lunedì 29 febbraio 2016

Tonno al cartoccio con pomodorini e origano



Qui a Light and Tasty oggi si celebra il "cartoccio" ...sì, sì, avete capito bene SI CELEBRA...non è esagerato, è proprio quello che abbiamo intenzione di fare, dare a questo metodo di cottura la giusta importanza!
Questo metodo veloce e salutare che permette di cuocere anche senza grassi e riesce ad esaltare i profumi e i sapori come nessun altro.
Infatti cuocendo al cartoccio, si crea un ambiente piccolo ed ermeticamente chiuso, che mantiene tutti i profumi oltre all'umidità tipica dell'alimento, in modo da poter evitare ogni condimento.
Si può cucinare al cartoccio il pesce (un classico), ma anche le carni, le verdure, la frutta e pure la pasta (dopo averla portata a metà cottura in acqua), di quest'ultima ricordo degli spaghetti allo scoglio assaggiati nel golfo del Tigullio.... davvero speciali!
Ma ora passiamo alla ricetta

Ingredienti per 2 persone

2 fette di tonno fresco

10 pomodorini

sale

origano

olio evo



Posizionare ogni fetta di tonno in un cartoccio, condire con sale, origano e pomodorini tagliati in 4 pezzi.

Richiudere il cartoccio, io ne ho usati due, all'interno ho messo  carta forno, all'esterno l'alluminio utile perché chiude meglio.

Cuocere in forno già caldo a 180°C per 20-25 minuti (dipende dallo spessore del tonno).

Servire subito con olio evo da aggiungere a crudo, a discrezione.

Ecco altre fantastiche proposte...

Lonza arrotolata con funghi e scarola di Carla Emilia

Cavolini di Bruxelles con speck e formaggio di Cinzia

Healthy Finger Food: zucca al cartoccio di Consuelo

Frutta nel cartoccio di Daniela

Melanzane al cartoccio di Eva

Salmone al cartoccio con letto di patate  di Licia

Orata al cartoccio con verdure di Tania

lunedì 22 febbraio 2016

Carciofi ripieni con acciughe e capperi


Oggi a Light and Tasty si parla di Carciofi!
Una verdura che possiede tante qualità benefiche, e  potete trovare in questo periodo a prezzi molto accessibili essendo di stagione!
Molto adatto per chi si mette a dieta, hanno pochissime calorie, sono molto gustosi ed hanno molte fibre, sono ricchi minerali e pare che siano dotati di proprietà regolatrici dell’appetito.
Hanno effetto diuretico, pare che abbassino colesterolo, ed abbiano effetti benefici per il diabete, l'ipertensione,  il sovrappeso e la cellulite .... ma cosa volete di più????
Consumate carciofi e starete in forma! un nuovo slogan...
A parte gli scherzi, ecco una ricetta ...


Ingredienti per 4 persone

4 carciofi freschi
2 cucchiai di pane grattugiato
1 cucchiaio di capperi
4 acciughe sott'olio
30ml di vino bianco
olio evo
origano
sale
limone







Pulire i carciofi togliendo le foglie esterne più dure e tagliando le punte,
Cuocere in acqua e succo di 1 limone in modo che non anneriscano, per 30 minuti da quando l'acqua inizia a bollire.
Preparare la farcia: tritare le acciughe e i capperi (dopo averli sciacquati, siano essi sotto sale o sotto aceto), unire al pane, bagnare con il vino e un cucchiaino di olio, aggiustare di sale e condire con origano essiccato.
Scolare i carciofi e passarli sotto acqua corrente fredda, facendo attenzione che non si sfoglino, poi con uno spago da cucina, cingerli in modo da tenerli in forma, allargarli con garbo e farcirli con la farcia utilizzando un cucchiaino.
Cospargere la superficie di ogni carciofo con un goccio di olio.
Cuocere in forno già caldo a 200°C per 10 minuti fino alla formazione della crosticina.


ecco altre proposte...


Insalata di patate carciofi calamari e gamberi al profumo d'arancia  di Carla Emilia

Polpette ai carciofi col Bimby  di Cinzia

Gnocchetti di semola al nero di seppia con carciofi piccanti  di Consuelo

Mini strudel di carciofi e nocciole di Daniela

Carciofi due cotture di Eva

Carciofi e uova leggeri di Licia

Carciofi e patate alla toscana di Tania

domenica 21 febbraio 2016

Spaghetti di riso ai gamberi


Un classico della cucina cinese, questi spaghetti di riso sia con gamberi che con carne, possono essere servito così tal quali o dopo un passaggio in piastra in modo da renderli un po' più croccanti.
Personalmente li preferisco così, se la cottura degli spaghetti è ottimale, altrimenti meglio in piastra, così da confondere le idee!
Quindi unica attenzione per questo piatto veloce e semplice da preparare è la cottura della pasta, tende a scuocere velocemente!
A parte questo particolare, gli spaghetti di riso ai gamberi  è un piatto ideale per chi non ha tempo e pure per chi è a dieta essendo leggero e pure senza glutine.

Ecco la ricetta....


Ingredienti per 2 persone

90g di spaghetti di riso
1 zucchina piccola
1 cipollotto
10 code di gambero
olio evo
3 cucchiai di sake
salsa di soia
sale






Affettare il cipollotto e la zucchina a julienne. scaldare in una padella due cucchiai di olio, e saltare velocemente le verdure per 3-5 minuti al massimo, dopo aver aggiustato di sale.
Scaldare un altra padella con un paio di cucchiai di olio, saltare i gamberi sgusciati (se fossero congelati è doveroso farli scongelare prima), sfumare con il sake, il tutto deve avvenire a fuoco alto in circa 3-4 minuti.
Far bollire in abbondante acqua salta gli spaghetti di riso, per il tempo indicato sulla confezione (non un minuto di più, molto meglio uno in meno!).
Scolare la pasta, aggiungerla alle verdure e condire con la salsa di soia.

Solo alla fine unire i gamberi  e servire subito!

Con questa ricetta partecipo all'Abbecedario Culinario Mondiale, organizzato da Trattoria MuVarA.


Questa tappa, la  X sta per Xian (Cina , Asia) - ed è ospitata da Carla Emilia del blog Un'arbanella di basilico

mercoledì 17 febbraio 2016

Petto d'anatra al miele e arancia ....in cornice!


Questo mese all'MTC si parla di miele ...e tutto grazie a Eleonora e Michael!
Il miele nella mia famiglia d'origine è sempre stato molto apprezzato e consumato in quantità, mia madre lo ha sempre considerato un alimento completo e salutare, al pari di una medicina, per questo lo utilizzava per dolcificare qualsiasi bevanda calda o fredda e, soprattutto in inverno, la sua tisana al miele era sempre la sua coccola prima di coricarsi.
Il miele lo abbiamo sempre prodotto, prima avevamo un paio di arnie ora solo una, giusto per sopperire al bisogno familiare, il vero apicultore era il mio nonno, poi anche mio padre dopo un paio di corsi si è sentito in grado di gestire le nostre piccole amiche.
Proprio per loro è stato impiantato un piccolo frutteto, con svariati tipi di frutta che fiorivano in diversi tempi in modo che avessero sempre a portata di mano polline.
I tipi di miele prodotti erano essenzialmente due: l'acacia e il millefiori.
Per questa ricetta ho utilizzato proprio il nostro millefiori, ho deciso di abbinarlo all'anatra, una carne che mi dà sempre grandi soddisfazioni per il suo gusto e la consistenza unica.
Ho abbinato del cavolo viola all'arancia e cannella, giusto per rimanere sui toni speziati che avevo conferito alla carne e delle patatine croccanti... che sono l'abbinamento più scontato, ma anche il più azzeccato.. dobbiamo ammetterlo.
Questi contorni, li ho disposti attorno all'anatra senza pensarci troppo, ma solo dopo al momento di scrivere il post, mi sono resa conto che potevano sembrare una vera cornice... da lì il titolo della ricetta :)




Ingredienti per 4 persone

1/2 petto d'anatra
3 cucchiai di miele millefiori
3 arance
1/2 cavolo viola
1 scalogno
olio evo
olio d'arachide
 3 patate a pasta gialla
cannella
chiodi di garofano
za'atar




Lavare bene il petto d'anatra , asciugare e passare al fornello (strinare) in modo di togliere le piccole piume rimaste, rilavare e asciugare con carta da cucina.

Con un coltello dalla lama ben affilata tagliare la pelle dell'anatra a reticolo facendo attenzione a non tagliare la carne ( in modo da evitare la perdita dei succhi), inserire un chiodo di garofano in ogni angolo dei rombi formati.

Mettere in padella il petto con la pelle girata verso il fondo, scaldare a fuoco alto senza condimento (la padella deve essere fredda alla partenza e poi scaldarsi con la carne in modo da sciogliere lentamente il grasso presente nella pelle), cuocere così per circa 5 minuti, poi girare la carne,  quando la padella è ben calda, in modo da "intrappolare i succhi", cuocere ancora 5 minuti.

In una ciotola sciogliere il miele con il succo di 1/2 arancia.
In una piccola teglia posizionare 3-4 fette spesse di arancia, su cui poi verrà poggiato il petto.
Togliere dalla padella il petto, salarlo e spennellarlo con il composto a base di miele e arancia da entrambe i lati.

Mettere il petto così condito in una teglia in cui si saranno disposte delle fette spesse di arancia.
Cuocere in forno già caldo a 200°C per 15 minuti circa (potrebbe essere utile avere un termometro a sonda per valutare che la carne al centro raggiunga i 70°C per evitare problematiche microbiologiche).
Togliere dal forno e avvolgere la carne con alluminio, far riposare per circa 15-20 minuti.
Raccogliere il sugo che si è formato nella teglia, spremere le fette d'arancia e ridurre sul fuoco al 50%.

Cavolo viola alla cannella e arancia
Affettare sottilmente lo scalogno e il cavolo viola.
Scaldare in una larga padella 3 cucchiai di olio, soffriggere lo scalogno, aggiungere il cavolo, bagnare con il succo di due arance. Aggiustare di sale, coprire con coperchio e cuocere a fiamma bassa per circa 30 minuti, aggiungendo se ci fosse bisogno un poco di acqua. Spegnere il fuoco e cospargere con cannella in polvere (a piacere).

Chips di patate speziate
Dopo aver pelato le patate, affettare sottilmente con la mandolina e metterle in una terrina con acqua fredda, cambiare l'acqua più volte in modo da eliminare più amido possibile. Lasciare in ammollo per una mezz'oretta. Scolarle ed asciugarle con un panno pulito, tamponandole da entrambe i lati.
Scaldare abbondante olio di semi, friggerle poco alla volta.
Scolarle quando saranno dorate e posizionarle su carta assorbente. Cospargere con un poco di sale fino e za'atar.

Scaloppare la fetta di petto d'anatra, dopo il riposo, posizionarle sul piatto di portata, nappare con la salsina ristretta e circondare con cavolo viola all'arancia e cannella e chips di patate speziate, proprio come se fosse una cornice.


Con questa ricetta partecipo alla 54esima sfida dell'MTC

lunedì 15 febbraio 2016

La puccia alla piemontese



La puccia è un povero della cucina piemontese, è una piatto unico con cui si sono sfamati tanti contadini e tante nonne e nonni ai tempi della guerra.
In pratica è una polenta morbida arricchita di fagioli  e verza, una polenta pasticciata antica, dal valore nutrizionale notevole, proprio per riuscire a contrastare i gelidi inverni della zona.
Può essere consumata anche fredda, quando si avanza, oppure tagliata a fettine e fritta nell'olio o abbrustolita sulla piastra (o stufa, per l'avesse ancora).
Insomma è possibile presentarla in tanti modi diversi e anche come aperitivo se dopo averla passata alla piastra la servite con un buon prosecco.
Non dimentichiamo questi piatti di una volta, facciamoli rivivere, magari con qualche aggiunta o idea carina di presentazione, in modo da tramandarli alle future generazioni.



Ingredienti per 4 persone

100g di fagioli secchi
1 cavolo verza (700g circa)
250g di farina di mais
20g di farina bianca
una cipolla
50g  di lardo
20g di burro
salvia, rosmarino
olio evo
sale


Affettare sottilmente la cipolla, scaldare 3 cucchiai di olio con il lardo affettato, soffriggere la cipolla a fuoco basso per evitare che si bruci, aggiungere la verza affettata finemente. Aggiustare di sale e un poco di acqua, mettere coperchio e cuocerla per circa 1 oretta.
Cuocere separatamente i fagioli, dopo averli lasciati in ammollo a reidratare per una notte, in acqua e aromi (salvia e rosmarino), senza mescolare e senza aggiungere il sale.
Dopo circa 2 ore, aggiungere acqua ai fagioli, circa 1 litro e mezzo, o cambiatela se come nel mio caso era molto scura, quando raggiunge il bollore, aggiustare di sale e versare a pioggia la farina di mais e la farina di frumento.
Mescolando portare a cottura la polenta (il tempo dipende dal tipo di farina di mais utilizzata da 15 minuti per la precotta a 1 ora per quella normale).
Quando mancherà 5 minuti al termine di cottura inserire la verza cotta e condire con burro.
Servire ben calda con scaglie di formaggio Grana.

Se si avanzerà è possibile tagliarla a fette e friggerla in olio o passarla su piastra, in modo da abbrustolirla.


Questa ricetta partecipa come ricetta del Piemonte all'evento #verdureinvernali, organizzato dal gruppo de L'Italia nel piatto.

Partecipate anche voi. avete tempo fino al 26 di febbraio per cucinare e postare una ricetta regionale che presenta come ingrediente principale una verdura del periodo invernale, vieni a leggere il regolamento!  

Gallette di mais farcite


Buongiorno e buon lunedì!
Oggi a Light and Tasty si parla di mais, farina di mais ed affini!
Questo ingrediente è davvero prodigioso ricco di fibre, carboidrati, vitamine e ferro.
Risulta per questo altamente saziante e un buon potere energetico, per questo è ideale per chi si deve ristabilire dopo una lunga malattia debilitante.
E' diuretico, e quindi tende ad abbassare la pressione arteriosa, oltre ad abbassare il colesterolo LDL (quello cattivo), ma soprattutto è senza glutine, quindi consigliato come fonte di carboidrati per chi soffre di celiachia.
Per questo appuntamento ho voluto parlare di gallette... non le ho preparate io, ben si intende, ma ci tenevo a parlarne perchè da quando le ho scoperte in casa non mancano mai!
Vengono mangiate così tal quali davanti alla televisione, uno snack sano e salutare, le calorie si aggirano attorno a 390kcal su 100g, non sono alte soprattutto se ripensa a quanto leggere sono... sfido chiunque a mangiarne una porzione da 50 g!
in queste gallette il mais è solamente soffiato e poi compresso in modo da assumere la forma di cialda.
Sono ottime al mattino, con un velo di marmellata o miele, a pranzo e cena al posto del pane, ma anche per l'aperitivo, servite con un buon spumante!



Guardate un po' se vi convincono, oggi non sarà una ricetta, ma tante idee di farcitura ...

Ingredienti

Gallette di mais
formaggio spalmabile light
pomodorini
cavolo viola
salmone affumicato
peperoni
timo
aneto



Tagliare le gallette (giusto per renderle più graziose), spalmarle con il formaggio e farcirle a piacere.

Tante sono le possibilità, vi propongo qualche idea.



. cavolo viola, acciuga e cappero

- pomodori e peperone











- una fettina di salmone con un rametto di aneto

- qualche piccolo spicchio di pomodorino e di olive













- prosciutto crudo e timo

- fettine sottili di provolone piccante e kiwi








insomma ... sbizzarritevi, l'unico avvertimento è di farcirle prima di servirle altrimenti l'umidità del formaggio rende gommosa la galletta ed è un vero peccato, il bello è che sia ben croccante!

Ecco altre proposte...

Polenta in tazza  di Carla Emilia

Burger di quinoa  di Cinzia

Nachos al forno di Consuelo

Biscotti al mais e uvetta vegani  di Daniela

Insalata di polpo, gamberetti e mais di Licia


martedì 9 febbraio 2016

Crostoli senza uova fritti in olio di cocco


Buon Carnevale!

Quest'anno  mi ero ripromessa di non friggere, avevo deciso di acquistare qualche dolcetto o al limite preparare qualcosa al forno, invece poi come spesso accade tutto cambia!
Complice un interessante post di Eleonora e Michael:  Al microscopio: i migliori grassi per friggere, va assolutamente letto e studiato, ve lo consiglio caldamente, in questa materia regna ancora tanta confusione e spesso anche informazioni non corrette.
Da qui nasce  la voglia di provare l'olio di cocco, la curiosità di sapere se rilascia un retrogusto e di vedere come si comporta in cottura. Vi assicuro che nonostante abbia scelto dello normale (pare ci ci sia quello deodorato, ma mi sono rifiutata non sapendo come poteva avvenire questa operazione), di retrogusto sul fritto non l'ho avvertito, solo nell'aria rimane quel profumo di cocco che rende meno fastidioso l'odore di fritto. Dopo aver fatto questa dose di dolcini, io ho eliminato l'olio (in bottiglia da consegnare in discarica, mi raccomando!), ma forse avrei potuto utilizzarlo ancora... questo lo devo ancora accertare.
Altro input è stata questa ricetta di Federica, mi incuriosiva per il numero ridotto di ingredienti e soprattutto perchè parlava di un prodotto molto croccante, che è proprio quello che mi piace ottenere: croccante e che assorbe poco olio.
Risultato ottenuto alla grande, un vero successo! Ho aggiunto solo un poco di zucchero all'impasto e la grappa, tutte le ricette che conoscevo lo avevano e così mi sono lasciata influenzare.
Grazie Federica, come sempre le tue ricette sono perfette!

Ecco a voi i crostoli, o chiacchiere, o lattughe, o frappe, o bugie, o galani, o........


Ingredienti

210 g farina W160
1 cucchiaio colmo di zucchero semolato
150 g yogurt bianco intero (io Mila bianco)
1 cucchiaio di grappa

olio di cocco per friggere

zucchero a velo





Dopo aver pesato farina e yogurt in due contenitori diversi, aggiungere a poco a poco la farina nello yogurt, fino ad ottenere un impasto compatto (io l'ho usata tutta).

Dosare la farina poca per volta in modo da vedere quanta ne assorbe lo yogurt, per ultimo mettere la grappa.

Avvolgere con pellicola e lasciare riposare 30 minuti (io 1 notte).

Stendere la pasta con la macchinetta sottilissima, io al penultimo foro, all'ultimo non riuscivo a causa dell'umidità dell'impasto.

E' assolutamente necessario aggiungere un poco di farina quando si stende.

Scaldare l'olio di cocco, che a temperatura ambiente risulta solido, ma con il calore subito si liquefa, quando arriva a 160°C, iniziare a friggerli, pochi alla volta in modo da riuscire a controllarli meglio e a non abbassare troppo la temperatura.

Difficoltoso è metterli a friggere essendo un impasto molto  morbido.

Scolare quando risultano dorati su carta assorbente, ma assorbono pochissimo olio.

Spolverizzate con zucchero a velo e servite non appena freddi.

Federica dice che si conservano così croccanti fino a 4 giorni, a casa mia non si è potuto provare... sono finiti mooolto prima!

Ecco un riassunto degli accorgimenti più importanti:
Per l'impasto:
- usare una farina forte, quella per pizza, per intenderci, 
- usare un ingrediente alcolico, sia vino, cognac, grappa,
- stenderlo con la macchinetta deve risultare molto sottile 
- dosare poco zucchero così da evitare che si coloriscano troppo; . 
questi elementi aiutano nella formazioni delle bolle in cottura. usare  poco zucchero 

Per la frittura:
- impiegare un grasso ad alto punto di fumo, sia esso strutto, olio di semi, di cocco, 
- temperatura corretta (tra 160-170°C),  se non si ha il termometro provare con una briciola, deve fare le bollicine
- non cuocere troppi pezzi assieme, abbasserebbero la temperatura
- abbassare il fuoco ogni tanto quando si vedere che si coloriscono troppo in fretta (se avete la friggitrice non ci sono questi problemi. 

Con questi consigli  si avranno crostoli asciutti, croccanti e con tante “bolle”.

lunedì 8 febbraio 2016

Pasta con broccoli, acciughe e pane tostato

Oggi la rubrica Light and tasty è felice di presentarvi una nuova e valida collaboratrice, Licia, del blog Fragole e panna, benarrivata!
Passiamo all'argomento della settimana... che sarà... rullo di tamburi: Brassicaceae o Cruciferae , in pratica tutti i cavoli possibili!!!!
Personalmente ho pensato di parlare del Broccolo  chiamato anche cavolo broccolo, che è una varietà di Brassica oleracea, e fa parte della grande famiglia di piante conosciute comunemente come cavoli, ma che comprende numerose varietà molto diverse di aspetto (dai cavoletti di Bruxelles fino al cavolfiore).
Quando si acquistano devono essere ben verdi, con le infiorescenze compatte e sode, senza presentare parti ingiallite. I broccoli vanno conservati in frigorifero e si mantengono per qualche giorno in frigo. Per cucinarli si deve eliminare le foglie e staccare le cimette dal torsolo, lavarli con acqua corrente. Hanno anche molte proprietà benefiche, ricchi di ricchi di sali minerali (calcio, ferro, fosforo, potassio), vitamine e fibra alimentare. Sono molto indicati anche perchè vengono definiti alimenti anticancro, infatti e contengono sulforafano, una sostanza che non solo previene la crescita di cellule cancerogene ma impedisce anche il processo di divisione cellulare con conseguente apoptosi (morte cellulare). Il sulforafano, insieme agli isotiocianati, esplica azione protettiva soprattutto contro i tumori intestinali, polmonari e del seno.
Per il loro potere saziante,  poco calorico e ricchi di fibre sono molto indicati nelle diete dimagranti, anche perchè  sono molto efficaci nelle situazioni di estremo affaticamento e di carenze vitaminiche.

Un bouquet di broccoli
Ecco la ricetta....


Ingredienti per 2 persone

140g di spaghetti

1 broccolo

4 acciughe sott'olio

2 cucchiai di olio evo

3 cucchiai di pane grattugiato

peperoncino in polvere

sale



Cuocere a vapore il broccolo dopo averlo diviso in cimette, (con bimby a varoma, 1 l di acqua nel boccale, vel 1, 25 minuti).
Nel frattempo scaldare una padella a fondo spesso, mettere il pane grattugiato e tostarlo muovendo la padella, quando assumerà un bel color nocciola, toglierlo e metterlo subito su un piatto freddo per bloccare la tostatura.
Mettere acqua salata a bollire e cuocere gli spaghetti, nel frattempo saltare i broccoli cotti a vapore.
Scaldare una padella con l'olio e le acciughe spezzettate, cercare di scioglierle con il calore, inserire i broccoli cotti, spolverizzarli con il peperoncino e un poco di sale (attenzione, le acciughe sono già saporite), rosolarli per qualche minuto.
Scolare la pasta quando cotta nella padella dei broccoli, aggiungere un cucchiaio di acqua di cottura e cercare di condire la pasta, dopo aver spolverizzato con il pane grattugiato.
Servire subito!

Ecco altre proposte...


Insalata di broccolo romano e merluzzo di Carla Emilia

Burger di cavolfiore col Bimby di Cinzia

VegPolpette con cavolo nero di Consuelo

Insalata di cavolo cappuccio, arancia, mela e uvetta di Daniela

Cavolo viola in insalata con giuncata pugliese di Licia

venerdì 5 febbraio 2016

Spaghetti di soia alle verdure



Con l'Abbecedario Culinario Mondiale siamo giunti in Cina, un paese enorme e molto vario,  diverso in base alle zone e agli influssi degli stati vicini, in ogni caso sempre molto affascinante.
E' uno dei paese che visiterei più volentieri, mi piacerebbe scoprire proprio i piccoli paesi, quelli poco noti per cercare di capire l'aria che si respira, mi incuriosisce.
I viaggi turistici organizzati, sono sempre bellissimi, toccano i punti più caratteristici di questo paese, ma spesso non ti danno la possibilità di incontrare davvero la popolazione, le tradizioni e la cultura.
Purtroppo visto le difficoltà di comunicazione, la mentalità e cultura molto diversa si è quasi costretti ad utilizzarli.
Come piatto ho pensato di proporvi gli spaghetti di soia alle verdure, lo prendo spesso quando vado al ristorante cinese, e ho cercato di riprodurlo ed presentarlo a mio modo,  il gusto è molto simile, anzi mio figlio sostiene che è pure migliore, sull'autenticità della ricetta però non mi sbilancio! :)





Ingredienti per 2 persone

100g di spaghetti di soia
150g di cavolo verza
2 carote
2 cipollotti
1 zucchina
sale
2 cucchiai di olio evo
2 cucchiai di salsa di soia







Preparare le verdure, lavarle, mondarle e tagliarle come segue, tenendole separate.
Affettare sottilmente il cavolo versa e i cipollotti. Mondare le carote e tagliarle con la grattugia a julienne. Tagliare la zucchina in modo da tenere solo la parte esterna con buccia e togliere la parte interna con i semi, anche in questo caso affettare sottilmente.
In un wok o in una padella a fondo spesso, scaldare l'olio, unire i cipollotti e dopo qualche minuto verza e carote. Saltare velocemente tenendo la fiamma alta, dopo 4-5 minuti, unire le zucchine e bagnare con 50 ml di acqua. Aggiustare di sale e cuocere ancora 4-5 minuti.
Nel frattempo far bollire acqua senza sale, cuocere gli spaghetti di soia per 4 minuti (o per il tempo indicato sulla confezione), spegnere il fuoco, scolare e inserire nel wok.
Sfumare con la salsa di soia, saltando pasta e verdure con il wok.
Servire subito.

Con questa ricetta partecipo all'Abbecedario Culinario Mondiale, organizzato da Trattoria MuVarA.
Questa tappa, la  X sta per Xian (Cina , Asia) - ed è ospitata da Carla Emilia del blog Un'arbanella di basilico

giovedì 4 febbraio 2016

Zuppa di verza e salsiccia


Il cavolo verza è un ortaggio molto diffuso nella pianura padana, qui lo si coltiva con successo in campo ma anche nell'orto sotto casa, in questo periodo è al meglio del suo sapore e croccantezza proprio per le gelate invernali che agiscono sulle sue foglie.

Quasi ogni provincia ha una sua ricetta tradizionale, dal classico riso con la verza e le costine di maiale, fino  zuppe strettamente vegetariane servite con la polenta abbrustolita.

Oggi vi presento una zuppa di verze e salsiccia, che richiama il classico piatto della cucina parmense- reggiana, in cui però le salsicce erano intere, ma so che ci sono tante varianti.

E' una "zuppa robusta", in cui ogni elemento è necessario per la buona riuscita del piatto: la salsiccia dona  gusto, la patata aumenta la consistenza e la verza, protagonista d'eccezione, alleggerisce il piatto. I crostini sono d'obbligo, come pure il formaggio grattugiato.

E' un vero piatto invernale, ideale quando fuori il termometro segna valori vicino allo zero; qui le calorie non si contano, ma conta solo il gusto! ;)




Ingredienti per 4 persone

300g di cavolo verza
200g di salsiccia
1 cipolla bianca
1 patata media
3 cucchiai di olio evo

Brodo vegetale

pane raffermo
burro

Grana Padano grattugiato




Preparare il brodo vegetale: mondare una cipolla, un gambo di sedano, una carota e una zucchina, tagliare  a pezzettoni e mettere in acqua fredda circa 2 litri, far bollire per almeno un'oretta. Aggiustare di sale.

Spellare la salsiccia.
Scaldare l'olio in una pentola, meglio se di coccio, aggiungere la salsiccia e rosolare a fiamma alta.
Aggiungere la patata tagliata a cubetti, la verza affettata sottilmente e la cipolla sempre affettata.
Bagnare il tutto con il brodo vegetale e cuocere a fiamma bassa con coperchio per circa 2 ore, aggiungendo, se necessario, altro brodo caldo. Aggiustare di sale e pepe.

Tagliare a cubetti il pane raffermo, sciogliere una noce di burro in una larga padella e poi aggiungere il pane. Farlo tostare muovendo la padella di continuo in modo da non bruciarlo.

Servire la zuppa ben calda con crostini e formaggio grana grattugiato.


Questa ricetta partecipa come ricetta dell'Emilia Romagna all'evento #verdureinvernali, organizzato dal gruppo de L'Italia nel piatto.

Partecipate anche voi. avete tempo fino al 26 di febbraio per cucinare e postare una ricetta regionale che presenta come ingrediente principale una verdura del periodo invernale, vieni a leggere il regolamento!  

martedì 2 febbraio 2016

L'Italia nel piatto ...si rinnova!



Grandi cambiamenti sono in atto nella nostra rubrica L'Italia nel piatto!

Questo mese il format è stato stravolto... sei curioso dei nostri cambiamenti?

L'innovazione principale è che tutti potranno partecipare alla nostra rubrica.

Quindi ...

SE SEI UN FOODBLOGGER CHE AMA IL CIBO DELLA TRADIZIONE

non puoi mancare!

Nel nostro spazio tutte le ricette regionali della tradizione italiana saranno le benvenute.

Si inizia da oggi  e fino al 26 febbraio si potrà partecipare postando una ricetta regionale a base di verdure invernali.
Delle minime variazioni alla tradizione sono ammesse, naturalmente meglio sarebbe inserire anche la ricetta ufficiale, soprattutto se ne esiste una codificata, es. doc, igp, de.co..
Come sappiamo spesso le ricette sono acquisite e tramandate in maniera diversa da ogni famiglia, per questo motivo le accettiamo, vorremmo raccogliere le infinite varianti di uno stesso piatto.

Poche sono le regole di partecipazione:

1. La ricetta e la foto devono essere pubblicate sul tuo blog
2. La ricetta e la foto devono essere di tua proprietà
3. Fai un post nella pagina dell'Evento #VerdureInvernali, con la fotografia del piatto realizzato e con il link alla ricetta nel tuo blog, se non fossi iscritto a facebook poi lasciare un commento nel blog L'Italia nel piatto, il tutto dal 2 al 26 febbraio
4. Quando pubblichi nei social non dimenticare l'hashtag #VerdureInvernali.
5. Sono ammesse leggere variazioni alla ricetta originale

Se parteciperai  avrai la possibilità di ottenere una condivisione sui social, sulla pagina Facebook e, a fine mese, sul blog «L'Italia nel piatto».

Il vincitore avrà la foto della sua ricetta sulla copertina della nostra pagina il mese successivo e tante altre sorprese che ora non vogliamo svelare.... sorpresa!

Partecipa all'Evento #VerdureInvernali! Ti aspettiamo!

lunedì 1 febbraio 2016

Biancomangiare vegan con coulis di kiwi




Buongiorno!
Buon lunedì!
Oggi la rubrica Light and Tasty si occuperà di kiwi!
Questo frutto ricchissimo di vitamina C, ne contiene un quantitativo superiore addirittura al limone, all'arancia e al peperone.
Risulta poi ricco di potassio e vitamina E, che insieme al rame, ferro danno ai kiwi proprietà antisettiche e antianemiche.
Molti sono i minerali presenti, quindi ideali negli stati febbrili e quando ci si sente "un po' giù" , pare che regolino la funzionalità cardiaca e la pressione arteriosa oltre ad avere  un’azione rinfrescante, dissetante e diuretica, potenzia le difese immunitarie e protegge la parete vascolare.
Un solo neo: può dare reazioni allergiche e per questo non è consigliato ai bambini molto piccoli.
Noi abbiamo voluto proporvi qualche modo diverso di consumare questo frutto, fa un semplice frullato veloce e supersalutare a dei dolcetti sfiziosi per un fine cena leggero e  gustoso, in cui l'aspetto non passa in secondo piano.



Ingredienti per 4 persone

400ml di latte d'avena (bevanda al gusto di avena)

3 cucchiai di zucchero

2 g di agar agar

4 kiwi








Mettere in una pentola a bordi alti il latte d'avena, aggiungere 2 cucchiai di zucchero e l'agar agar, mescolare bene in modo da sciogliere lo zucchero e gli eventuali grumi di agar.

Mettere sul fuoco e, sempre mescolando, portare a bollore. Far bollire un paio di minuti, dispensare in  bicchieri.

Far raffreddare.

Nel frattempo pelare i kiwi, affettarli e tagliarli a coltello in brunoise, possibilmente con un coltello in ceramica in modo da evitare l'ossidazione.

Aggiungere un cucchiaio di zucchero, che si scioglierà subito visto il grado di umidità della crema.

Distribuire i kiwi sulla superficie del biancomangiare  ben freddo.

In frigorifero queste coppette si conservano per un paio di giorni, meglio sarebbe preparare la coulis di kiwi appena prima di servirli, in modo da mantenere le proprietà vitaminiche il più possibile.


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