giovedì 29 gennaio 2015

Feijoada, piatto di carne e fagioli brasiliano

Quando penso al Brasile, subito la mia mente corre alla Feijoada!
La considero il piatto della tradizione per eccellenza, forse perchè un caro amico che adora questo paese mi ha sempre parlato di questa specialità (addirittura si portava a casa la carne seca), proprio per cercare di riprodurla nel modo più fedele possibile.
Ho provato a cucinarla, per la prima volta ed è stato un successo, naturalmente ho dovuto variare qualche ingrediente che qui non si trova, ma sui fagioli neri non si poteva transigere, così mi sono data da fare a cercarli.
Finalmente, la scorsa settimana nello scaffale dei prodotti etnica di una nota catena di supermercati ho fatto la scoperta... da lì il passo è stato breve...
Ecco il risultato!


Ingredienti per 4 persone
4 braciole di suino
2 costine di maiale
2 salamelle
250g di fagioli neri secchi
1 cipolla bianca
2 spicchi di aglio
3 cucchiai di salsa di pomodoro
2 pomodori freschi
1 cucchiaino di concentrato di pomodoro
50g di pancetta affumicata a cubetti
4 cucchiai di olio evo
1 foglia di alloro
sale e peperoncino


Lavare i fagioli neri e lasciarli per una intera notte in ammollo in acqua fredda ben coperti una pentola con un litro d'acqua.

Il giorno successivo cuocere i fagioli in abbondante acqua con la foglia di alloro, fino a quando risultano cotti ma ancora ben sodi, circa 1 ora e mezza; schiumare se necessario (io l'ho fatto!).

In una pentola con acqua fredda, cuocere per 30 minuti le costine e le salamelle dopo aver fatto qualche foro nel budello (operazione utile  a sgrassare certi tipi di carne o insaccati).

Nel frattempo in una pentola di coccio grande, scaldare l'olio con il peperoncino, aggiungere la cipolla e l'aglio ben tritati, oltre alla pancetta.

Rosolare, aggiungere le braciole e cuocere per qualche minuto a fuoco alto.

Inserire poi i fagioli, le salamelle e le costine (eliminare l'acqua di cottura), e allungare con l'acqua di cottura dei fagioli, coprendo di 4-5 cm il tutto.

Dopo circa 30 minuti di cottura, unire i pomodori tagliati a metà, il concentrato e la salsa.

Proseguire la cottura ancora almeno 30 minuti, aggiungendo se necessario qualche mescolo di acqua.

Aggiustare di sale (attenzione! il sale non era mai stato aggiunto, perché il sale indurisce la pelle dei legumi, oltre ad estrarre i liquidi dalle carni, rendendoli meno morbidi).

Cuocere fino ad ottenere una salsa ben densa.

Servire con riso bianco.

Con questa ricetta partecipo all'Abbecedario Culinario Mondiale, organizzato da Trattoria MuVarA.
Questa tappa, la F di Fortaleza (Brasile)  è  ospitata da Rosa Maria nel blog Torte e dintorni

martedì 27 gennaio 2015

Happy birthday, Ale!!!


Oggi è il compleanno dell'Ale e visto che si trova dall'altra parte del mondo (dice  a fare la moglie, ma nessuno ci crede...chissà cosa starà combinando), abbiamo deciso di organizzare questa festa 2.0 per abbracciarla virtualmente e farla sentire vicina.
Grazie ad un organizzazione ferrea, vero Elisa? Siamo riusciti nell'intento e per l'occasione ho deciso di portare una torta, elemento base per festeggiare i compleanni!
Quindi sono andata a spulciare in un blog speciale e ho preparato un cavallo di battaglia cioccolatoso, e come mi immaginavo è fantastico....
FRENCH CHOCOLATE CAKE
Ecco il risultato e la ricetta!

Ingredienti

115 g di cioccolato fondente
55 g di burro
3 uova medie
85 g di zucchero semolato
un pizzico di sale
mezza bacca di vaniglia
20 g di farina
zucchero a velo per decorare




Sciogliere a bagnomaria il cioccolato dopo averlo ridotto a pezzetti, quando risulterà quasi sciolto aggiungere il burro a pezzetti, mescolando in modo da scioglierli entrambi. Far raffreddare.

In una ciotola montare i tuorli con lo zucchero con lo sbattitore elettrico fino a quando saranno soffici e spumosi, unire il composto al cioccolato e amalgamate con delicatezza.

Aggiungere i semini della bacca di vaniglia e la farina con il sale, setacciando.

Montare a neve ferma gli albumi e incorporarli al composto, in tre tempi, mescolando dal basso verso l'alto, per evitare che il composto smonti con un leccapentola.

Versare in una teglia di diametro 18cm ed infornare in forno già caldo a 180°C per 20-25 minuti, funzione statica.

Lasciare raffreddare nello stampo per una decina di minuti, poi sformare, rovesciando delicatamente la torta sul piatto da portata.

Attenzione: la torta si gonfierà in cottura formando una crosta sottile, durante il raffreddamento si sgonfierà formando diverse crepe.

Molto interessante anche la possibilità di tagliare  a quadrotti la torta e servirla come finger food, è ideale per un buffet festivo!

Spolverate con zucchero a velo prima di servire, se volete scrivere sulla superficie, è possibile intingere in acqua un pennello da disegno e operare!

Ottima da degustare, così da sola, con il caffè oppure accompagnata con creme o gelati (nel mio caso gelato fiordilatte con cacao amaro sopra.


Buon compleanno alla donna più international dell'MTC!

by Mai Esteve

lunedì 26 gennaio 2015

Vellutata di cavolfiore


Buon giorno e buon lunedì!
Anche oggi noi della rubrica Light and Tasty siamo in bianco, il colore della salute!
Le verdure di questo colore sono ricchi di fibre, di sali minerali come il potassio e di vitamine, soprattutto di vitamina C.
In particolare il cavolfiore facilita la digestione, aumenta il senso di sazietà contribuendo quindi al mantenimento del peso-forma e allontanando il rischio obesità e, inoltre, previene le infiammazioni. Grazie alle molte sostanze antiossidanti in grado di prevenire le mutazioni cellulari e contribuire a ridurre lo stress ossidativo e alla presenza di una particolare molecola, il sulforafano, il cavolfiore riduce il rischio di sviluppare diversi tipi di tumore.

Quindi mi raccomando consumate questo ortaggio almeno una volta alla settimana, è un vero toccasana!


Ingredienti per 4 persone

1 cavolfiore
sale
20g di burro
2 cucchiai di farina
sale e pepe


Lavare il cavolfiore, tagliare le cime e metterle in una pentola coperte con acqua (devono essere appena coperte, non esagerare), mettere il coperchio e cuocere a fuoco basso.

Controllare che l'acqua non asciughi e quando il cavolfiore è ben cotto (valutare con forchetta) io ho lasciato cuocere per circa 40 minuti, spegnere e raffreddare.

Passare al minipimer l'acqua con l'ortaggio ben cotto.

Impastare il burro morbido con la farina in modo da ottenere una specie di crema.

Aggiungere questa alla crema di cavolfiore, mescolare bene in modo che la crema si sciolga bene, riaccendere il fuoco e portare a bollore per circa 5 minuti.Se ci fossere grumi, si può passare ancora con il frullatore ad immersione.

Aggiustare di sale.

Servire la vellutata ben calda con una macinata fresca di pepe.

vediamo le altre proposte....

Torta di cavolfiore di Carla Emilia del blog Un'arbanella di basilico

Salsa all'aglio light di Yrma del blog A fiamma dolce

Insalata pollo e fagioli bianchi di Eva del blog In cucina da Eva 

Zuppa di cavolfiore con patate di Tania del blog Cucina che ti passa

sabato 24 gennaio 2015

Pane all'uva sultanina delle sorelle Simili



Oggi vi propongo un pane all'uvetta ottimo da consumare per la prima colazione.
Personalmente lo chiamerei torta, soprattutto per la superficie glassata molto golosa, ma Loro, le grandi sorelle di Bologna lo chiamano così e io non mi sento di cambiare nome ad una loro ricetta.
Oltre ad essere molto piacevole all'assaggio, dà la possibilità di utilizzare la pasta madre in esubero, evitando di doverla eliminare.
Per prima cosa dovete essere certi che si trovi in buone condizioni, quindi controllatela:deve avere un colore vivo e non tendente al grigio, mentre a naso non deve avere odori particolari, soprattutto di acido.
A questo punto potete procedere, quindi vi lascio subito la ricetta, con qualche mia leggera variazione...

Ingredienti
250g di lievito madre
160g di zucchero
120g di uvatta sultanina
250g di farina
100ml di latte
50g di burro a pomata
1 uovo
10g di lievito chimico per torte
1 pizzico di sale
per la glassa
50g di burro freddo
60g di zucchero di canna
40g di farina debole
cannella (a piacere)

Mettere in ammollo con acqua e marsala al 50% l'uvetta per 1 ora.

Sbattere il burro con lo zucchero, aggiungere l'uovo, il sale e il latte.

Unire il lievito madre a questa crema, stemperando bene.

Infine accorpare la farina e il lievito.
Sbattere bene inserire l'uvetta (strizzata e asciugata su carta assorbente) delicatamente evitando di romperla.

Far lievitare circa 3 ore dopo averla inserita in una teglia diametro 20-22cm.

Preparare la glassa: in una ciotola mettere tutti gli ingredienti pesati e sfregare con le dita il burro con gli altri ingredienti fino a formare grosse briciole, che verranno disposte sull'impasto lievitato.

Cuocere in forno già caldo a 180°C funzione lievitati per 45-50 minuti (attenzione alla cottura, l'impasto è molto liquido, i tempi sono risultati perfetti per il mio forno).

giovedì 22 gennaio 2015

Canederli alle carote e Castelmagno DOP



E questo mese tocca ai canederli.... ebbene si, i miei canederli quelli che mi ricordano le vacanze in montagna, le settimane bianche, le serate allo stadio del ghiaccio.
Tutti conoscono il mio amore per la montagna e per le dolomiti in generale, quindi l'argomento di questa sfida non può che rendermi felice...grazie Monica!
Ho pensato e ripensato a come preparali e alla fine ho escogitato di abbinare un gusto dolce (carote)  ad uno decisamente saporito (Castelmagno), e il connubio si è rivelato interessante.
In primo tempo li ho conditi con burro nocciola e mandorle tostate, dopo naturalmente una cottura in brodo vegetale, ma poi li ho immaginati in brodo...
Così li ho preparati per una seconda volta, e li ho serviti con un brodo vegetale in cui prevaleva il gusto della carota, spolverizzati con cannella....vi assicuro è stato un successone!
Per il pane, visto le dritte della nostra vincitrice MTC, ho cotto un pane in cassetta (stampo da plumcake) con farina di farro e lievito madre, uno classico per casa mia,  in ogni caso scriverò la ricetta, anche se non è niente di speciale.
Grazie Monica per la ricetta, giustissima nelle proporzioni e ricca di utili consigli!


Ingredienti per 4 persone

Pane al farro
160g di farina di farro
160g di farina bianca per pane
80g di lievito madre rinfrescato la sera prima
220ml di acqua
1 cucchiaino di malto d'orzo
6g di sale

Canederli alle carote e Castelmagno dop
200 g di carote
150 g pane raffermo
120 ml latte intero;
1 uovo
40 g parmigiano Reggiano grattugiato;
100 g formaggio Castelmagno dop
1 cucchiaino raso sale fino
1 cucchiaio raso di farina debole
1 cucchiaio di olio evo

al burro nocciola e mandorle tostate
Brodo vegetale (1 carota, 1 cipolla, 1 costa di sedano, 1 zucchina piccola)
2 litri
50g di burro
mandorle affettate

in brodo di carote 
Brodo vegetale (4 carote, 1 cipolla, 1 costa di sedano)
2 litri di acqua
sale
cannella
Parmigiano grattugiato (a piacere)


Preparare il pane: impastare le due farine con il lievito madre,  il malto e parte dell’acqua a temperatura ambiente, io con impastatrice, unire tutta l'acqua e il sale. continuare ad impastare fino ad ottenere una massa liscia e omogenea. Lasciare lievitare coperto con pellicola per 5-8 ore (valutare la lievitazione deve quasi raddoppiare, dipende dalla forza del lievito madre). Riprendere l'impasto, fare le classiche pieghe, per dare forza, senza schiacciare troppo l'impasto,  inserire nella forma da plumcake.
Lasciare lievitare ancora 5-6 ore. Cuocere in forno ben caldo a 220°C per 25-30 minuti, aggiungendo 100ml di acqua bollente in una teglia nella parte bassa del forno, (espediente ideale per chi non ha il forno a vapore).
Lasciare essiccare all'aria il pane (il mio l'ho utilizzato dopo 5gg).

Preparare il brodo vegetale (stesso procedimento per entrambi i tipi cambiano solo i tipi di verdura): mondare e tagliare a pezzettoni le verdure, metterle in pentola con 2 litri di acqua, lasciare sobbollire per 1 ora, con coperchio.

Preparare i canederli: in una  ciotola inserire il pane raffermo tagliato a cubetti piccoli (max 1 cm).
In un'altra sbattere l'uovo con il latte a temperatura ambiente.
Versare il composto sul pane, mescolare e lasciare riposare per almeno 20 m
inuti, mescolando di tanto in tanto.

Mondare le carote e grattugiarle a filetti, saltarle velocemente in padella con l'olio evo, aggiustare di sale. Lasciare raffreddare.
Sbriciolare con le mani il Castelmagno in modo da formare tanti piccoli fiocchi di formaggio irregolari.
Riprendere il pane bagnato, che deve essere morbido, umido, ma non inzuppato. (attenzione non mettere troppi liquidi,potrebbero disfarsi in cottura.
Aggiungere il parmigiano,  le carote, il Castelmagno, il sale, il pepe.
Mescolare velocemente, per ultima unire la farina.
Impastare con le mani, compattando e miscelando gli ingredienti, poi bagnarsi le mani e formare piccole palline compatte ci circa 4-5 cm di diametro.
Portare a bollore il brodo (provare a gettarne uno, se tutto va bene... procedere).
Cuocere per 5 minuti, con il brodo che sobbolle (fiamma piccola).

Per i canederli conditi al burro fuso e mandorle: sciogliere in una grande padella il burro a fiamma dolce, fino a renderlo un poco colorato (nocciola), in un'altra padella ben calda tostare le mandorle (attenzione a muoverle spesso e non appena hanno raggiunto la colorazione ottimale metterle su un piatto di ceramica freddo, in modo da interrompere la tostatura).
Scolare i canederli e condirli con burro nocciola. Spolverizzare di mandorle tostate.

Per i canederli serviti in brodo  consiglio di tenere da parte 500-600ml di brodo che servirà per servirli, mentre il resto del brodo verrà utilizzato per cuocerli, quindi a porterà a bollore, si inseriranno le palle e si lascieranno cuocere per 5 minuti.
Scolare e servire con il brodo caldo tenuto da parte (questo escamotage è per chi ama il brodo limpido, infatti questi canederli ricchi di formaggi tendono a "sporcare" il brodo, rendendolo torbido e poco elegante, anche se molto saporito), dopo aver spolverizzato con un poco di cannella in polvere.

Con questa ricetta partecipo alla 44 esima sfida MTC


martedì 20 gennaio 2015

Gli scagliuozzi di zia Anna


Nel mese di Dicembre e Gennaio la vincitrice del Recipe-tionist è Valeria del blog Murzillo Saporito, una cara amica conosciuta purtroppo solo sul web, ma a cui sono veramente affezionata.
HA un bellissimo blog, due splendidi bambini e vive a Bath e ricordo ancora quando ho saputo del suo trasferimento, ero quasi preoccupata, che non si trovasse bene, che avesse problemi di ambientamento, i primi tempi so che sono sempre i più duri... come fossi la sua mamma!
Nel suo blog troverete  ricette molto interessanti, ben descritte e soprattutto buonissime... è sua la caprese al limoncello che spesso porto alle feste facendo un figurone!
Anche stavolta, anche se ho scelto un piatto rustico,  è stato un successo!
Gli scagliuozzi, ho imparato dal Valeria qui, sono gli avanzi di polenta fritta, questi sono speciali, farciti con salsiccia e friarelli (io purtroppo spinaci, qua non si trovano i friarelli!).
Portati in tavola questi bocconcini sono stati spazzolati subito, sfiziosi e stuzzicanti, e tutti se li rubavano dalle mani.
Li trovo ideali per un aperitivo o un antipasto tra amici, ma se si aumentano le dosi è possibile servirlo anche come piatto unico.
Grazie Valeria, ora questo tuo piatto del cuore è diventato un po' anche mio!


Ingredienti
100g di farina di polenta
400g di acqua
1 cucchiaino di olio evo
70g di spinaci già cotti
50g di salsiccia
3 cucchiai di parmigiano reggiano grattugiato
olio evo
sale








Togliere la salsiccia dal budello e rosolare in padella ben calda fino a quando non è cotta.

Saltare velocemente in padella con un poco di olio gli spinaci, dopo averli tritati a coltello, aggiustare di sale.

Preparare la polenta: portare ad ebollizione l'acqua salata con un cucchiaino di olio, versare la farina a pioggia e mescolate con frusta fino a cottura ultimata.

Alla polenta aggiungere la salsiccia e gli spinaci (io ho aggiunto anche il parmigiano, ma poi in cottura mi bruciava, la prossima volta lo aggiungo dopo aver fritto).

Foderare in una teglia rettangolare con carta forno bagnata, inserire la polenta farcita, lisciare fino ad ottenere uno strato di circa 1-2 cm e lasciare raffreddare finché non si sarà indurita.

Tagliare a triangoli e friggere in olio evo ben caldo, fino a formare la crosticina.

Spolverizzare di parmigiano prima di servire.


Con questa ricetta partecipo al gioco Recipe-tionist di Flavia

lunedì 19 gennaio 2015

Risotto ai finocchi



Buongiorno e buon Lunedì,
Oggi per la rubrica Light and Tasty, pubblichiamo ricette dal colore bianco.
Le verdure bianche sono un toccasana per la salute: prevengono l'invecchiamento cellulare, rinforzano il tessuto osseo, proteggono da malattie cardiovascolari e aiutano a  combattere tumori.
Sono ricchi di fibre, di sali minerali come il potassio e di vitamine, in particolare di vitamina C.
Quindi non perdetevi le nostre proposte...la mia, un risotto semplicissimo, tratto dalla tradizione veneta, con qualche variazione personale, ecco la ricetta:




Ingredienti per 2 persone
160g di riso carnaroli
1/2 finocchio tagliato a dadini
100ml di vino bianco
2 cucchiai di olio evo
Parmigiano reggiano
brodo vegetale
bacche di pepe rosa




Preparare il brodo: inserire tutte le verdure, e far bollire a fiamma dolce per un'oretta, salare solo alla fine.
Mondare il finocchio togliendo le parti esterne, lavare e tagliare a cubetti piccoli.
Scaldare 2 cucchiai di olio, inserire i finocchi e cuocere con un poco di brodo per circa 2-3 minuti.
Quando il brodo è evaporato, tostare il riso, sfumare con il vino bianco a fuoco alto.
Iniziare la cottura mescolando e aggiungendo man mano  il brodo ben caldo.
Cuocere per circa 17-20 minuti.
Togliere dal fuoco e mantecare con formaggio (a piacere).
Servire decorando con bacche di pepe rosa.

prendete spunto....

Tonno con cipolle giarratane stufate di Carla Emilia del blog Un'arbanella di basilico  

Crema di funghi col Bimby di Cinzia del blog Cinzia ai fornelli

Spaghetti con yogurt e paprika di Tania del blog Cucina che ti passa

Zuppa di cipolle e finocchi di Yrma del blog A fiamma dolce

sabato 17 gennaio 2015

Canadian molasses cookies- biscotti con melassa


Questi biscotti, a base di melassa e senza la presenza di grassi, sono tipici di Prince Edward Island, una piccola isola a mezzaluna che si trova nel golfo di San Lorenzo.
E' conosciuta anche come il Giardino del Golfo, infatti il panorama è composto da dolci colline, foreste, spiagge di sabbia bianca, baie, inoltre la famosa terra rossa caratterizza la geografia e l’ambiente  di questi luoghi, dove la sottoscritta andrebbe ad abitare anche domani!!!!
Ma passiamo a questi biscotti, che sembrano delle cialde, dal gusto e dal profumo molto deciso, dolce-amaro con sentori di liquirizia, e dalla consistenza quasi gommosa che nei giorni successivi aumenta.... dico la verità non sono stati apprezzati, forse sono troppo particolare per i nostri gusti.
La ricetta l'ho tratta da qui, e le dosi sono state ridotte della metà dopo essere state convertite grazie al mio magico dosatore.


Ingredienti per 35 biscotti

100g di zucchero di canna
120g di farina bianca
3 cucchiai di melassa
1 cucchiaino di aceto di mele
1 uovo piccolo
1 pizzico di sale
2 cucchiaini di zenzero in polvere
1 cucchiaino di bicarbonato




Setacciare la farina, unire lo zucchero e l'uovo.

Aggiungere lo zenzero, il bicarbonato, il sale e la melassa.

Mescolare formando un composto omogeneo, per ultimo inserire l'aceto (utile ad attivare il bicarbonato).

Sulla leccarda stendere la carta forno, con l'aiuto di un cucchiaino dosare l'impasto a formando una serie di mucchietti ben distanziati.

Cuocere in forno ben caldo a 170°C per 10 minuti (controllare i bordi che siano dorati), sfornare e attendere 5 minuti prima di staccarli dalla carta.

Assaggiarli solo a raffreddamento avvenuto.


Con questa ricetta partecipo all'Abbecedario Culinario Mondiale, organizzato da Trattoria MuVarA.
Questa tappa, la E di Edmonton (Canada)  è  ospitata proprio qui.



venerdì 16 gennaio 2015

Pancetta piacentina dop su crostoni di polenta per L'Italia nel piatto


L'Italia nel piatto nel mese di gennaio festeggia il maiale.
Da sempre questo è il mese della macellazione, il freddo aiutava la frollatura della carne e tutte le operazioni di sezionamento durante la macellazione potevano avvenire all'aperto, sotto i portici a temperatura controllata (oggi le sale di sezionamento dei laboratori devono mantenere i 12°C).
Personalmente vi presenterò un salume: la Pancetta piacentina dop.
Ne parlo con orgoglio, infatti a mio parere è uno dei prodotti migliori che abbiamo, anche se vi ricordo che siamo l'unica provincia italiana ad avere 3 salumi DOP, pancetta, coppa e salame... una vera ricchezza!
La zona di produzione di questi prodotti è solo nella provincia di Piacenza, le carni provengono da zone animali nati, cresciuti e macellati in Emilia Romagna e/o in Lombardia, devono avere almeno 9 mesi ed essere almeno 160kg di peso.
Il pezzo della pancetta, neanche a dirlo, è il pancettone, il classico taglio adiposo, che viene rifilato e squadrato, dopo viene salato a secco (con sale, spezie  e conservanti nei limiti di legge) e messo a riposare per 10gg in cella frigorifera.
Finito il periodo la carne viene raschiata e pulita dagli eccessi, arrotolata, con eventuale aggiunta di carne magra, cucita (le cuciture vengono debitamente protette per la stagoinatura).
Si procede ad una asciugatura che dura circa 7gg, e poi alla stagionatura di almeno 3 mesi.

Ricordo che, quando ero piccola, la mia nonna si faceva sempre fare pancette di grande dimensioni,da un norcino di fiducia, in quei casi la stagionatura arrivava anche a 12 mesi.

Con questo prodotto dal gusto ineguagliabile, dolce, leggermente speziata, dalla consistenza morbida e vellutata,  ho pensato di preparare dei crostoni di polenta caldi su cui distendere le fette di pancetta, in modo da valorizzare al massimo il sapore sia per l'apporto della base neutra (polenta) associata alla sapidità del salume sia per l'effetto caldo-freddo.



Una ricetta non ricetta, ma simpatica da servire per un antipasto o aperitivo invernale.

Crostoni di polenta con Pancetta Piacentina DOP




Ingredienti

polenta
pancetta piacentina dop
parmigiano reggiano
olio evo






Preparare la polenta, e quando giunta a cottura versarla in una teglia in  modo da ottenere uno spessore di circa 2 cm. Lasciare raffreddare.
Tagliare tanti pezzetti rettangolari o quadrati, spennellarli con olio evo e tostarli su di una piastra ben calda (operazione non semplice, attenzione tendono a rompersi) o in forno a 200°C su carta forno, fino a formare una leggera crosticina sulla superficie.
Servire subito, ben caldi, dopo averli farciti con qualche scaglia di formaggio e fette di pancetta piacentina affettata molto sottile.



Ecco le proposte delle altre regioni....



Valle d'Aosta: I salumi valdostani derivati dal maiale di  A tutto pepe

Friuli-Venezia Giulia: Salam tal aset di Il piccolo Artusi

Lombardia: Cassoeula lodigiana di La kucina di Kiara

Liguria: Cardi in ta poela  di Un'arbanella di basilico

Emilia Romagna: Pancetta piacentina dop su crostoni di polenta qui

Toscana: Suino maiale porco: grufolando dal passato al presente, fra parole, ricette e salumi toscani di Acquacotta e fantasia

Umbria: Fegatelli di maiale arrosto di 2 Amiche in cucina

Abruzzo: Il maiale: Tour gastronomico del Mondo di Betty

Molise: Lesconda maritèta di La cucina di Mamma Loredana

Campania: Salsiccia di Polmone di I sapori del Mediterraneo

Basilicata: Maiale con peperoni sott'aceto di Profumo di cannella

Puglia: Salsiccia a punta di coltello con cime di rape stufate di Breakfast da Donaflor

Calabria: Gelatina calabrese di Il mondo di Rina

Sicilia: Suino nero in crosta di pistacchi di Burro e vaniglia

 E non dimenticate di visitare il nostro blog - L'Italia nel piatto

martedì 13 gennaio 2015

Soupe aux pois - Zuppa di piselli del Quebec


La zuppa di piselli, è quasi un piatto universale, la troviamo in Svezia, in Australia, passando dalla Gran Bretagna agli Usa.
Tutti amano questo comfort food ed ogni stato la prepara a modo suo, con qualche particolarità o ingrediente differente, ogni zuppa presenta aspetti unici
Quella tradizionale della cucina canadese, che descrivo qui, è molto popolare ed ha origine  nel Quebec.
Nella versione più autentica si utilizzano i piselli gialli e la carne di maiale salata oltre alle erbe.
Dopo la cottura, la carne di maiale è  tagliata e può essere rimessa nella zuppa o servita a parte con secondo piatto.
Pare fosse un piatto tipico della cena del venerdì sera, per ragioni religiose, ma devo dire la verità non ho capito da cosa deriva questa usanza.
Ho provato a riprodurla, seguendo questa ricetta, variando la tipologia di piselli (quelli gialli qui sono introvabili!) e personalizzandola un poco.
Ottima! In questa stagione è proprio quello che ci vuole!

Ingredienti per 4 persone

200g di piselli secchi spezzati
1 carota
1 cipolla
1 spicchio di aglio
100g di prosciutto (io crudo)
20g di burro (io olio evo)
1 foglia di alloro
1 canna di sedano
sale e pepe
fette di pane



Tritare la carota a cubetti, il sedano a rondelle e la cipolla a piccoli pezzi.
Scaldare il burro (o l'olio), aggiungere le verdure e il prosciutto, far rosolare.
Inserire i piselli, mescolare coprire con acqua  abbondante.
Aggiustare di sale e  pepe, unire l'alloro.
Cuocere a fuoco basso per 2 ore coperto, facendo attenzione che l'acqua non sia troppo poca, al limite aggiungerne qualche mestolo.
Spegnere il fuoco, Frullare tutto con il minipimer, fino a rendere tutto una crema morbida e vellutata.
Preparare i crostini, tostando fettine di pane e sfregando leggermente lo spicchio di aglio (naturalmente se piace).
Servire la vellutata ben calda con qualche crostino in superficie.


Con questa ricetta partecipo all'Abbecedario Culinario Mondiale, organizzato da Trattoria MuVarA.
Questa tappa, la E di Edmonton (Canada)  è  ospitata proprio qui.

lunedì 12 gennaio 2015

Cardi al forno gratinati


Buongiorno, ben ritrovati e
buon anno dalla banda di Light and Tasty!

Oggi si riparte con la rubrica di piatti gustosi e light, allo stesso tempo!
Anche questo mese parliamo di colori ....essendo inverno, il tempo della neve, abbiamo scelto il
 Bianco

Frutta e verdure di questo colore, hanno diverse proprietà tra cui rinforzare il tessuto osseo, proteggere da malattie cardiovascolari e combattere tumori.
La quercetina è un flavonoide presente nella maggior parte di questi ingredienti, è un forte antiossidante, nemico dei tumori.
Gli alimenti bianche contengono anche gli isotiocianati,  che prevengono l'invecchiamento cellulare. Sono ricchi di fibre, di sali minerali come il potassio e di vitamine, in particolare di vitamina C.
Ho scelto di cucinare i cardi, in particolare il cardo gobbo di Nizza Monferrato, presidio slow food, in questa stagione al massimo della sua bontà.
Un ortaggio dal gusto particolare, tra il carciofo e il sedano passando per le coste delle biete (almeno a mio parere), con una leggera nota amarognola, va assolutamente assaggiato, unico neo la pulizia e la cottura, che impegna parecchio.
In ogni caso nella ricetta ho cercato di scrivere tutti i particolari, vi consiglio di prepararli in due giorni, il primo servirà a lessarli, il giorno seguente a gratinarli, in questo modo tutto filerà liscio.

Non scoraggiatevi  e provateci, sono proprio da assaggiare!


Ingredienti per 2 persone

5 coste di cardo gobbo di Nizza Monferrato
2 cucchiaini di olio evo
besciamella light (qui)
Parmigiano reggiano
pane grattugiato
sale




Prima di tutto mondare i cardi: eliminare i gambi esterni, poi tagliare a tocchetti di circa 10cm, dopo aver tolto tutti i filamenti che si trovano verso l'esterno, mettere a bagno in acqua acidulata con limone, per evitare che si anneriscano.

Lessare in acqua con 1 cucchiaino di succo di limone per circa 15 minuti, eliminare l'acqua e poi lessare di nuovo in acqua senza limone per circa 1,30 ora.

Raffreddare.


Scaldare l'olio in una padella e passare i pezzi di cardo per 5-10 minuti, aggiustando di sale.

Ungere una teglia da forno, cospargere di pane grattugiato, posizionare i gambi di cardo in modo ordinato, cospargere con formaggio grattugiato.

Ricoprire con besciamella light (3 proposta in questo link), cospargere con pane grattugiato e formaggio.

Cuocere in forno già caldo a 180°C per circa 30 minuti in modo da formare una leggera gratinatura.



Ed ora vediamo le altre "bianche  proposte"....

Risotto con pere, formaggio e yogurt di Carla Emilia del blog Un'arbanella di basilico

Zuppa d'orzo e cipolle con Bimby di Cinzia del blog Cinzia ai fornelli

Cavolfiore allo zenzero di Tania del blog Cucina che ti passa

Frittata vegan al cipollotto fresco di Yrma del blog A fiamma dolce

domenica 11 gennaio 2015

Gli onigiri giapponesi..... Per quanti modi di fare e rifare



Gli onigiri, la pronuncia corretta è "onighiri", sono un classico cibo da strada giapponese,sono specie di  polpette di riso condite o meno, con una farcitura interna solitamente a base di pesce o verdure, ma con possibili altri condimenti, come l'umeboshi o  il sesamo, importante è la presenza di alga nori, importante per poterlo prenderlo tra le mani. E' uno spuntino veloce, di solito di forma triangolare, ma ce ne sono anche di sferiche, a uovo o cilindrica.
Esistono delle formine (sì, proprio simili a quelle della sabbia) che presentano anche il coperchio e sono utilissime per dare la forma, che in questo caso sarà perfetta!!!
Questa meraviglia di ricetta  non poteva che essere di Anna, la nostra amica che vive in Giappone ed è grazie a lei che siamo riuscite a cimentarci.Grazie Anna!
Non è stato facile per me, prima di tutto perchè ci manca la pentola per il riso, l'elettrodomestico tipico per questa area del globo, così ho ovviato con pentola e coperchio e poi la mancanza della formina ha fatto il resto.
Altra problematica che mi sono cercata è il tipo di riso, utilizzate il riso bianco, non lasciatevi esaltare dall'idea di avere tanti onigiri di diversi colori ..il tutto si complica all'ennesima potenza.
Infatti ho provato oltre che con il carnaroli anche con il  semintegrale rosso e il riso nero venere.
Sconsiglio la trovata! Il riso nere venere poi era davvero il più complicato da compattare, infatti il mio onigiri non si reggeva ed era impossibile mangiarlo senza piattino.
Utilizzate solo riso bianco e possibilmente l'Arborio superfino (consiglio di Anna!)
Ma ora passo alla mia proposta, vediamo che ne dite...



Ingredienti

100g di riso carnaroli
100g di riso semintegrale rosso
100g di riso venere
50g di salmone affumicato
1 cucchiaio di olio
alga marina  nori
semi di sesamo
sale






Cuocere i tre tipi di riso separatamente, dopo averli lavati più volte (io, 5 volte) in acqua fredda, sgranandoli con le mani, in modo da togliere tutto l'amido esterno, l'acqua deve risultare limpida all'ultimo lavaggio.

Posizionare in tre piccole pentole con coperchio e aggiungere 150ml di acqua in ognuna (proporzioni sono importanti e definite nella ricetta), cuocere coperti per 30 minuti, controllando spesso (io ho dovuto aggiungere circa 30ml di acqua calda per pentola durante la cottura, si erano completamente asciugati).

Mettere poi in ciotole separate.

In una padella tostare un poco i semi di sesamo, fino a renderli di color nocciola, e renderli più profumati e saporiti.

In un'altra padella  scaldare l'olio e saltare velocemente (2-3 minuti).il salmone dopo averlo tagliato a tocchetti.

A questo punto formare gli onigiri (io ho utilizzato la pellicola per alimenti).

Prima di tutto bagnarsi le mani, cospargerle con un poco di sale, e poi prendere tra le mani circa 100g di riso, compattarlo cercando di dare la forma a triangolo, fare un foro centrale, inserire il salmone, e poi richiudere e compattare.

Posizionare un pezzo di pellicola sul piano, mettere l'onigiri, chiude bene e continuare a dare la forma a triangolo.

Lasciare raffreddare completamente (io a riposo 30 minuti).



Procedere allo stesso modo con gli altri tipi di riso.

Tagliare l'alga nori con le forbici formando dei rettangoli (io avevo osato anche con bordi alternativi).

Togliere dalla pellicola l'onigiri, posizionare l'alga ad un lato del triangolo e passare i bordi nel sesamo tostato.

Servire subito.

Con queste dosi si preparano 2 pezzi per ogni colore.




Con questa ricetta partecipo a  Quanti modi di fare e rifare


il prossimo mese ci troveremo tutte nella cucina di Anjsia per preparare la Minestra Trovata... :)


Con questa ricetta partecipo all'Abbecedario Culinario Mondiale, organizzato da Trattoria MuVarA.
Questa tappa, la K - sta per Kyoto  (Giappone, Asia) - è  ospitata da Sabrina  del blog Nato sotto il cavolo