latte
30g di burro
timo
1 spicchio di aglio
30g di Grana Padano
50g di quartirolo
1 tuorlo
sale


Per il brasato.
In una padella antiaderente scaldare l'olio evo e rosolare la carne da tutti i lati per 5-7 minuti, aggiungere le carote  a rondelle e lo scalogno, proseguire ancora un paio di minuti.

Aggiustare di sale e pepe.

Travasare il tutto nella slow cooking, bagnare con il vino rosso e aromatizzare con l'alloro.

Impostare temperatura "high" per 2 ore e poi abbassare a low e proseguire per 10 ore, ogni 2-3 ore girare la carne..





Per i ravioli.
Preparare la polenta: scaldare l'acqua con 1 cucchiaio di olio e un pizzico di sale, a bollore versare a pioggia la farina di mais e mescolare con la frusta.

Cuocere per circa 30 minuti, aggiungere il latte e continuare ancora 15 minuti.

Mettere in una piccola teglia bagnata (in modo che la polenta non si attacchi) e lasciare raffreddare completamente (io, una notte).

Scaldare il burro e rosolare l'aglio, facendo attenzione a non scurirlo, e il timo, aggiungere la polenta a fette e rosolarla a dovere da entrambi le parti.

Far raffreddare e frullare con il grana e  il tuorlo, assaggiare e valutare se aggiungere il sale (io non l'ho fatto!). Il ripieno dei ravioli è pronto!

Preparare la pasta: miscelare la farina con la semola, fare la fontana, inserire le uova, un pizzico di sale e 1 cucchiaino di olio, impastare con cura e se fosse troppo duro aggiungere un goccio di acqua tiepida.

Proseguire ad impastare con i polsi per circa 5-8 minuti.

Coprire con una ciotola e attendere 30 minuti.
Impiantare la sfogliatrice e fare tante sfoglie larghe 10cm al foro ultimo, per produrre una sfoglia sottile.

Mettere il ripieno sulla sfoglia, la quantità è circa una noce.

La distanza a cui verrà disposto il ripieno è circa 7cm, su ogni noce verrà posizionato un cubetto di quartirolo.

Ricoprire con un'altra sfoglia, chiudere i ravioli premendo bene e facendo attenzione  a far uscire l'aria all'interno.

Tagliare con una forma o con un bicchierino da liquore.

Per il sugo.
Dal brasato al vino, tagliare una fetta di circa 150g, raccogliere circa metà del fondo di cottura e delle verdure.

Con una forchetta schiacciare le verdure e la carne in modo da sfilacciarla il più possibile.

Passare in padella con il burro e il concentrato di pomodoro.

Cuocere in abbondante acqua salata i ravioli, a bollore cuocere per 4 minuti circa, scolarli e condirli con il sugo. Spolverizzare con grana padano (a piacere).

Con questo piatto partecipo alla 52esima sfida dell'MTC:


lunedì 16 novembre 2015

Topinambur caramellati all'arancia e pistacchi


La rubrica Light and Tasty oggi parlerà di topinambur.
Questo vegetale, ora tanto di moda non è altro che un tubero della pianta Helianthus tuberosus L., noto anche come carciofo di Gerusalemme, ha un sapore simile infatti al carciofo, ma molto più delicato e leggermente dolce.
Cuoce velocemente e ha un basso valore calorico (30Kcal/100g), inoltre è ricco di inulina, una fibra solubile composta da lunghe catene di fruttosio, per l'uomo risulta indigeribile,ma favorisce la digestione e riduce la produzione di gas intestinali.
Infatti è un ingrediente tipico di molti integratori alimentari, quelle buste di fibre liquide che si trovano in farmacia. L'aspetto più interessante di questa fibra è che risulta capace di aumentare i Bifidobacteria nella flora microbica intestinale, diminuendo contemporaneamente la densità di batteri nocivi.
I topinambur inoltre abbassano inoltre il colesterolo LDL (quello cattivo) e ....sono buonissimi!
Quindi ecco qualche idee per cucinarli...




Ingredienti per 2 persone

3 topinambur
1 arancia (succo e scorza)
1 cucchiaio di olio evo
1 cucchiaino di miele
pistacchi tritati
sale





Pelare ed affettare i topinambur, scaldare l'olio in una padella antiaderente, aggiungerli e saltarli per qualche minuto dopo aver aggiustato di sale.
Con un rigalimoni togliere la scorza dall'arancia e poi spremerla.
Sfumare con il succo a fiamma alta, inserire il miele e lasciar caramellare per 5 minuti.
Servire tiepido dopo aver spolverizzato con un pizzico di pistacchi tritati.

ecco altre proposte...


Pancotto con cardi e topinambur  di Carla Emilia del blog Un'arbanella di basilico

Carpaccio di topinambur e cuore di finocchio con prosciutto croccante di Consuelo del blog I biscotti della zia

Vellutata di topinambur e patate di Daniela del blog Mani in pasta qb

Topinambur a funghetto su vellutata di fagioli di Eva del blog In cucina da Eva

venerdì 13 novembre 2015

Gramigna con salsiccia alla bolognese


Oggi vi propongo una pasta tradizionale della mia regione: la gramigna con salsiccia.
La gramigna è un formato di pasta simile ad uno spaghetto corto arrotolato e pure forato, lo acquisto già essiccato, ma a Bologna si trova nei negozi di pasta fresca e vi assicuro che con la pasta all'uovo è molto più saporita.
Purtroppo non riesco a prepararlo, mi manca il torchio, ma se voi lo avete potete utilizzare una trafila da bucatini e tagliare quando è lungo circa 6-8 cm, naturalemnte le dosi per l'impasto sono le solite: ogni 100g di farina 1 uovo...potete prepararne anche in abbondanza e poi congelarli su di un vassoio di cartone, si mantengono bene per mesi.
Ecco la ricetta.



Ingredienti per 4 persone

400g  di gramigna
200g di salsiccia
150ml di latte fresco
150ml di vino bianco
1 scalogno
1 cucchiaio di concentrato di pomodoro
20g di burro
1 cucchiaio di olio evo
sale e pepe





In una casseruola, meglio se di coccio, soffriggere il burro e l'olio con lo scalogno tritato.

Aggiungere la salsiccia spellata e mentre si rosola, separarla con una forchetta, in modo da renderla come una carne tritata.

Sfumare con il vino a fuoco alto, cuocere per 10-15 minuti.

Unire il latte e il concentrato di pomodoro, abbassare la fiamma e lasciare asciugare per circa 10-15 minuti.

Aggiustare di sale e pepe (attenzione a non esagerare se la salsiccia è molto saporita, controllare con un assaggio).

Lessare la pasta gramigna in abbondante acqua salata, seguendo le informazioni sui tempi di cottura riportate sulla confezione.

Scolare e saltare in padella con il sugo, se fosse troppo asciutto allungare con un poco di acqua di cottura della pasta.

Servire con Parmigiano Reggiano grattugiato.


martedì 10 novembre 2015

Biscotti con farina integrale, fiocchi d'orzo e miele


Oggi presento dei biscottoni, sì, infatti mi sono venuti un po' grandi.... ma niente paura si possono spezzare o rifare più piccoli, la prossima volta.
Ho voluto utilizzare i fiocchi di orzo, acquistati quest'estate in montagna e unirli ad una farina integrale per cercare di preparare un prodotto rustico, ricco di fibre e salutare. Sempre per questo motivo ho ridotto lo zucchero, usando quello integrale di canna,  e aggiunto il miele.
Sono ottimi per la colazione, l'inzuppo lo mantengono alla perfezione e si abbinano bene sia al latte sia al te.
Ecco la ricetta, che partecipa al contest "Il mio cuore batte per ...."



Ingredienti per  biscotti 15-20 (dipende dal diametro)

150g di farina integrale bio
50g di fiocchi d'orzo
1 uovo
70g di burro a pomata
1 cucchiaino di lievito chimico
60g di miele "MilleFiori"
60g di zucchero di canna
1 pizzico di sale

Nocciolata




Unire la farina integrale e i fiocchi d'orzo, aggiungere il burro e con la punta delle dita mescolare cercando di formare un impasto sabbiato (sablage), quindi aggiungere l' uovo sbattuto con il miele e lo zucchero.

Aggiungere sale e lavorare velocemente l’impasto fino ad ottenere un panetto non troppo omogeneo.

Evitare di lavorare troppo l’impasto, dare una forma cilindrica e avvolgere con pellicola.

Far riposare l’impasto in frigorifero per almeno due ore.

Togliere dal frigo e tagliare poi tante "fette" di spessore 0,5cm , si avrà così tanti biscotti tondi.

Mettere su di una teglia foderata di carta forno e cuocere a forno già caldo (180°C) per 10-15 minuti, funzione ventilata.

Sono ottimi da consumare "pucciati" nel latte o nel te, ma volendo renderli stragolosi, consiglio di farcirli due a due con la Nocciolata... sono irresistibili.

Con questa ricetta partecipo al contest di Rigoni di Asiago Il mio cuore batte per..... il Miele e la Nocciolata!!!



lunedì 9 novembre 2015

Crema di funghi al timo e pepe rosa


Oggi a Light and Tasty si parla di funghi!
La stagione sta per finire, ma questi frutti del bosco sono sempre i benvenuti sulla nostra tavola, hanno infatti la capacità di arricchire i piatti, anche i più anonimi, donando sapori e profumi a volontà!
Già gli antichi egizi, lo consideravano un piatto prelibato e ricco di nutrienti e degno del faraone.
In realtà i funghi hanno una presenza molto alta di acqua al loro interno, circa il 90% e questo giustifica il basso apporto calorico.
Il loro potere di rafforzare il sistema immunitario è sostenuto anche dalla medicina non convenzionale e da sempre vengono considerati come un vero e proprio antibiotico naturale, ideale per il cambio di stagione e per proteggersi dai malanni autunnali.
E passiamo alla ricetta: una crema vellutata e profumata, con un retrogusto piccante, dovuta al pepe rosa,se si accompagnerà con crostini di pane tostato e aromatizzato, sarà sicuramente un primo piatto apprezzato da tutti!


Ingredienti per 2 persone

300g di funghi misti (io, congelati)
2 cucchiai di olio evo
2 spicchi di aglio
200ml di brodo vegetale
15g di farina
50ml di latte scremato
pepe rosa
timo fresco
sale

2 fette di pane integrale





Scaldare l'olio  e rosolare lo spicchio di aglio, toglierlo prima che si colorisca troppo e inserire i funghi, tenendone da parte qualcuno per la decorazione.
Rosolare per qualche minuto dopo aver aggiunto il pepe rosa e il timo.
Allungare con il brodo vegetale e cuocere per 10-15 minuti.
Nel frattempo tagliare a quadretti o triangoli il pane e tostarlo, dopo averlo passato con l'aglio (attenzione  a non esagerare) e il timo fresco, in modo da renderlo profumato.
Tostare pure i funghi della decorazione in modo da renderli un poco croccanti.
Stemperare in una ciotola la farina con il latte, aggiungerlo poi ai funghi cotti e cuocere per 3-4 minuti, continuando a mescolare.
Con un frullatore ad immersione rendere a crema i funghi.
Aggiustare di sale.
Valutare la consistenza e decidere se renderla meno densa aggiungendo brodo vegetale caldo.
Servire caldo, dopo aver decorato con qualche fogliolina di timo, bacca di pepe rosa e qualche crostino profumato.


Ecco altre proposte....

Zuppa di porcini e prosciutto  di Carla Emilia del blog Un'arbanella di basilico

Pasta risottata con funghi e speck Bimby di Cinzia del blog Cinzia ai fornelli

Funghi alla griglia  di Consuelo del blog I biscotti della zia

Crostatine con funghi, caprino e noci di Daniela del blog Mani in pasta qb

Fughetti ripieni di Eva del blog Eva in cucina

Pasta con stracchino salsiccia e funghi di Tania del blog Cucina che ti passa

domenica 8 novembre 2015

Kanelsnurrer- per Quanti modi di fare e rifare


Oggi siamo nella cucina di Ornella, in Norvegia, a preparare dei deliziosi dolcetti lievitati a base di cannella.
Mi piacciono i paesi nordici, sono affascinata dai loro paesaggi e dal loro clima, oltre ad apprezzare, per quel poco che conosco, la loro gastronomia.
Desidererei farci una vacanza, più di una volta ho organizzato poi e per un motivo o per un altro è saltato tutto..... ma prima o poi ti verrò a trovare Ornella, promesso!
La ricetta proposta è un panino semi dolce lievitato, aromatizzato alla cannella; l'impasto è di un morbido fuori dal comune, e la farcitura di burro e cannella col rendono l'esterno croccante e profumatissimo.
Da preparare è un po' lunghetto, infatti si deve iniziare la sera prima per finire nel tardo pomeriggio, ma vi assicuro che ne vale la pena... fotografarli è stato un'impresa, hanno convinto tutti al primo assaggio e poi non la smettevano più di assaggiare!!!
Non ho variato niente della ricetta originale, tranne una spennellata di latte prima di infornare giusto per dare un colore più intenso alla superficie.
Li rifarò di certo, sono favolosi, grazie!


Dosi per circa 14 dolcetti

Poolish:

150 g di farina di forza
150 g di latte
3 g di lievito di birra fresco

Impasto
Poolish
420g di farina di forza (io verde di Dallagiovanna)
100g di latte (circa dipende dal grado di assorbimento della farina)
5g di lievito di birra
80g di zucchero
80g di burro
1 uovo grande intero
½ baccello di vaniglia
6g di sale

per la crema di burro alla cannella
80g di burro a temperatura ambiente
80g di zucchero di canna
cannella in polvere

30 ml di latte

La sera prima preparare il poolish: mescolare il latte  a 32°C con il lievito sbriciolato e la farina.
Coprire con pellicola e lasciare lievitare fino al mattino in luogo riparato (io nel forno chiuso e spento).

Il mattino dopo è possibile usare l'impastatrice (io ho usato il programma lievitati) o impastare a mano: unire i semini di vaniglia con il latte  a 32°C, sciogliere con questo il lievito e poi unire il poolish lievitato, l'uovo, la farina, lo zucchero.

Lasciare incordare l'impasto e solo dopo unire il burro a temperatura ambiente a poco a poco, e il sale
Continuare ad impastare fino ad ottenere un impasto liscio e omogeneo (è bellissimo sembra seta!).

Lasciare lievitare fino al raddoppio (io 4 ore) coperto con pellicola in modo che non si secchi.
Dividere l'impasto in 3 pezzi e col mattarello stenderli a rettangolo, 30x40cm (io con metà dose ho preparato 3 rettangoli 18 x 26cm).


Preparare la crema al burro montando il burro con lo zucchero e la cannella in polvere (io 2 cucchiai colmi con 40g di zucchero e 40 di burro), mescolando con cucchiaio per circa 5-7 minuti.
Su tutta la superficie della prima sfoglia spalmare la crema, coprire con la seconda sfoglia, spalmare pure questa e ricoprire con la terza.

Tagliare  a strisce di un cm, arrotolarle su se stesse a spirale e poi arrotolare la striscia arrotolata su se stessa, facendo una specie di ciambella ma inserendo nel foro centrale i due capi, passando da dietro verso l'avanti (più difficile  adirsi che a farsi..).

Posizionare i panini intrecciati sula leccarda del forno ricoperta con carta forno e attendere almeno un ora (anche due ).

Spennellare con latte e cuocere in forno già caldo a 200°C per circa 10-15 minuti.

Far raffreddare prima di assaggiare.





Con questa ricetta partecipo alla rubrica Quanti modi di fare e rifare  e vi do appuntamento da Marina per il prossimo mese (13 dicembre) per preparare la Vassilopita - Torta dolce di Capodanno

Vi aspetto!

sabato 7 novembre 2015

Tartellette di nocciole e castagne


Oggi vi preparo dei dolcetti sfiziosi, a base di nocciole, crema di nocciole e castagne.
Sono una vera delizia del palato, la farcitura è a base di Nocciolata la crema di nocciole di Rigoni di Asiago, preparata solo con ingredienti biologici e di prima qualità. E' l'elemento predominante di questo pasticcino, che risulta essere una miniera di sapori, tutti collegati e abbinati tra loro.
La morbidezza della nocciolata, si sposa bene con la croccantezza della frolla, preparata con farina di castagne.
I bordi decorati con la granella di nocciola vanno a compensare il gusto morbido e avvolgente della castagna, la nota alcolica del rum ne attutisce la dolcezza.
Un'esperienza gustativa da non lasciarsi scappare...





Ingredienti per 12 tartellette

Frolla di castagne

100g di farina debole
50g di farina di castagne
1 uovo medio
60g di burro salato
40g di zucchero

Nocciolata di Rigoni di Asiago

 12 Nocciole

granella di nocciole

50g di cioccolato bianco

Castagne caramellate al rum
20 castagne
sale grosso
1 foglia di alloro
10g di burro
50g di zucchero di canna
30ml di rum


Spellare le castagne. togliendo la buccia marrone esterna, metterli in una pentola con acqua, un pizzico di sale grosso e l'alloro, portare a bollore e far cuocere per circa 30 minuti.

Scolare e far raffreddare.

Nel frattempo preparare la frolla; setacciare i due tipi di farina, sfregarla con il burro a temperatura ambiente, formando tante briciole.

Sbattere l'uovo con lo zucchero, unirlo all'altro composto, impastare velocemente e unire se ci fosse bisogno un poco di acqua fredda.

Non appena amalgamato (non deve essere impastato troppo, per evitare che si scaldi), coprire con pellicola e mettere in frigorifero per 30 minuti.

 Riprendere l'impasto, stenderlo con il mattarello dello spessore di circa 0,5 cm.

Tagliarlo con un coppapasta e foderare le tartellette tonde, forare il fondo con i rebbi della forchetta.

Cuocere a forno caldo (180°C ) per 8-10 minuti.

Sfornare, far raffreddare un poco e poi sformare e posizionare su una gratella.

Sciogliere a bagnomaria il cioccolato bianco, facendo attenzione che l'acqua non entri in contatto con il cioccolato.

Quando ben sciolto, mescolare bene per renderlo omogeneo, e spennellare il bordo delle tartellette, una alla volta, con il cioccolato fuso e ribaltarla subito nella granella di nocciola (in questo modo la granella rimarrà attaccata).

Far raffreddare.

Riprendere le castagne, con uno spelucchino togliere la pellicina, sulla superficie.

Sciogliere in una larga padella il burro, aggiungere le castagne, farle ben scaldare e rotolare nell'unto, aggiungere lo zucchero e lasciare caramellare muovendo la padella.

Quando lo zucchero ha caramellato per bene le castagne, sfumare con il rum ad fiamma alta.

Togliere dal fuoco e far raffreddare su un piatto largo.

Farcire le tartellette con la Nocciolata (un cucchiaino colmo), posizionare una nocciola al centro e decorare tutt'attorno con le castagne caramellate al rum.






E' possibile prepararle un paio di ore prima, ma sono ottime anche se  degustate il giorno successivo.